14 Ottobre 2024
Il terzo occhio

Mozione regionale sulle scie chimiche

Recentemente è stata presentata al Consiglio Regionale Toscano una mozione sullo spinoso tema delle scie chimiche. Proviamo a leggerla e ad analizzarla.

Premesso che

da almeno un paio di decenni si sono moltiplicate le segnalazioni da parte di cittadini e organi di stampa circa il moltiplicarsi di scie persistenti nel cielo. Anche grazie alla rete Internet si sono diffuse molte teorie diverse sulle origini e sulla possibile composizione di queste scie. Blog e siti di informazione hanno alimentato nel corso degli anni differenti filoni più e meno provati scientificamente

Vero, le scie sono aumentate intorno al 2000, quando sono comparse le linee low cost che hanno moltiplicato il traffico aereo. E la gente, che prima non notava quelle scie bianche, ha preso ad osservarle. Ma il fenomeno esiste, è fotografato ed è studiato da ben prima, da ormai quasi un secolo. Perché ad esempio le scie erano presenti dietro agli aerei della seconda guerra mondiale, rendendoli visibili alla contraerea, e quindi si è cercato di capire come si formino, per non produrle. Bene, in sintesi non si può. Non solo le scie non sono create deliberatamente, ma se si potesse evitarle lo si farebbe.
Quindi esistono sostanzialmente due filoni:

  • quello scientifico, che studia in che condizioni i motori degli aerei, che scaricano circa un litro d’acqua al secondo nell’atmosfera, formano scie di condensa e  quando queste persistono, con migliaia di studi, analisi (vedi anche questo video), esperimenti pubblicati su riviste scientifiche peer review;
  • quello dei sostenitori della teoria del complotto, che ipotizzano le tesi più inverosimili senza l’ombra di una prova, o anche solo di un indizio. Ovviamente nessuna di queste tesi ha il minimo riscontro scientifico

Secondo alcune di queste teorie le scie in questione potrebbero essere composte da sostanze chimiche (principalmente metalli come bario ed alluminio) introdotte nell’atmosfera allo scopo di indurre cambiamenti del clima

Se qualcuno ha proposto di introdurre sottili striscioline di alluminio con lo scopo di riflettere la luce del Sole e contrastare il riscaldamento globale (striscioline che nessuno ha però mai trovato, per cui presumibilmente l’idea non è stata mai messa in atto), non esiste nessuna possibile applicazione dello spargere bario in atmosfera. La cosa è nata semplicemente da un’ipotesi, sballata, per cui il bario, che reagisce fortemente con l’acqua, potrebbe ridurre l’umidità atmosferica e contrastare la pioggia. Ma basta farsi due conti e si vede che per assorbire una piccola nuvoletta servirebbe la produzione mondiale annua di bario, trasportato in cielo da migliaia di aerei.

Altri studiosi riconducono queste scie ad esperimenti militari, facendo riferimento ad alcuni accordi che l’Italia avrebbe stretto con gli Stati Uniti in ambito di ricerche sul controllo del clima.

L’accordo n. 4-02154 del 2002 è talmente segreto da essere disponibile in rete. E tratta di ricerche sui cambiamenti climatici, non sul controllo del clima. Capofila della ricerca in Italia è il fiorentino CNR-IBIMET, che ha “modificato” una piccola porzione di un boschetto di pioppi, vicino ad Arezzo, immettendo anidride carbonica per vedere come le piante reagiscono al cambiamento. Gli “studiosi alternativi”, leggendo solo la frase “modifica di ecosistemi”, hanno interpretato il tutto come una modifica su larga scala degli ecosistemi europei, ma semplicemente la ricerca, pubblica  e con risultati disponibili pubblicamente, non diceva questo. Inutile sottolineare che in tutto il documento le scie degli aerei non vengano mai nominate.

Una crescente letteratura sul tema delle scie chimiche associa questo fenomeno al programma HAARP e più nello specifico a precisi esperimenti in corso da anni in più parti del mondo che mirano a mettere a punto un sistema di controllo delle menti.

Inutile sottolineare che questa letteratura è costituita da siti internet di pura fantasia, senza nessun documento che mostri che questi esperimenti siano in atto, o anche solo possibili teoricamente. Si tratta di un ottimo argomento per un film di fantascienza, ma ad esempio l’abbondantissima letteratura sugli intrepidi astronauti interstellari non costituisce una prova di progetti segreti della NASA per arrivare ad Alpha Centauri. HAARP era un sito di studio della ionosfera, e il trasmettitore di cui era dotato produceva un segnale che, arrivato sulla ionosfera, era già sotto i limiti di 6 V/m della legislazione attuale italiana. Il segnale riflesso da lì verso terra era rilevabile solo con sensibili ricevitori radio, e difatti veniva rilevato per sport dai radioamatori. Proprio questi, circa un anno fa, si sono accorti della cessazione della sua attività, e il sito è attualmente in fase di smantellamento. Non esiste in ogni caso nessuna possibile relazione tra onde radio ed eventuale diffusione di sostanze strane nelle ipotetiche scie (o tra onde radio e controllo delle menti).

Anche a seguito della diffusione di studi come quelli sopracitati, si sta assistendo negli ultimi anni ad una crescita della preoccupazione da parte dei cittadini per le possibili ripercussioni delle scie chimiche sull’ambiente, sulla salute umana e più in generale sulla nostra società

La diffusione di teorie di fantasia, spacciate per studi scientifici seri ma guarda caso mai sostenute da scienziati professionisti, può creare preoccupazioni. Proprio per questo è essenziale non diffondere queste paure, ma fornire informazioni corrette e circostanziate, a cominciare dai nostri politici.

La prima protesta ufficiale contro questo fenomeno risale alla fine degli anni ’90, quando in seguito ad una notevole presenza di anomale scie, gli abitanti di una regione del Canada cominciarono a lamentare vari problemi di salute ed alcune vaste aree divennero aride. Le analisi effettuate sul terreno rilevarono la presenza di un’elevata quantità di alluminio nei campioni, pari a 20 volte il limite indicato per l’acqua potabile.

Riguardo a questa affermazione rimando all’analisi fatta dal chimico Simone Angioni. Sottolineo come trovare alluminio nel terreno è perfettamente normale, l’alluminio è un elemento comunissimo, è ad esempio tra i componenti dell’argilla. In molte delle analisi presentate si può vedere come il campione contenga terra, o acqua contaminata da polvere alzata da terra. In altre vengono confusi limiti in milligrammi e microgrammi, moltiplicando quindi per 1000 i valori trovati per un banale errore di calcolo. Inoltre, anche si trovassero livelli elevati di un inquinante risulterebbe difficile ricondurlo a scie disperse a 10 km di quota, che ricadrebbero a terra dopo giorni e a migliaia di km di distanza.

Considerato che

solo negli ultimi 10 anni sono state presentate al parlamento Italiano almeno una quindicina di interrogazioni in merito alle scie chimiche, molte delle quali sono rimaste lettera morta e non hanno ricevuto una risposta dagli organi governativi. Le risposte fornite, invece, tendono spesso a ripetere lo stesso copione (in qualche caso utilizzando anche le stesse frasi), non fanno riferimento a dati o studi scientifici, ma piuttosto lamentano la mancanza di studi e analisi specifici.

Le interrogazioni ripetono per 15 volte la stessa domanda (in moltissimi casi utilizzando anche le stesse frasi). Il Governo ha risposto che si tratta di scie di condensa, che non esistono prove del contrario, che non viene eseguita, o permessa a terzi, nessuna attività clandestina. Dopo le prime risposte ha semplicemente evitato di ripetere una risposta identica a domande identiche.

Tenuto conto che

la Regione Toscana è dotata di una Agenzia Regionale di Protezione Ambientale (ARPAT) incaricata di monitorare le condizioni di salute del territorio, con particolare riferimento all’inquinamento dell’aria e dell’acqua

Il Consiglio Regionale impegna il Presidente della Giunta

ad avviare, tramite l’ARPAT, uno studio preliminare sul fenomeno delle cosiddette scie chimiche, con particolare riferimento alle possibili ripercussioni di esse sullo stato di salute del suolo, della qualità dell’acqua e dell’aria

Già fatto! Esiste un tale studio, e guarda caso conclude che si tratta di scie di condensa, che si comportano esattamente come ci si aspetta si comportino le scie di condensa, e permangono in aria (o no) come fanno le scie di condensa. Si nota anche che, nelle analisi di routine di acqua, aria e suolo non si nota una tendenza ad un aumento della presenza di bario ed alluminio. Lo studio è molto documentato, e cita circa 25 studi scientifici.

Chiedo un favore a chi volesse commentare esprimendo dubbi. Controllate che non vi sia già stato risposto, nelle FAQ del CICAP, o nel sito MD80, o su Contrailscience. Se la risposta data non vi convince, fate un piccolo sforzo e argomentate perché, possibilmente portando prove. No, una foto o un video di scie di condensa non è una prova. No, un arcobaleno un po’ strano o un’iridescenza non sono prove, anzi dimostrano che quella è condensa, perché il ghiaccio delle scie può produrre iridescenze, i metalli no. No, “io una volta non le vedevo” non è una prova. No, “le scie non possono persistere più di qualche minuto” non è una prova, è semplicemente falso. No, un “si vede ad occhio che non sono a 8000 metri” non è una prova, una foto con una scala di confronto potrebbe esserlo (forse). No, un’analisi chimica fatta a terra non è una prova, soprattutto se trova che il terreno contiene argilla e sabbia.

Foto di Stephan Seeber da Pexels

20 pensieri riguardo “Mozione regionale sulle scie chimiche

  • Ma no, non può essere… una mozione simile, visto che si parla di Toscana, può solo essere una zingarata stile “Amici miei”. Deve esserlo!
    Saluti,
    Mauro.

    Rispondi
  • Mi dispiace che si buttino così i soldi pubblici soprattutto in un momento di crisi.
    Spero che ARPAT non faccia chissà quali nuovi studi visto che hanno già dato una risposta.
    Ma se anche li facesse i complottisti non smetterebbero di dire che non sono veritieri perchè è una azienda
    pubblica e quindi  nasconde la verità essendo al soldo dei servizi segreti.
    La politica invece fa il suo mestiere cioè rispondere alle richieste dei cittadini per mantenere o ottenere consensi,pert
    anto in futuro di di mozioni ,interpellanze o simili su questo argomento ne vedremo ancora.

    Rispondi
  • Una cosa che forse non è chiara: questa è una PROPOSTA di mozione, fatta da un singolo consigliere. Vedremo come risponderà il Consiglio Regionale, ma dubito passerà. Anche se potrebbe, in alcuni comuni (anche toscani) mozioni simili sono passate.

    Rispondi
  • Cacciare dalla politica questi fanfaroni in un momento di grave crisi sarebbe più idoneo.
    Altrimenti voglio che si faccia un’interrogazione parlamentare perchè qualcuno mi deve spiegare quale cospirazione si nasconde nella coda che si forma al semaforo tutte le matine e che mi fa arrivare tardi al lavoro.

    Rispondi
  • Io vorrei una mozione sul perché infilo i calzini in lavatrice e quando li tiro fuori me li ritrovo spaiati (congetturo la presenza di un mostro divora-calzini che vive nei nostri elettrodomestici, o di nanotubi a disintegrazione intelligente inseriti dalle aziende produttrici in combutta con Big Calza). Spero che qualche politico prima o poi pensi anche a questo…
     
    (Scherzi a parte, siamo davvero su questi livelli… Ahinoi)

    Rispondi
  • Pingback: Mozione regionale sulle scie chimiche | bUFOle & Co.

  • Fino a quando siamo in uno stato in cui un giudice può forzare un medico a reiterare il presunto reato per cui è già indagato (infusioni Stamina)  non possiamo sorprenderci di nulla.
    Tutti i comitati scientifici inclusa la comunità Europea a disconosciuto il trattamento ma da noi un giudice puo’ obbligare ad effettuarlo.
    Un giudice puo anche mandare a casa un’intera giunta regionale dopo 2 anni dall’insediamento (capisco il mandare a casa se ci sono irregolarità ma non dopo due anni!).
    Perchè ci stupiamo vivendo in Italia?
    Un giorno ho contestato un editoriale scritto dal direttore di un giornale locale chiamato “L’inform@zione” proprio perchè sosteneva che le scie sono diverse da quelle di una volta e il direttore con tutta calma mi rispose:
    “Grazie per la sua squisita mail. Purtroppo le “scie chimiche” scoperte nel bel cielo di Busto Arsizio sono oggetto di studio non solo a livello nazionale ma addirittura a livello mondiale. Se Lei avesse l’opportunità di analizzare meglio il problema attraverso internet, scoprirà che il problema sussiste anche se le varie autorità, non si “sbottonano”. Ci segua attentamente, noi “siamo sul pezzo” e tutto ciò che rappresenta un problema locale costituisce il nostro pane quotidiano.”
    Questa persona, peraltro amabilissima e gentilissima, dirige un giornale e ne scrive come di una ovvia verità nemmeno sfiorato dal dubbio!
    Che si puo fare?
    Mah…
     

    Rispondi
  • Scusate ma si è persa una “H” nel mio commento precedente 🙁
    Non si possono editare i commenti?
    Ciao

    Rispondi
  • Pingback: Quali scie chimiche? - Italia che Raglia

  • scusate ma, premesso che non credo ad alcun complotto, che eventuali esperimenti militari non costituirebbero un complotto (sono cose ben diverse), gradirei un atteggiamento serio anche da parte di chi esclude (a me pare spesso in modo aprioristico) qualunque idea che contrasti con la propria, trovo veramente da ridere che si risponda alla questione in questo modo: “L’accordo n. 4-02154 del 2002 è talmente segreto da essere disponibile in rete. E tratta di ricerche sui cambiamenti climatici, non sul controllo del clima“.
    In effetti la storia ci insegna che mai e poi mai si è operato, a livello militare e non solo, in modo segreto. Ogni volta che si doveva/voleva sperimentare qualche ipotesi tecnologica nuova si è sempre , dico sempre, informata l’opinione pubblica con accordi del tipo sopracitato. A seguire un ragionamento simile si deve necessariamente concludere che gli UFO sono una realtà indiscutibile (non esiste alcun accordo che parli di oggetti sperimentali).
    bye
     

    Rispondi
  • @mai dire mai:
    un accordo di cui si ha il testo permette di leggerlo. Se il testo non parla MAI di controllo del clima, rilascio di particolato, coinvolgimento di  militari, come posso usarlo per sostenere che i militari stiano facendo esperimenti con rilascio di particolato per controllare il clima?

    Rispondi
  • Un segreto centenario che coinvolge ormai centinaia di migliaia di persone.
    Quando si deve fare qualcosa di segreto, per essere efficace, deve coinvolgere il minor numero di persone per il tempo più breve possibile. E poi un “mezzo segreto” è più efficace del “segreto totale”.
    Ma come al solito i M.I.B. sono dei fessi.

    Rispondi
  • Sul sito http://www.flightradar24.com si può vedere chi e cosa ci passa sopra la testa quasi in tempo reale.
    Io tutti questi aerei misteriosi mica li vedo.
    Ah, sono tutti in combutta. Dimenticavo.

    Rispondi
  • @Gianni: cioè? Tutto ciò che fanno ce lo vengono a dire? E fanno solo ed eslusivamente ciò che scrivono in un “accordo”? ahahah mai riso tanto di gusto! Nei poligoni militari sardi che “affittano” a chiunque della Nato voglia sperimentare nuove armi o quant’altro si sa per certo ciò che fanno? E come no?
    @Starcruiser: è proprio perchè posso monitorare il traffico con flightradar che non mi tornano i conti. Giorni e giorni che sopra la mia testa non passa neanche un aereo giocattolo, sto decisamente fuori dalle rotte commerciali, ed improvvisamente vedo decine (decine) di scie di condensa durature che solcano l’orizzonte e, guarda caso, su flightradar  nessun riferimento. Ma forse devo decidermi a credere agli asini che volano, così i conti tornerebbero. Ma dal momento che trovo poco seria questa discussione (ribadisco io mi riferivo a probabili sperimentazioni militari e non ad alcun complotto pluto-giudo-comunista-vattelapesca) ritengo chiusa qui la discussione. Grazie dell’attenzione.
     
     

    Rispondi
  • @maidiremai:

    se in un accordo NON parlano di scie, perché lo si tira fuori per sostenere che l’accordo è stato fatto per fare esperimenti con le scie?
    L’accordo non parla neppure degli esperimenti per rovesciare l’asse di rotazione terrestre, questo significa, secondo te, che questi esperimenti esistono? Non parla neppure di folletti nei boschi, o di emigrare tutti su Marte. Tutte prove a favore di queste cose, perché non ne parlerebbero in un accordo se anche ci fossero?

    So benisimo che i militari non ti raccontano quel che fanno. Ma non significa che allora fanno TUTTO. Io voglio sapere cosa fanno davvero, non cosa mi immagino io potrebbero fare.
    E so che quella che vediamo in cielo è condensa, che gli aerei sono civili, che sono a 8-11 mila metri. Lo so perché mi sono preso la briga di osservare, misurare, studiare. Quindi qualunque cosa facciano i militari, non stanno facendo quella cosa lì. Inutile perderci tempo dietro.

    Su flightradar, dici di vedere le scie all’orizzonte. Una scia all’orizzonte è rilasciata da un aereo a oltre 50 km, anche 80-100 talvolta. Sicuro che flightradar non mostri aerei fino a 100 km da casa tua?

    Rispondi
  • Ancora ci si ostina a cercare le prove nelle scie …. ormai  è superato!
    Lo sanno tutti che anche quando il cielo è sgombro o azzurro è solo perchè hanno irrorato veleno assieme al manganese che le
    rende invisibili.
    Come ormai sanno tutti che per dissolvere le scie basta l’aceto di mele sul davanzale che reagisce con il bario.
    Scusate ma il NWO non mi fa postare i link con questo smartphone, se cercate con Google trovate tutto.

    Rispondi
  • Incredibile!! il NWO nasconde parte dei miei commenti
    “Lo sanno tutti che anche quando il cielo è sgombro o azzurro è solo perchè hanno irrorato
    veleno assieme al manganese che le rende invisibili.”
    A parte gli scherzi, se c’è qualcuno che mi sa spiegare  perchè Opera browser su Android non mi posta i link e taglia i paragrafi che scrivo è ben accetto

    Rispondi
  • I militari possono fare un sacco di cose segrete, ma queste cose sergrete costano e chi decide quanto spendere non sono i militari, ma i governi. Per questo i regimi democratici sono i peggiori in cui svolgere attivitàà segrete militari. Insomma, quantomeno i Presidenti del Consiglio DEVONO essere informati delle attività segrete dei loro eserciti.
    Dalle scie chimiche, mister B quanto ci guadagnava? E Renzi quanto ci guadagna? Ed Obama? E Putin?
    Flightradar24 OVVIAMANTE non traccia tutti i trasponder, difficilmente si vedranno gli aerei militari. Pertanto se le scie chimiche sono dovute ad aerei militari: ma quanti sono? Per ogni aereo moltiplicate almeno x 2. Perché? A bordo c’è il pilota ed il comandante. Talvolta anche il motorista, ma non complichiamo le cose. Qualsiasi organizzaziobne spionistica dovrebbe giustificare tonnellate di consumo di carburante e una quantità di personale da paura. In un momento in cui le spese militari subiscono tagli, queste voci in bilancio dove le nascondono?

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *