24 Aprile 2024
Il trillo del diavolo

La tragica storia del ramo di vischio

Questa è una storia natalizia: parla infatti di sepolti vivi, di castelli infestati e di matrimoni finiti nel sangue. Però c’è il vischio. Il ramo di vischio.

Ma iniziamo con un classico delle leggende metropolitane: la sposa sparita. Così la racconta Snopes:

Una giovane coppia si è appena sposata in una grande cerimonia con tutta la famiglia. Il ricevimento si tiene nella casa della nonna della sposa. Dopo la cena e la torta e cose così, decidono di giocare a nascondino, una tradizione nella famiglia della sposa da diverse generazioni. La sposa, conoscendo la casa, decide di nascondersi nella soffitta in un’ampia cassapanca, ma quando ci si arrampica scivola, e il coperchio vene giù di colpo. La colpisce e la sposa finisce chiusa, svenuta, nella cassa.

Intanto il resto della famiglia la cerca e sta cominciando a preoccuparsi. Dopo ore in cui la chiamano e la cercano in tutta la casa, chiedono aiuto alla polizia, che però non riesce a trovare la sposa scomparsa. La sposa intanto si sveglia ma non è in grado di uscire e muore di fame.

Anni dopo la sua sorella più giovane si sposa e quando va a nascondersi finisce proprio dalla stessa cassapanca; e rimane sconvolta trovando i resti di sua sorella, decomposti nel vestito da sposa,ormai macchiato di sangue per i disperati tentativi di scavarsi una via di uscita!

…Paura, eh?

La storia è diffusa in Inghilterra e Stati Uniti, e fa parte di una lunghissima tradizione di leggende metropolitane su matrimoni e lune di miele finite in tragedia: dal relativamente innocuo sposo infedele nel giorno delle nozze, alla sposa che durante il servizio fotografico in un giardino botanico viene uccisa dal morso di un serpente (Canada), a quella del testimone di nozze che decide di fare il rituale “taglio della cravatta” usando una motosega e finisce per squartare lo sposo (Spagna). Una versione più affine alla leggenda della sposa sparita è quella diffusa in Cina e Giappone, su una coppia in viaggio di nozze: lei scompare durante la visita in un negozio, e nonostante le ricerche non si riesce più a trovarla; a distanza di anni il marito scoprirà che la donna è stata rapita ed esposta in un freak show nelle Filippine, dopo che i criminali le hanno tagliato gambe e braccia. Ma una storia analoga di provenienza nostrana è stata raccolta da Paolo Toselli nel suo La famosa invasione delle vipere volanti: durante la luna di miele in Marocco, una donna viene rapita da due uomini che la trascinano dietro una porta; nonostante anni di ricerche, non verrà mai più trovata (in altre versioni, si scoprirà che è finita a fare la concubina nell’harem di un ricco arabo).

Tornando alla storia della cassapanca, vi starete chiedendo: che c’entra il Natale?

Nonostante circoli ancora ai nostri giorni, quella della sposa scomparsa è una leggenda abbastanza antica. La prima menzione scritta, infatti, risale al 1822, in una poesia (Ginevra) di Samuel Rogers, ambientata a Modena. Ma visto che qui in Italia nessuno ne sa nulla, secondo The New Penguin Book of English Folk Songs è probabile che Rogers abbia semplicemente riadattato un racconto già diffuso all’epoca in Inghilterra.

E’ nel 1830, però, che quest’oscura horror story entra nel repertorio delle canzoni natalizie, quando cioè Thomas Haynes Bayley scrive The mistletoe bough (il ramo di vischio citato nel ritornello). La vicenda è sempre la stessa – spose scomparse, cassapanche, cadaveri -, ma la scena si apre con una festa di Natale, e forse per questo comincia a venir inclusa nei tradizionali cori della vigilia. Il successo è immediato: nell’arco di vent’anni, tutta l’Inghilterra canta The mistletoe bough, la leggenda viene trasposta in poesie, romanzi, opere teatrali e più tardi cinematografiche.

Attualmente sono decine le dimore storiche inglesi che si vantano di essere il luogo originale del fattaccio, alcune con tanto di cassapanca d’epoca: per citarne alcune, Minster Lovell Hall (Oxfordshire), Castle Horneck (Cornwall), Brockdish Hall (Norfolk), Exton Hall (Rutland), Basildon Grotto (Berkshire), Bawdrip Rectory (Somerset), Marwell Hall e Bramshill House (Hampshire). In molte si dice che aleggino ancora i fantasmi delle spose decedute, e su Youtube potete trovare diverse “indagini” di ghost hunters che cercano di captare le loro presenze (ovviamente, riuscendoci). Il che, se ci pensate, fa un po’ sorridere: è un po’ come se qualcuno andasse in giro a cercar tracce di sangue in tutte le discoteche dove gli uomini vengono adescati e si risvegliano senza un rene. E si convincesse di averle trovate.

Detto questo, come The mistletoe bough sia potuta diventare un classico natalizio rimane quasi un mistero. Perché sì, l’atmosfera e bella e gioiosa, c’è il vischio, ci sono gli invitati che danzano e si divertono e tutto l’armamentario della festa, ma il finale con lo scheletro decomposto fa molto più 31 ottobre che 25 dicembre. Ma forse erano altri tempi, ai bambini si raccontava con nonchalance la storia del buon Corrado a cui vengono tagliati i pollici perché si ostina a succhiarli (il bimbo stride/invan, ché il sarto se n’è già andato/col forbicione insanguinato!); e pure la classicissima A Christmas carol, a ben guardare, è poi una cupa storia di fantasmi minacciosi.

E allora, se siete stanchi dei soliti Astro del ciel e Jingle bells e avete un’anima un po’ dark, consigliamo anche a voi di aggiungere A mistletoe bough al vostro repertorio natalizio.

TESTO ORIGINALE TRADUZIONE
The mistletoe hung in the castle hall,
the holly branch hung on the old oak wall
and the baron’s retainers were blithe and gay,
and keeping their Christmas holiday.
And the Baron beheld with a father’s pride
his beautiful child, young Lovell’s bride…
While she with her bright eyes seemed to be
the star of the goodly company.
Oh! The mistletoe bough!
Oh! The mistletoe bough!
Il vischio pendeva nella sala del castello,
i rami di agrifoglio sulla parete di quercia antica,
e gli ospiti del barone erano allegri e gioiosi,
e si stavano godendo la festa di Natale.
E il Barone contemplava con orgoglio di padre
la sua bella figlia, la giovane sposa di Lovell…
Mentre lei con i suoi occhi brillanti sembrava
la stella della gioiosa compagnia.
Oh! Il ramo di vischio!
Oh! Il ramo di vischio!
“I am weary of dancing now,” she cried,
“Pray tarry a moment, I’ll hide, I’ll hide;
and Lovell, be sure the first to trace
the clue to my secret flirting place.”
Away she ran, and her friends began
each bower to search and each nook to scan;
and young Lovell cried, “Oh where dost thou hide?
I’m lonesome without thee, my own precious bride.”
Oh! the mistletoe bough!
Oh! the mistletoe bough!
“Sono stanca di danzare, ora”, gridò,
“Vi prego di fermarvi un attimo, mi nasconderò;
E Lovell, sii sicuro di essere il primo a individuare
il luogo del mio nascondiglio segreto”.
Scappò via, e i suoi amici iniziarono
a cercare in ogni ombra e in ogni angolo;
e il giovane Lovell gridava: “Oh dove sei nascosta?
Sono perso senza te, mia sposa preziosa”.
Oh! Il ramo di vischio!
Oh! Il ramo di vischio!
They sought her that night, they sought her next day
they sought her in vain when a week passed away.
In the highest, the lowest, the lowliest spot
young Lovell sought widely and found her not.
And years flew by and the grief at last
was told as a sorrowful tale long past,
and when Lovell appeared the children cried:
“See the old man weeps for his fairy bride.”
Oh! the mistletoe bough!
Oh! the mistletoe bough!
La cercarono quella sera, la cercarono il giorno dopo,
la cercarono in vano quando passò una settimana.
In lungo e in largo e nei luoghi più umili
il giovane Lovell la cercò ampiamente ma non la trovò.
E gli anni passarono e il dolore alla fine
venne raccontato come una triste storia del passato,
e quando Lovell appariva i bimbi gridavano:
“Guardate il vecchio che piange per la sua bella sposa.”
Oh! Il ramo di vischio!
Oh! Il ramo di vischio!
At length an old chest that had long lain hid
was found in the castle, they raised the lid,
and the skeleton form lay mouldering there
in the bridal wreath of the lady fair.
Oh sad was her fate, and the sportive jest:
she hid from her lord in the old oak chest.
It closed with a spring and the bridal bloom
lay withering there in a living tomb.
Oh! the mistletoe bough!
Oh! the mistletoe bough!
Alla fine una vecchia cassa, a lungo nascosta,
venne trovata al castello, aprirono il coperchio,
e una forma di scheletro giaceva lì a marcire
nell’abito da sposa della bella signora.
Oh triste fu la sorte, e il gioco scherzoso:
si nascose al suo sposo nella vecchia cassa di quercia.
Si chiuse di scatto e il fiore della sposa
giacque ad appassire lì, in una tomba vivente.
Oh! Il ramo di vischio!
Oh! Il ramo di vischio!

Sofia Lincos

Sofia Lincos collabora col CICAP dal 2005 ed è caporedattrice di Queryonline. Fa parte del CeRaVoLC (Centro per la Raccolta delle Voci e Leggende Contemporanee) e si interessa da anni di leggende metropolitane, creepypasta, bufale e storia della scienza.

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