19 Maggio 2024
Il terzo occhioNews

Reattore E-Cat: la posizione del CICAP

Ci occupiamo della vicenda del reattore inventato da Andrea Rossi ormai da qualche mese. Abbiamo pubblicato un certo numero di articoli e ci sembra giunto il momento di fare una richiesta ufficiale a Rossi.

Scriveva il fisico Giuliano Toraldo di Francia che «un vero scienziato accetta qualsiasi fenomeno, anche se inspiegato, purché sia accertato». È con questo spirito che il CICAP si occupa di argomenti scientifici “di frontiera”: non per confutarli a ogni costo, ma per aiutare a verificarli al di là di ogni dubbio. La spiegazione verrà poi.

L’esistenza delle reazioni nucleari a bassa energia (LENR), che sarebbero alla base del principio di funzionamento del dispositivo, non è a oggi riconosciuta dalla comunità scientifica. Sarebbe quindi facile obiettare agli inventori che, secondo le leggi della fisica, l’apparecchio non può funzionare; allo stesso tempo è altrettanto ovvio che se loro riuscissero a produrre una prova sperimentale inequivocabile si dovrebbero trovare nuove spiegazioni che vadano al di là di quelle stesse leggi.

È questa impostazione che ci ha portato a lasciare in secondo piano le incongruenze che pure si manifestavano nelle spiegazioni teoriche: la verifica sperimentale sarebbe arrivata ed era necessario sospendere il giudizio in attesa del risultato.

Dobbiamo però ribadire che in casi come questi è necessario un rigore nelle misure e una trasparenza nella comunicazione delle tecniche usate e dei problemi incontrati anche superiori a quelli che si adottano normalmente: «ad affermazioni straordinarie, devono corrispondere prove straordinarie».

Per questo ci dispiace constatare che gli inventori (e, purtroppo, in parte anche gli sperimentatori) hanno scelto di precipitare i tempi e di comunicare i risultati che avrebbero ottenuto con modalità molto diverse da quelle tradizionali della ricerca scientifica, che sono pensate proprio per garantire rigore e trasparenza.

A una prima dimostrazione pubblica il 14 gennaio, seguita dalla pubblicazione dei report preliminari (disponibili a questo link), sono seguite anticipazioni parziali sui risultati di nuove misure e dichiarazioni a volte confuse e contraddittorie.

L’idrogeno è fornito dall’esterno o prodotto per elettrolisi? Ci sono o non ci sono radiazioni di qualche tipo? E se non ci sono, perché vietare di misurarne lo spettro, come nella dimostrazione pubblica del 14 gennaio? Il rame che si troverebbe nella polvere “usata” ha la stessa composizione isotopica di quello naturale oppure no? Come è possibile che l’11% di ferro riscontrato sia solo una «contaminazione dalle pareti»? Esiste un abbozzo di teoria che spieghi il fenomeno oppure no? La lista potrebbe continuare.

Accanto a queste domande, che ancora attendono una risposta, l’annuncio e la diffusione del rapporto di Levi hanno dato il via a una discussione tecnica sull’affidabilità delle misure, per esempio sulla titolazione del vapore o sulla effettiva portata del flusso d’acqua. Questo non deve stupire: in un serio lavoro scientifico gli studi preliminari sono necessariamente difettosi e servono per capire quali problemi vanno risolti e come impostare le verifiche definitive.

Da molte parti la visita dei fisici svedesi Hanno Essén e Sven Kullander al laboratorio di Rossi, qualche settimana fa, è stata salutata come la prova definitiva. In realtà il loro rapporto non aggiunge molto a quanto già era noto: Essén e Kullander non hanno potuto fare nulla più di quanto era già stato fatto da Levi e collaboratori nelle dimostrazioni precedenti, con la sola novità della versione più piccola del dispositivo e della conseguente diminuzione della potenza misurata da 20kW a circa 4kW.

Ci sembra perciò che, nonostante i risultati preliminari appaiano molto promettenti, le verifiche fatte non abbiano ancora raggiunto uno standard sufficientemente alto, sia dal punto di vista tecnico che da quello della trasparenza e possano solo essere considerate, appunto, preliminari.

Simili esperimenti fatti in condizioni molto vincolate hanno il difetto di mettere al sicuro solo dagli errori che si sa di poter commettere e (per dirla tutta) solo dai trucchi che si riescono a immaginare. L’unico modo per cercare di evitare errori e trucchi che non si riescono a immaginare è progettare la misura da zero, misurando tutto quello che è possibile misurare, per ottenere riscontri incrociati e tenere sotto controllo gli errori di misura: ci pare che questo non sia ancora avvenuto.

Lo stesso Essén, che è stato presidente dell’associazione Vetenskap och Folkbildning (l’equivalente svedese del CICAP), ci ha dichiarato: «Sono perfettamente d’accordo; la faccenda non può essere considerata chiusa fino a che non saranno autorizzati test indipendenti: l’ho fatto notare anche ad Andrea Rossi. A quanto so, l’Università di Bologna dovrebbe alla fine avere questo permesso».

Per quanto riguarda la trasparenza, la nostra opinione è che la proprietà intellettuale e il segreto industriale dovrebbero essere tutelati attraverso opportuni accordi di non divulgazione, come accade comunemente nelle collaborazioni tra industria e accademia, piuttosto che attraverso divieti e limitazioni come è sinora avvenuto. In pratica, gli scienziati si impegnerebbero a non divulgare eventuali scoperte o indizi sul funzionamento interno dell’apparato, ma solo i risultati delle loro misure.

Quello che vorremmo chiedere ad Andrea Rossi è di autorizzare quanto prima una verifica veramente indipendente della produzione di energia in cui la responsabilità, la progettazione e la conduzione dell’esperimento siano completamente demandate agli sperimentatori (gli stessi fisici dell’Università di Bologna o altri), che operino nei loro laboratori e alle loro condizioni, scegliendo strumentazione e dettagli tecnici sulla base di un protocollo concordato a priori e con la massima pubblicità di metodi e risultati.

Dato il tipo di misura, non dovrebbe essere difficile né troppo costoso neppure immaginare un processo di peer review e una eventuale seconda fase che possa tener conto delle eventuali obiezioni emerse. Questo convincerebbe noi e la comunità scientifica, interrompendo il flusso di anticipazioni e dichiarazioni poco controllate che raggiungono il pubblico. Siamo a disposizione eventualmente a partecipare sia alla discussione che alle sperimentazioni se ciò ci venisse concesso dagli inventori.

Può darsi che la scelta di Rossi, come sembra, sia quella di trascurare per ora le verifiche scientifiche, in attesa di ottenere un brevetto o di dimostrare la funzionalità della sua invenzione con l’installazione dell’annunciato impianto da 1MW in Grecia.
In questo caso, quello che ci lascia perplessi è la sicurezza di un dispositivo funzionante grazie a un fenomeno che dovrebbe essere nucleare, la cui natura e le cui proprietà non sono ancora note.

759 pensieri riguardo “Reattore E-Cat: la posizione del CICAP

  • Non mi risulta che Galileo abbia detto “non vi posso mostrare i satelliti Medicei col telescopio perché attendo di mettere il telescopio sul mercato o attendo di brevettarlo”, ma anzi invitava chiunque a mettere l’occhio per vedere. Qui siamo tutti, tra gli scettici, ansiosi di vedere e un po’ delusi dal fatto che ci siano dei motivi per non poterlo fare. A questo punto non resta che aspettare ottobre, no? Strano però, visto che già tempo fa si parlava di una di queste macchine già operative al servizio del riscaldamento di uno stabilimento dalle parti di Ferrara (“Un prototipo di grandi dimensioni funziona ininterrottamente dal 16 ottobre 2007 nella fabbrica EON di Bondeno (FE)“)

  • @Alessandro
    Mi riferisco sopratutto a qualche “negazionista”, (forse i più esperti nel settore) che si basano “solo” sulle loro convinzioni teoriche, magari riconosciute uniche verita per una vita.
    Dovrebbe essere utile a tutti venire a conoscenza delle leggi che vengono violate dalle rivendicazioni di Rossi & Focardi. E’ il bello di questo forum.
    Altrimenti facciamo come Daniele, che sgrida e loda a destra e a sinistra, come capita capita, senza offrire un minimo contributo di conoscenza.
    Ha in programma di intervistare Capiluppi o ha paura di essere cacciato a frustate o di essere denunciato? A Bologna tira una brutta aria, faccia attenzione.

  • @Camillo Franchini
     
    >  A Bologna tira una brutta aria, faccia attenzione.
    Può circostanziare meglio. Detta così sembra ad essere a conoscenza di sviluppi. Se così fosse, credo sarebbe interessante per tutti conoscerli.

    Riccardo

  • @Markogts
    (“Un prototipo di grandi dimensioni funziona ininterrottamente dal 16 ottobre 2007 nella fabbrica EON di Bondeno (FE)“)
    Allora, perché aspettiamo l’evento del 1°ottobre?
    Vediamo come vede le cose Daniele, sempre alla ricerca del cui prodest e grande ammiratore “a scatola chiusa”;) dell’inventore Rossi.
    Daniele, cui prodest aspettare fino a ottobre? Mihi aut tibi? Aspettiamo di bere il vino novello insieme?


  • @Riccardo
    Può circostanziare meglio. Detta così sembra ad essere a conoscenza di sviluppi. Se così fosse, credo sarebbe interessante per tutti conoscerli.
    Mi riferivo alla lettera scritta a Query Online da Capiluppi, che dimostra  chiusura a ogni confronto, addirittura ostilità.
    Un brutto scivolone di immagine, del tutto inconsueto nei nostri ambienti.

  • @Markogts
    Non mi risulta che Galilei brevettò il telescopio anche perchè non fu una sua invenzione (la migliorò molto) e l’ufficio brevetti dell’epoca mi sa che era difficile da trovare.

  • @Query
    Chedo venia.
    Non volevo sottovalutare l’articolo, anche perchè altre informazioni non ci sono da nessuna parte, a parte che nelle mani dei prtagonisti.
    Caminque il mio nikname è Alessandro

  • @Camillo Franchini @Query
    Mi sa indicare dove posso leggere la lettera di Capiluppi a Query?
    Grazie

  • @camillo franchini
    ancora a pensare alla lettera di capiluppi:))
    in realtà a bologna potrebbe tirare una brutta aria perchè rischiano di perdere la sperimentazione a favore degli svedesi. da quanto si legge sul blog di rossi sembra che abbiano già i piccoli e-cat da 4kw da sperimentare autonomamente..evidentemente in svezia non si fanno troppe paranoie sulla reputazione delle accademie e hanno una burocrazia meno pesante sulla ricerca. e così rossi avrà preferito loro..

    • @alessandro: non era una lettera a Query, ma era una dichiarazione ufficiale di Capiluppi in risposta alle tante sollecitazioni per una presa di posizione che arrivavano al Dipartimento di Fisica.
      @antOp.: al momento gli svedesi NON hanno nessun apparecchio in dotazione. Essén ci ha detto (ieri) che Rossi gli aveva promesso a voce che gli avrebbe mandato su due apparecchi, ma, al momento, non è stato preso nessun accordo scritto e non si sono più sentiti per definire i dettagli.

  • @Query
     
    Grazie 1000
     
    Riccardo

  • Salve,
    è da tempo che seguo il dibattito senza intervenire.
    Sono ingegnere, ho conoscenze di fisica, chimica, termodinamica senza essere uno specialista come voi.
    Lungi da me entrare nel merito del dibattito scientifico.
    In merito alla questione sono fortemente scettico, ma non è questo il punto.
    Mi sorprende che non si parli molto del reattore che funzionerebbe dal 2007, se non capisco male, a Bondeno (tra l’altro sarebbero molti anni che esiste una versione stabile e tecnologicamente matura del reattore e questo può far sorgere dubbi sul perchè non sia stato annunciato prima).
    In merito a questo mi chiederei:
    Chi ha autorizzato la installazione di una caldaia di questo tipo? chi ha fornito le certificazioni?
    Chi lavora in quel capannone sa che vive a stretto contatto con un reattore nucleare (perchè di questo si tratterebbe, nel caso non fosse una bufala)?
    Non lo sa il Sindaco del paese? Non sente il bisogno di fare un esposto alla Magistratura perchè chiarisca la cosa?
    Forse il CICAP con la sua autorità potrebbe sollevare la questione..
    Della due l’una: o si tratta di un mistificatore (e in tal caso mi sembra giunto il momento di smascherarlo a qualsiasi costo)
    o si tratta di una scoperta in grado di rivoluzionare la storia dell’Umanità (e anche in questo caso si avrebbe diritto di intervenire, salvo poi coprire d’oro e lodi il duo Rossi Focardi)
    Grazie

    • @Tiziano, avevamo controllato all’inizio della vicenda. L’unica autorizzazione concessa alla EON di Bondeno dalla Provincia di Ferrara risale al 2006 per la realizzazione di un impianto da 1MW a biodiesel. Si trova facilmente negli archivi delle delibere della Provincia.

  • Oscar Wilde, uomo poco amante del gioco del tennis diceva…
    “non c’è bisogno di essere degli imbecilli per giocare a tennis però aiuta…”
    chiamate il sindaco, su coraggio, a napoli abbiamo rifiuti nelle strade, discariche abusive ovunque la mafia, organizzazioni criminali di ogni specie…
    Mi raccomando tutti a Bondeno!!
    Ha fatto bene ad andarsene in America Rossi. Altrimenti finiva come con la PetrolDragon. Manette facili perchè non vi piace quello che dice.
    Bel paese di m….

  • @Claudio Eterno
    Che c’entra la spazzatura di napoli ?
    La quiestione sollevata da Tiziano mi sembra più che legittima e condivisibile.
    A noi comuni cittadini (parrlo della Lombardia, dalle altre parti non saprei) ci ammazzano di conntrolli, spese per certificazioni, adeguamenti, controlli tecnici per una banalissima caldaia a gas e il signor Rossi può impunemente sbandierare ai 4 venti che sta riscaldando per anni un capannone con un misterioso aggeggio di cui neemmeno lui capisce il funzionamento ?
    Personami ma a me sembra molto più probabile che Tiziano abbia indovinato con la prima ipotesi e cioè che si tratti di una bella sparata.
    L’ho già chiesto in precedenza, chi ha mai visto questo impianto ?
     
     

  • leggetevi il report degli Svedesi affermare che esiste un pericolo nucleare vuole dire che esiste una reazione nucleare (cosa da più parti smentita a priori). Basta leggere i commenti su questo forum.
    Pertanto il problema non esiste.
    Con tutto il mare di immondizia e casini che abbiamo andiamo a prendercela con una cosa grande quanto una lattina di birra? Sono concentrati li i nostri problemi?
    Per piacere….
     

  • Scusate… 🙂
    Grazie per le risposte, sarebbe il caso di interessare le Autorità del fatto che un ordigno presunto nucleare è utilizzato senza permessi .
    Solo a scriverlo fa impressione .. o ridere 🙂

  • Un po’ di burocrazia non fa mai male…

  • Si si speriamo che intervenga l’autorità preposta, cosicchè il Rossi non verrà più neppure a far ricerca in Italia. L’autorità preposta, cioè il ministero dell’univarsità e della ricerca dovrebbe investire su intuizioni di questo tipo e “voi” invece volete mandarci la polizia, complimenti per l’illuminismo galoppante.

  • Io direi di processarlo per reattore nucleare non dichiarato. Poiché però il PM non si riuscirà a trovare un perito per l’accusa questi potrebbe chiedere gentilmente a Rossi una consulenza (che è l’unico che ci crede e che tra l’altro presenzierà al suo stesso processo).
    Non male vero?
    E ci guadagna pure!!!

    W lo stato del Bunga Bunga

  • ma a bondeno il reattore non c’è più. rossi ha venduto la ditta e se l’è portato via. la ditta era sua e il reattore era installato in via sperimentale per il riscaldamento, e a quanto dice ha funzionato per 2 anni senza sosta.

  • Accidenti è meglio di Diabolik non lo prenderanno mai………

  • Tra poco non prenderanno nemmeno i soldi dei suoi soci

  • Già chi sono i soci?

  • Test con gli svedesi il 21 aprile

  • @Query
    Visto che siete in contatto con Essén, potete confermare l’indiscrezione che ho riportato nel messaggio precedente?

  • @Query
    Ritenete un segnale positivo il fatto che Rossi e un membro, nonché ex Presidente, della Skeptics Society svedese, stiano collaborando? Lo chiedo manifestando nel contempo il mio disappunto nel constatare che certuni continuano ancora a monopolizzare lo spazio commenti dei vostri articoli con posizioni preconcette e piene di pregiudizio (se non persino di acredine), nemmeno lontanamente paragonabili al vero scetticismo scientifico messo in campo dagli svedesi, che dovrebbe essere preso a esempio per tutti. Non mi sembra un caso che Rossi si fidi di loro e non di chi – volente o nolente – è diventato il punto di riferimento italico del “tiro all’E-Cat”.

    • @Mattia Rizzi, ieri Essén ci ha parlato della promessa (a voce) di spedizione degli apparecchi e ci ha detto che non avevano definito i dettagli per altri test. Ci ha detto che il giornalista svedese che li ha coinvolti in questa vicenda è intenzionato a ripetere i test in condizioni un po’ più controllate. Non sappiamo niente di più in merito.

      @daniele, Rossi e Essén non stanno collaborando. Essén è stato invitato ad assistere a un test e, al momento, non è coinvolto in nessuna collaborazione ufficiale (ma nemmeno ufficiosa). Per il resto, il tono dei commenti sul forum dell’associazione scettica svedese non è diverso dal tono che si può trovare qui (e in generale nei commenti ai post e questo vale per tutti, compresi quelli che fanno il tiro al CICAP). Anche gli svedesi sono molto critici e molto scettici, le obiezioni mosse sono molto simili, così come le richieste di test indipendenti. L’atteggiamento del CICAP e di Query non è mai stato inquisitorio, ma trasparente e aperto, pur nello scetticismo. Quindi no, non capiamo perché Rossi abbia scelto di invitare gli svedesi e non il CICAP che a livello europeo è l’associazione scettica più grande e attiva. Ma forse dovrebbe spiegarcelo lui.

  • @ Franchini
    Perdoni il ritardo. Ha osservato? Ha letto anche lei quello che ho appena letto io?
    Ah!, io sono sempre qui, a bordo pista, che me la spasso! Come promesso.
    Ha visto i nuovi compagni del “Tour de l’E-Cat”? Che tifo! Che chiaroveggenza!
    Che senso ha ormai il suo scetticismo? Finalmente! Abbiamo la prova provata che ti tratta anche di un “ordigno”. Nucleare. Occultato.
    A questo punto Le propongo di scrivere un trattato scientifico sulla fenomenologia, corredato con le statistiche di rito: medie ponderate, deviazioni standard, grafici per tutti i gusti, ecc… Do la mia disponibilità per curarne un capitolo. Avrei pensato anche ad una traccia per un eventuale titolo (del capitolo): “Approccio ghiandolare, incapacità o avversione della contestualizzazione, ignoranza del “rasoio” di Occam: analisi spettrografica dell’ “emulsione”, dinamiche e rischi”.  A Lei scegliere il ruolo e l’argomento.
    Infine (per adesso!), chiederò all’iper paziente padrone di casa di poter riprendere, nel suddetto capitolo, una brevissima autocitazione (mi perdonerete anche questo) contenuta in un precedente commento: “…Di questo passo, spunterà fuori l’illuminato che metterà mano alle carte bollate e i “sommi sacerdoti” scenderanno in piazza per promuovere una petizione universale.”
    Troppo, troppo facile previsione.
    Mi creda, Dr. Franchini, io la stimo per la severità ed il rigore ma, onestamente, a questo punto, in questa atmosfera di eccitazione ed impazienza, abitata da spiriti pretenziosi, perché non proponiamo che anche la Soc. LOTTOMATICA lanci sul mercato un siml-grattaevinci sul tema?
    Grande Rossi! Il nobel lo meriterebbe soltanto per essersi tutelato ed essere stato capace di prevvedere tutto questo con largo anticipo.

  • @Camillo Franchini
    …Daniele, sempre alla ricerca del cui prodest e grande ammiratore “a scatola chiusa”;) dell’inventore Rossi.
    Certo, sono sempre alla ricerca della verità quanto dello sbugiardamento di chi spaccia per verità le sue supposizioni: allora quale sarebbe il CUI PRODEST di Rossi in tutto quello che sta combinando secondo lei? Sono proprio curioso di vedere cosa ci spiegherà, visto che si sta prendendo tutto questo tempo per rispondere a una domanda così semplice.
    E sempre pronto a brindare insieme a ottobre.
    Cordiali saluti.

  • @Daniele
    Certo, sono sempre alla ricerca della verità quanto dello sbugiardamento di chi spaccia per verità le sue supposizioni: allora quale sarebbe il CUI PRODEST di Rossi in tutto quello che sta combinando secondo lei?
    Non si tratta di supposizioni, ma credo che Lei non sappia leggere l’appunto che ho scritto a fine gennaio e le successive integrazioni.
    Lei può fare solo grandi affermazioni di principio, non può “sbugiardare” proprio nessuno, non  ha gli strumenti per farlo. Ha decisamente sbagliato forum.
    Cui prodest si chiede? Prodest Rossi. Lei sa di psicologia mi pare; si risponda da solo, perché io non voglio offendere nessuno e mi mantengo solo su considerazioni scientifiche.
    Se vuole essere utile a tutti, vada a Bologna a intervistare Capiluppi, che continua a essere muto come un pesce mentre il mondo gli crolla intorno.
    Buona giornata

  • @Camillo Franchini
    Ho l’impressione che Lei fraintenda i ruoli di chi scrive su internet, ingigantendo regolarmente i suoi e insistendo a misconoscere quelli altrui. Mi sono già risposto sui motivi per cui Lei fa tutto questo e verrà il giorno in cui qualcuno se ne interesserà. il CUI PRODEST di Rossi è chiarissimo a qualunque imprenditore e persona di buon senso, Lei invece ha la sua “ipotesi di delitto” ma le manca proprio il movente. La sua risposta sarebbe che Rossi vuole imbrogliare il mondo intero e senza alcuna possibilità di farla franca perché compulsivamente spinto a ciò da qualche grave disturbo della personalità (che in effetti sarebbe competenza di uno psichiatra e non di un chimico)??? Ma che gran dotto e forte argomento, complimenti! 🙂 Franchini suvvia, questo veramente è offendere l’altrui intelligenza. Lei, come ha scritto qualche commento fa, avrà la sua campagna a cui badare, io ho il mio lavoro di pubblico funzionario, i miei incarichi onorari e la mia famiglia: ci vada Lei se proprio ci tiene a Bologna a parlare con Capiluppi, non è che posso consumare tutte le mie ferie per occuparmi dell’E-Cat. È disposto Lei a farsi intervistare da me? Per Lei un giorno di ferie o un weekend lo utilizzerei volentieri. Vede, io ho pazienza, Lei no, io aspetto i fatti, Lei brucia supposizioni. E siccome la pazienza viene sempre premiata e la supponenza no, continuo a star seduto sulla riva del fiume, preoccupato per Lei, sapendo (ben sapendo) che oramai ci siamo quasi… Lei assomiglia sempre più – e lo dico con sincero dispiacere per Lei – a quei soldati giapponesi della II G.M. che combattevano gli americani in qualche sperduta isoletta del Pacifico… un giorno dovrà rendersi conto che la guerra è finita da un pezzo, anzi, si figuri, mi piacerebbe essere io convincerLa, o meglio, a farLe fare pubblicamente marcia indietro sull’E-Cat così come il governo l’ha fatta sul nucleare a fissione ieri, e magari proprio nel corso dell’intervista che le ho appena proposto. Bagnasco e il CICAP si sono doverosamente ricollocati in una posizione di maggior equilibrio ed equidistanza, Lei ha invece “talebanizzato” la Sua posizione, e questo lo vedono tutti. Non prevedo tempi facili per Lei e con la mia proposta di intervista le sto tendendo la mano nel momento in cui sta già precipitando e non se ne avvede. Buona giornata.

  • Stà diventando ansiogeno, che quasi ne fanno una questione personale, l’atteggiamento di taluni, rispetto a questa questione.
    Pacifico che siamo tutti in attesa di sviluppi, si spera positivi dai protagonisti della vicenda, io tra l’altro essendo “arrivato tardi” sulla notizia in questi giorni divoro la rete per carpire le news dell’ultima ora, e mi sono posizionato nella fascia critica/speranzosa, come logica dovrebbe fare per tutti, capendo che i facili entusiasmi non hanno fondamento scentifico, ma capendo anche che la critica scentifica dovrebbe limitarsi hai meccanismi sconosciuti degli atomi che pare avvengano nel E-CAT.
    Pare invece che taluni utilizzino la rete come altare per pontificare la parola di un Dio che non esiste (mi ripeto la scenza non è una religione, di quelle ne abbiamo già abbastanza), diventando tifosi di una verità unica e non giudicabile, che fa inoltre pensare che dietro a questa ipercriticità ci sia solamente (si spera) la debolezza dell’uomo che vede i propri convincimenti (consentitemi la citazione) svanire come lacrime nella pioggia.

  • @Daniele
    Ne facciamo una questione personale da risolvere a colpi di messaggi? Io non ci sto. Mi imbarazza che Lei si rivolga a me per il 90 % dei Suoi messaggi.
    Ad Alessandro sembra che se qualcuno rispolvera leggi di chimica per mettere in dubbio l’invenzione di Rossi pecchi di lesa maestà. Credevo di fare una cosa utile, si figuri. Se non lo fa un chimico chi deve farlo?
    Tutto qui, senza passione e senza arroganza: affermo solo che l’invenzione di Rossi è contraddetta dalla chimica convenzionale e dalla chimica nucleare. Secondo alcuni la scienza convenzionale deve fare posto a una scienza inventata per l’occasione. Provateci, non c’è problema. Qualcuno pensa già che se non è nucleare o chimico, è una terza via.
    Mi sarebbe piaciuto spostare l’attenzione di tutti su considerazioni scientifiche, da lì sono partito alla fine di gennaio, quando mi hanno informato dell’impresa di Rossi. Poi tutto è malinconicamente finito in tifoseria tra persone di dubbia competenza.
    Cordiali saluti

  • @Daniele
    È disposto Lei a farsi intervistare da me? Per Lei un giorno di ferie o un weekend lo utilizzerei volentieri.
    Lei continua ostinatamente ad attribuirmi più importanza di quella che ho. Deve capire che sono un chimico tra i tanti in Italia, per di più in pensione. Ormai sono contadino, boscaiolo, topo di campagna.
    Senza fare fatica, si sposti  nell’Università più vicina e intervisti un qualsiasi docente di Chimica Nucleare e Radiochimica. Così, all’impronta. Meglio, gli dia il tempo per informarsi sull’invenzione di Rossi. Vedrà che otterrà risposte molto diverse da quelle di Levi.
    Meglio di tutti sarebbe Capiluppi, ma capisco che si scomoda troppo. Nemmeno io lo farei, francamente; non mi piace come si comporta. Non mi sembra un tipo alla mano come noi.
    Buona giornata

  • @Camillo Franchini
    Appare dalle sue parole che il mio precedente post l’abbia in qualche modo chiamata in causa.
    Se come afferma, lei si è limitato ad una critica prettamente scentifica sull’affaire E-CAT, perchè tanto fervore, scusi.
    Sembra proprio, in effetti, che ne divenga una questione personale e si entri invece in un settore insidioso come la filosofia della scienza del maestro Giorello. Sembra proprio che abbia colto nel segno, ed è umanamente comprensibile il suo atteggiamento di contrapposizione intransigente di fronte all’ignoto. Ciò che non conosco o non capisco non deve essere studiato perchè potrebbe minare dalle fondamenta i convincimenti di una vita. Mi sembra che il suo atteggiamento sulla questione abbia invece da tempo superato questa linea immaginaria che separa la scienza dallo scienzismo, non riesco a caratterizzare in lei altro che  una condizione umana, disperatamente aggrappata a convincimenti (del tutto legittimi) che nel venir meno, scatenano una reazione scomposta e sproporzionata. 

  • @Alessandro
    Se come afferma, lei si è limitato ad una critica prettamente scentifica sull’affaire E-CAT, perchè tanto fervore, scusi.
    Lei scambia l’impegno con il fervore. Il tema è più importante più di quello che crede. Credo che ognuno di noi, se ha le conoscenze necessarie, debba occuparsi di questo argomento.
    In particolare mi sento chiamato in causa perché nel 2005 ho partecipato a un convegno internazionale sulla ff e nel 2008 ho scritto un lungo articolo su Scienza e Paranormale, organo del CICAP.
    L’attenzione pubblica è stata mobilitata con grande determinazione. Il 14 gennaio c’era la RAI.
    Se Rossi e l’Università di Bologna hanno mobilitato il mobilitabile, siamo chiamati a rispondere. Oppure dobbiamo lasciarci erudire senza battere ciglio?
    Io la vedo così; evidentemente Lei ha un altro temperamento.
    Ma interessa il forum che Lei metta in evidenza la differenza di atteggiamento tra noi? Non siamo così importanti.

  • @Mattia Rizzi
    Test con gli svedesi il 21 aprile
    Il test si riferisce all’ E-Cat che verrà inviato ad Uppsala ?
    Trovo la notizia in disaccordo però con questo
    Erik Furberg
    April 17th, 2011 at 7:19 AM
    Dear Mr. Rossi,
    Its nice to hear that you will deliver your devices to University of Uppsala and to the University of Stockolm. When will you deliver to them and do you know if it is possible to go there and see the device in action?
    Andrea Rossi
    April 17th, 2011 at 8:39 AM
    Dear Mr Erik Furberg:
    We are organizing. I suppose it will be at the same time when we will deliver the 1 MW plant in Greece.
    Warm regards,
    A.R.
     

  • @Camillo Franchini
    Voglio sgombrare il campo da qualsiasi malinteso, in non stò criticando lei personalmente, ci mancherebbe, stò semplicemente facendo una disamina critica sul perchè uomini di scienza come lei assumono questi comportamenti di fronte all'”ignoto. E’ stato scoperto tutto dall’uomo oggi? se fosse così che senso avrebbe la stessa esistenza potremmo tranquillamente estinguerci. La frase che mi piacerebbe sempre sentire è “alle conoscenze attuali il fenomeno non è spiegabile”, ciò vuole dire che non esiste? Purtroppo per coloro che pensano di si , questo dimostra una certa ristrettezza mentale (non si offenda altrimenti mi darebbe ragione) che nella scienza non dovrebbe mai avere casa.

  • @alessandro
    E’ stato scoperto tutto dall’uomo oggi? se fosse così che senso avrebbe la stessa esistenza potremmo tranquillamente estinguerci
    Non è stato scoperto tutto, ma il problema è che il reattore di Rossi va contro quello che già sappiamo.
    Non è un fenomeno nuovo in un campo nuovo, ma un fenomeno nuovo in un campo molto ben conosciuto. E’ questo che fa insospettire.
    Se il fenomeno rientrasse in un campo che le conoscenze moderne non coprono, ci sarebbe molto meno scetticismo.

  • @Mattia Rizzi
    Mi risulta che in Svizzera sia stato costruito il più grande acceleratore di particelle al mondo, penso che sia stato fatto per ricercare qualche cosa di nuovo in un campo molto ben conosciuto, facendo si il percorso inverso da quello di Rossi, cioè cercare la verifica pratica a qualcosa di teorizzato ma questo non invicia il percoro contrario.

  • Ho visto la dimostrazione fatta in presenza degli svedesi… a quanto pare il dispositivo è davvero capace di rilasciare più energia di quella che “consuma” e questo è un dato di fatto.. mi chiedo se una reazione chimica può fare una cosa del genere per un periodo così prolungato… se non sbaglio il dispositivo ha funzionato anche per diverse ore producendo sempre la stessa energia…
    Inoltre ho letto in un’articolo del prof. rossi che l’idrogeno può essere già presente o ricavato per elettrolisi, ricavarlo per elettrolisi però aveva il vantaggio di poter “spegnere” l’impianto in qualsiasi momento..
    Io onestamente vedo un pò di ombre su questa tecnologia, mi puzza un pò, però forse è perchè c’è di mezzo una industria privata che sta studiando il fenomeno e che vorrebbe quindi ricavarci dei soldi… è un pò come se la bayern trovasse il vaccino contro l’aids e dicesse a tutti come fare a produrlo… improbabile… voglio quindi sperare che non si tratti dell’ennesima bufala partorita dall’ingegno italiano e che possa davvero aiutare il nostro piccolo pianetà a risollevarsi e ad uscire dalla schiavitù del petrolio e di tutte quelle fonti che ci permettono di vivere con tutte le comodità ma pagando però un prezzo altissimo in termini di salute nostra e delle generazioni future.

  • Non vedo l’ora di applicarlo alla mia auto, da metano a E-CAT.

  • @Andrea

    Bill Conley
    19 Aprile, 2011 alle 14:54
    Il signor Rossi,
    Prima di tutto, vi ringrazio tanto per il mantenimento di questo collegamento aperto di comunicazione e condivisione di ciò che è possibile con noi circa il Gatto e la sua E-lancio commerciale. E ‘tutto molto eccitante e io ti voglio bene.
    Mi ha fatto piacere che hai affidato E-Cats (E-Kittens?) Ai professori e Kullander Essen presso le Università di Uppsala e Stoccolma. Si deve concordare con voi che si tratta di uomini fidati di scienza che si può fidare.
    Dal momento che questi signori saranno i test-Cat E come una scatola nera, essi saranno liberi di comunicare i risultati dei loro test apertamente? Il motivo che mi chiedo è che alcuni scettici hanno problemi con alcune delle impostazioni di test e le procedure delle manifestazioni precedenti (ad esempio mancanza di misuratori di portata d’acqua nel circuito). Quindi, se i professori buon test setup affrontare alcuni di questi problemi, sarà il vostro accordo permetterà loro di comunicare le impostazioni ed i risultati dei loro esperimenti?
    Bill

    Andrea Rossi
    19 Aprile, 2011 alle 18:11
    Egregio Signor Conley Bill,
    Ti devo correggere: la prova che avevano fatto un flusso ben controllato. Comunque: si avrà ben presto un rapporto di circa la stessa prova ripetuta, con il flusso controllato in un “idiot-proof” sistema … vedrai, rimanere in contatto.
    Cordiali saluti,

  • @ifftb
    Adesso capisco da dove viene la confusione di tutti quelli che credono a spada tratta nel funzionamento dell’ ECAT ! Google translator non fa un buon lavoro.
    A parte il fatto che il mio appunto tendeva a ridimensionare e a fare luce sula promessa fatta di dare liberamente agli svedesi degli e-cat da provare.
    Rossi dice chiaramente che questi non vedranno un proverbiale “tubo” fino a dopo il rilascio dell’impanto da 1MW in Grecia. Se questa data slitta, come facile prevedere, slitterà di conseguenza anche la loro attesa di mettere le mani su qualche “tubo”.
     

  • @dan
    Ho visto la dimostrazione fatta in presenza degli svedesi… a quanto pare il dispositivo è davvero capace di rilasciare più energia di quella che “consuma” e questo è un dato di fatto.. mi chiedo se una reazione chimica può fare una cosa del genere per un periodo così prolungato… se non sbaglio il dispositivo ha funzionato anche per diverse ore producendo sempre la stessa energia…

    Mi consenta di puntualizzare la sua affermazione: il “dato di fatto” è che nel report, che è ciò che lei ha veramente visto, non la dimostrazione in sè, si racconta che c’è stato un “eccesso di energia”. Questo non dimostra nulla, è solo l’affermazione dei due firmatari del report.

    Un “dato di fatto” è che le informazioni presentate quel report sono molto scarse (è un diario di viaggio, non un articolo scientifico). Ad esempio non si mostra la curva di assorbimento dell’energia elettrica, come invece era stato fatto nel report di Levi del 14 gennaio. Eppure sarebbe stato naturale impiegare lo stesso wattmetro utilizzato in quella prima occasione. Invece hanno misurato l’assorbimento di energia elettrica con un amperometro a pinza.

    Un altro vero “dato di fatto” è che dal report degli svedesi risulta che la sonda usata per stabilire il contenuto di liquido del vapore resiste fine a 550°C. Questo vuol dire che quella sonda misura solo la temperatura, cioè è un semplice termometro. Se lei ha conoscenze di fisica è sicuramente al corrente di un altro “dato di fatto” e cioè che non si può stabilire il titolo del vapore, cioè la frazione in massa dell’acqua che ha cambiato stato diventando gassosa. Se non ha conoscenze in fisica lo chieda a qualche amico competente di cui si fida. Se non ne conosce, ricerchi su internet “titolometro per vapore” potrà facilmente rendersi conto che misurare il titolo del vapore non è banale e non si può fare un termometro.

    Un’altro “dato di fatto” è che la curva di riscaldamento della figura 6 del report in questione, si può spiegare non solo con un presunto sviluppo di calore apparso improvvisamente al momento in cui la temperatura raggiunge i 60°C, ma lo stesso andamento lo si può ottenere anche riducendo di colpo la portata dell’acqua. E questo era facilissimo da realizzare. Infatti, non è un dato di fatto, ma è comunque molto probabile, che la pompa utilizzata sia la stessa impiegata il 14 gennaio, la quale è esteriormente identica (“dato di fatto”) alla pompa LMI J5. Assumiamo quindi per ipotesi che la pompa gialla che appare nelle figure 1 e 2 del report sia effettivamente una pompa LMI J5 (questa è solo un’ipotesi, ma non è stata ancora smentita dal dr. Levi, a cui molti in questi mesi hanno chiesto senza successo di rivelarne il vero modello). In tal caso diventa un “dato di fatto” che c’erano a disposizione 2 comode manopole con cui poteva essere variato, in un batter d’occhio, il flusso d’acqua in un range molto ampio. Per finire è anche un “dato di fatto” che, come si vede nelle stesse figure, il pannello di controllo della pompa, che sta sul lato opposto ai tubicini, è a un braccio (il destro) di distanza dalla postazione del notebook.

    Detto questo e separati i veri “dati di fatto” dalle rivendicazioni verbali, ognuno può pensare quello che vuole, seguendo le proprie conoscenze, fin dove arrivano, oppure il proprio istinto e perfino le proprie legittime simpatie.

    Su un punto però concordo assolutamente con lei. Non ci sono reazioni chimiche, ne palesi, nè occulte. Ci sono viceversa degli scenari realistici, alternativi alle conclusioni del report, che riescono a spiegare tutti i “dati di fatto”, quelli veri, senza ricorrere a simili trucchi e senza ipotizzare alcun eccesso di energia. Non è detto che questi scenari alternativi siano quelli reali, ma tuttavia esistono e un report serio avrebbe dovuto metterli in conto, soprattutto se uno dei firmatari è l’ex presidente del CICAP svedese.

  • @dan
    @Levi
    Inoltre ho letto in un’articolo del prof. rossi che l’idrogeno può essere già presente o ricavato per elettrolisi, ricavarlo per elettrolisi però aveva il vantaggio di poter “spegnere” l’impianto in qualsiasi momento..
    Se è per questo, è molto più rapido intercettare con una valvola il flusso di idrogeno che viene da una bombola. Focardi dice scherzando alla radio che ci vorrebbe una martellata: non è più semplice escludere uno dei reattivi?
    A proposito di bombola, nessuno ha ancora spiegato che bilancia hanno usato, una bilancia in grado di pesare 18 chili e passa, ma con sensibilità che arriva al centigrammo. Una cosa mai vista, una bilancia tecnica che diventa una bilancia analitica.
    Fanno una conferenza stampa ambiziosissima, poi si rifiutano di rispondere a richieste di dettaglio. Strano modo di comportarsi. Mi riferisco soprattutto a Levi, dal quale non strappi un’informazione nemmeno sotto tortura.
    Si può almeno sapere da Levi se il 14 gennaio era presente un chimico nucleare dell’Università di Bologna o hanno gestito tutto i fisici di Capiluppi? Il sospetto è legittimo.
    Levi, se ci legge, si mette a disposizione, per favore?
    Grazie

  • @Query on line
    Buon pomeriggio, ho perso il conto delle volte che avete richiamato chi si rivolge a persone che non partecipano alla discussione… dopo i cartellini gialli tirerete fuori anche quello rosso? Uno due turni di squalifica ci starebbero. Grazie

    • @daniele,
      abbiamo ricordato anche molte volte che le richieste di modreazione alla redazione si fanno in privato e non qui.
      Comunque, sappiamo che Levi non vuole partecipare alla discussione qui, pur essendo stato invitato più volte anche da noi. La richiesta di Franchini (se lei si riferisce a quest’ultima) sulla bilancia è legittima, molto tecnica ed è una curiosità che hanno in molti, quindi rinnoveremo l’invito a partecipare al dottor Levi.

  • Inoltre ho letto in un’articolo del prof. rossi che l’idrogeno può essere già presente o ricavato per elettrolisi, ricavarlo per elettrolisi però aveva il vantaggio di poter “spegnere” l’impianto in qualsiasi momento.
    Io ho letto anche che la camera di reazione viene precaricata a 25 bar.
    Questito per i tecnici: una cella elettrolitica è in grado di erogare idrogeno a tale pressione ?

  • @Alessandro
    Non è stato scoperto tutto, ma il problema è che il reattore di Rossi va contro quello che già sappiamo.
    Proprio per questa ragione ho cercato di mettere in evidenza le incoerenze che risultano dalla lettura del brevetto e dell’ articolo di Focardi&Rossi, e dalla conduzione dell’esperimento, queste ultime elencate in modo superbo da Italo Bianchi nell’ultimo messaggio.
    Se non lo sa, si parte sempre da lì, quando si fa scienza. C’è sempre un supervisore che ti ferma in tempo e ti fa riflettere. Bisogna essere critici spietati, soprattutto con se stessi, altrimenti si cade nel titanismo, nello stereotipo dell’inventore che le prova tutte poi riesce contro tutti, una figura che appartiene più all’immaginario popolare che alla realtà.

  • @Daniele
    Buon pomeriggio, ho perso il conto delle volte che avete richiamato chi si rivolge a persone che non partecipano alla discussione…
    E’ il solo modo per sperare di raggiungere Levi. Siamo alla solita lesa maestà? Noi Emiliani non abbiamo la coda di paglia; sono sicuro che Levi si farà vivo… se è un Emiliano.
    Mi sembra che la richiesta che ho rivolto a Levi sia legittima e dovrebbe interessare anche Lei: si associa o preferisce farmi sgridare dalla Mautino? Provi Lei a chiedere qualcosa sulla bilancia, visto che ha delle ottime entrature (ma non credo presso i fisici di Bologna).
    Relax, Daniele!

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