19 Aprile 2024
Il trillo del diavolo

Il trillo del diavolo: “Pachidermi e pappagalli”

Articolo di Roberta Baria

Lo sappiamo, Elvis è ancora vivo e se ne sta comodamente a bordo piscina in qualche località segreta in compagnia di Jim Morrison, Marilyn Monroe e Lady D. Paul McCartney è morto e tra noi c’è solo un sosia. Le piramidi ovviamente sono antiche astronavi aliene, l’allunaggio dell’Apollo 11 è stato filmato in un set cinematografico studiato nei minimi dettagli e nell’Area 51 si conserva tecnologia aliena. Poi ci sono Big Pharma, gli elicotteri neri del Nuovo Ordine Mondiale, il Gruppo Bilderberg…

«Ma voi credete nei complotti?»

Questo è quello che urla Francesco Gabbani quando introduce ai concerti la sua canzone Pachidermi e Pappagalli.

Il titolo non aiuta a comprendere bene il tema della canzone, ma già ascoltando la prima strofa tutto è più chiaro: complotti.

Ci troviamo di fronte a un brano pop tutto da ballare ma su un tema decisamente insolito per il genere. Pachidermi e pappagalli infatti è una divertente e ironica carrellata di tutte le teorie più strampalate che circolano in questo momento: scie chimiche, templari, rettiliani, massoni, lobby gay, antichi astronauti, il mancato sbarco lunare, la terra piatta.

Il brano è contenuto in un album che prende il nome da un grande viaggiatore, Magellano, e questo perché il concept di questo lavoro è proprio il viaggio, inteso soprattutto come scoperta di sé stessi. Pachidermi e pappagalli, pienamente in linea con questo tema, attraverso varie sfaccettature, ci fa compiere un viaggio tra le storie della contemporaneità. Ironizza sul complottismo, ma un complottismo che trova la sua origine in una fuga. Una fuga simile a una ricerca di quello che Gabbani considera quasi un nuovo credo religioso: l’anticonformismo.

«Una fuga da un certo tipo di cultura, attuata per provare ad essere anticonformisti, ma diventando così più conformisti dei conformisti» [Dal sito dell’autore].

Rivestendo la noiosa e normale realtà con il vestito dell’enigma la si può plasmare, fino a trasformare le più assurde ipotesi in fatti concreti. E così succede che c’è una teoria per tutto. Che si parli di vaccini o di attentati, non esiste un solo argomento ormai che sia esente dall’ombra del complotto. L’uomo con la sua necessità di credere in qualcosa spesso trova nelle tante, troppe, falsità di Internet il conforto e la sicurezza che cerca. Questo brano racconta l’esigenza di avere sempre una teoria su qualcosa, parla della fuga dalla realtà attraverso fantasiose cospirazioni, fatte di luoghi comuni e dietrologie.

E così, al tempo di Internet, al tempo del mondo connesso e del grande fratello globale, dove le nostre telefonate possono essere ascoltate in ogni istante, i nostri movimenti monitorati passo dopo passo grazie al GPS del nostro smartphone, i nostri gusti e le nostre preferenze rivelate dalla navigazione e dai siti che visitiamo, bombardati da informazioni e notizie di ogni tipo, trasmesse da ogni sorta di media, a ogni ora del giorno e della notte, i segreti, i misteri e i complotti sembrano sempre più diffusi.

C’è chi ci crede e c’è chi li subisce perché magari entrano a gamba tesa in una semplice conversazione tra amici e colleghi. Sono notizie pervasive, toccano temi caldi come la ricerca e le malattie, la politica o l’ambiente, per non parlare dei grandi eventi del ‘900. Pensiamo al delitto Kennedy, un evento che ha fatto la Storia per la maggior parte di noi, ma solo una storia alternativa per chi non ci crede e che si sente soddisfatto di sentirsi perspicace per il solo fatto di non accontentarsi della versione ufficiale.

Siamo nel tempo dove teorie del complotto, bufale e fake news sono all’ordine del giorno, dove verità e post-verità si confondono, dove le notizie attendibili e quelle false hanno la stessa dignità e lo stesso spazio mediatico.

Come spesso si è ripetuto, credere a queste teorie non è “cosa da pazzi”, tutt’altro: queste storie sono avvincenti, costruite in maniera ingegnosa, ma soprattutto soddisfano in modo egregio certi bisogni che in alcuni sono più pressanti che in altri. Le spiegazioni più evidenti di molti fatti preoccupanti non ci soddisfano, un po’ perché ci fa male accettarle o e un po’ perché sono estremamente più semplici di quello che ci aspettavamo, ed è per questo che il complotto vince: la banalità non ci piace! Quindi un’interpretazione sospettosa e macchinosa in un certo senso ci assolve dalle nostre responsabilità perché ci fa pensare che dietro a ciò che ci preoccupa si celi un segreto, e che l’occultamento di questo segreto costituisca un complotto ai nostri danni.

Ed è così che nel 2016 la Oxford Dictionaries ha scelto post-truth come parola dell’anno (a livello internazionale), ma soprattutto è così che nel 2017 un cantante pop decide di fare una canzone sui complotti.

E i pachidermi e i pappagalli che centrano con i complotti? Secondo alcune interpretazioni, i pachidermi, visto il loro peso, rappresentano quelle idee granitiche difficili da spostare, mentre i pappagalli sono tutte le persone che ripetono e pubblicano all’infinito le stesse notizie fasulle per convincere gli altri della loro veridicità.

Gabbani con il suo ritmo orecchiabile e con la sua vena ironica mette in luce le illusioni della vita contemporanea in cui cadono tanti complottari, e questo forse è un bel modo per togliere aria a quell’enorme pallone che si è gonfiato intorno alle fake news.

P.S: Marilyn ed Elvis vivono alle Hawaii, hanno aperto un bar che si chiama “Star”, fanno affari d’oro!

Pachidermi e pappagalli
Lo sai che tutto il mondo è chiuso in un display
Il DNA dell’umanità viene da lontano
Che ogni tre respiri sciogli due ghiacciai
Il telefono ci spia, sono della CIA, il silenzio è d’oro
Sai che Ghandi era un massone, i Beatles un’invenzione
E che Adolfo si è salvato, il Titanic mai affondato
Le catastrofi naturali? Tutta colpa dei Templari
Scie chimiche e marziani, rettiliani!
Oh, my darling, son solo al mondo mentre tu mi parli
E provo a concentrarmi
Oh, my darling, fortuna abbiamo punti fermi e saldi
Pachidermi e pappagalli
Oh, my! Oh, my darling
Pachidermi e pappagalli
Oh, my! Oh, my darling
Lo sai, la terra è piatta e dominata ormai
Dalle lobby gay, da banchieri ebrei, un padrone solo?
E Marilyn ed Elvis vivono alle Hawaii
Hanno aperto un bar che si chiama Star, fanno affari d’oro
L’uomo è stato già clonato, fatto a pezzi, resuscitato
Si può campare a fieno, peggio il latte del veleno!
Non esiste prova alcuna dello sbarco sulla Luna
Le piramidi egiziane sono marziane!
Oh, my darling, son solo al mondo mentre tu mi parli
E provo a concentrarmi
Oh, my darling, fortuna abbiamo punti fermi e saldi
Pachidermi e pappagalli
Oh, my! Oh, my darling
Pachidermi e pappagalli
Oh, my! Oh, my darling
E a questa nostra nuova religione
Un giorno proveremo a dargli un nome
A questo immenso canto a luci spente
Dove tutto è eterno e dura poco più di niente
Incredibile dichiarazione
La terra è piatta e governata dalle lobby gay in accordo con
Sembrerebbe che possa vivere
Marilyn ed Elvis vivono alle Hawaii
Dichiarazione shock: l’uomo è stato ufficialmente clonato
Oh, my darling, son solo al mondo mentre tu mi parli
E provo a concentrarmi
Oh, my darling, fortuna abbiamo punti fermi e saldi
Pachidermi e pappagalli
Oh, my! Oh, my darling
Pachidermi e pappagalli
Oh, my! Oh, my darling

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