Salita in discesa nelle Murge: l’indagine
La prima indagine CICAP del 2010 si è svolta in Puglia e ha a che fare con una misteriosissima salita in discesa.
Giuliana Galati e Francesco Sblendorio sono andati a indagare e raccontano i loro risultati a Query.
Scopriamo dai giornali l’esistenza di un luogo stregato in cui accadono strani fenomeni. A parlarne sono un articolo pubblicato il 9 dicembre 2009 sulla Gazzetta del Mezzogiorno, dal titolo “Mistero sulla Murgia: auto risale pendenza” e un servizio andato in onda lo stesso giorno su Studio Aperto. I fatti che ci vengono messi davanti son questi: esiste una strada, tra Corato e Poggiorsini, nelle Murge, in cui le auto e gli oggetti che vengono lasciati rotolare risalgono la pendenza. Un fenomeno davvero inquietante! Ma a cosa sarà dovuto?
L’ignota causa, è scritto nell’articolo, ha probabilmente a che fare con altri oscuri incidenti avvenuti in quello stesso luogo, per esempio, nel lontano 1972, un Fokker F27 si schiantò inspiegabilmente al suolo, come tutt’oggi testimoniano i ruderi della masseria accanto alla strada su cui l’aereo precipitò e la lapide commemorativa per le numerose vittime dell’incidente. Strane coincidenze e avvenimenti misteriosi, in effetti, non possono non accadere data la vicinanza con la necropoli di San Magno e con l’esoterico Castel Del Monte, oltre che con ben tre siti nucleari… Alla fine, tra un mistero e l’altro, viene proposta una spiegazione solo apparentemente scientifica, confermata persino da un geologo: che sia un fortissimo campo magnetico a provocare tutto ciò?
Incuriositi, decidiamo di recarci anche noi a Poggiorsini per verificare “con i nostri occhi” cosa accade veramente.
E così, uno dei primi giorni di gennaio, una piccola comitiva di scettici e curiosi parte alla ricerca della misteriosa strada, armati di livello a bolla, livello laser, stadia e altri strumenti.
Capire come esaminare una strada in salita non è cosa facile. Infatti l’ipotesi da verificare è non tanto quella di un campo magnetico (spiegazione che si esclude constatando che anche l’acqua “sale”), ma piuttosto quella di una “anomalia gravitazionale”, cioè l’eventualità che la direzione in cui agisce la forza di gravità sia, in quella zona, diversa dalla perpendicolare e questo, se fosse vero, influenzerebbe anche gli strumenti di misura, in primis il livello a bolla.
Sull’articolo della Gazzetta del Mezzogiorno si legge: “anche il rigoroso livello a bolla d’aria ci rivela [..] un leggero pendio” intendendo che lo strumento segna che la strada è in salita. Abbiamo appoggiato il livello a bolla sulla strada e… segnava sì un pendio, ma in discesa!
Per quanto detto prima, però, questo non è sufficiente per determinare se sono i nostri occhi a sbagliarsi e a vedere una salita dove in realtà c’è una discesa o se la strada sia in realtà davvero in salita e per un qualche strano fenomeno gli oggetti risalgano la pendenza. Il modo migliore per farlo è misurare l’inclinazione della strada ponendo gli strumenti al di fuori dell’area stregata, in modo che questi non possano essere influenzati dall’eventuale forza misteriosa. Questo è stato quello che, con l’aiuto di un ingegnere e lottando contro il vento e il freddo gelido, abbiamo fatto. Il livello laser, infatti, è uno strumento che, con l’ausilio di una stadia, permette tali misure anche da 200 metri di distanza. Perciò abbiamo posizionato il dispositivo in un punto al di fuori dal tratto stregato, un punto cioè in cui gli oggetti rotolavano per il verso giusto, e abbiamo iniziato a fare le misure necessarie.
Il risultato ha rivelato che il tratto “stregato” non è altro che una leggera discesa, con pendenza circa dell’1% che tuttavia, a causa di un particolare effetto ottico dovuto alla conformazione della strada e del paesaggio, appare ai nostri occhi una salita. (Per maggiori dettagli sulle misure che sono state effettuate potete leggere qui). Insomma: nessun campo magnetico, nessuna anomalia gravitazionale, nessun influsso da parte del Castel del Monte. Gli oggetti rotolano verso il basso, nonostante l’errata percezione da parte del nostro cervello.
L’illusione ottica delle salite in discesa non è nuova ed è già stata ampiamente studiata, anche dal punto di vista psicologico (a tal proposito si può leggere il lavoro “ANTIGRAVITY HILLS ARE VISUAL ILLUSIONS“, di Paola Bressan, Luigi Garlaschelli e Monica Barracano)
Alla fine dell’indagine, prima di andar via, diamo un ultimo sguardo alla strada stregata, che, imperterrita, anche dopo tante ore e tante misure, continua ad apparirci una salita e non una discesa. No, non sempre basta “guardare con i propri occhi” per capire la realtà, neanche se sono occhi scettici.
Clicca questo link per il file pdf con i dettagli tecnici
Altre foto disponibili nella fotogallery sul sito del CICAP PUGLIA
Riportiamo di seguito un elenco delle altre salite in discesa attualmente note (elenco tratto da wikipedia):
- Lungo la statale 218, a 60 km a sud di Roma, tra Rocca di Papa e Ariccia (41°44′05″N 12°41′30″E / 41.73472, 12.69167).
- Sulla strada che dalla SP 13 in località Provalo va verso la località Dosso (Comune di Sant’Anna D’Alfaedo (vr).
- A Francofonte in provincia di Siracusa.
- A Santa Maria di Licodia, nella zona vicino la frazione di Schettino Catania.
- In Umbria, all’ uscita di San Gemini nord, per chi va in direzione di Cesena.
- Nella frazione Montagnaga di Baselga di Pinè, in provincia di Trento (46°06′6.984″N 11°14′10.248″E / 46.10194, 11.23618).
- A Roccabruna in provincia di Cuneo.
- Sulla strada che sta di fronte al cimitero di Serro, frazione di Villafranca Tirrena in provincia di Messina.
- In una strada chiusa a Sala Consilina, provincia di Salerno.
- Ad Alvito, in provincia di Frosinone.
- Presso Rosciolo dei Marsi (AQ) vicino Avezzano, sulla strada che porta alla Chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta.
- Benevento, strada verso Pietrelcina. Questo luogo è conosciuto localmente come “Ponte Cacacipolla”.
- Sulla statale che collega Taranto a Martinafranca.
- Ad Alghero sulla strada per Villanova Monteleone (SS).
- Nelle vicinanze della frazione di Pescosolido in provincia di Frosinone.
- Sul Gargano, lungo la litoranea Vieste-Mattinata all’incirca al 26esimo chilometro della SP 53.
- Arrivando dalla strada statale 131 Carlo Felice poco prima di Santu Lussurgiu (OR).
- A Barengo in direzione Fara Novarese.
Trovate qui una serie di articoli sulle altre salite in discesa che sono state oggetto d’indagine da parte del CICAP
Ringrazio Giuliana Galati e soci per il paziente lavoro. Vi avviso che il Vostro lavoro, per avere un consensus scientifico, deve essere confermato da altre equipes, sia italiane che straniere e da almeno due equipes composte, in prevalenza, da tecnici e scienziati creduloni, ovvero che abbiano sviluppato studi e teorie sui paradossi gravitazionali… Ma è proprio questo che mi lascia sempre perplesso di fronte a tali fenomeni: non è in giuoco, qui, un’ idea religiosa o politica, non c’è nulla di paranormale: questi paradossi hanno un puro interesse scientifico. Basterebbe che l’ Università più vicina, in questo caso Bari, dotata di un istituto di geologia, incaricasse una propria equipe di studiare il fenomeno e di pubblicare una relazione che dica una parola definitiva e autorevole. La buona volontà di gruppi privati non può che alimentare dubbi e polemiche: che autorevolezza hanno in campo internazionale i ragazzi del CICAP? Perché nessuna Università competente per territorio e dotata di una seria facoltà di geologia si è mai esposta in prima persona? Non mi risulta che ciò sia mai accaduto, nemmeno all’ estero, eppure luoghi simili ce n’è un sacco e voi stessi avete pubblicato una lunga lista.
Ciao Aldo,
sicuramente se numerose equipes confermassero i nostri risultati sarebbe una cosa positiva, ma i risultati ottenuti dalle misure son gli stessi sia che le misure siano fatte da una equipe specializzata, sia da un gruppo di scienziati creduloni, sia da un gruppo di cicappini (che prima di andare sul luogo hanno “studiato” il fenomeno e come analizzarlo) accompagnati da un ingegnere che ci ha aiutato con la strumentazione. Sempre ovviamente, che le misure siano fatte in modo corretto, con la strumentazione giusta, calibrata, evitando che possa essere influenzata da qualcosa di paranormale, etc.. Non conta quale autorità abbia chi ha fatto le misure! (altrimenti ricadremmo nel “principio di autorità”, che non è valido in ambito scientifico!) Ciò che importa è che chiunque vada a ripetere le misure nello stesso luogo troverà gli stessi risultati.
Il modo in cui sono state effettuate le misure lo trova descritto dettagliatamente nel pdf allegato all’articolo.
La strada appare in salita, ma in realtà è una discesa. E lo stesso fenomeno, con gli stessi risultati, è stato riscontrato in molte altre parti del mondo.
Non so se dei geologi abbiano fatto indagini in ambito universitario, ma non sembrano esserci, tra gli scienziati seri, molti dubbi sul “mistero” delle salite in discesa. L’ipotesi formulata dal geologo interpellato nell’articolo della Gazzetta del Mezzogiorno è da escludersi perché l’acqua, versata sulla strada, ha lo stesso comportamento di tutti gli altri oggetti, ovvero sembra salire invece di scendere, e se la causa del fenomeno fosse un campo magnetico l’acqua dovrebbe comportarsi diversamente in quanto possiede una permeabilità magnetica così bassa da venir “respinta” da un campo magnetico.
Studi sull’illusione ottica delle salite in discesa sono comunque stati fatti anche in ambito universitario (a questo proposito può leggere il lavoro che è stato linkato all’interno dell’articolo) e se anche nessun dipartimento universitario di geologia avesse fatto indagini, questo non significherebbe che c’è “qualcosa di sospetto”, ma più che altro che i geologi hanno di meglio da fare 😉
Sono stupito dallo spiegamento di mezzi che avete dedicato a questo mistero. Prima ancora di leggere l’articolo, solo leggendo il titolo, ho pensato immediatamente “Semplice, la strada non e’ una salita ma una discesa”. Non sono stato nelle Murge, ma ho visitato un posto simile a Taiwan, in cui l’acqua di un ruscello parallelo alla strada scorre, apparentemente, in salita. E anche li’ la situazione era la stessa: e’ il nostro sistema ottico (occhi e cervello) che ci fa prendere una vacca per le palle. Non serve un dottorato, una laurea e neppure un diploma: basta prendere un oggetto sferico, appoggiarlo sul manto stradale, e vedere come si comporta. O la classica livella a bolla, e nessun altro strumento. Ripeto, mi pare abbiate organizzato una missione scientifica per un nonnulla… potevate mandare lo scemo del villaggio (io sono a disposizione) con una boccia e col la livella a bolla.
P.S. – In quanto a ricerche serie sul fenomeno in oggetto, sono le facolta’ di psicologia delle universita’ italiane che dovrebbero essere contattate. Le illusioni ottiche e la fallibilita’ dei nostri organi percettivi sono da tempo oggetto di studio.
“un’ultimo sguardo “, pero’, va senza apostrofo….
Claudio, siamo d’accordo che si tratti di un’illusione ottica e che lo si potesse immaginare anche prima di fare l’indagine, ma dimostrarlo non è così immediato.
Da una parte i nostri sensi ci dicono che è una salita e dall’altra parte la gravità ci dice che è una discesa, e dobbiamo trovare un modo per stabilire se “hanno ragione” i nostri sensi o la gravità. Pensare che siano i nostri sensi a sbagliarsi e che sia effettivamente una discesa è la cosa più ragionevole, ma dimostrarlo è un altro paio di maniche.
L’ipotesi che quella sia invece una salita e che per qualche motivo la gravità sia invertita in quel punto (per cui i corpi vanno verso l’alto e non verso il basso) può essere considerata ridicola, ma se vogliamo verificarla sperimentalmente la livella non va bene. La sfera, la bolla d’aria e qualsiasi altro strumento basato sulla gravità, infatti, non fanno altro che dimostrare quello che sapevamo già dall’inizio, cioè che in quel punto la gravità agisce in senso contrario a quello che ci aspetteremmo, ma dal punto di vista logico non servono a stabilire se sono sbagliate le nostre percezioni o se la gravità è davvero invertita.
Per riuscire a dimostrarlo ci vuole un metodo come quello descritto nell’articolo, che non dipenda da quello che succede nella zona “incriminata”.
Speriamo di essere stati più chiari, grazie per il commento.
grazie peppe, refuso sistemato.
Ciao Claudio,
infatti l’unico lavoro scientifico su questo argomento è quello (citato sopra) di Barracano, Bressan e Garlaschelli su Psychological Science 14(5):441-449 (2003)
S.