17 Giugno 2024
Approfondimenti

UFO a fumetti – una mostra, e la passione di uno studioso: Paolo Toselli

Ad Alessandria, al Museo Etnografico della Gambarina, venerdì 24 maggio alle 18 apre una mostra molto insolita: “Fumetti dell’altro mondo: le nuvole parlanti incontrano gli ufo”, curata dall’ufologo e studioso di immaginario contempoaneo Paolo Toselli, una vecchia conoscenza di Query Online e da sempre in rapporti di collaborazione con il CICAP. Paolo è uno dei maggiori conoscitori dell’impatto culturale e sociologico del mito Ufo, ed al suo attivo un gran numero di inchieste su casi di penti Ufo, molti dei quali (non tutti) spiegati. Dirigente del solo gruppo del nostro paese in cui è possibile trovare gente con un approccio razionale alla questione, il Centro Italiano Studi Ufologici, Toselli sarà presente in più occasioni al Museo della Gambarina per discutere con il pubblico forme e significati dell’impatto degli Ufo sulla produzione fumettistica italiana e internazionale. La mostra rimarrà aperta sino al 30 giugno. Giuseppe Stilo ha intervistato Paolo per la nostra testata.

 

Paolo, ti occupi da sempre delle ricadute culturali del fenomeno Ufo. Perché pensi sia importante studiarle? Che cosa raccontano, quali contributi portano alla cultura e alle scienze dell’uomo?

Se devo far riferimento alla mia esperienza personale, iniziata mezzo secolo fa, devo dire che è proprio l’interesse per il fenomeno UFO mi ha permesso di sviluppare una visione critica delle cose, ma anche la curiosità e la necessità di non fermarsi alla superficie dei racconti e delle notizie e di risalire, ove possibile, la catena informativa.  E poi, on abbiamo a che fare soltanto con testimonianze e avvistamenti; la questione presenta anche aspetti mitologici e folkloristici  meritevoli di essere studiati.  I contenuti mitopoietici del fenomeno. che si manifestano sin dal suo emergere come prodotto culturale dell’uomo moderno, sono qualcosa che è diventato parte della nostra esistenza e coinvolgono, più o meno coscientemente, buona parte dell’umanità, in modo tale che l’immaginario si concretizza nel quotidiano. Studiare i modi con i quali la cultura popolare sugli UFO è sorta e si è evoluta, approfondire lo Zeitgeist, lo spirito dei tempi è un altro tema che  merita un’analisi. Anche questioni generalmente considerate marginali, come potrebbero essere gli UFO, ci possono dare il polso della società in cui viviamo, o spiegare la società del passato recente.

Dopo altre tue iniziative, ora è il turno dei fumetti a contenuto ufologico. Come sono arrivati in Italia questi racconti? Sono, come un po’ tutto il fenomeno dei dischi volanti, in primo luogo il riflesso delle notizie che arrivavano dall’America, oppure hanno generato subito una produzione italiana?

Di sicuro c’è una serie di storie e personaggi del genere avventuroso che in Italia sono stati importati dagli Stati Uniti, quando dai pulp magazines le guerre spaziali si sono trasmesse ai fumetti – basti pensare alla protofantascienza di Buck Rogers. Flash Gordon o Brick Bradford (da noi meglio noti come Guido Ventura, Antares o Bat Star), che già negli anni Trenta del Novecento mostravano fantasiose astronavi dai nomi esotici, quali “giroscopio” e “cronosfera”. 

Proprio i famosi “giroscopi” degli uomini leone, che presto diventarono alleati di Flash Gordon contro il malvagio Ming paiono strutturalmente un antesignano dei “dischi volanti”, tant’è che dalla fine degli anni ’40, vista la popolarità delle loro apparizioni, nelle ristampe di quelle stesse storie a fumetti le astronavi rotanti furono rinominate dischi volanti. Da segnalare, per quanto riguarda i fumetti nostrani, un episodio di Zamorro dell’ottobre 1945 (una storia di Giovanni Bertinetti, uno dei fondatori della Sf italiana, con i disegni di Ivo Cappellato) in cui una flotta di velivoli uguali ai futuri flying saucers ma denominati “autogiri” attacca una città con raggi distruttori – un motivo dominante all’inizio del XX secolo nella fantascienza. Invece, con molta probabilità, il primo fumetto italiano in cui i dischi volanti furono disegnati e chiamati come tali è un episodio ambientato del luglio 1948 de L’invincibile Dan (su testi di Alberto Guerri e disegni di Renato Polese), in cui l’aereo a energia atomica del protagonista si mette all’inseguimento di un enorme disco metallico, Quest’ultimo riesce a colpire l’aereo di Dan che si schianta al suolo. I suoi occupanti vengono fatti prigionieri di una potenza straniera asiatica che possiede il disco volante ma che vuole conoscere anche i segreti del velivolo di Dan. 

Una storia interamente dedicata all’enigma del momento apparirà in Italia solo nel giugno 1950 ad opera di Onofrio Bramante (1926-2000), pittore e noto fumettista con un volumetto venduto a 50 lire dal titolo Qual’è il mistero dei dischi volanti? La trama parte da una ricostruzione di classici avvistamenti di “dischi” per giungere al ritrovamento del cadavere di un extraterrestre di bassa statura, dalla testa calva e privo di orecchie recuperato da un disco volante precipitato in Messico e trasportato negli Stati Uniti per essere sottoposto ad autopsia. I compagni dell’extraterrestre morto, i “disconauti”, dopo aver reso inoffensivi i terrestri con pistole stordenti riescono a riprendersi il corpo del compagno e riportarlo sul loro disco. Un aereo a reazione si mette all’inseguimento, ma viene catturato dal disco volante e trasportato su una base interplanetaria fuori dall’atmosfera terrestre. I “disconauti” interrogano il terrestre, ma insieme lo istruiscono sulla loro tecnologia, L’uomo, intuendo le intenzioni ostili dei sequestratori, si impossessa di un disco volante e fugge verso la Terra per avvisare dell’imminente pericolo. Tuttavia, non riesce nel suo intento, ed è abbattuto dai “disconauti”. 

La storia finisce così, sospesa, forse in previsione di un seguito che non c’è mai stato. 

Ma con gli Ufo a fumetti si ride spesso, vero?

Non c’è dubbio. Mi viene in mente Pippo nel duemila, di Jacovitti, pubblicata a puntate sul settimanale Il Vittorioso a partire dall’ottobre 1950. Lì, il protagonista e i suoi compari vengono letteralmente risucchiati (e qui abbiamo un esempio di un’ipotetica tecnologia, quella del “raggio traente”, presente nella fantascienza ma anche nelle testimonianze ufologiche) da un mastodontico disco volante proveniente dal futuro che li trasporta alla velocità della luce nell’anno 2250. Dopo una serie di avventure surreali, il trio riesce a farsi riportare, sempre a bordo del disco volante, alla sua epoca. Per timore di non essere creduti, raccontano la storia solo a… Jacovitti! 

In seguito, l’interesse per la questione suscitato nell’autunno 1954 da una grande ondata italiana di avvistamenti dei presunti UFO, fece sì che, in occasione della riedizione del gennaio 1955 per gli albi “Avventura” del fumetto Raff, pugno d’acciaio, di Alberto Guerri e Vittorio Cossio, le prime storie originali, grazie anche alle copertine multicolori e fortemente ufologiche di Guido Buzzelli, venissero reintitolate “A caccia di dischi volanti” (prima si chiamava “Gli uomini verdi”) e “Contro i marziani” (al posto de “Il diavolo bianco”). 

Un soggetto originale è anche il fumetto fantascientifico Fulgor, il cavaliere del cielo (su testi di Roberto Renzi e disegni di Augusto Pedrazzi) pubblicato in formato striscia tra il 1952 e il 1953, che è stato tradotto anche all’estero. Tra giornalismo e fumetto, Roberto Renzi ha prodotto tantissimo ed è stato, tra l’altro, il creatore di fumetti di successo come “Akim” e “Tiramolla”. La trama della serie ha per protagonista il pilota spaziale Fulgor, che fa la conoscenza con gli abitanti del pianeta Marte, divisi in due fazioni, una amica di Fulgor, l’altra ostile. 

Ma è vero che ci sono anche altri miti nel mito, per così dire, nella fumettistica Ufo italiana delle origini?

Certo! La lotta tra buoni e cattivi ispira anche il personaggio Capitan Walter nella storia firmata da Renata Gilardini De Barba e Mario Basari con i disegni di Liliana e Mario Fantoni, pubblicata nella primavera 1955 in più episodi sotto il titolo “Una leggenda moderna”. Qui non abbiamo a che fare con ipotetici abitanti di altri pianeti, ma, appunto, con un altro tipo di mitologia moderna, quella dei dischi volanti inventati dal Terzo Reich. Il mondo è sotto la minaccia dei “giroscopi” (evidente rimando a Flash Gordon) che appartengono a un gruppo di scienziati e soldati nazisti che, partiti su razzi alla fine della Seconda Guerra Mondiale, vivono sulla “Luna 2”. Tra loro due fazioni: la prima ha l’intento di conquistare o addirittura di distruggere la Terra, l’altra vorrebbe tornare in pace nel mondo. Il male prevale sul bene, e ai giroscopi nazisti il mondo contrappone i dischi volanti americani, costruiti peraltro anche quelli su progetti tedeschi trafugati. Interessante la premessa presente in ogni albo: E’ anche una storia possibile, perché si basa su concrete realizzazioni, dati e conoscenze scientifiche, studi ed esperimenti in corso di realizzazione

Questi, per sommi capi, gli esempi più interessanti della nascita della fumettistica italiana di genere ufologica – quella che copre i primi dieci anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. 

Gli Ufo, già dischi volanti, hanno ormai quasi ottant’anni. Considerati mutamenti epocali avvenuti nel frattempo in ogni ambito, in quale modo sono cambiati i fumetti Ufo? Oggi, che cosa rappresentano? 

Se nei primi tempi era prevalente l’ambientazione in un lontano futuro, oppure il disco volante era l’invenzione di uno scienziato, oppure un’arma segreta terrestre, o ancora un velivolo utilizzato da criminali che si celavano dietro questo paravento misterioso, di sicuro oggi persistono sia il tema degli extraterrestri invasori, sia tutta la mitologia degli Antichi Astronauti che avrebbero visitato la Terra in tempi remoti e che secondo alcuni avrebbero contribuito alla nostra evoluzione. Persiste anche l’aspetto umoristico e ludico, in particolare nei fumetti rivolti ai più piccoli, dove l’alieno in visita è disegnato quasi sempre come benevolo. Una considerazione particolare può essere fatta per gli anni ’70 e ’80, il periodo d’oro dei fumetti porno-horror in Italia, in cui extraterrestri giunti sul nostro pianeta non risparmiavano violenze di ogni genere.. Da alcuni anni, invece, sono assai presenti – e non solo in Italia – storie che accomunano gli UFO alle teorie cospirazionistiche, come nella serie The Secret di Giuseppe Di Bernardo, del 2011, o che prendono ispirazione dalle esperienze di presunto “rapimento alieno”. 

Naturalmente, queste immagini e i testi che li accompagnano sono paralleli ai racconti dei testimoni circa gli avvistamenti dei presunti fenomeni. Per te, quale rapporto c’è fra quelle immagini e quelle storie, e i resoconti degli avvistatori? La fantasia dei disegnatori ha influenzato le testimonianze? Oppure il rapporto fra le due cose è più complicato?

È palese che tutte le sfaccettature delle narrazioni e del folklore inerente il fenomeno UFO si ritrovano trasposte anche nei fumetti. Ma cosa ha influenzato chi – o viceversa – è difficile da dire. Di sicuro, ci sono casi in cui le narrazioni degli avvistatori hanno ispirato storie a fumetti, o addirittura  fumetti che hanno rappresentato più o meno fedelmente questi resoconti.  Si pensi alle opere dei francesi Jacques Lob e Robert Gigi, che nei primi anni ’70 trasposero in bandes dessinées numerosi classici della casistica ufologica internazionale.  Altri artisti hanno avuto una vera e propria passione per gli UFO, o sono stati anche ufologi. Uno per tutti, lo statunitense Otto Binder (1911-1974), che, oltre ad essere stato co-creatore di Supergirl e di tanti altri supereroi, tra il 1966 e il 1967  produsse le strisce Our Space Age. in cui UFO ed extraterrestri erano i protagonisti. Oltre a scrivere di fantascienza, Binder ha prodotto anche libri e articoli di ufologia: sua la teoria che gli esseri umani fossero degli ibridi, un “incrocio interstellare”.  

Ritengo comunque possibile, e in qualche caso probabile, che le “nuvole parlanti” dei fumetti abbiamo influenzato, anche inconsciamente, alcune esperienze ufologiche –  ma il punto meriterebbe una riflessione più ampia, ed estesa all’influenza di altri tipi di letteratura pop. Comunque, lo studioso francese Bertrand Méheust,  pur notando l’affinità tra la produzione fantascientifica della prima metà del XX secolo e le testimonianze UFO, non ritiene di poter spiegare in toto queste ultime con l’influenza della letteratura fantastica.

Infine, l’aspetto estetico dei fumetti Ufo. Molta produzione italiana ed estera ha ben poco valore: è frettolosa, dozzinale, di scarso rilievo. Però non sempre è così: basti pensare alle tavole di disegnatori come il francese Moebius, alias Jean Giraud, o a Guido Crepax. Ci racconti qualcosa sulla cifra narrativa della migliore produzione fumettistica a tema Ufo?

Sull’opera di un artista come Moebius è necessario notare l’influenza del suo soggiorno in Messico, nel 1965, quando si avvicinò alle questioni religiose e allo sciamanesimo. Oltre ad aver effettuato inchieste su avvistamenti UFO e averne scritto su riviste specializzate, negli anni ’70 Moebius ha fatto parte con tutta la famiglia di un piccolo movimento neo-religioso di tipo ufologico,  l’Iso-Zen di Jean-Paul Appel-Guéry. Nelle opere di Moebius, personaggi che esplorano o colonizzano le frontiere e nel processo incontrano alieni che abitano quella frontiera. Nell’incontro/scontro fra culture la tecnica svolge un ruolo essenziale. Per esempio, nel ciclo Il mondo di Edena, realizzato tra il 1983 e il 2001, i due protagonisti viaggiano nello spazio all’interno di una sfera trasparente. Giunti su un pianeta desertico arrivano a una misteriosa piramide, impenetrabile. Nei pressi, sono radunati individui di tutte le specie pensanti della galassia. Il pilota della sfera riesce a entrare nella piramide, e scopre che si tratta di una nave stellare che da secoli raduna individui con l’obiettivo di trasportarli nel mondo paradisiaco di Edena. Evidente, e ben giocato, il riferimento alle teorie fantarcheologiche di cui si è già detto.  

Jean-Paul Appel-Guery, il guru di Iso-Zen, ha scritto la sceneggiatura del fumetto Viaggio oltre il tempo del 1979, illustrato da Sergio Macedo, artista ospitato più volte su una rivista di culto com’è stata Métal Hurlant. Tra le sue tante opere, Macedo ha realizzato pure Caraibe (1981) sempre con tematiche new age e ufo-contattistiche.

Non possiamo trascurare il già menzionato Guido Buzzelli, che oltre ad illustrare alcune copertine di Flash Gordon ha disegnato a metà anni ’50 la serie I Marziani. A partire dall’ottobre 1980 Alter alter ha pubblicato a puntate Zasafir Leo Doroastro, un truffatore con la passione dell’astrologia, si ritrova a vivere un’avventura inaspettata e incredibile. Nella sua casa solitaria, a seguito della caduta di un disco volante, vede apparire dal nulla un piccolo alieno proveniente dal pianeta Zasafir. Il suo scopo, evitare una guerra mondiale destinata a distruggere l’intera umanità. Testimone degli eventi anche un giovane che l’alieno porterà con sé sul suo pianeta, mentre Doroastro seguirà gli eventi dalla Terra grazie ad un impianto innestato nel cranio. Una favola cosmica, con contenuti ufologici come la missione salvifica dell’alieno, che arriva dritta dai messaggi contattistici degli anni ’50 e ’60, e il particolare dell’impianto, che poi sarà uno dei temi ricorrenti nelle cronache sui presunti rapimenti alieni.

E poi c’è l’intrigante Valentina di Crepax…

Sì. Valentina, un personaggio di un genere del tutto differente da quelli finora visti,  troviamo riferimenti sorprendenti nella storia La lanterna magica, uscita per la prima volta nel 1978. Un’opera che secondo alcuni osservatori risente del clima politico e sociale del momento, quello dell’arrivo del riflusso politico, cioè, della fine del ciclo di pulsioni ideologiche che durava da circa un decennio. Valentina, sospesa in un dormiveglia, proietta una carrellata senza parole di fantasie erotiche che attraversano tutti i riferimenti culturali dell’epoca, in cui non mancò una colossale mania di massa per gli UFO, quella che travolse l’intera Italia nell’autunno del 1978. Un extraterrestre in tuta spaziale si materializza davanti a Valentina, che amoreggia con lui mentre nel cielo si svolge un inseguimento tra un disco volante e un cacciabombardiere americano . Trasferita sul disco volante, Valentina è condotta su una sorta di stazione spaziale orbitante dove avrà altre esperienze oniriche.

Insomma, UFO e alieni, che ci crediate o no, sono tra di noi, e da molto tempo! 

Immagine di apertura: di ralpoonvast, da Pixabay.