2 Novembre 2024
Approfondimenti

La dieta macrobiotica dal punto di vista nutrizionale

articolo di Giuliano Parpaglioni, biologo nutrizionista

Recentemente è scoppiato un caso mediatico riguardante la dieta macrobiotica: nel marzo 2018 Mario Pianesi, fondatore dell’associazione “Un Punto Macrobiotico” che si occupa di diffondere la dieta e l’ideologia macrobiotica, è stato accusato di associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, maltrattamenti, lesioni aggravate ed evasione fiscale. Le indagini avrebbero messo in luce coercizioni e privazioni sul piano alimentare e sociale ai danni delle vittime. Dato che l’associazione è molto diffusa sul territorio nazionale ed è un vero e proprio punto di riferimento per chi voglia intraprendere la dieta macrobiotica, l’eco mediatica è stata estremamente ampia.

Ci si può chiedere, però, in cosa consista questa dieta: è una dieta vegetariana? È una dieta sana e compatibile con ogni età? Vediamolo insieme.

Spiritualità e alimentazione

Il termine “macrobiotica” risale al XIX secolo, ma la pratica alimentare vera e propria arriva in occidente solo nel 1965 a opera di George Ohsawa, con la pubblicazione del suo libro Zen Macrobiotics. La dieta consiste nella ricerca dell’equilibrio spirituale attraverso gli alimenti, tramite la contrapposizione dei due principi universali individuati dalla filosofia cinese antica: Yin e Yang. Secondo Ohsawa, gli alimenti possono essere classificati secondo questi due principi e, di conseguenza, è possibile seguire un’alimentazione spiritualmente corretta dosando i vari tipi di alimenti a seconda della loro classificazione. Una dieta scorretta e quindi sbilanciata verso lo Yin o verso lo Yang porterebbe a sviluppare malattie di vario genere, perché non rispetterebbe l’ordine dell’universo. Il cibo rappresenta, in questo contesto, il collegamento tra lo spirituale e il corporeo, ed è quindi visto come un mezzo di armonizzazione dell’essere umano.

Gli alimenti Yin e gli alimenti Yang

Gli alimenti vengono classificati a seconda di loro caratteristiche intrinseche, ad esempio la provenienza, la stagionalità, il colore, la forma, la densità e la composizione molecolare del cibo. Queste caratteristiche vengono suddivise nei due grandi gruppi Yin e Yang per poi suggerire, da lì, l’alimentazione ritenuta più corretta.

Alcuni esempi di alimenti Yin sono le medicine e le droghe, gli alcolici, i dolci, latte e derivati, tè nero e caffè, tofu, alcuni tipi di verdure (le solanacee, le crucifere e le foglie) e i legumi.

Tra gli alimenti Yang troviamo molluschi, pesci, anfibi, pollame, formaggi stagionati, carne rossa, uova, salsa di soia, miso e sale.

Inoltre, c’è anche una gradualità nei livelli: ad esempio gli alcolici sono più Yin dei legumi. È curioso però notare che negli alimenti sono presenti i farmaci e gli stupefacenti, e che il latte e i suoi derivati siano Yin, tranne nel caso in cui diventino formaggi stagionati. Analogamente, la soia sotto forma di tofu è Yin mentre insieme al riso nel miso è Yang.

Influenza sulla salute

Bene o male, l’alimentazione macrobiotica per un adulto è abbastanza sostenibile: incentrata soprattutto su alimenti vegetali, include il pesce, oltre a vari tipi di cereali e di legumi; inoltre scoraggia l’utilizzo di prodotti industriali, dolci e carni rosse. Insomma, in apparenza una dieta salutare. C’è da sottolineare, però, che l’alimentazione non è basata su alcun tipo di indagine scientifica, ma solo sull’aspetto spirituale degli alimenti. In pratica, se è una dieta salutare è un caso.

Essendo una dieta ricca di prodotti vegetali e povera di prodotti industriali, potrebbe avere un ruolo rilevante nella prevenzione di alcune malattie strettamente legate all’alimentazione. Filtrando la ricerca degli studi alle sole review, ovvero gli studi che mostrano lo stato dell’arte delle conoscenze riguardo a un dato argomento, ci si trova di fronte a dati interessanti.

Alcuni studi del 2014 e del 2015 sembrano confermare l’efficacia di questa dieta contro il diabete di tipo 2 [1][2], ma sono studi non esenti da conflitto di interesse (tra gli autori c’è lo stesso Pianesi che abbiamo visto all’inizio dell’articolo).

Una review del 2010 ci dice che effettivamente non esistono prove concrete a sostegno della dieta macrobiotica nelle malattie croniche e che servono ulteriori studi al riguardo, anche a causa di una potenziale malnutrizione causata da una dieta non completa;[3] la stessa preoccupazione viene espressa anche in un’altra review del 2009, riguardante però l’alimentazione dei bambini.[4]

Uno studio italiano del 2006 condotto da Franco Berrino e Anna Villarini ci dice che la dieta macrobiotica e la dieta mediterranea possono migliorare i fattori di rischio di sviluppo di cancro al seno [5], ma una precedente review del 2001 è più cauta sull’uso della macrobiotica su pazienti oncologici, esprimendo l’idea che non ci sono abbastanza studi per giustificare un consiglio in tal senso (e nemmeno nel senso opposto).[6] In tempi molto più recenti (2015), il Cancer Research UK si esprime con una posizione nettamente contraria all’uso della dieta macrobiotica nei malati di cancro, a causa delle possibili carenze nutrizionali già dette prima.

Esistono poi casi interessanti, per esempio il fatto che si sia evidenziata la possibilità che seguire una dieta macrobiotica possa condurre allo scorbuto, una malattia causata da deficienza di vitamina C. [7]

In definitiva, la dieta macrobiotica può essere vista come salutare solo se risulta completa di tutti i nutrienti, cosa che non sempre avviene.

Il consiglio è quello di cercare di avere una dieta basata su evidenze scientifiche e non su argomenti di tipo spirituale: nel primo caso si rimedia a eventuali carenze con integratori o aggiungendo gli alimenti necessari, nel secondo i precetti alimentari diventano una religione, che, come tale, ha dei dogmi che possono ritorcersi contro chi li segue.

Note:

  1. Porrata-Maury C. et al. Ma-Pi 2 macrobiotic diet and type 2 diabetes mellitus: pooled analysis of short-term intervention studies. Diabetes Metab Res Rev. 2014;30(S1):55-66. doi:10.1002/dmrr.2519.
  2. Fallucca F, Fontana L, Fallucca S, Pianesi M. Gut microbiota and Ma-Pi 2 macrobiotic diet in the treatment of type 2 diabetes. World J Diabetes. 2015;6(3):403. doi:10.4239/wjd.v6.i3.403.
  3. Lerman RH. The Macrobiotic Diet in Chronic Disease. Nutr Clin Pract. 2010;25(6):621-626. doi:10.1177/0884533610385704.
  4. Kirby M, Danner E. Nutritional Deficiencies in Children on Restricted Diets. Pediatr Clin North Am. 2009;56(5):1085-1103. doi:10.1016/j.pcl.2009.07.003.
  5. Berrino F et al. Adjuvant Diet to Improve Hormonal and Metabolic Factors Affecting Breast Cancer Prognosis. Ann N Y Acad Sci. 2006;1089(1):110-118. doi:10.1196/annals.1386.023.
  6. Kushi LH et al. The macrobiotic diet in cancer. J Nutr. 2001;131(11 Suppl):3056S-64S
  7. Pimentel L. Scurvy: historical review and current diagnostic approach. Am J Emerg Med. 2003;21(4):328-332.

2 pensieri riguardo “La dieta macrobiotica dal punto di vista nutrizionale

  • Ho visto “nascere” Mario Pianesi a Firenze nei primi anni 80, come allievo di Ferruccio Ledvinka, che chiamavo “il nostro stregone di famiglia”. Ferro, così lo chiamavamo, definì Pianesi “matto” quando consigliò a una giovane madre di curarsi il cancro al seno con la sola dieta, senza nemmeno operarsi. Ma lei era consenziente, così come tutti i collaboratori di Pianesi, almeno all’ inizio. Ha un notevole carisma e alcuni possono venirne influenzati fino a perdere l’ autonomia di giudizio. Ma è reato? Anche il protagonista di Loro 1 dovrebbbe allora essere arrestato. Pratichiamo la Macrobiotica dal 1981. E, poiché lo scopo è raggiungere un Equilibrio, non bisogna essere estremisti e credere possa far Miracoli.

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