10 Ottobre 2024
Dal mondo

Chi ha crocifisso Babbo Natale?

La storia che circola è più o meno questa: nel 1945 un negozio in Giappone decise di importare anche in Sol Levante i festeggiamenti per il Natale. Il paese era appena uscito dalla seconda guerra mondiale ed era in piena crisi economica, e i commercianti avrebbero avuto solo da guadagnare da una corsa ai regali: quindi fecero le cose per bene, addobbarono la vetrina a tema e pubblicizzarono il più possibile l’evento. I proprietari sapevano vagamente che il personaggio-simbolo della festa era Babbo Natale, ma sapevano anche che il tutto aveva qualcosa a che fare con la religione cristiana… E il risultato fu questo: un gigantesco Babbo Natale crocifisso al di fuori del negozio!

La storiella è divertente, ed è parecchio diffusa negli Stati Uniti: sembra però che si tratti di una bufala. Il “Natale giapponese” (kurisumasu) è attualmente una festa abbastanza laica in Sol Levante (celebrato con vetrine a tema, jingles, scambi di regali e una tipica torta alle fragole che non ha un equivalente nei paesi occidentali). La sua popolarità crebbe effettivamente a partire dall’occupazione americana del 1945, ma aveva cominciato a diffondersi già negli anni ’20, quando i negozi iniziarono a pubblicizzare la festa e a offrire particolari “sconti natalizi” ai clienti.

Però, come spiega Snopes:

In puro stile leggenda metropolitana, i dettagli su quando il Babbo Natale crocifisso sia stato esposto sono vaghi e cambiano da racconto a racconto: si dice che Santa Claus sia apparso su una croce a Kyoto, Tokyo, il distretto di Ginza, o anche in una specifica catena di negozi (ad esempio Mitsukoshi); che venne rappresentato come una figura gigantesca, o in scala 1:1, o sotto forma di piccole statuine, o su un tabellone, o in un disegno in stile cartone animato; e che in Giappone fu inchiodato alla croce nel 1945 o nel 1962 o nel 1990 o in qualsiasi intervallo tra “subito dopo la seconda guerra mondiale” e “pochi anni fa”.

Della storia, invece, si comincia a parlare solo a partire dagli anni ’90, e principalmente in America: un periodo in cui il Giappone era visto come una minaccia alla supremazia economica degli Stati Uniti, e gli uomini d’affari del Sol Levante erano guardati con un certo sospetto. E’ possibile quindi che questa leggenda, dal sapore un po’ xenofobo, sia nata come reazione al conflitto in atto tra Oriente e Occidente.

I “veri” Babbi Natale crocifissi, per altro, arrivano proprio dagli Stati Uniti: nel 2007 un cittadino di Bremerton, nello stato di Whashington, lesse su un giornale la storia del commerciante giapponese e decise che rappresentava perfettamente la commercializzazione della festa. Così inchiodò un gigantesco Babbo Natale alla croce di 5 metri che teneva in giardino e ne spedì una foto a amici e parenti. Dieci anni prima, nel 1997, era stato l’artista Robert Cenedella a dare scandalo, esponendo il dipinto di un Babbo Natale crocifisso in una vetrina di New York.

Sofia Lincos

Sofia Lincos collabora col CICAP dal 2005 ed è caporedattrice di Queryonline. Fa parte del CeRaVoLC (Centro per la Raccolta delle Voci e Leggende Contemporanee) e si interessa da anni di leggende metropolitane, creepypasta, bufale e storia della scienza.

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