Bad Pharma: intervista a Silvio Garattini
Torniamo sul caso “Bad Pharma” con un’intervista a Silvio Garattini, fondatore e direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, nonché garante scientifico del CICAP. Dopo aver intervistato Ben Goldacre e recensito il suo libro, nei prossimi mesi continueremo a seguire gli sviluppi della vicenda e a informarvi sui passi in avanti che si stanno facendo nell’ambito della regolamentazione dell’industria farmaceutica.
Prof. Garattini, il medico inglese Ben Goldacre ha messo in luce nel libro “Bad Pharma” alcuni seri problemi legati alla pesante influenza delle case farmaceutiche sul processo di approvazione di un farmaco. Ha potuto riscontrare personalmente i medesimi problemi nel corso della sua attività professionale?
L’industria farmaceutica utilizza tutti i metodi disponibili per fare approvare i nuovi farmaci ed esercita una forte azione di lobby per evitare che vengano effettuati cambiamenti nella legislazione riguardante i farmaci.
A suo avviso, la situazione italiana attuale è paragonabile a quella inglese evidenziata da Goldacre, oppure ci sono differenze di rilievo?
Nel panorama italiano la pressione avviene soprattutto a livello del marketing cercando di far aumentare le prescrizioni e privilegiando l’impiego dei farmaci con il nome di fantasia rispetto ai farmaci con il nome generico.
Quali sono, a suo avviso, i punti deboli della legislazione italiana in materia di trial sui farmaci?
La legislazione italiana segue di fatto la legislazione europea come tutti i Paesi della UE.
Quali misure bisognerebbe attuare in futuro per migliorare l’attuale assetto legislativo in una materia tanto importante?
Vi sono almeno due punti importanti che riguardano la legislazione europea:
1. Oggi un farmaco può essere approvato sulla base di tre caratteristiche: qualità, efficacia e sicurezza. Sarebbe importante aggiungere “con valore aggiunto”. Ciò determinerebbe per le industrie la necessità di realizzare confronti con farmaci già in commercio, cosa che oggi non è necessario fare.
2. Oggi i dati necessari per l’approvazione di un nuovo farmaco sono coperti da segreto. Dovrebbero invece essere messi a disposizione di tutti per le opportune verifiche esterne.
Nonostante abbia una età che consiglierebbe ai Saggi di ritirarsi e nonostante si chiami Silvio, Garattini ha le idee chiare su cosa dovrebbe fare l’ AIFA, di cui fa parte. Certo pensare di togliere di fatto il Brevetto (generici + procedimenti di costruzione dei Farmaci Biotecnologici, penso che si riferisca a questi nelle ultime due righe) e, contemporaneamente, salvare la Ricerca, mi pare volersi battere contro il Profitto ma anche a favore del Profitto. L’ unica soluzione è Nazionalizzare tutta l’ Industria Farmaceutica in tutto il Mondo. Altrimenti vinceranno sempre loro, perché sono più ricchi e più determinati dei Politici.