La sfera misteriosa delle Bahamas
Harbour Island è un’isola delle Bahamas celebre per le sue spiagge rosa che attraggono molti turisti stranieri, non altrettanto per il ritrovamento di oggetti misteriosi di possibile origine aliena.
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Così, quando il 26 febbraio scorso Manon Clarke, una donna inglese, vide una sfera metallica argentata che spuntava dalla sabbia, rimase sorpresa e cercò un po’ imprudentemente di scoprirla del tutto insieme ai familiari.
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Per loro fortuna, la sfera era vuota e non conteneva sostanza pericolose o esplosive, così ebbero la possibilità di scattare alcune fotografie che hanno innescato la discussione su internet.
Ho cercato di capire di che cosa si tratta insieme ai miei colleghi Salvatore Tavera e Luca Boschini, che ringrazio per la consulenza.
Possiamo ragionevolmente escludere che sia un oggetto alieno: le scritte in cirillico dicono che è stata fabbricata nel 2018, ha una temperatura di esercizio compresa tra -170 °C e -196 °C e una capacità di 43 litri.
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È stato ipotizzato che sia una tanica di idrazina di un razzo o di un satellite rientrato in atmosfera a fine vita.
In effetti l’aspetto delle taniche di idrazina è estremamente simile.
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Tuttavia, le temperature di esercizio fanno pensare a una tanica di azoto liquido più che di idrazina (che congela a 2 °C). D’altra parte l’azoto nei satelliti è conservato a temperature molto più alte, mentre sulla Terra è conservato allo stato liquido per molte applicazioni, per esempio nei serbatoi delle camere a vuoto per i test dei satelliti.
Inoltre, se la tanica è stata fabbricata nel 2018 è poco probabile che provenga da un satellite a fine vita, dato che normalmente passano ben più di tre anni tra la costruzione del satellite e la fine della sua vita operativa, senza contare che a meno di gravi perdite di controllo i satelliti a fine vita precipitano nell’oceano Pacifico e non nell’Atlantico.
Per di più, la tanica appare fin troppo ben conservata per aver subito un rientro atmosferico o per essersi staccata da un satellite in seguito ad una esplosione durante il lancio: nelle foto non si vedono segni di bruciatura o ammaccature e il pezzo di tubo sulla sommità della sfera non sembra tranciato né piegato. L’aspetto delle taniche recuperate dopo un rientro atmosferico è ben diverso.
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Ci sono oggetti spaziali di produzione russa che usano taniche di azoto liquido? Sì, sono i razzi Soyuz e Proton, che usano l’azoto come pressurizzante del sistema di propulsione e lo conservano allo stato liquido in taniche come queste.
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Come la tanica sia arrivata alle Bahamas rimane da chiarire: di sicuro non proviene dal vicino Cape Canaveral (550 km in linea d’aria), dato che i razzi russi non partono certo dalle basi americane. Sono invece stati lanciati razzi Soyuz dalla base di Kourou in Guyana Francese, che però è decisamente più lontana (oltre 3000 km in linea d’aria).
Ma non è detto che la tanica arrivi dal cielo: potrebbe anche essere un esemplare difettoso che non ha superato i controlli, oppure un modello di sviluppo che una volta finiti i collaudi è finito in qualche discarica vicino al mare.
È probabile che nel futuro delle Bahamas non si prospetti nessuna invasione aliena, ma soltanto quella ormai consueta dei turisti stranieri.
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