19 Maggio 2024
Il terzo occhio

E-Cat, resoconto della conferenza di Focardi

Continua la nostra rassegna sull’E-Cat. Qui tutti gli altri articoli sull’argomento.

Mercoledì 4 maggio, in un seminario organizzato dal prof. Adalberto Piazzoli presso il Dipartimento di Fisica Nucleare e Teorica dell’Università di Pavia, Sergio Focardi ha raccontato il percorso che ha portato dalla controversa scoperta delle presunte reazioni nucleari a bassa temperatura tra nichel e idrogeno all’incontro con Rossi e al successivo sviluppo dell’E-Cat.

Il punto di partenza sono stati i primi esperimenti condotti all’università di Siena con Piantelli e altri a metà degli anni Novanta, in cui si notava la produzione di calore anomalo e l’emissione di raggi gamma e neutroni nella interazione tra nichel e idrogeno: i risultati furono pubblicati in due articoli su Il nuovo cimento, la rivista della Società Italiana di Fisica. Immediatamente cominciò il lavoro di altri gruppi di ricerca per tentare di replicare i risultati di Focardi e Piantelli; un gruppo al CERN, di cui faceva parte anche Antonino Zichichi, rilevò sempre su Il nuovo cimento qualche occasionale aumento di temperatura ma non il calore anomalo e le radiazioni osservate a Siena.
Lo stesso Piazzoli, che ricopre anche la carica di vice presidente del CICAP, prese parte a un gruppo di lavoro che tentò di replicare anche a Pavia i risultati di Focardi e Piantelli. Pur lavorando in stretto contatto con Focardi, non riuscirono a ottenere nulla di significativo. Il risultato negativo del gruppo di Pavia non è stato purtroppo pubblicato su una rivista, ma è documentato in una tesi di laurea; Piazzoli ne parla brevemente qui. Le ricerche si interruppero fino a quando Rossi si mise in contatto con Focardi, nell’estate del 2007, proponendogli una collaborazione.

Focardi presenta il primo tentativo di E-Cat

Focardi ha poi raccontato che fin dal primo esperimento nel capannone di Bondeno nell’ottobre 2007 si è manifestata una macroscopica produzione di energia, in apparenza difficile da controllare e in grado di sostenersi anche per tutta una notte senza calore fornito dall’esterno. A quella prima e rudimentale fase (il prototipo era immerso in un secchio d’acqua posato sopra un bidone) ne sono seguite altre mostrate da Focardi in fotografie inedite di alcuni prototipi messi a punto da Rossi. Il reattore ha cambiato forma molte volte, si è passati dall’aggeggio che scaldava l’acqua del secchio alla versione attuale con l’acqua corrente. Quello che non sembra essere cambiato è la composizione della polvere contenuta nel nucleo dell’E-Cat: nichel in polvere e un ingrediente segreto che catalizzerebbe la reazione e che apparentemente avrebbe dovuto essere presente già nel primo prototipo del 2007. Focardi assicura di non essere a conoscenza della natura di questo misterioso catalizzatore, ma lascia intendere che possa trattarsi di un qualcosa in grado di scindere l’idrogeno molecolare (in natura l’idrogeno si trova solo sotto forma di molecole composte da due atomi legati assieme) in idrogeno monoatomico.

Purtroppo, quello che molti speravano fosse un seminario di presentazione delle prove di un effettivo “ritorno della fusione fredda”, o per lo meno una discussione di possibili modelli teorici del processo, si è rivelato abbastanza deludente: completamente privo di dati, misure, schemi e altri dettagli tecnici che i molti fisici in sala si aspettavano. Nella discussione finale, sollecitato (da qualcuno fin troppo bruscamente) a fornire dettagli tecnici sulla sua ipotesi di spiegazione, Focardi ha di nuovo ipotizzato un qualche tipo di reazione di fusione protone-nichel e conseguente catena di decadimento del rame, come descritto nel report reso pubblico sul blog di Rossi e nella domanda di brevetto. Questo ha però suscitato lo scetticismo di tutti i fisici presenti, che immediatamente hanno cominciato a scribacchiare calcoli su ogni genere di pezzo di carta. Una reazione del genere dovrebbe produrre un flusso di neutroni e soprattutto gamma tale da non poter essere completamente schermato dal sottile strato di piombo che riveste l’E-Cat, ed è stata esclusa fin dalla prima dimostrazione di gennaio. D’altronde i neutroni, se pure in piccola quantità, sarebbero stati presenti negli esperimenti di Focardi e Piantelli degli anni Novanta.

Si rimane sempre allo stesso punto: fino a che non sarà fatta una verifica indipendente della produzione di energia, l’E-Cat rimane solo una affascinante ipotesi.

Riferimenti bibliografici

I lavori originali di Focardi e Piantelli:

  • S. Focardi, R. Habel, F. Piantelli, “Anoumalous Heat Production in Ni-H Systems” Nuovo Cimento A107:163-167 (1994)
  • S. Focardi et al., “Large excess heat production in Ni-H systems”, Nuovo CimentoA111:1233-1238 (1998)
  • A. Battaglia et al., “Neutron emission in Ni-H systems” Nuovo Cimento A112:921-931 (1999)

Queste le pubblicazioni su riviste scientifiche sottoposte a peer review; esistono anche alcuni atti di congressi, riportiamo solo il seguente perchè riguarda la presenza di radiazioni gamma:

  • S. Focardi et al., Evidence of elecromagnetic radiation from Ni-H Systems, presentato alla 11th International Conference on Condensed Matter Nuclear Science, 2004, Marseille, France

La pubblicazione del gruppo del CERN:

  • E. Cerron-Zemballos et al., “Investigation of anoumalous heat production in Ni-H systems”, Nuovo Cimento A109:1645-1654 (1996)

Il tentativo del gruppo di Pavia; la tesi ha inoltre un’ottima bibliografia:

  • F. Borella, Una verifica sperimentale di produzioni anomale di calore in un sistema a nichel-idrogeno. Tesi di laurea, Università degli Studi di Pavia. Relatore: prof. A. Piazzoli, correlatore: prof. L. Nosenzo, a.a. 1998-199

888 pensieri riguardo “E-Cat, resoconto della conferenza di Focardi

  • Concordo in pieno con ItaloBianchi, aggiugendo una risposta da parte di Levi/Rossi (risposta inviatami da Daniele passerini, che potrà confermare quale dei due ha risposto), che a riguardo della questione vapore secco/umido ha risposto:
    […] riprendere in mano un libro di Scienze del liceo e controllare se l’acqua esiste a pressione ambiente a 100,1° C.
    E’ ovvio quindi che per loro misurare in uscita dall’E-Cat a monte di un tubo lungo 3 metri, una temperatura di 100.5 (o 101) gradi implica che il vapore è secco. Peccato che a monte ci sarà certamente una sovrappressione che innalzera il punto di ebolizzione dell’acqua.
    Questi sono i tanti errori che accumulati hanno dato luogo alla sovrastima della potenza in uscita.
     

  • @Franchini
    Legga gli ultimi messaggi di Livio181052 e si renderà conto a quali riflessioni pessimiste può indurre la sortita di Ferrari. Per inciso, concordo in ogni virgola con quello che Livio scrive.

    Quindi concorda col Sig. Livio, che quello di Ferrari è un escamotage per uscire dalla vicenda dell’e-cat ?
    Dopo un panegirico sulla ff, sul vero significato della scienza e menate varie, vuole fare intendere che
    è ferma intenzione del DF Unibo di abbandonare l’idea dello studio dell’ e-cat ? Era in tale spirito anche nominare uno per uno i ricercatori deputati all’incombenza ?
    Io la penso diversamente, ma anche in questo caso si potrebbe sentire il Dott. (o Prof.) Ferrari e chiedergli una interpretazione autentica del suo pensiero, visto che anche questo è riuscito a creare due correnti di pensiero distinte.
    Ad ogni modo se Unibo facesse queste ricerche per conto suo (soldi dei contribuenti) sarebbe uno scandalo, se li facesse coi soldi di Rossi sarebbe uno scandalo ……..
    Quindi ? Che si fa ?
    Per inciso visto che ff, lenr, piezonucleare varie ed eventuali sono state fatte e si fanno ancora da Enea, INFN, CNR, Ansaldo nucleare, EI, università italiane varie cosa facciamo ?
    Possibile che in 20 anni nessuno abbia capito che non era una strada percorribile ?
    Per me la soluzione è molto più semplice… visto che le bugie hanno le gambe corte, che Unibo si prenda questi 500k€ e faccia immediatamente test seri, se stabilisce che non funziona tutti contenti e Unibo guadagna un bel pò di soldini per aver attaccato la presa della corrente ed avere acceso un boiler.
    500k€ con la crisi che c’è non mi sembrano pochi per una prova calorimetrica, no ?

  • @Gwon
    Quindi concorda col Sig. Livio, che quello di Ferrari è un escamotage per uscire dalla vicenda dell’e-cat ?
    Dopo un panegirico sulla ff, sul vero significato della scienza e menate varie, vuole fare intendere che
    è ferma intenzione del DF Unibo di abbandonare l’idea dello studio dell’ e-cat ? Era in tale spirito anche nominare uno per uno i ricercatori deputati all’incombenza ?

    Secondo me Livio ha colto nel segno. Siccome Unibo non può lasciar passare altri sei mesi comportandosi da asino di Buridano, ha lanciato facce diverse da quelle di Levi e Focardi – che comunque restano – sperando che la gente non si ricordi della conferenza stampa, delle interviste, delle speranze che ha contribuito a diffondere tra la gente su una nuova fonte di energia (anche ieri sera all’Infedele di Gad Lerner è uscita la ff).
    Ferrari dichiarerà che il gruppo di lavoro ha dimostrato che l’E-Cat è una patacca (sempre che Rossi si adatti a farlo aprire) e ci farà anche una bella figura.
    C’è però da temere che dichiarino che non ci hanno capito nulla non avendolo aperto.
    A me dispiace solo che il CICAP non abbia voluto assumere una sua posizione autonoma di questo tipo: la fusione nucleare descritta da Focardi e da Rossi nella sua richiesta di brevetto non può avvenire per questi e questi motivi; se volete sperimentare fate pure, il CICAP non può impedirlo. Basta che la cosa non venga menata per le lunghe come fanno a Frascati, dove sperimentano da 22 anni e non hanno mai mostrato un reattore dove avvenga una ff.
    Ha ragione anche Alby:
    E’ necessaria una decisa presa di posizione del Cicap. Soprattutto ora che si parla di finanziamenti.
    Mi sembra che altri all’interno di questo spazio la stia richiedendo come ho già fatto qualche settimana fa senza esito.

    Buona giornata

  • @Italo Bianchi
    E qusto la dice lunga sulla idoneità dei 2 svedesi ad effettuare quel tipo di misure, perché un conto è essere professori di fisica teorica o dello stato solido, un altro è avere esperienza nelle misure calorimetriche.
    E’ una cosa che noto da tempo; i fisici sembrano mancare dell’idea di specializzazione. Per esempio Ferrari si presenta come docente di Fisica della Materia. Un fisico della Materia è bravo anche in reazioni nucleari e in misure calorimetriche? Possibile che a Bologna non dispongano di un esperto di reazioni nucleari e di un esperto di Fisica Tecnica? Il più adatto a fare le misure che chiede Lei, Bianchi, è un fisico tecnico. Chi occupa ora la cattedra del bravissimo Trevissoi? Non mi meraviglierebbe se Ferrari avesse qualche difficoltà a interrogare la banca dati della IAEA. Su QoL non viene riportata la specializzazione dei colleghi di Ferrari. Si può conoscere? Speriamo che non siano tutti esperti di caffettiere come Levi.
    In chimica un chimico di indirizzo chimico fisico avrebbe grosse difficoltà a occuparsi di chimica organica. Un ingegnere civile sa nulla di elettronica e non ci si immischia.
    ant0p ha scritto con spirito che i fisici sono antinozionisti. Voleva dire  che passano con disinvoltura da un campo all’altro?
    I fisici sembrano intercambiabili. Speriamo che lo sia anche Ferrari e che si trovi a suo agio nel nuovo incarico.
    Mi pare di capire che nel gruppo di lavoro di Ferrari manca il chimico. Non mi sembrano molto interdisciplinari a Bologna.

  • @Mattia Rizzi
    Questi sono i tanti errori che accumulati hanno dato luogo alla sovrastima della potenza in uscita.
    Infatti la demo del 14 gennaio avrebbe dovuto essere fatta alla presenza di un docente di Fisica Tecnica. Io quelle robe lì le ho imparate nel corso  di Esercitazioni di Fisica (“fisichetta”, 1° anno), di Esercitazioni di Chimica Fisica e di Fisica Tecnica.
    L’Università dovrebbe disporre di eccellenze in ogni campo. A Bologna sembra che lavorino con i mezzi di bordo come sulle navi.
    Mi sembra un po’ roba da “chi ci sta ci sta, gli altri fuori”.
    Non hanno nemmeno pensato alla collaborazione di  un chimico, il solo esperto di catalisi.

  • @Gwon
    Dopo un panegirico sulla ff, sul vero significato della scienza e menate varie, vuole fare intendere che
    è ferma intenzione del DF Unibo di abbandonare l’idea dello studio dell’ e-cat ? Era in tale spirito anche nominare uno per uno i ricercatori deputati all’incombenza ?

    Nominare uno per uno i ricercatori deputati all’incombenza è proprio uno dei motivi che mi ha acceso “la lampadina”: come l’articolo in oggetto non aveva alcun motivo di essere scritto in questa fase, a che serviva fare la lista dei “ricercatori” se non farli salire sul carro dei revisori e quindi salvare loro la faccia? Secondo me è arrivata una richiesta di spiegazioni, una “strigliata” dall’alto… dopo la quale, visto che sarebbe stato impossibile cacciare tutti a casa, è prevalso lo “spirito di corpo” (è in gioco la reputazione dell’università non solo dei singoli); si è preso il personaggio meno coinvolto (Ferrari, cosi figura un po’ come terzo… )…. ecc… ecc… Provi a pensare…. nella lista è stato messo anche Focardi, con tanto di titolo pomposo… come revisore?! …ma non è il teorico dell’E_Cat?!…..!! Ma si doveva salvare anche lui: sarebbe stato impossibile salvarsi essendo corsi dietro ad uno che dice: ” non so cosa ci sia dentro e non mi interessa”….

  • @Livio181052
    @Bagnasco
    All’inizio Bagnasco ha partecipato con interventi vari al blog (scusate, non trovo termine più adatto).
    Sarebbe utile a tutti sentire la sua opinione su questo messaggio di Livio, assolutamente sacrosanto.
    Sul carro dei salvatori/salvati non metterei però nessuno del CICAP-che-può, perché si sono costantemente mossi in accordo con i bolognesi, presi come riferimento scientifico, anche se probabilmente nessuno di loro sa qualcosa di reazioni nucleari, di catalisi eterogenea, di misure di energia. Come se il CICAP non fosse esteso a tutta Italia e non disponesse di esperti di ogni genere.
    Si può leggere almeno un articolo di commento all’iniziativa pomposamente lanciata da Ferrari, con tanto di premessa filosofica?
    Qualcuno sa in che cosa sono esperti i suoi collaboratori? Forse qualcuno l’ha scritto qui, ma mi è sfuggito. Queste cose le sa bene Passerini, abile sfrucugliatore di biografie; bisognerebbe aprire il suo sito ogni giorno. Immagino che abbia molto apprezzato l’apertura filosofica di Ferrari. E’ roba nel suo stile.
    Per rispetto a Italo Bianchi, spero che ci sia almeno uno di Fisica Tecnica. Almeno lì niente fisici generici, per favore.
    Spero anche che non ci mandino in vacanza prima che Bononia locuta sit.
    Buona giornata
     

  • per me escludere categoricamente che ci siano stati degli eccessi di energia nei test col vapore è una forzatura assurda..ad esempio nel test del 14 gennaio bastava considerare solo l’aumento di temperatura a superare decisamente l’input di potenza elettrica. anche negli ultimi due test di lewan (quelli con i risultati più ‘scarsi’) era un po’ tirato per i capelli attribuire tutto alle resistenze elettriche.
    se poi italo bianchi ammette che qualche piccolo eccesso di potenza negli esperimenti di ff può essere stato reale non vedo perchè si debba escludere che qualcuno sia riuscito a amplificare di molto questi eccessi di potenza (almeno franchini è negazionista al 100% e quindi non cade in contraddizione:))..è chiaro che nel caso dell’e-cat servono ancora test calorimetrici fatti bene e incontrovertibili per dimostrare che l’eccesso di potenza è importante, ma negare che ci sia un eccesso di potenza corrisponde a dire che ci sono dei trucchi aggiuntivi, perchè giustificare tutto con l’input delle resistenze non è possibile.

  • @Franchini
    Per rispetto a Italo Bianchi, spero che ci sia almeno uno di Fisica Tecnica. …
    No, no. Io non sono affatto per chiedere nuove prove, tanto meno se affidate al DF di Bologna. Lì, quello che c’era da provare (incompetenza e superficialità) è già ampiamente documentato dal report sulla calorimetria della prova del 14 gennaio, avallato dal silenzio della direzione, rispiarmiamoci altri simili squallori. L’unico nuovo arrivo che auspico in quel contesto è quello di un ispettore del MIUR.

    E poi, se mai ci fosse da provare un aggeggio che sviluppa qualche kW di calore quasi dal nulla, chiamerei un tecnico delle caldaie, rigorosamente non laureato. Un pomeriggio e 200 Euro ed ho una risposta affidabile.

    A questo punto è inutile chiedere nuove prove. Considerando come stanno le cose pretendere di avere a disposizione un e-cat per verificarne le prestazioni è come chiedere la bacchetta magica di Maga Magò per sottoporla a test. Si possono ricevere 3 diverse risposte:
    – non è possibile perchè funziona solo nelle mie mani;
    – è molto pericolosa ed è altamente sconsigliato l’uso da parte di dilettanti;
    – ma come, non ci credete? … e si viene all’istante trasformati in ranocchi.

    Buona giornata

  • ItaloBianchi

    “Mi dispiace averla collocata nella categoria sbagliata. Lei rientra piuttosto, mi corregga se sbaglio ancora, in una categoria che non avevo previsto: quella di chi ha le basi (come dimostra il suo titolo) e dedica molto tempo a documentarsi (come dimostra  il seguito del suo intervento), ma pensa di vivere in un mondo ideale in cui nessuno sbaglia (quello in cui tutti i tassisti sanno portarti a destinazione o in cui tutti i medici azzeccano la diagnosi) e quindi non osa utilizzare le proprie conoscenze per sottoporre a verifica critica quello che dichiarano le persone che considera più autorevoli e/o informate.”
     
    Nessun problema non sono una persona che ama fregiarsi di un titolo, l’ho scritto solo perchè volevo evitare che mi si attribuissero visioni fideistiche, che sono proprio quel genere di atteggiamenti che con questi miei interventi cerco di contrastare.
    Infatti io non affermo con certezza che le prove sono state condotte correttamente perchè vi hanno partecipato due fisici di un certo livello, e sono assolutamente daccordo che le specializzazioni vadano rispettate e considerate, perchè nessuno può essere esperto e capace in tutto.
    Dico solo che essendo prove abbastanza semplici, trovo improbabile che fisici comunque di un certo livello che vi hanno assistito, non siano in grado di fare le semplici considerazioni che fa lei senza aver neanche accesso ai dati completi.
    Anche e specialmente perchè tali fisici avrebbero davvero poco interesse ad esporsi su una questione tanto delicata e immagino che se avessero potuto uscirsene puliti con una semplice dichiarazione di non aver potuto veirficare in modo corretto le misure calorimetriche, lo avrebbero fatto al volo.
    Comunque poichè tutto può essere, ho provato a fare anche io due conti. Utilizzando i dati più precisi delle misure della prova di aprile per la quale disponiamo anche della quantità d’acqua allo stato liquido nel secchio in uscita dall’e-cat:
    http://www.nyteknik.se/incoming/article3166569.ece/BINARY/Report+test+of+E-cat+28+April+2011.pdf
    In questi test l’acqua utilizzata è stata pesata prima e dopo, quindi le misure di portata sono corrette.
    Inoltre, considerando che la misura di temperatura superiore a 100°C all’uscita delll’e-cat, come detto da lei e qualcun altro (per eventuali sovrapressioni che non possiamo escludere), non permette di considerare con certezza il vapore secco, mi metto nel caso più conservativo possibile considerando tutta l’acqua condensata nel secchio come mai evaporata (tale quantitativo è stato pesato a fine prova).
    Il calore assorbito da questa quantità d’acqua (sia se fosse prima evaporata e poi condensata sia se non fosse mai evaporata ma solo scaldata) non possiamo calcolarlo, quindi lo trascuriamo.
    Inoltre trascuriamo anche il vapore che di certo si è condensato durante il passaggio attraverso il lungo tubo dall’e-cat al secchio.
    In questo modo gli unici errori possibili possono solo portare alla sottostima del calore prodotto.
    Test 28 aprile:
    Total mass of water vaporized (not counting water already inside the copper tube of the energy catalyzer): 11160 grams
    Total running time: 2:58 (2.97) h.
    sottraiamo l’acqua allo stato liquido a fine prova:
    Condensed water and vapor from outlet hose was collected in a plastic bucket with the hose submerged in the water most of the time. Vapor bubbled from the hose under the water surface. After the test the mass of the water was about 5.4 kg

    Acqua evaporata con certezza 11160-5400=5760g  portata oraria=5760/2,97=1939,4 g/h
    Potenza termica in uscita 720 Wh/kg x 1,939 kg/h=1396 W
    Potenza elettrica in ingresso 378 W
    Quindi un guadagno molto più basso di quello dichiarato ma comunque consistente, circa 3,7 volte
    Stesso guadagno naturalmente per quanto riguarda l’energia totale prodotta:
    Max electric heating energy (including 65 watts power for control unit): 378 x 2.97 = 1123 Wh
    Calore in uscita 1396W x 2,97h= 4146 Wh
     
    Riassumendo quindi, anche nel caso più conservativo ipotizzabile dai dati in nostro possesso, l’e-cat pur dimezzando quasi il suo rendimento, ha prodotto quasi 4 volte l’energia immessa.
    Concorda su questa conclusione? O pensa sia possibile sbagliare anche misure di peso? Crede possa esserci qualche errore nelle misure di potenza elettrica a questo punto?
    Quali erano i calcoli che lei ha fatto per affermare più volte e con certezza:
    “Secondo me la critica principale, almeno in ordine di logica, è che le prove finora effettuate non hanno dimostrato la presenza di alcun eccesso di energia.”
     
     

  • Antop
    “…è chiaro che nel caso dell’e-cat servono ancora test calorimetrici fatti bene e incontrovertibili per dimostrare che l’eccesso di potenza è importante, ma negare che ci sia un eccesso di potenza corrisponde a dire che ci sono dei trucchi aggiuntivi, perchè giustificare tutto con l’input delle resistenze non è possibile.”
     
    Quoto totalmente, è quello che dico da giorni e credo di aver dimostrato con il mio ultimo post.
     

  • CamilloFranchini
    “Basta che la cosa non venga menata per le lunghe come fanno a Frascati, dove sperimentano da 22 anni e non hanno mai mostrato un reattore dove avvenga una ff.”
     
    Lei continua ad affermare che in vent’anni non ci sia stata una sola evidenza di alcun fenomeno anomalo rilevato durante esperimenti di FF.
    Stavamo discutendo sul rapporto 41 e l’unica motivazione che mi ha dato è che i grafici dell’articolo sulla misura di He4 potevano essere falsi.
    Come ho già detto con questa supposizione nessun articolo scientifico sarebbe mai pubblicato.
    Qaulunque grafico di qualunque tipo potrebbe essere falsificato.
    Ha addirittura addotto, come motivazione dell’assenza del fenomeno, la “difficoltà” di Preparata e Co. nella misura dell’He. Confondendo difficoltà con scrupolosità estrema adottata proprio per mettersi al riparo da critiche riguardo l’attendibilità delle misure.
    Se io fossi stato a capo dell’Enea o fossi l’editore di una rivista scientifica che si fosse trovato dinanzi al rapporto 41, non mi sarei sognato di bocciare una dimostrazione inequivocabile della natura “fusionista” della FF pensando ad una falsificazione dei dati.
    Piuttosto avrei chiesto delucidazioni, avrei voluto partecipare in prima persona o tramite reviewer accreditati ad un esperimento che, se reale, avrebbe tolto qualunque dubbio rispetto alla natura atomica e non chimica del fenomeno. Misure calorimetriche “fini” possono essere interpretabili e contestabili, ma la formazione di He da De è incontestabilmente un fenomeno di fusione.
    Un risultato troppo importante per liquidarlo con una semplice ipotesi di falsificazione, visto che comunque veniva da scienziati “seri” e non truffatori qualunque.
     
    Per non parlare poi di altri esperimenti fatti in molte altre parti del mondo.
    Ha visto il filmato dell CBS che le ho linkato?
    http://dibattiti.wordpress.com/2011/04/05/servizio-cbs-sulla-fusione-fredda/
    Che ne pensa?
    Anche quel rob Duncan non è in grado di effettuare misure calorimetriche ed elettriche?
    E pure pare sia un fisico esperto proprio in questo campo, come molti giutamente ritengono necessario per verificare la correttezza dei tests. E segnalato all’autore della trasmissione dall’ American Physical Society.
    Nulla da dire a riguardo?

  • @ant0p.
    …per me escludere categoricamente che ci siano stati degli eccessi di energia nei test col vapore è una forzatura assurda..ad esempio nel test del 14 gennaio bastava considerare solo l’aumento di temperatura a superare decisamente l’input di potenza elettrica.
    No, non è vero. Se si considera la vera portata di acqua, quella che la pompa a quel regime era in grado di erogare, la potenza elettrica bastava e avanzava per far bollire l’acqua.
    …anche negli ultimi due test di lewan (quelli con i risultati più ‘scarsi’) era un po’ tirato per i capelli attribuire tutto alle resistenze elettriche.
    La differenza tra l’energia termica estratta nell’ipotesi di acqua bollente e quella elettrica è marginale pochi %, facilmente attribuibili ad errori di misura ed aggiustamenti vari. In una questione come questa in cui si rivendica l’esistenza di un fenomeno eccezionale, l’onere della prova ricade su chi afferma l’esistenza di nuovi fenomeni e i margini di errori vanno necessariamente a favore di chi propone spiegazioni che rientrano nella fisica consolidata.
     
    …se poi italo bianchi ammette che qualche piccolo eccesso di potenza negli esperimenti di ff può essere stato reale
    Non ho detto questo. Ho detto che inizialmente non lo escludevo e che man mano che va avanti qeusta vicenda sono sempre più scettico anche nei confronti della FF storica. In ogni caso non ritengo utile in questa sede, e non ne sarei neppure capace, addentrarsi nella disputa se la FF sia reale o meno.

    …non vedo perchè si debba escludere che qualcuno sia riuscito a amplificare di molto questi eccessi di potenza
    Facendo le debite proporzioni, sarebbe come non escludere che una cavalletta possa balzare dalla Calabria alla Sicilia semplicemente perchè la si riconosce capace di fare salti di qualche metro.

  • Forse la disponibilità del DF di Bologna per prossima verifica è semplicemente dovuta al fatto che Rossi si è reso disponibile per ulteriori test di validazione.
    Perchè dovrebbe farlo? Forse perchè in corsa con Piantelli ed altri per il brevetto e la rivendicazione della scoperta?
    Anche queste ipotesi sono verosimili, come quelle che tendono a descrivere il DF in cerca di via d’uscita ..
    comunque sia è un bel “giallo per estate 2011”, almeno senza morti ammazzati..

  • @italo bianchi
    si ma se alla cavalletta si mettono delle ali artificiali più grosse di quelle che ha..magari si fa pure londra-palermo:)) è ancora tutto da vedere..la questione della pompa nel test del 14 gennaio è una paranoia da moviolari, in realtà poteva tranquillamente andare oltre la potenza nominale..non capisco per quale arcano motivo se dichiarano che la portata misurata è stata x solo per delle ipotesi semi-paranoiche tutte da dimostrare allora bisogna dire che in realtà non era x ma x/2:)) è un voler tirare le cose per i capelli, l’altra faccia della stessa medaglia di chi si fidasse in tutto e per tutto delle prove col vapore..che poi qualcuno che si fida delle prove col vapore devo ancora trovarlo..

  • @Francesco
    Stavamo discutendo sul rapporto 41 e l’unica motivazione che mi ha dato è che i grafici dell’articolo sulla misura di He4 potevano essere falsi.
    Come ho già detto con questa supposizione nessun articolo scientifico sarebbe mai pubblicato.

    Ho cercato di farLe capire perché nessuna rivista accetterebbe mai dei dati analitici che possono essere comodamente costruiti al PC. Consulti qualsiasi rivista di chimica analitica e capirà che cosa intendo.
    Glielo posso dire con cognizione di causa perché sono tuttora iscritto all’Ordine dei Chimici e ho lavorato come perito analitico su incarico di una Procura della Repubblica.
    Lo stesso rigore vale per gli esami clinici, non si faccia illusioni. I dati possono essere sbagliati, ma sono sempre presentati secondo un protocollo ferreo.
    Io ho firmato una quantità di documenti analitici in uscita dal mio Centro (soprattutto analisi ambientali, molte delle quali fatte da colleghi senza autorizzazione alla firma, perché non tutti i chimici hanno superato l’Esame di Stato) e conosco quali caratteristiche debba avere un documento del genere. Nella maggior parte dei casi le analisi chimiche intervengono in procedimenti giudiziari. Se trovano un errore ti fanno a pezzi, anche economicamente.
    Dal punto di vista analitico, il Rapporto 41 è spazzatura. Vuole la conferma? Lo presenti in tribunale. Noti che non hanno avuto la cautela banale di affidarsi a un chimico, anche se all’ENEA ne avrebbero potuto trovare qualcuno.
    Noti anche che non hanno ritenuto opportuno fare misure di radioattività. Dimenticanza imperdonabile. Hanno fatto analisi chimiche pur essendo fisici. Bisogna cambiare mentalità, ma per un fisico è difficile, perché spesso si considera culturalmente autonomo.
    Esiste un ordine dei fisici? Da come si comportano verso l’esterno ne dubito fortemente. Come scriverebbe ant0p, i fisici odiano paradigmi e protocolli. Sono un po’ liberi pensatori antinozionisti.
    Rovesciamo le parti: perché il Rapporto 41 avrebbe dovuto essere respinto? Per una incontrollabile vocazione masochista dei redattori? Per una congiura del KGB o di Gheddafi?
    Si tratta di uno dei tanti pezzi di pseudoscienza, che problema c’è? Non sarà certo né il primo né l’ultimo.
    Stavamo discutendo sul rapporto 41 e l’unica motivazione che mi ha dato…
    Mi pare di avere scritto un po’ di pagine sul Rapporto 41 e Lei scrive che non ho addotto altre motivazioni?
    Per vedere di confrontarci alla pari, mi vuol dire dopo tanti giorni di contatti in che cosa è specializzato? A braccio direi che è laureato in fisica.
    Se non lo so, si rischia di fare come a Bologna, dove qualunque volontario è benvenuto; basta avere la laurea in fisica per entrare nel giro.
    Le offro la possibilità di proporre un’altra reazione LENR. Gliela analizzo con piacere.
    Cordiali saluti

  • @Francesco
    Test 28 aprile:
    … Quindi un guadagno molto più basso di quello dichiarato ma comunque consistente, circa 3,7 volte.
    … Quali erano i calcoli che lei ha fatto …

    Bene, finalmente qualche considerazione quantitativa sulla calorimetria. Penso che Lei abbia toccato il punto più difficile da spiegare nell’ambito della fisica nota. Come avevo già detto quelle di Lewan sono state le prove più serie e soprattutto meglio documentate, anche se non si può fare a meno di chiedersi come mai non sia stato impiegato il wattmetro che era stato usato nella prova di gennaio e che avrebbe permesso di verificare l’assorbimento di potenza elettrica lungo il corso dell’intera prova.

    Venendo al punto da Lei evidenziato, e cioè quello dell’acqua mancante, ed escludendo che nel corso dell’esperimento sia passato di lì l’imbianchino a riprendersi il secchio per poi riportarcelo a metà prova, la spiegazione che mi sono dato è quella che deriva dai seguenti due conti fatti a spanna, utilizzando i dati noti (ovviamente tutti i valori sottoindicati sono più o meno approssimativi):
    – Portata media dell’acqua: 11160 / 2.97 / 3600 = 1.04 g/s
    – Potenza richiesta per portarla ad ebollizione: 1.04 x (100-19) x 4.18 = 352 W
    – Potenza disponibile per le vaporizzazione: 378 – 352 = 26 W
    – Calore specifico di evaporazione: 2256 J/g
    – Titolo del vapore uscente dal tubo: 26 / 2256 = 1.2 %
    – Aumento di volume del vapore rispetto all’acqua = 1672 volte
    – Rapporto volumetrico gas/liquido nel vapore uscente = 1672 x 1.2% = 20 volte

    Quindi, ammesso che i calcoli siano giusti e i dati realistici, dal tubo fuoriesce un flusso di vapore umido (gas con bollicine d’acqua disperse) avente un volume 20 volte maggiore del liquido entrante. Il tubo è immerso nell’acqua del secchio e il vapore gorgoglia prima di emergere in superficie. 

    Siccome liquido mancante all’appello al termine della prova è circa la metà di quello transitato in totale, sarebbe sufficiente che nella risalita nel secchio il vapore trascini via, oltre alle goccioline già presenti allo sbocco del tubo, un volume d’acqua aggiuntivo pari ad 1/40 del volume del vapore stesso, per asportare quel quantitativo di liquido mancante.

    Pertanto, secondo la mia interpretazione, il grosso dell’acqua mancante non sarebbe quella “evaporata” nell’e-cat, ma quella “trascinata via” dal secchio e quindi influirebbe soltanto sul bilancio di massa, ma non su quello energetico.

    Mi corregga se sbaglio.

  • @ant0p e TUTTI
    la questione della pompa nel test del 14 gennaio è una paranoia da moviolari, in realtà poteva tranquillamente andare oltre la potenza nominale..
    Bisogna scrivere una FAQ, altrimenti si ripete ciclicamente ogni cosa.
    Ora seguimi. Dal manuale della pompa e dalle email col costruttore (vedere discussione su energeticambiente) salta fuori che esiste un motivo per cui la pompa può erogare piu della portata massima: effetto sifone. Tale effetto ovviamente non va bene visto che la pompa dosimetrica quando lavora correttamente da sempre la stessa quantita d’acqua, sia a 1 bar che a 50bar.
    Da manuale pag 10 (http://www.novatech-usa.net/docs/LMI_Metering_Pump_Manual.pdf):
    Back Pressure/Anti-Syphon Valve
    If you are pumping downhill or into low or no system pressure,
    a back pressure/anti-syphon device such as LMI’s Four Function
    Valve should be installed to prevent overpumping.
    Tale valvola non era installata.
    Quindi cosa è presumibilmente succeso il 14 gennaio? Durante la fase iniziale si è misurato il flusso d’acqua riempiendo un recipiente piu in basso rispetto alla pompa (pavimento). Si è misurato un 17 kg/h.
    Poi si è collegato il tubo all’e-cat, che è allo stesso livello (se non piu alto) della pompa, quindi la pompa ha iniziato a lavorare correttamente, fornendo un 6-7 kg/h.
    Ecco spiegato il mistero. Ora se qualcuno (a me non hanno risposto) vuole chiedere a Levi/Bianchini/Villa se il contenitore d’acqua per la misura di portata era sul pavimento, faccia pure. Cosi si chiude il cerchio.
    Ecco fatto, e come al solito: RTFM!
     

  • @ant0p.
    la questione della pompa nel test del 14 gennaio è una paranoia da moviolari, in realtà poteva tranquillamente andare oltre la potenza nominale..
    Lei ha tutto il diritto di credere a ciò che dicono i dipendenti del DF per cui paga le tasse. Le dirò di più, se Lei appartenesse al gruppo B di cui ho parlato in precedenza, mi scuso in anticipo se sbaglio, è molto più normale credere in ciò che è riportato in un report emesso con il simbolo di un università, che alle parole di un frequentatore qualunque di un forum, quale sono io. E’ questo il morivo per cui Rettorato e MIUR dovrebbero intervenire.
    Buona giornata

  •  
    @ant0p
    @Francesco
    @e tutti quelli delle prove calorimetriche
    Mi accodo a ItaloBianchi:
    E poi, se mai ci fosse da provare un aggeggio che sviluppa qualche kW di calore quasi dal nulla, chiamerei un tecnico delle caldaie, rigorosamente non laureato. Un pomeriggio e 200 Euro ed ho una risposta affidabile.
     
    Sarò offensivo, chiedo scusa, ma dico: “basta!” Non ne ho mai parlato perchè trovo l’argomento… non mi viene la parola… userò inconsistente…  Arrampicarsi su 100,1 o 100,05 °C… vapore secco, ma non proprio, c’era anche un po’ d’acqua… ma dai!!…
     
    Propongo io una prova semplice, poco costosa, precisa, e non la brevetto…:
     
    Ingredienti:
    – N°1 Modello E_Cat da 4KW resi
    – N°2 Gruppi di resistenze elettriche da 4KW
    – N°2 Gruppi di misura di energia elettrica (non vi spaventate 200€ cad. o meno)
    – N°2 PT100 + rispettivi Termoregolatori (150€ a gruppo)
    – N°2 Vasche da bagno (avete capito giusto) uguali.
     
    Prima fase: calibrazione della strumentazione:
    – Posizionare le vasche da bagno al centro di una stanza a mezzo metro di distanza l’una dall’altra.
    – Riempire le vasche da bagno fin quasi all’orlo.
    – Collegare ciascun gruppo di resistenze 4KW ad un gruppo di misura. ed alla rete elettrica.
    – Immergere ciascun gruppo di resistenze 4KW nella rispettiva vasca.
    – Immergere le PT100 nella rispettiva vasca.
    – Dare corrente.
    – Dimostrare, annotando con carta e matita, che la temperatura nelle 2 vasche cresce in modo molto simile.
    – Interrompere la prova quando la temperatura non cresce più od intervengono fenomeni di ebollizione.
     
    Seconda fase: esecuzione della prova:
    – Preparazioni: tutto come sopra… solo che un gruppo di resistenze da 4KW viene sostituito con l’E-Cat da 4KW.
    – Avviare l’E-Cat fuori dalla vasca ed attendere che Rossi vi dica ” è a regime… stabile…”
    – Dare corrente al gruppo di resistenze da 4KW.
    – Attendere che le resistenze 4KW, al tatto, scottino…
    – Immergere l’E-Cat da 4KW e le resitenze da 4KW ciascuno nella propria vasca…
    – Osservare Chi arriva primo……
     
    Questo si chiama test per confronto: a parità di condizioni si hanno risultati uguali….
     
    Prego gli eventuali contestatori di farmi delle osservazioni di principio e non osservazioni che se applicate migliorano semplicemente la procedura del test.

     

  • Franchini
    “Per vedere di confrontarci alla pari, mi vuol dire dopo tanti giorni di contatti in che cosa è specializzato? A braccio direi che è laureato in fisica.”
    Lo avevo già detto in un altro post, ingegneria meccanica, ma non per questo mi ritengo in grado di avere delle risposte assolute, a differenza di altri.
     
    “Mi pare di avere scritto un po’ di pagine sul Rapporto 41 e Lei scrive che non ho addotto altre motivazioni?”
    A questo le avevo già risposto.
    Ha scritto molto e io ho letto tutto.
    La maggior parte delle sue analisi riguardano la parte teorica, e convengo con lei che in un articolo come quello gli sperimentatori avrebbero anche potuto evitare di avanzare ipotesi teoriche ardite esponendosi a critiche come quelle che fa lei. Quindi avevo anche suggerito di analizzare in primo luogo la parte sperimentale, essendo quell’articolo principalmente di tipo sperimentale come dichiara anche il titolo.
    E’ sulla parte sperimentale che ho detto che le sue critiche si riducono principalmente all’ipotesi di falsificazione dei diagrammi.
    Lei stesso ha rilevato l’estrema scrupolosità adottata nella misura dell’He, quindi se i dati non fossero falsi bisognerebbe seriamente chiedersi da dove vien fuori quell’elio.
     
    “Ho cercato di farLe capire perché nessuna rivista accetterebbe mai dei dati analitici che possono essere comodamente costruiti al PC. Consulti qualsiasi rivista di chimica analitica e capirà che cosa intendo.”
    E io ho cercato di farle capire che questa sua obiezione non mi convince affatto per due motivi.
    Il primo che in linea di principio è falsificabile al pc qualsiasi documento anche un report di un qualsiasi strumento.
    Non conosco a fondo le riviste di chimica e non so se gli editori e i reviewer si comportano come i giudici in tribunale, cercherò di informarmi, in riviste scientifiche di altro genere non è così per quanto mi è dato di sapere.
    Ma ad ogni modo, io credo che un articolo di tale portata avrebbe meritato non una bocciatura per supposta falsificazione dei dati, ma se questa era l’ipotesi, avrebbe meritato una verifica accurata, anche con chimici appartenenti all’ordine o chiunque altro. Non m risulta sia stata fatta nè richiesta.
     
    “Noti anche che non hanno ritenuto opportuno fare misure di radioattività. Dimenticanza imperdonabile. Hanno fatto analisi chimiche pur essendo fisici. Bisogna cambiare mentalità, ma per un fisico è difficile, perché spesso si considera culturalmente autonomo.”
    Avendo misurato l’He non c’era bisogno di misure di radioattività. La sola presenza di elio era spiegabile con trasmutazioni nucleari e niente altro. Oppure non è così, me lo dica lei che è di certo molto più esperto. Naturalmente una volta accettato il fenomeno tante altre misure si sarebbero potute effettuare per comprendere al meglio tutto. Ma se viene tutto messo nel dimenticatoio e le ricerche interrotte, come avrebbero dovuto farle?
    E più che altro mi chiedo, avrebbero mai pubblicato un articolo con misure di radioattività? Non credo, bastava dire che i dati erano falsi.
     
    “Rovesciamo le parti: perché il Rapporto 41 avrebbe dovuto essere respinto? Per una incontrollabile vocazione masochista dei redattori? Per una congiura del KGB o di Gheddafi?”
    Direi che la risposta è molto più semplice e meno complottistica.
    Considerato l’atteggiamento a dir poco chiuso della “vera scienza” nei confronti delle LERN, e la fine che hanno fatto tutti quelli che hanno appoggiato la FF, è molto probabile che nessuna rivista di rilievo si sia voluta impegolare in una faccenda così spinosa. Probabilmente anche temendo quello che lei dice, cioè la falsificazione dei dati. Conosco persone che anche solo al nominare la fusione fredda giravano la faccia dall’altro lato quasi temendo di poterne essere infettati e rovinati dal punto di vista della credibilità scientifica.
    Ma io continuo a ritenere assurdo che non si sia fatta una verifica anche diretta dei dati, ma si sia tutto gettato alle ortiche.
     
    “Le offro la possibilità di proporre un’altra reazione LENR. Gliela analizzo con piacere.”
    Le ho già risposto che mi fa molto piacere, ma preferivo prima concludere queste discussioni su rapporto 41 ed e-cat, che già sono diventate molto intrecciate.
    Intanto non mi ha detto nulla riguardo la faccenda di Duncan e della trasmissione della CBS che le ho linkato, forse non ne vuole parlare, ne predo atto.
    Comunque mi documenterò bene a riguardo.
     
     

  • Pardon, nel messaggio precedente piu che sifoning è la mancanza di una minima contro-pressione.

  • Livio181052
    “Prego gli eventuali contestatori di farmi delle osservazioni di principio e non osservazioni che se applicate migliorano semplicemente la procedura del test.”
     
    Semplicemnte è un test che non ha alcun senso.
    Il problema non è verificare se l’ecat sia in grado di erogare 4kw ma se produce un eccesso di energia misurabile in modo inequivocabile.
    Al più si potrebbe alimentare la tua esistenza e l’ecat con la stessa energia e verificare chi fa prima, quindi dovresti usare una resistenza da 300w.
    Ma non vedo l’esigenza di una tale prova, basta fare misure calorimetriche corrette.

  • @livio
    si la prova proposta mi convince, un po’ laboriosa con le vasche e dovendo sparare dentro 4kw elettrici per le resistenze, ma andrebbe bene lo stesso. se fossi a casa mia con un impianto da 3kw non potrei farlo, ma basterebbe aprire il rubinetto del lavandino e attaccarlo con un tubo all’e-cat con una portata regolata in modo da far passare l’acqua da 20° a 70°. per misurare la portata una bottiglia con un cronometro (poi si può controllare anche a occhio, sarebbe un rubinetto aperto in modo normale..), poi due termometri per le 2 temperature (che sarebbero anche facilmente verificabili a mano, all’ingresso è acqua fredda e all’uscita scotta:)). in questo modo il calcolo è sempre semplicissimo e con un deltaT netto e inequivocabile si escluderebbe qualsiasi sovrastima della potenza per colpa del vapore umido ecc.

  • @ Francesco
    Semplicemente è un test che non ha alcun senso.
    Il problema non è verificare se l’ecat sia in grado di erogare 4kw ma se produce un eccesso di energia misurabile in modo inequivocabile.
    Al più si potrebbe alimentare la tua esistenza e l’ecat con la stessa energia e verificare chi fa prima, quindi dovresti usare una resistenza da 300w.
    Ma non vedo l’esigenza di una tale prova, basta fare misure calorimetriche corrette.

    Spero che qualcuno ti risponda al posto mio. Dopo quello che hai scritto (e non intendo la prima riga)  non ci riesco senza essere offensivo nei tuoi confronti… oppure autorizzami…

  • Livio
    Sei autorizzato.
    Anche se non capisco perchè vuoi essere offensivo, basterebbe spiegarmi dove ho sbagliato in quello che ho scritto.

    • Livio e Francesco,
      qui nessuno è autorizzato a essere offensivo. Se volete offendervi a vicenda scrivetevi in privato. Grazie.

  • @Francesco
    Intanto non mi ha detto nulla riguardo la faccenda di Duncan e della trasmissione della CBS che le ho linkato, forse non ne vuole parlare, ne predo atto.
    Mi scuso molto, non ho ancora dato un’occhiata a quel materiale. Lo farò.
    Circa i dati analitici del Rapporto 41, gente che aveva a disposizione un QMA perché non ne ha approfittato per presentare i dati analitici come si deve? Le macchine moderne fanno tutte da sole, per fornire le necessarie garanzie.
    In ogni caso non hanno forniti i dati analitici come richiesto e hanno perso la fiducia e l’interesse dei revisori. Nessuno pubblicherebbe un report come quello, senza dati analitici certi. Gli editori sono smaliziati e se avessero visto la scoperta scientifica ne avrebbero approfittato.
    Fa riflettere anche la difficoltà che hanno incontrato nell’analisi; se c’era produzione di calore, il flusso di 4He sarebbe stato così intenso da essere rivelato da un comune sniffer.
    Comunque ormai è tardi per tornarci sopra. Credo che Del Giudice ora si occupi di altro e fa bene.
    Non vale la pena stare a scaldare sempre la stessa zuppa. Il report è quello, è stato respinto senza nemmeno richiedere modifiche minori; perché dovremmo interessarcene dopo 11 anni?
    E’ stato un clamoroso fallimento, perché è il solo lavoro che presenta una fusione fredda. Gli altri sono più cauti: controlli la letteratura di Violante e Celani. Ci girano solo intorno; non hanno il reattorino in laboratorio da mostrare ai visitatori. Provi a chiedergli di vederlo, vedrà che cosa Le rispondono. Diranno che per il momento è in panne.
    Preparata, Del Giudice, De Ninno e gli altri hanno voluto giocare grosso, ma gli è andata male.
    Se crede, provi a chiedere a Del Giudice a procedere alle necessarie correzioni. Prima di tutto gli chieda di affidare le analisi chimiche a un chimico.
    Cordiali saluti

  • @Francesco
    @Livio181052
    A me sembra evidente che a Francesco sia sfuggita una “r” sicché la frase “alimentare la tua resistenza” si è trasformata in “alimentare la tua esistenza”.
    Giusto?
    Francesco rilegge, rilegge ma, come capita in questi casi non nota il refuso e non capisce perché Livio si senta offeso, Livio parte in quarta esattamente come fa con l’E-Cat…La morale è implicita: a volte si è talmente impegnati a notare l’errore altrui (sempre che poi esista) da non notare il proprio! 😉

  • @Camillo Franchini
    Mi scuso molto, non ho ancora dato un’occhiata a quel materiale. Lo farò.
    Il lupo perde il pelo ma non il vizio!
    Anch’io dovetti insistere 1000 volte perché mi rispondesse alla stessa identica domanda sullo stesso identico video che le sta sottoponendo Francesco… vuole che le ritrovo la risposta che dette a me dopo mille insistenze? ovvero il topolino che partorì dalla sua montagna di scientismo negazionista?
    Suvvia, può inventarsi qualcosa di meglio stavolta. A quanto pare si trova in difficoltà a rispondere su Duncan, cerca di evitarlo come la peste… forse ha cercato di trovare in tutti i modi qualcuno che possa parlare male di Duncan e non riesce a trovarlo?
     

  • Daniele e Livio
    Grazie, non avevo notato il mio errore.
    Comunque mi sembra evidente dal tenore del mio post e da quello che ho scritto quale fosse il significato, non ci voleva molta intuizione.
    Non capisco cosa poteva significare la mia frase senza la “r”, non vedo dove stava l’offesa.
    Comunque mi scuso per l’equivoco, se di equivoco si è trattato.

  • @Francesco
    Mi chiedo: se Del Giudice e compagni sono così sicuri della loro esperienza, perché non l’hanno ripetuta a prova di bomba, insistendo sull’aspetto analitico e lasciando perdere il resto? Basterebbe spedire i file dell’analisi, senza metterci mano. I files analitici sono protetti dalle correzioni e solo un hacker esperto sarebbe in grado di alterare i dati. Comunque un controhacker se ne accorgerebbe.
    Riprendono il QMA e ci fanno avere i files analitici.
    La Pamela Mosier – Boss ha tentato per altra via, usando addirittura uno strumento che rivela tracce di atomi singoli. Anche lei ha dovuto accontentarsi di pubblicare presso riviste carbonaro/catacombali, moderni samiszdat.
    Anche l’AIP Publishing non ha accettato di pubblicare 24 articoli del New Energy Technology Symposium held at the 239th American Chemical Society National Meeting and Exposition in San Francisco.
    Non si esce dal ghetto.
    Cordiali saluti

  • @Francesco
    Grazie, non avevo notato il mio errore.
    No, non è la “r” mancante, il problema è ben più grave: Manca la Cognizione di Grandezze Fisiche e Sistemi di Misura…   a disposizione per un corso rapido ed essenziale all’argomento.

  • @Daniele
    forse ha cercato di trovare in tutti i modi qualcuno che possa parlare male di Duncan e non riesce a trovarlo?
    Perché parlare male di Duncan, ne ha fatto una delle sue? E’ un tipo poco raccomandabile?
    Provi a contare il numero di messaggi che spedisco in un giorno e si figuri se mi ricordo di Duncan.
    E’ un personaggio di Shakespeare? Devo essere ansioso di conoscerlo?
    Fatemi la cortesia, riproponetemi il link, così non torno indietro di giorni.
    Spero che non sia il solito fisico creativo antinozionista frou frou. Io mi trovo a mio agio solo con chimici nucleari nozionisti e pedanti.
    A proposito Daniele, ha scoperto che cosa sanno fare i collaboratori di Ferrari? Sono fisici generici desiderosi di farsi conoscere? Ce l’hanno il chimico fisico per la catalisi o fanno da soli come i seminaristi?
    Cordiali saluti

  • Livio
    No, non è la “r” mancante, il problema è ben più grave: Manca la Cognizione di Grandezze Fisiche e Sistemi di Misura…   a disposizione per un corso rapido ed essenziale all’argomento.”
    Meglio così.
    Forse allora non ho capito l’obiettivo del suo esperimento.
    Era quello di verificare se l’e-cat produca o meno la stessa energia termica di una resistenza da 4kw?
    Se è questo, confermo quello che ho scritto prima.
    In ogni caso se volesse spiegarmi dove sbaglio, a me le lezioni fanno sempre piacere, mi piace imparare.

  • Franchini
    “Non si esce dal ghetto.”
    Già…..bisognerebbe solo chiedersi se questo è un merito della “vera scienza” o un grande abbaglio….ai posteri l’ardua sentenza.
     
    “Provi a contare il numero di messaggi che spedisco in un giorno e si figuri se mi ricordo di Duncan.
    E’ un personaggio di Shakespeare? Devo essere ansioso di conoscerlo?
    Fatemi la cortesia, riproponetemi il link, così non torno indietro di giorni.
    Spero che non sia il solito fisico creativo antinozionista frou frou. Io mi trovo a mio agio solo con chimici nucleari nozionisti e pedanti.”

    http://dibattiti.wordpress.com/2011/04/05/servizio-cbs-sulla-fusione-fredda/
    Giusto per precisare, se volgiamo fidarci di quello che dichiara il giornalista, questo Duncan sarebbe un fisico consigliatogli dall’American Physical Society, come ho già detto più volte, e oltretutto un esperto proprio in misure energetiche….

  • @Livio
    Ho letto l’idea della Sua prova per comparazione.
    Più semplicemente non si potrebbe replicare fisicamente un e-cat “vuoto” e misurare la variazione
    delle temperatura ?
    Mi spiego meglio in diversi esperimenti si sono visti vari e-cat “nudi” mi sembra che spannometricamente li
    abbiano anche misurati e pesati, e che i materiali che hanno utilizati sono noti (rame e acciaio inox), se si avessero a disposizione misure precise al millimetro e con gli spessori corretti, non dovrebbe essere molto difficile ricrearlo, la resistenza esterna mi sembra nota, mi sembra però ce ne sia anche una interna.
    La pompa è nota. Possibile che nessuno si sia messo a fare un reverse engineering all’apparanza semplice,
    quantomeno per i dati macroscopici ? Giusto per capire cosa farebbe un e-cat “vuoto” se vuoto non da i risultati attesi lo si può anche riempire (il reattore) con quello che si vuole.
    Si va poi tutti insieme a Bologna, nella stessa stanza, si collegano gli apparati di misurazione  e vediamo cosa succede. A proposito l’apparecchio blu (immagino un reostato o potenziometro) che alimentava la (le) resistenze è mai stato verificato (aperto e controllato)? Cioè assorbiva 300 Watt ma se ne avesse forniti di più al sistema ? La temperatura della resistenza è stata monitorata ?

  • Ho trovato un sito dove hanno raccolto decine di sistemi per produrre possibili falsi.
    Da quello che ho capito però nessuna delle ipotesi è perfetta.
    Tra l’altro ho letto che anche la control unit era stata verificata.
    http://lenr.qumbu.com/rossi_ecat_proof_frames_v401.php

  • @Francesco
    @Daniele
     
    http://dibattiti.wordpress.com/2011/04/05/servizio-cbs-sulla-fusione-fredda/
    Mi sono precipitato a vedere il filmato. A parte che lo conoscevo già, ho scambiato messaggi per mesi con McKubre e ho finito per conoscerlo di persona nel maggio 2005. Quindi possiamo lasciare da parte Mike.
    Duncan non so chi sia e non mi sembra importante saperlo. Se ha scritto qualcosa eventualmente mi fornirete le indicazioni bibliografiche per raggiungerlo.
    Garwin è un’altra cosa. Ha avuto un’importanza enorme nella ff. E’ quello che a Erice il 12 aprile 1989 discusse con Fleischmann la faccenda del picco gamma a 2,5 Mev, che invece avrebbe dovuto trovarsi a 2,2 MeV. Una faccenda complessa che non so se conoscete.
    Garwin, come Koonin e molti altri si interessò per qualche mese a “vedere” criticamente le rivendicazioni di Fleischmann e Pons, dopodiché non se ne interessò più.
    Ho l’impressione che l’autore della nota di “Dibattiti” avrebbe desiderato che Garwin continuasse a occuparsi di ff, alla maniera di Celani e Violante. Mi dispiace per lui, ma non l’ha fatto quasi nessuno.
    Vi saluto

  •  
    @Francesco
    Potenza = P (simbolo)= KW (Kilowatt: unità di misura) = Lavoro compiuto da un  sistema nell’unita di tempo. Lavoro = Energia.
    Energia = E (simbolo) = KWh (KWattora: unità di misura) = Lavoro compiuto.
     
    Es1: Una Resistenza Elettrica da 10KW è quell’aggeggio tecnico che ha la capacità di trasformare l’Enegia Elettrica in Energia Termica. Se faccio lavorare la Resistenza per un ora, ho trasfotmato 10KWh di Energia. Se la faccio lavorare per 10 ore, ho trasformato 100KWh di Energia da Elettrica a Termica.
     
    Es2: Un’E-Cat da 10KW è quell’aggeggio tecnico che ha la capacità di trasformare l’Enegia Nucleare in Energia Termica. Se faccio lavorare l’E-Cat per un ora, ho trasfotmato 10KWh di Energia. Se faccio lavorare l’E-Cat per 10 ore, ho trasformato 100KWh di Energia da Nucleare a Termica.
     
    Si rilegga quello che ho scritto io e e quello che ha scritto Lei…
    Perché vuol far gareggiare un E-Cat da 4KW di Potenza RESA (prodotta, non quella usata per innescare la Fusione Nucleare, ma quella prodotta dalla Fusione Nucleare) con una Resitenza da 300W? …non è leale…
     
    Il mio test parte dal principio che se immetto energia termica in una massa (l’acqua della vasca nel mio esempio) la temperatura della massa aumenta. Se faccio 2 test paralleli ottengo 2 risultati paralleli. Quindi in una vasca un E-Cat da 4KW RESI nell altra vasca una Resistenza da 4KW RESI. Se le temperature nella vasche aumentano in modo analogo è dimostrato che l’E-Cat, riscaldato da una resistenza di innesco da 300W e grazie alle polverine magiche di Focardi e Rossi, rende una Potenza di 4KW…
    LO COMPRO SUBITO!
     
     

  • @Francesco
    @Daniele
    Su Richard L. Garwin aggiungo che fu uno dei 18 esperti dell’ERAB (Energy Research Advisory Board Cold Fusion Panel) messo in piedi da Bush padre nel 1989 per esaminare il valore scientifico dei claims di F&P e di Jones.
    E’ comprensibile che a lavoro terminato non se ne sia più occupato.
    Lo spirito del notista di “Dibattiti” è quindi completamente fuori luogo. Terminato l’impegno, terminato l’interesse. Ganz normal.
    Saluti

  • @Francesco
    @Daniele
    Ancora su Richard L. Garwin.
    Garwin scrive su Science [254, 1394 (1991)]:
    I believe that cold fusion is more likely than not to be an example … of pathological science
    Se lo scrive R. L. Garwin è una bella campana da morto per la ff.
    Non so se il buon Duncan è all’altezza di Garwin. Glielo auguro.
    Vi saluto
     
     

  •  
    @Gwon
    Ho letto l’idea della Sua prova per comparazione…


    Le chiedo di leggere anche i miei successivi interventi e poi di riformulare le sue osservazioni. La ringrazio.
     

  • @Francesco
    @Gwon
    Nel mio test non  sono “pompette gialle”… vista la discussione di oggi pomeriggio…per carità!  Lo scambio termico avviene direttamente tra E-Cat ed acqua della vasca.

  • @Franchini
    “I believe that cold fusion is more likely than not to be an example … of pathological science”

    Vede Prof. Franchini, per quanto io dal baratro delle mie conoscenze scientifiche sia possibilista, la apprezzo per la Sua posizione netta e decisa di negazionista, a volte però quello che la rende “meno” credibile è citare fatti o persone o detti o motti che non hanno a che fare con la scienza…..
    che pinco palla abbia detto che la ff è più probabile di si che no, che sia scienza patologica non aggiunte nulla al peso dei Suoi interessanti e seri discorsi, anzi sembra che Lei sia contrario alla ff a livello ideologico non scientifico. Lei mi sembra un rispettabilissimo scienziato con una carriera di tutto rispetto, non sminuisca tutto ciò con citazioni inutili di probabilisti, ciò non avvalora le Sue tesi.

  • Secondo me, come qualcuno ha detto nei primi post, il punto debole dei test è proprio non aver misurato la pressione nel tubo d’uscita.
    Lenergia di vaporizzazione dell’acqua è circa 7 volte quella per portarla da 20 a 100 gradi. Ora se togliamo quel fattore 7 di guadagno, riesce chiunque a fare una scatolina del genere.
    Ovviamente speriamo tutti che la cosa sia reale, ma stando solo ai dati che abbiamo e applicando il rasoio di Occam, non capisco come non siano tutti più orientati per l’illusione.
    Vediamo cosa succede nei prossimi mesi…

  • Qualche calorimetrista mi farebbe due conti ?
    T ingresso acqua c.a. 24,9°C
    T uscita acqua c.a. 96°C
    Acqua ripresa 15 grammi
    Durata 2 minuti

    E ipotizzando T uscita 100,5 °C ?

    quanti watt ci vorrebbero ?

    Grazie

  • @Gwon

    è appunto di cruciale importanza per rispondere sapere se in mezzo c’è una transizione di fase o no

  • Quanto può essere l’errore percentuale di una termocoppia
     -50° C + 150° C su una temperatura effettiva di c.a. 100°C ?

  • @Pan
    sto facendo un esperimento casilingo con apparecchiature piuttosto scarse,
    secondo me era vapore secco, secondo il termometro no 😉 Quindi volevo
    vedere quale delle due ipotesi si avvicinava di più alla realtà, sicuramente
    quella >100° C

  • Gwon, se vuoi sapere se è vapore secco basta aumentare del 10% la potenza riscaldante. Se è secco, basta un attimo per far schizzare su la temperatura oltre i 110 gradi. Se questo non succede il liquido è ancora in transizione di fase (vapore umido).

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