6 Aprile 2024
Dal mondo

Sindrome dell’Avana: la prova che non c’è

di Sergio Della Sala

Qualche giorno fa, il primo aprile, molte testate nazionali e internazionali hanno riportato la notizia di un documentario che avrebbe rivelato la spiegazione della cosiddetta Sindrome dell’Avana.

Questo il sottotitolo dell’articolo di La Repubblica

“Un’indagine durata un anno, condotta da The Insider in collaborazione con 60 Minutes e Der Spiegel accusa l’unità russa GRU 29155 di aver utilizzato microonde o ultrasuoni contro personale governativo statunitense e alcuni membri delle loro famiglie”.

Uno degli argomenti più pregnanti dell’inchiesta è introdotto al minuto 16.35 del documentario. Si fa riferimento a un documento recuperato da Christo Grozev, un giornalista investigativo che lavora per The Insider, una testata gestita da dissidenti russi. 

È una lettera in russo che proverebbe l’esistenza di un contratto per l’acquisto di armi soniche. Grozev sostiene che la lettera sia indirizzata a un membro dei servizi russi, in particolare l’unità 29155, e che questi siano quindi coinvolti nello sviluppo di armi segrete in grado di provocare danni a persone che si trovano a grande distanza utilizzando una fonte di energia a microonde (come quelle dei forni da cucina). Il documentario si sofferma sulla lettera, spiegando che si tratta di una ricevuta per un lavoro che è stato realizzato per conto dei servizi russi e che riguardava le “potenziali capacità delle armi acustiche non letali” (nel documentario che era in inglese “potential capabilities of non-lethal acoustic weapons…”). 

Questo documento esiste davvero. È davvero indirizzato ad un membro della polizia russa e fa davvero riferimento alle capacità potenziali di strumenti acustici non-letali. Ma la frase presente nel documento non si ferma ai puntini di sospensione usati nel documentario. Continua spiegando che quelle armi acustiche servono 

per l’uso in operazioni militari in città”. 

Si tratta cioè di dispositivi che vengono utilizzati comunemente per disperdere la folla in caso di guerriglia urbana, se ne trovano pubblicizzati anche da aziende americane, come spiega qui Wikipedia. In pratica quella che viene presentata come una prova chiave, scoperta grazie al contributo di un esperto studioso di intelligence russa è una non prova, mostrata a favore di una narrativa enfiata volta a dimostrare una tesi.

Si noti che si discute di una sindrome di cui proprio la settimana scorsa due ottimi articoli scientifici pubblicati da JAMA, una delle più autorevoli riviste mediche americane, hanno dimostrato l’infondatezza, già messa in discussione dalla comunità scientifica internazionale, e confutata persino dal Consiglio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti d’America. Quindi una sindrome mai dimostrata sarebbe causata da improbabili microonde o ultrasuoni, che brucerebbero ogni tessuto biologico con cui entrassero in contatto, senza però lasciare alcuna traccia.

La storia è interessante, la notizia accattivante, peccato che sia costruita; è fantascienza più che giornalismo. Eppure è stata riportata acriticamente da ottimi giornalisti di ottimi quotidiani.

Bibliografia

  • Chan L, Hallett M, Zalewski CK, et al; NIH AHI Intramural Research Program Team. Clinical, biomarker, and research tests among US government personnel and their family members involved in anomalous health incidents. JAMA. Published March 18, 2024. doi:10.1001/jama.2024. 2413 
  • Pierpaoli C, Nayak A, Hafiz R, et al; NIH AHI Intramural Research Program Team. Neuroimaging findings in US government personnel and their family members involved in anomalous health incidents. JAMA. Published March 18, 2024. doi:10. 1001/jama.2024.2424
  • Cortex Editorial Board. Responsibility of neuropsychologists: The case of the “sonic attack”. Cortex 2018; 108: 2018, A1-A2. https://doi.org/10.1016/j.cortex.2018.10.001.
  • National Intelligence Council. Intelligence community assessment. https://www.dni.gov/files/ODNI/documents/assessments/Updated_Assessment_of_Anomalous_Health_Incidents.pdf

Foto di 6476777 da Pixabay