6 Novembre 2024
Approfondimenti

Quarantaquattro fatti in fila per sei… (seconda parte)

Continua da qui. Si ringrazia Nadja Letizio per la traduzione.

12. La medicina scientifica non riesce a spiegare perché alcune persone contraggano una malattia e altre no, o perché alcune persone si ammalino in un preciso momento. Non ci riescono neanche le medicine alternative (CAM). Ma i medici hanno delle ottime spiegazioni sul perché ciò accada: esposizione a infezioni, numero di organismi che entrano nel corpo, fattori genetici, tossine, immunodeficienza, casualità e quant’altro. I sostenitori delle CAM affermano di comprendere perfettamente il motivo per cui ciò si verifica, attribuendolo a una causa singola che compromette la buona salute (come una sublussazione o un disturbo nel Ki o una dieta sbagliata). Tuttavia, non sono in grado di rispondere al quesito meglio di quanto faccia la medicina convenzionale, e la loro conoscenza non conduce i pazienti verso risultati migliori.

13. La medicina convenzionale uccide i pazienti (o fallacia della “Morte da Medicina”). I critici citano allegramente statistiche sulle reazioni ai farmaci, gli errori medici e le morti iatrogene; i numeri di solito sono sbagliati, ma anche quando sono corretti, sarebbe comunque insensato prenderli in considerazione isolatamente. I danni devono essere ponderati in relazione ai benefici. La medicina salva molte più persone di quante ne uccida. Molte delle persone in cui si manifestano complicazioni durante un trattamento medico sarebbero morte prima, senza di esso. Tutte le cure efficaci hanno effetti collaterali. I medici guardano al rapporto rischi/benefici e scartano le terapie in cui il rischio è maggiore rispetto al potenziale beneficio. Il rapporto rischi/benefici della CAM dovrebbe essere paragonato a quello della medicina convenzionale; se non c’è beneficio, non può essere giustificato alcun grado di rischio. Non vi sono prove che le CAM salvino vite; anzi, possono uccidere se applicate al posto di efficaci cure salvavita.

14. I medici vogliono solo far soldi. La maggior parte dei medici si dedica alla medicina non per arricchirsi, ma per aiutare le persone. Ci sono modi molto più efficaci per diventare ricchi. La formazione medica è lunga (undici o più anni dopo il liceo), estenuante e costosa. I medici solitamente lavorano molte ore e sono reperibili per le emergenze. Contraggono debiti notevoli per la loro formazione e impiegano anni per estinguerli. Le belle case e le auto arrivano solo dopo anni dal conseguimento del titolo e pochi medici fanno davvero tanti soldi. Un modo più facile per far soldi è immettere sul mercato medicine contraffatte o diffondere cattive informazioni (come il Dr Oz, Andrew Weil, Burzynski, Daniel Amen, Kevin Trudeau, e tutte le aziende che vendono integratori per la dieta e aiuti miracolosi per perdere peso). Nel 2012 Boiron ha ricavato 566 milioni di euro dalla vendita di rimedi omeopatici (cioè, acqua o pillole di zucchero).

15. Siete di mentalità chiusa. Siamo aperti ad ogni nuovo trattamento, non importa quanto poco credibile, che riesca anche solo a dimostrarsi sano ed efficace. Prima di poterci chiedere come funziona, dobbiamo chiederci se funziona. Se l’omeopatia avesse dimostrato gli stessi eclatanti successi della penicillina, la userebbero tutti. Quando si avanzò l’ipotesi che l’Helicobacter fosse la causa delle ulcere, ci vollero solo pochi anni per raccogliere le prove e prima che gli antibiotici divenissero la terapia standard. Quando si studia da decenni o addirittura da secoli una cura come l’agopuntura, che si dimostra ancora di dubbia efficacia, è semplicemente ragionevole fermarne lo studio e impiegare i fondi per altre ricerche. Non abbiamo bisogno di essere di mentalità aperta sul moto perpetuo o sulla Terra piatta, né tantomeno sull’omeopatia. I sostenitori delle CAM sono gli unici ad avere una mentalità davvero chiusa. Molti di loro sono talmente fermi sulle proprie posizioni che rifiutano ogni prova contraria. Un medico mi disse che avrebbe continuato ad utilizzare un certo metodo alternativo anche se si fosse dimostrato non funzionante, perché “ai suoi pazienti piaceva”.

16. I medici non fanno prevenzione. Certo che la fanno! Chi pensate abbia inventato le vaccinazioni e gli screening precoci? Avete mai sentito parlare della Preventive Services Task Force degli Stati Uniti? I medici informano costantemente i pazienti fornendo consigli sul controllo del peso, la dieta, l’uso della cintura di sicurezza e altri temi, come sull’alcool, le droghe, la violenza domestica, l’esercizio fisico, ecc. Studi su questi argomenti appaiono costantemente sulle maggiori riviste di medicina. E non c’è alcuna prova che gli sforzi di prevenzione dei medici alternativi portino a indicatori di salute migliori rispetto a quelli degli altri medici.

17. I medici non sanno sulla nulla di nutrizione. Capiscono la scienza della nutrizione, consigliano i loro pazienti basandosi sulle prove scientifiche disponibili e fanno riferimento ai dietologi per piani dietetici specifici. I medici delle CAM sostengono di sapere molto sulla nutrizione, ma sulla dieta di solito danno consigli pseudoscientifici o infondati.

18. Le CAM sono migliori perché sono olistiche. Le CAM si sono appropriate di quest’idea dalla medicina mainstream. Nelle facoltà di medicina, ai medici viene insegnato che far medicina correttamente implica dimostrare interesse verso tutto ciò che riguarda il paziente, non solo verso la cura della malattia. Parte della storia medica comune è una “storia sociale”. I bravi clinici sanitari prendono in considerazione la famiglia del proprio paziente, lo stile di vita, il lavoro, gli stress, il livello di istruzione, la dieta, lo status socioeconomico, le convinzioni, ed ogni cosa relativa alla sua persona che possa influire sulla cura.

19. Le terapie alternative sono personalizzate e non possono essere sottoposte a test come le terapie farmaceutiche. Ogni terapia può e deve essere testata con metodi scientifici. Ad esempio, nel corso di un trial clinico gli omeopati possono fare prescrizioni individuali a loro piacimento, ma le cure prescritte devono essere distribuite in maniera randomizzata con dei placebo, e somministrate da qualcun altro secondo la procedura del doppio cieco (il medico non sa quale tra i suoi pazienti stia assumendo la cura sperimentale o il placebo). E i risultati oggettivi della terapie alternative personalizzate devono poi essere comparati a quelli delle terapie convenzionali.

20. I rimedi naturali non vengono testati perché non possono essere brevettati e non portano alcun profitto. Sciocchezze. Circa la metà dei medicinali sono nati dalle piante. La pianta in sé non può essere brevettata, ma l’azienda farmaceutica può isolare il principio attivo e brevettarlo, o può addirittura perfezionarlo con una versione sintetica più efficace, affidabile e con meno effetti collaterali. Si può brevettare un metodo innovativo per la trasformazione di una pianta in pillola. Molti sono i fondi che vengono investiti nella creazione di medicinali a base di erbe. Con gli integratori alimentari e persino con le vecchie, semplici vitamine è possibile fare molti soldi: generano miliardi di dollari di profitto ogni anno.

21. Il trattamento X su di me ha funzionato. Forse sì, forse no. È possibile solo sapere di essere migliorati dopo la terapia, ma non avere la certezza di essere migliorati grazie ad essa. Potrebbe trattarsi della classica fallacia post hoc, ergo propter hoc data dall’idea che “Se X allora Y”. Immaginare un’altra possibile spiegazione può sembrare difficile, ma non ciò non vuol dire che non ci sia. Barry Beyerstein ha spiegato alcune delle tante possibili ragioni per cui le persone arrivano a credere che una terapia fasulla funzioni: la malattia segue il suo corso naturale, una grave fase di sintomi ciclici ritorna nella norma, la diagnosi o la prognosi originale erano sbagliate, ci si è sottoposti a più di un trattamento e si è dato credito a quello sbagliato, c’è stato un effetto placebo, si è confuso un miglioramento temporaneo con gli effetti della cura, o magari i bisogni psicologici hanno distorto ciò che le persone hanno percepito o fatto.

22. Non dovresti criticarlo se prima non l’hai prima provato da te. Provarlo da soli non è un modo affidabile per scoprire se un trattamento funziona. L’esperienza personale può essere davvero convincente, ma è troppo spesso fuorviante; infatti tende ad interferire con la capacità di valutare obiettivamente una prova scientifica. Se i sintomi spariscono, non si ha modo di sapere se sono spariti grazie alla cura o se sarebbero spariti comunque anche senza di essa. O se qualche altro fattore ha causato il miglioramento. Ecco perché la scienza utilizza gruppi di controllo. Se testate una cura da soli e vi sentite meglio, è logico, su base pratica, testarla la volta successiva che i sintomi si ripresentano, ma non basta a considerare la vostra esperienza come una prova che “la cura funzioni”.

Continua…

Foto di Detlev Cosler da Pixabay

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