26 Aprile 2024
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È possibile vivere più a lungo? L’intervento di Antonella Viola al CICAP Fest 2023

di Francesca Balestra

Come si può invecchiare meglio prendendoci cura di noi stessi? A questa domanda ha provato a rispondere Antonella Viola, professoressa di patologia generale presso l’Università di Padova durante un evento del CICAP Fest 2023 moderato da Sergio Della Sala, presidente del CICAP.

“L’aspettativa di vita è aumentata e continua ad aumentare. Siamo sempre più longevi. Si assiste a una tendenza che ci vede avvicinarci sempre di più alla durata massima della vita dell’uomo”, ha affermato la professoressa. Se da una parte guadagniamo anni, ha sottolineato, dall’altra affrontiamo l’ultimo periodo della nostra vita con una o due malattie croniche. Questa situazione si traduce “in problemi per le famiglie e in spesa per il sistema sanitario che deve curare tutti e che è organizzato per una popolazione con esigenze diverse rispetto a quella di oggi, non solo una popolazione anziana e malata”.  

Viola riconsidera la questione dell’invecchiamento nel suo ultimo libro, “La via dell’equilibrio” (Feltrinelli,2023), spiegando cosa succede al nostro corpo quando invecchiamo e come è possibile agire sui fattori di rischio, evitando alcune malattie tipiche dell’età avanzata, con l’adozione migliore stile di vita. Stile di vita che, solo se unito a una buona genetica, a una dose di fortuna e una prevenzione attiva ci possono permettere di arrivare a 120 anni, che si pensa essere il limite massimo della vita umana. 

Compito della scienza e di chi fa divulgazione, secondo Viola, è “dare delle indicazioni sui rischi di certi comportamenti scorretti, consentendo una scelta che sia personale ma consapevole allo stesso tempo” e “divulgare per far nascere uno spirito criticocon il quale le persone possano insospettirsi di fronte a una dieta sbagliata e false teorie su come curare il proprio corpo.

L’invecchiamento, inoltre, colpisce diversamente uomini e donne. La medicina negli ultimi anni sta dando finalmente importanza alle differenze di genere quando si parla di malattia, sia in termini di diagnosi sia di terapia:  “Le donne sono più longeve ma vivono in uno stato di salute peggiore rispetto agli uomini”, ha detto Viola. I motivi per cui le donne vivono più a lungo non sono ancora del tutto chiari. Tra le ipotesi ci sono la presenza dei due cromosomi X, la produzione di più estrogeni e quindi di un sistema immunitario più forte e, infine, di un diverso stile di vita. D’altro canto, “le donne vivono in uno stato economico svantaggiato con salari più bassi, lavori più precari, con meno tempo da dedicare alla propria salute ed è normale che questo possa ricadere in uno stato di salute peggiore negli ultimi anni della loro vita”, ha proseguito la professoressa, sostenendo quanto sia cruciale che la politica aiuti le fasce più deboli della popolazione a ridurre i costi delle cure mediche. 

Negli ultimi anni, sono enormi gli investimenti da parte di miliardari di tutto il mondo nella lotta per “combattere e bloccare l’invecchiamento” tramite approcci di terapia genica e medicina rigenerativa piuttosto che migliorando la qualità della vita in età avanzata. La professoressa Viola è tra coloro che non condividono questo approccio: “Non credo che sia l’obiettivo che, come società, ci dobbiamo porre – ha detto -. Il grosso investimento che c’è in questo momento per l’immortalità è abbastanza non etico considerando tutte le malattie rare che non hanno ancora una cura”.