27 Aprile 2024
News

Da Diabolik a Superman: Dario Bressanini e Tito Faraci raccontano al CICAP Fest la scienza nei fumetti

di Chiara Siracusa

Sapevate che Eta Beta non si nutre di naftalina?”. Con questa rivelazione, un po’ in stile CICAP, Beatrice Mautino ha stupito molte delle persone riunite, lo scorso 15 ottobre, nell’aula magna di Palazzo del Bo, a Padova, in occasione del CICAP Fest 2023. Anche uno dei protagonisti dell’evento, Dario Bressanini, chimico e divulgatore scientifico noto ai più sui social come l’amichevole chimico di quartiere, credeva in questa vera e propria fake news, smantellata poi dal secondo ospite, lo sceneggiatore  Tito Faraci. Dal dialogo tra i due relatori viene fuori un divertente e interessante incontro tra l’universo della scienza e quello del fumetto, che prende forma nella figura del supereroe Doctor Newtron, ideata dallo stesso Bressanini. 

Con la sua prima esperienza editoriale fumettistica, Doctor Newtron. La scienza nel fumetto (Feltrinelli Comics, 2023), il divulgatore ha messo in atto una revisione sistematica dell’evoluzione della scienza nel fumetto nel corso dei decenni. Prendendo spunto dalle decine di migliaia di albi da lui collezionati, ha “sintetizzato” un nuovo supereroe, uno scienziato Doctor che con i suoi poteri è in grado di manipolare le molecole. D’altronde, come racconta Bressanini, lui stesso si avvicinò al mondo della scienza grazie al personaggio di Mr. Fantastic dei Fantastici Quattro, che a differenza degli altri scienziati stereotipati della sua infanzia non è pazzo, né cattivo né… calvo. Eppure, la scienza ha sempre fornito abbondante materiale per le inquietanti suggestioni dei fumetti: basti pensare a Spiderman e Hulk, trasformati dalle radiazioni. Nel 1957, subito dopo il lancio dello Sputnik e la nascita dell’era spaziale, le vignette vennero invase in modo massiccio da astronavi e alieni, assieme a inserti che, con pretese saggistiche e didattiche, cominciavano a spiegare lo spazio. 

La moderatrice ha riproposto, a un certo punto della discussione il motto della sesta edizione del CICAP Fest: “Facciamo la nostra parte”. Il mondo dei fumetti possiede infatti una responsabilità e un compito sociale non indifferenti. Non rappresenta soltanto la realtà, ma la influenza profondamente, dando vita a storie non necessariamente dall’intento didattico. Intervenendo sul punto, Faraci ha ripreso una delle sempiterne verità riportate anche nel suo “L’uomo con la faccia in ombra”  (Feltrinelli, 2022): “Le storie nascono dalla realtà quotidiana e dall’immaginario collettivo della loro epoca”. E ha aggiunto, commentando sul loro compito, che le narrazioni più efficaci includono in maniera spontanea un messaggio, rispetto a quelle che scaturiscono dalla volontà esplicita di convogliare un insegnamento. 

Faraci ha poi proseguito rivelando che, a suo modo di vedere, il compito del fumetto è anche di fornire una rappresentazione logica e laica della realtà. A tal proposito lo sceneggiatore ha menzionato il professor Adam, uno scienziato scettico dell’universo di Dylan Dog, ideato da Tiziano Sclavi e ispirato proprio al CICAP. L’intervento di Faraci è esplicitato anche  per immagini, e dona una versione razionale del mondo artistico della narrazione, spezzando una lancia a favore del disegno “che vincola ad una certa logica concretezza, mancante nelle sole parole”.

È vero che così come gli scienziati non sono sceneggiatori, gli sceneggiatori non sono scienziati. Ed è per questo che il lavoro del creatore di storie non prescinde dal confronto con le altre discipline, per garantirne la coerenza. Confronto che ha permesso, in ultima analisi, la nascita del Doctor Newtron, la cui storia attinge a piene mani anche dalla biografia personale del suo autore. Anche il mondo del fumetto, infatti, nasce dallo stesso spirito sperimentale proprio del lavoro in laboratorio. Lo stesso Faraci ha affermato che bisogna “combinare degli elementi per creare una scena, e produrre un’efficace sospensione dell’incredulità trasformandola nella possibilità di crederci”. 

Un mondo di esperimenti e combinazioni, più simile in qualche modo alla scienza e al controllo interdisciplinare delle fonti di quanto solitamente si creda. Una dimensione frequentata da un Bressanini, fino a questo momento nelle vesti di spettatore, ma adesso creatore di un personaggio tutto suo, che ci racconta il modo in cui la scienza è stata vista e vissuta dalla società, e contemporaneamente trasforma lo zinco in gallio, esclamando: “Per Democrito!”.