1 Maggio 2024
Il terzo occhioNews

Reattore E-Cat: la posizione del CICAP

Ci occupiamo della vicenda del reattore inventato da Andrea Rossi ormai da qualche mese. Abbiamo pubblicato un certo numero di articoli e ci sembra giunto il momento di fare una richiesta ufficiale a Rossi.

Scriveva il fisico Giuliano Toraldo di Francia che «un vero scienziato accetta qualsiasi fenomeno, anche se inspiegato, purché sia accertato». È con questo spirito che il CICAP si occupa di argomenti scientifici “di frontiera”: non per confutarli a ogni costo, ma per aiutare a verificarli al di là di ogni dubbio. La spiegazione verrà poi.

L’esistenza delle reazioni nucleari a bassa energia (LENR), che sarebbero alla base del principio di funzionamento del dispositivo, non è a oggi riconosciuta dalla comunità scientifica. Sarebbe quindi facile obiettare agli inventori che, secondo le leggi della fisica, l’apparecchio non può funzionare; allo stesso tempo è altrettanto ovvio che se loro riuscissero a produrre una prova sperimentale inequivocabile si dovrebbero trovare nuove spiegazioni che vadano al di là di quelle stesse leggi.

È questa impostazione che ci ha portato a lasciare in secondo piano le incongruenze che pure si manifestavano nelle spiegazioni teoriche: la verifica sperimentale sarebbe arrivata ed era necessario sospendere il giudizio in attesa del risultato.

Dobbiamo però ribadire che in casi come questi è necessario un rigore nelle misure e una trasparenza nella comunicazione delle tecniche usate e dei problemi incontrati anche superiori a quelli che si adottano normalmente: «ad affermazioni straordinarie, devono corrispondere prove straordinarie».

Per questo ci dispiace constatare che gli inventori (e, purtroppo, in parte anche gli sperimentatori) hanno scelto di precipitare i tempi e di comunicare i risultati che avrebbero ottenuto con modalità molto diverse da quelle tradizionali della ricerca scientifica, che sono pensate proprio per garantire rigore e trasparenza.

A una prima dimostrazione pubblica il 14 gennaio, seguita dalla pubblicazione dei report preliminari (disponibili a questo link), sono seguite anticipazioni parziali sui risultati di nuove misure e dichiarazioni a volte confuse e contraddittorie.

L’idrogeno è fornito dall’esterno o prodotto per elettrolisi? Ci sono o non ci sono radiazioni di qualche tipo? E se non ci sono, perché vietare di misurarne lo spettro, come nella dimostrazione pubblica del 14 gennaio? Il rame che si troverebbe nella polvere “usata” ha la stessa composizione isotopica di quello naturale oppure no? Come è possibile che l’11% di ferro riscontrato sia solo una «contaminazione dalle pareti»? Esiste un abbozzo di teoria che spieghi il fenomeno oppure no? La lista potrebbe continuare.

Accanto a queste domande, che ancora attendono una risposta, l’annuncio e la diffusione del rapporto di Levi hanno dato il via a una discussione tecnica sull’affidabilità delle misure, per esempio sulla titolazione del vapore o sulla effettiva portata del flusso d’acqua. Questo non deve stupire: in un serio lavoro scientifico gli studi preliminari sono necessariamente difettosi e servono per capire quali problemi vanno risolti e come impostare le verifiche definitive.

Da molte parti la visita dei fisici svedesi Hanno Essén e Sven Kullander al laboratorio di Rossi, qualche settimana fa, è stata salutata come la prova definitiva. In realtà il loro rapporto non aggiunge molto a quanto già era noto: Essén e Kullander non hanno potuto fare nulla più di quanto era già stato fatto da Levi e collaboratori nelle dimostrazioni precedenti, con la sola novità della versione più piccola del dispositivo e della conseguente diminuzione della potenza misurata da 20kW a circa 4kW.

Ci sembra perciò che, nonostante i risultati preliminari appaiano molto promettenti, le verifiche fatte non abbiano ancora raggiunto uno standard sufficientemente alto, sia dal punto di vista tecnico che da quello della trasparenza e possano solo essere considerate, appunto, preliminari.

Simili esperimenti fatti in condizioni molto vincolate hanno il difetto di mettere al sicuro solo dagli errori che si sa di poter commettere e (per dirla tutta) solo dai trucchi che si riescono a immaginare. L’unico modo per cercare di evitare errori e trucchi che non si riescono a immaginare è progettare la misura da zero, misurando tutto quello che è possibile misurare, per ottenere riscontri incrociati e tenere sotto controllo gli errori di misura: ci pare che questo non sia ancora avvenuto.

Lo stesso Essén, che è stato presidente dell’associazione Vetenskap och Folkbildning (l’equivalente svedese del CICAP), ci ha dichiarato: «Sono perfettamente d’accordo; la faccenda non può essere considerata chiusa fino a che non saranno autorizzati test indipendenti: l’ho fatto notare anche ad Andrea Rossi. A quanto so, l’Università di Bologna dovrebbe alla fine avere questo permesso».

Per quanto riguarda la trasparenza, la nostra opinione è che la proprietà intellettuale e il segreto industriale dovrebbero essere tutelati attraverso opportuni accordi di non divulgazione, come accade comunemente nelle collaborazioni tra industria e accademia, piuttosto che attraverso divieti e limitazioni come è sinora avvenuto. In pratica, gli scienziati si impegnerebbero a non divulgare eventuali scoperte o indizi sul funzionamento interno dell’apparato, ma solo i risultati delle loro misure.

Quello che vorremmo chiedere ad Andrea Rossi è di autorizzare quanto prima una verifica veramente indipendente della produzione di energia in cui la responsabilità, la progettazione e la conduzione dell’esperimento siano completamente demandate agli sperimentatori (gli stessi fisici dell’Università di Bologna o altri), che operino nei loro laboratori e alle loro condizioni, scegliendo strumentazione e dettagli tecnici sulla base di un protocollo concordato a priori e con la massima pubblicità di metodi e risultati.

Dato il tipo di misura, non dovrebbe essere difficile né troppo costoso neppure immaginare un processo di peer review e una eventuale seconda fase che possa tener conto delle eventuali obiezioni emerse. Questo convincerebbe noi e la comunità scientifica, interrompendo il flusso di anticipazioni e dichiarazioni poco controllate che raggiungono il pubblico. Siamo a disposizione eventualmente a partecipare sia alla discussione che alle sperimentazioni se ciò ci venisse concesso dagli inventori.

Può darsi che la scelta di Rossi, come sembra, sia quella di trascurare per ora le verifiche scientifiche, in attesa di ottenere un brevetto o di dimostrare la funzionalità della sua invenzione con l’installazione dell’annunciato impianto da 1MW in Grecia.
In questo caso, quello che ci lascia perplessi è la sicurezza di un dispositivo funzionante grazie a un fenomeno che dovrebbe essere nucleare, la cui natura e le cui proprietà non sono ancora note.

759 pensieri riguardo “Reattore E-Cat: la posizione del CICAP

  • @markogts
     
    Una violazione della conservazione di energia sarebbe molto interessante teoricamente, ma ancora inutile ai problemi dell’umanità se non ci fosse anche un guadagno in termini exergetici.
     
    Dici? Io invece direi che sarebbe la fine dei nostri problemi 🙂

  • Ho capito tutto. L’elemento segreto è la coca cola. La cui formula è segreta pure per lui. Quindi ha ragione a scrivere nelle rivendicazioni del brevetto “un terzo componente catalizzante” e non dichiararlo!!!
    Oggi ho immesso un commento sul suo post ma non l’ha pubblicato. Pubblica solo commenti positivi. Io spero comunque che funzioni.
     

  • @giovanni guerrini
    Ripeto,penso che qui ci sia qualcosa di nuovo da scoprire.
    Può darsi che tocchi a Rossi fare scoperte di fisica mirabolanti (o di chimica, non sappiamo; dicono che c’è un catalizzatore). Spiritus ubi vult spirat.
    Ma doveva proprio toccare al filosofo/imprenditore  Rossi di essere toccato dalla lingua di fuoco pentecostale?
    Da scoprire resta solo capire chi ha indotto il Dipartimento di Fisica di Bologna a cacciarsi in un culo di sacco così imbarazzante. Da fuori sembra impossibile che si possa essere così creduloni, disponendo di tanti laureati e della possibilità di contattarne altri di altre facoltà. Evidentemenete a Bologna non c’è grande circolazione di idee.
    Quando  in conferenza stampa dovranno ammettere: “mortis, non c’è trippa per gatti”, quanti saranno a scrivere “perché, cosa vi aspettavate? Non l’avevamo già scritto a gennaio?”
    Cordiali saluti

  • @giovanni guerrini
    Ripeto,penso che qui ci sia qualcosa di nuovo da scoprire.
    Si renderà conto che se per interpretare i risultati delle varie demo di Rossi si deve fare ricorso alla scoperta di nuove leggi della natura, o alla revisione di altre, le speranze sono poche o nulle.
    Ci sono altri che ritengono verosimile che il bussolo di Rossi richieda la revisione di alcune leggi della chimica e delle fisica? Faccio una previsione: Topo Gigio, Mr. Magoo, Daniele Passerini, l’Innominato.

  • Ho letto sul blog svedese che qualcuno suggeriva, al fine di valutare il bilancio energetico dell’e-cat, di fare delle prove comparative tenendo scollegato tutto l’e-cat e l’apparato di controllo dalla rete elettrica, ma collegato, eventualmente con un inverter, ad un set di batterie da 12 o 24 volt sufficienti ad alimentare il tutto e ad innescare la reazione. In questo modo l’energia in ingresso è fissata perché il set di batterie più di quel tanto non può erogare. Si misura quanta acqua calda viene prodotta dall’e-cat e quindi anche l’energia termica in una prima prova fino all’esaurimento delle batterie, con scarica controllata da un controller che stacca il set di batterie raggiunto il livello minimo di carica. In una seconda prova, si ricaricano le batterie e si vede quanta acqua calda viene prodotta dall’ e-cat utilizzando soltanto le resistenze, ma senza nichel, senza idrogeno e senza polveri segrete. Così si può valutare qual è il contributo del nichel e dell’idrogeno nel riscaldamento dell’acqua e nella produzione di energia termica  indipendentemente dalle resistenze e dall’energia assorbita in ingresso.

  • Ho letto sul blog svedese che qualcuno suggeriva, al fine di valutare il bilancio energetico dell’e-cat, di fare delle prove comparative tenendo scollegato tutto l’e-cat e l’apparato di controllo dalla rete elettrica, ma collegato, eventualmente con un inverter, ad un set di batterie da 12 o 24 volt sufficienti ad alimentare il tutto e ad innescare la reazione. In questo modo l’energia in ingresso è fissata perché il set di batterie più di quel tanto non può erogare.

    Si misura quanta acqua calda viene prodotta dall’e-cat e quindi anche l’energia termica in una prima prova fino all’esaurimento delle batterie, con scarica controllata da un controller che stacca il set di batterie raggiunto il livello minimo di carica. In una seconda prova, si ricaricano le batterie e si vede quanta acqua calda viene prodotta dall’ e-cat utilizzando soltanto le resistenze, ma senza nichel, senza idrogeno e senza polveri segrete.

    Così si può valutare qual è il contributo del nichel e dell’idrogeno nel riscaldamento dell’acqua e nella produzione di energia termica indipendentemente dalle resistenze e dall’energia assorbita in ingresso.

  • Scusate il doppio invio dello stesso messaggio, non l’ho visto comparire e l’ho rispedito pensando ad un errore di collegamento.

  • @dioamore
    Così si può valutare qual è il contributo del nichel e dell’idrogeno nel riscaldamento dell’acqua e nella produzione di energia termica  indipendentemente dalle resistenze e dall’energia assorbita in ingresso.
    Se si va nel fine, si deve anche conto dell’entalpia negativa di assorbimento dell’idrogeno da parte del nickel.

  • @camillo franchini
    vi focalizzate troppo sulla revisione teorica della fisica, che è una cosa nettamente secondaria. può benissimo essere che sia tutto spiegabile col le leggi esistenti, cambierebbe poco.
    in aerodinamica le equazioni di navier-stokes erano state ‘emesse’ nel 1822, ma i primi aerei hanno volato un’ottantina di anni dopo, e anche in quel caso c’era chi diceva che delle macchine così pesanti non avrebbero potuto volare perchè andavano contro le leggi di natura..

  • @ant0p
    vi focalizzate troppo sulla revisione teorica della fisica, che è una cosa nettamente secondaria. può benissimo essere che sia tutto spiegabile col le leggi esistenti, cambierebbe poco.
    Dobbiamo sempre riferirci agli inventori. In più occasioni Rossi ha detto che alcune leggi della fisica sono violate. Anche Focardi ha ammesso che nessuno dei colleghi crede che l’interazione che propone sia possibile.
    Per quanto riguarda la chimica, posso assicurare che l’interazione “a freddo” tra un protone e un nucleo di nickel come si vede nell’animazione di Angela Saso non è possibile e che le reazioni nucleari non sono catalizzabili.
    Questo è un forum; se a qualcuno risulta una situazione diversa si può esprimere liberamente.
    Per “chimica generalmente accettata” intendo quella che si studia nel corso di chimica inorganica, indirizzo chimico fisico. Più il corso di chimica nucleare e radiochimica. Se poi un chimico fa di mestiere il nucleare, tanto meglio, anche se non è per niente indispensabile.
    Così definiamo alcuni paletti, come usa dire. Se non si fa così, capita che un chimico si confronti con un informatico in materia di reazioni nucleari; o che un perito elettrotecnico si confronti con un ingegnere elettronico.
    Il problema dei forum è che non si sa mai chi sa cosa, che razza di interlocutore hai di fronte. Spesso capita che il più perentorio è il meno preparato. Per questo in un blog non si fanno mai progressi.
    Io accetto la situazione; basta saperlo e non perdi mai la pazienza.
    Io mi propongo un obiettivo di minima: convincere Capiluppi a lasciar perdere. Sarebbe una vergogna se l’Università di Bologna fosse coinvolta in ricerche sulla ff. Pisa non c’è cascata, fortunatamente, forse per la presenza della Normale e della Scuola di Sant’Anna, potenti strumenti di selezione e di controllo.
    Se i privati vogliono scommettere su Rossi non me ne importa un fico secco.

  • @Claudio Eterno
    Perfetto.
    do you think it will be difficult to steal one E-Cat from a plant and discover what stays inside?
    Non c’è affatto bisogno di rubare un E-Cat; qualsiasi proprietario di E-Cat che abbia velleità imprenditoriali fa immediatamente a pezzi lo scatolotto e scopre i suoi misteri, compresa la natura del cosiddetto “catalizzatore”.
    Senza brevetto Rossi non può assolutamente muoversi. Appena uno scatolotto esce dal suo controllo è fritto. Non passerà molto tempo e questo accadrà, se non vuole stare sempre surplace ad aspettare gli elogi di Kullander e Essén, considerati più bravi degli Italiani perché hanno il vantaggio di essere Svedesi. Vuoi mettere.
    Ma quale ufficio rilascia un brevetto ff al giorno d’oggi?
    Ormai per acquistare prestigio e credibilità deve realizzare il contratto con il DF di Bologna. Da solo non ha rinomanza per andare avanti. Nemmeno se per lui si sacrificano Mr. Magoo e Topo Gigio.
    Vediamo come vede le cose il fantaottimista, fiducioso fino all’estremo sacrificio, Daniele Passerini.

  • @camillo franchini
    non mi interessa più di tanto cosa pensano dal punto di vista teorico rossi e focardi, possono pensare di aver infranto delle leggi fisiche ma magari non è vero, rossi dice che per trovare il famoso ‘catalizzatore’ ci ha provato per anni con migliaia di combinazioni..quindi è andato a tentoni, se avesse avuto una teoria sicura ci metteva molto meno. poi si potrebbe scoprire che come nel caso degli aerei la teoria era già definitiva da 80 anni solo che andava trattata in un modo diverso per poter spiegare un fenomeno che apparentemente non sembrava possibile.
    inoltre, riguardo alla non catalizzabilità delle reazioni nucleari, mi sembra che lei lo ponga sempre come un dogma mai spiegato..come ho già detto sono ignorante in materia e magari c’è una spiegazione banale che non le è mai venuto in mente di dare..in ogni caso parlare di catalizzatori è per definizione una cosa molto generica, si intende qualcosa che favorisce delle reazioni. ma non penso proprio che siano delle tipologie di catalizzatori tipici delle reazioni chimiche, per quelle nucleari questo elemento che favorisce la reazione sarà una cosa diversa da quelli classici della chimica, ma visto che non lo conosciamo possiamo solo fare ipotesi che lasciano il tempo che trovano..

  • Ho come l’impressione che Franchini si sia messo in testa di dar noia al dipartimento di Fisisca di Bologna, quello che mi fa ridere è che più lui punge e più il DF lo ignora, forse è questo che gli rode? Credo che un DF dove vede la possibilità di prendere fondi non si tira indietro… al limite come lei stesso dice alla fine dirà che si trattava di un nulla di fatto… ma visto che lei da quel che ho capito lavoro o lavorava a pisa, non si carichi sulle spalle il peso delle affermazioni altrui… insomma, per dirla in un modo che sicuramente le è consono, pensi al suo orto invece di pensare a quello degli altri… ahahahahahaah

  • a che scopo prendere fondi per fare ricerche sapendole inutili?deviarli da una altra parte sarebbe una truffa,e far finta di lavorare non credo sia nel loro stile.sono persone serie e per quanto posso cercar di pensar male non vedo il perchè di un eventuale raggiro.

  • @Daniele
    Ma intanto un Ufficio Brevetti che crede nelle LENR (caro Franchini, perché insiste a parlare di ff?) lo abbiamo trovato! 
    Sono sgradevolmente sorpreso. Speriamo che l’Ufficio di Ginevra  mantenga la sua posizione.
    ff è un’espressione storica, ben indovinata; LENR è un acronimo più impegnativo; gli acronimi vanno riservati a fenomeni riconosciuti da tutta la comunità scientifica. LENR non è mainstream science.
    Per lei può sembrare un dettaglio, per me non lo è. Anche la precisione del linguaggio ha la sua importanza per chi fa il nostro mestiere.
    Colgo l’occasione per invitare tutti a usare l’espressione ff. LENR è un acronimo che impegna una percentuale insignificante di chimici e fisici. Per la maggioranza di noi, le Low Energy Nuclear Reactions non esistono, quindi imporne l’acronimo mi sa di prevaricazione o, alla buona, di carro davanti ai buoi.
    Per esempio non figura sul mio Lieser, seconda edizione del 2002. E’ un acronimo usato solo nel pittoresco mondo fusore freddo. Abbandoniamolo, visto che dietro non c’è niente, cioè i fusori freddi.

  • @dan
    Ho come l’impressione che Franchini si sia messo in testa di dar noia al dipartimento di Fisisca di Bologna, quello che mi fa ridere è che più lui punge e più il DF lo ignora, forse è questo che gli rode?
    Infatti è questo che mi rode. Mi imbarazza il loro imbarazzo evidente e il loro ostinato silenzio. Se fosse la scoperta del decennio, se ne sarebbero fatti immediatamente grandi. Al contrario si nascondono e fanno finta che sia toccato a un altro.
    Chissà che cosa darebbe Capiluppi per impedire a Focardi di tenere conferenze e rilasciare pubbliche dichiarazioni per dimostrare che finalmente è arrivato il suo momento.
    Rossi non merita attenzione; merita invece attenzione il DF.
    Noti che il DF non ignora me, ignora Query, che è molto più pericoloso. Questi ragazzi, giovani e preparati, variamente specializzati, stanno aspettando con la pazienza del gatto che sa come va a finire. Non hanno fretta e possono comportarsi in modo soft.
    Le ricordo che Bockris, fusore della prima ora e premio IgNobel, fu cacciato dall’Università. Stessa sorte subirono F&P. La ff è un terribile career killer, come si dice in America.

    • Franchini,
      Noti che il DF non ignora me, ignora Query, che è molto più pericoloso. Questi ragazzi, giovani e preparati, variamente specializzati, stanno aspettando con la pazienza del gatto che sa come va a finire. Non hanno fretta e possono comportarsi in modo soft.

      Parli per sé. Siamo in ottimi rapporti con il Dipartimento di Fisica e gli scambi di informazioni sono frequenti, forse anche grazie all’approccio “soft” (o semplicemente educato).

  • @giovanni guerrini
    a che scopo prendere fondi per fare ricerche sapendole inutili?deviarli da una altra parte sarebbe una truffa,e far finta di lavorare non credo sia nel loro stile.sono persone serie e per quanto posso cercar di pensar male non vedo il perchè di un eventuale raggiro.
    Giusto. Per questo è difficile che si arrivi a un contratto. Essendosi incautamente esposti alla stampa, quindi al giudizio del CICAP e di mezzo mondo, è difficile immaginare che il DF si comprometta ancora di più. Non può dire “non funziona” dopo sei mesi di prove e avere incamerato un gruzzolo, quando altri li hanno preceduti. Avete letto l’articolo segnalato da Giacinto? E’ difficile immaginare che servano altre sperimentazioni, dopo i vari chiarimenti di Focardi, che è uno di loro, anche se emerito. Si sta comportando come un agente segreto del CICAP. Bisogna indurlo a parlare ancora. Fra un po’  Celani e i fusori dd si ribelleranno. Avrete capito che non si sopportano. Ognuno crede di fondere meglio degli altri.

  • @ant0p
    non mi interessa più di tanto cosa pensano dal punto di vista teorico rossi e focardi, possono pensare di aver infranto delle leggi fisiche ma magari non è vero
    Rossi non se ne rende certamente conto perché non ha la cultura necessaria, in ogni modo lo dice. Focardi non avrebbe interesse a mettere legge la sua ff , ma non esita a dire che la reazione avviene anche se non dovrebbe avvenire e che i suoi colleghi dell’Università non sono d’accordo con lui.
    Se ne sono accorti i critici di ogni origine; in particolare mi viene in mente Peter Ekstroem. Anch’io, mi perdoni se m’inserisco, ho descritto minutamente i punti che contrastano la chimica nota…. almeno dal mio punto di vista, ma non credo di essere il solo chimico del blog e noto che nessuno ha proposto controdeduzioni.
    Buona serata

  • Probabilmente se lo stato finanziasse meglio le università, queste non sarebbero “costrette” a scendere a compromessi… ad ogni modo, ognuno studia quel che gli pare, se i fondi son privati e il privato li elargisca per una determinato studio, non vedo perchè quello studio non si debba portare avanti… Dire che non c’è nulla da studiare è un pò azzardato, non si finisce mai di imparare e di scoprire nuove cose.. alle volte studiando una cosa se ne scopre un’altra… ma ad ogni modo, 500k euro per una università sono una mano santa, al momento non credo che il df abbia pubblicato qualcosa a riguardoi o abbia preso una posizione ufficiale al riguardo… quindi è giusto dire di non mettere il carro d’avanti ai buoi…

  • @ alberto: purtroppo non conta solo la quantità di energia, ma anche la qualità (alias temperatura). Se per produrre una unità di energia elettrica consumo 10 unità di energia termica a 100,5°C, se anche trovo un aggeggio che, violando la conservazione dell’energia, con un’unità di energia elettrica mi produce nove unità di energia termica, ci rimetto. A meno che non mi serva solo del calore e non dell’energia elettrica: ma in quel caso esistono le pompe di calore che svolgono questo compito in maniera egregia.
     
    @ camillo: volendo fare i precisini, mi pare che esista un catalizzatore di fusione, il muone. Ma il bilancio energetico è negativo.
     
    @ dioamore: in realtà, misurare corrente e tensione con precisione è molto facile, non cambia molto usare un sistema “chiuso” come la batteria invece di un sistema “aperto”. Basta un voltamperometro tarato, certificato e *gestito da terzi*,

  • @Camillo Franchini
    Sono sgradevolmente sorpreso. Speriamo che l’Ufficio di Ginevra  mantenga la sua posizione.
    OhiBO! Percepisco un’incrinatura nelle sue certezze su destino brevettuale del dispositivo LENR di Rossi-Focardi. Fusione fredda è ormai sinonimo di fusione D-D, in questo caso parliamo di tutt’altro, quindi l’acronimo LENR è molto più corretto.

  • @ant0p.:
    magari c’è una spiegazione banale che non le è mai venuto in mente di dare
     
    Generalmente i catalizzatori abbassano la barriera di potenziale richiesta affinché una reazione chimica possa avvenire. In fisica nucleare, tale barriera è data dal potenziale coulombiano del nucleo: capisci bene che l’unico modo per variare qusta barriera sarebbe di cambire il nucleo, solo che questo a sua volta richiederebbe una reazione nucleare! E’ un gatto che si morde la coda, non c’è via d’uscita. Potrebbe esserci penetrazione per effetto tunnel, ma anche quello sarebbe determinato dalla forma della barriera di potenziale.
     
    @markogts
    volendo fare i precisini, mi pare che esista un catalizzatore di fusione, il muone
     
    Sì, anche se in realtà è una catalisi “finta”, nel senso che la barriera del nucleo è ancora lì, solo che siccome i muoni tendono a stare molto più vicini ai nuclei rispetto agli elettroni, la carica del nucleo rimane schermata fino a distanze tali da permettere la fusione dei nuclei. Come dici giustamente però, produrre i muoni costa molta più energia di quella che si otterrebbe con questo processo.
     
    se anche trovo un aggeggio che, violando la conservazione dell’energia, con un’unità di energia elettrica mi produce nove unità di energia termica, ci rimetto
     
    Beh ma questo non dipenderebbe dal tipo di aggeggio? Nel senso che se trovassi, per esempio, un sistema per moltiplicare direttamente l’energia elettrica (senza passare per la parte termica) immessa ci guadagnerei.

  • @alberto
    si, la repulsione coulombiana non è modificabile, ma ci possono essere dei modi per aggirarla, non creando dei muoni, ma magari favorendo certe configurazioni atomiche che rendono più facile la fusione..focardi parlava di rendere l’idrogeno più atomico che molecolare, mi sembrava un’ipotesi possibile..oppure si può pensare a qualcosa per rendere più favorevole la configurazione del reticolo cristallino del nichel, non ho la minima idea di come ovviamente0=)) ma per scoprirlo prima ci si deve assicurare della produzione di energia con la necessaria e semplice prova della serva senza vapore e a media portata, poi qualcuno si occuperà della teoria. in realtà dei piccoli surplus energetici con queste cose non sono una novità, però fino adesso sono sempre state prese come una curiosità inutile perchè non servivano nella pratica, il che non va bene lo stesso perchè se invece di preoccuparsi della ‘carriera’ scientifica evitando come la peste i cosiddetti campi di ricerca ‘carrer killers’, come dice franchini, qualcuno in più dei pochi che lo hanno fatto si fosse messo seriamente a studiare queste cose sarebbe stato possibile in meno tempo amplificare le semplici curiosità/anomalie in qualcosa di utile. invece no, se non c’è un interesse militare o ideologico diretto nessuno prende sul serio le ricerche scientifiche..quando invece c’è da vincere una guerra mondiale o una guerra fredda/ideologica (come usa/urss o ultimamente quella che per me è pure più oziosa di usa/urss tra evoluzionisti e creazionisti, che poi è quella alla base dell’esperimento dell’lhc) in poco tempo ci si inventa di tutto. ma a me non frega niente sapere l’origine remota dell’uomo o dell’universo, o almeno me me potrebbe fregare dopo aver risolto questioni più pratiche e legate al presente..

  • @Dan
    ad ogni modo, ognuno studia quel che gli pare, se i fondi son privati e il privato li elargisca per una determinato studio, non vedo perchè quello studio non si debba portare avanti…
    No, ci si deve imporre dei limiti negli obiettivi di studio che un ente di Stato può perseguire.
    Bockris fu licenziato, perché:
    For a trained scientist to claim, or support anyone else’s claim to have transmuted elements is difficult for us to believe and is no more acceptable than to claim to have invented a gravity shield, revived the dead or to be mining green cheese on the moon. We believe that Bockris’ recent activities have made the terms ‘Texas A&M’  objects of derisive laughter throughout the world…
    Bockris si beccò anche un premio IgNobel.
    F&P furono licenziati per il discredito che la loro attività fusionista gettò sull’Università dello Utah.
    Questa è la considerazione in cui all’estero viene tenuta la ff.
    Lo stesso discredito toccherebbe all’Università di Bologna se si mettessero a studiare la ff. Già la frittata è stata fatta quando Focardi ha affidato a uno studente una tesi sulla ff stile F&P. Gli va bene se non viene denunciato.

  • @Markogats
    volendo fare i precisini, mi pare che esista un catalizzatore di fusione, il muone. Ma il bilancio energetico è negativo.
    A volere essere precisini il muone viene considerato catalizzatore in modo improprio, perché non ricompare inalterato dopo avere fatto il suo lavoro. Un catalizzatore che si consuma si chiama reattivo.

  • @Daniele
    OhiBO! Percepisco un’incrinatura nelle sue certezze su destino brevettuale del dispositivo LENR di Rossi-Focardi.
    Percepisce giusto, più di un’incrinatura nelle mie certezze. Ora non scommetterei che l’Ufficio Brevetti di Ginevra mantiene la sua posizione.
    Fusione fredda è ormai sinonimo di fusione D-D, in questo caso parliamo di tutt’altro, quindi l’acronimo LENR è molto più corretto.
    ff significa interazioni di nuclei a bassa energia, quindi è un termine generale.
    Nel mondo scientifico si introduce un acronimo solo quando il fenomeno che rappresenta è universalmente riconosciuto.  Altrimenti si fa solo ridere. E’ come proporre l’acronimo  DAG (Dispositivo Anti Gravità). In attesa che le LENR vengano riconosciute e trovino posto nei trattati di chimica meglio lasciar perdere, le pare?
    Mi pare che Lei voglia dare dignità scientifica a quell’acronimo. E’ presto, porti pazienza.

  • @Query Online
    Parli per sé. Siamo in ottimi rapporti con il Dipartimento di Fisica e gli scambi di informazioni sono frequenti, forse anche grazie all’approccio “soft” (o semplicemente educato).
    Lei stessa parli per sè, Mautino.
    Scrivo come vedo le cose da socio CICAP come Lei. Non sono un socio in attesa di conferma. Sabato prossimo ci sarà una riunione con i colleghi toscani, può darsi che si parli anche di questo.
    Questo è diventato un blog, non esistono posizioni ufficiali da rispettare. So che Lei vede le cose in una prospettiva diversa dalla mia. Non me ne faccio un problema, ma non dovrebbe esserlo nemmeno per Lei.
    Se lo ritiene opportuno, ci spieghi in che cosa consistono i rapporti cordiali con il DF, visto che Rossi non vi apre il suo scatolotto e dirige il gioco in modo spregiudicato. Al massimo vi potrete scambiare frasi di cortesia o dire a voce quello che viene ampiamente e vivacemente trattato su Query.
    Si può almeno sapere se chi gestisce Query considera opportuno che il DF firmi un contratto di collaborazione con Rossi? Questo dovreste farcelo sapere.
    La saluto

    • Camillo,
      Lei stessa parli per sè, Mautino.
      In quel momento a parlare era la redazione, non io. Quando voglio esprimere opinioni personali lo faccio usando il mio nome e cognome.

  • @ant0p
    la repulsione coulombiana non è modificabile, ma ci possono essere dei modi per aggirarla, non creando dei muoni, ma magari favorendo certe configurazioni atomiche che rendono più facile la fusione..focardi parlava di rendere l’idrogeno più atomico che molecolare, mi sembrava un’ipotesi possibile..
    Curiosamente una reazione nucleare è un fenomeno più semplice di quello che si creda. L’interazione tra due proteine è molto più complessa e può essere gestita modificando l’ambiente. Una reazione nucleare è gestita solo dall’energia di collisione.
    La repulsione coulombiana non è modificabile. Alla fine i due nuclei, più piccoli di un atomo di un fattore 5, devono toccarsi, perché la forza forte è a corto raggio (non si tratta a rigore di forza forte, ma di una sorta di forza forte residua…). La struttura elettronica è assente a quel punto. I primi acceleratori furono inventati proprio per realizzare reazioni nucleari. La barriera coulombiana veniva superata di forza, per esempio ponendo un bersaglio di nickel sulla traiettoria di protoni di varia energia.
    Provi a pensare un meccanismo di catalisi e vedrà che non lo trova, come ha messo in evidenza Alberto.
    Dovrebbe trattarsi di un nucleo che favorisce l’incontro di altri nuclei. Inconcepibile, non si può trovare un modello. Però Lei può provarci, ne discuteremo.

  • @Camillo Franchini
    “@Query Online
    Parli per sé. Siamo in ottimi rapporti con il Dipartimento di Fisica e gli scambi di informazioni sono frequenti, forse anche grazie all’approccio “soft” (o semplicemente educato).”
    …parli per sè, Mautino.
    Questo è diventato un blog, non esistono posizioni ufficiali da rispettare. So che Lei vede le cose in una prospettiva diversa dalla mia. Non me ne faccio un problema, ma non dovrebbe esserlo nemmeno per Lei.

    Stavolta, anche se non hanno certo bisogno che lo faccia io, mi sento di dovere spezzare una lancia in favore della redazione di Query on line e della Dr.ssa Mautino che, mi sembra il caso di ribadire, è direttore responsabile della rivista che sta permettendo, a Lei come a tutti, di esprimere qui dentro le nostre opinioni e le nostre conoscenze, quindi chi più – come Lei – chi meno – come me – da un punto di vista scientifico. Oltre al punto di vista scientifico ve ne è però anche uno – come possiamo dire – di cronaca, rispetto al quale, per motivi diversi, sia Query on line che me medesimo ne sappiamo, senza offesa, molto più di Lei.

    Inoltre, una cosa è esprimere un’opinione su un blog, altra cosa è esprimerla su una rivista registrata qual è Query on line che è sottoposta a un controllo sulla sua attività. Chiaramente il direttore di un web magazine registrato è responsabile degli articoli che pubblica non dei commenti a latere, tuttavia converrà che quando i commenti sono quasi 500 finisco per “pesare” quanto e forse più dell’articolo stesso. Se poi la maggioranza dei commenti sono firmati Camillo Franchini e Lei si esprime col tono di chi detta la linea editoriale, un problema serio per la redazione di QOL potrebbe venire a crearsi sl serio. Ben venga pertanto la prudenza (e l’educazione) delle posizioni espresse da QOL, 

    Si può almeno sapere se chi gestisce Query considera opportuno che il DF firmi un contratto di collaborazione con Rossi? Questo dovreste farcelo sapere.

    Chiunque abbia a cuore il progresso della scienza e la ricerca della verità non può che auspicare l’ufficializzazione di quelle firme e – aggiungo – del coinvolgimento formale anche dell’Università di Uppsala, possono esserci dubbi al riguardo?
    La saluto cordialmente e, visto che è una bellissima giornata, Le auguro di potersi dedicare con profitto al suo orto (che Le invidio molto).

    • Daniele, non sono il direttore responsabile (come facilmente verificabile nella pagina della redazione). Comunque,

      Oltre al punto di vista scientifico ve ne è però anche uno – come possiamo dire – di cronaca, rispetto al quale, per motivi diversi, sia Query on line che me medesimo ne sappiamo, senza offesa, molto più di Lei.

      Con la differenza che noi non abbiamo la tendenza a far passare informazioni per le quali ci viene chiesta riservatezza.

      tuttavia converrà che quando i commenti sono quasi 500 finisco per “pesare” quanto e forse più dell’articolo stesso. Se poi la maggioranza dei commenti sono firmati Camillo Franchini e Lei si esprime col tono di chi detta la linea editoriale, un problema serio per la redazione di QOL potrebbe venire a crearsi sl serio.

      Ha mai letto il numero e il tono dei commenti su Repubblica (o su un’altra qualsiasi testata registrata). Quelle migliaia di commenti forse pesano di più dell’articolo?

  • Non vedo che limiti bisogna porsi allo studio, la gente che si pone dei limiti è gente chiusa, gente che nella propria vita vive e vivrà sempre delle scoperte altrui….
    Da quel che ho capito lei lavora a Pisa… o lavorava a Pisa… Non è forse l’università dove Gallileo fece le sue scoperte e creò il suo modello che andava contro la teoria tolemaica? …. ecco, gli scienziati come lei mi sembrano rimasti al 1600…. si aggiorni franchini… la scienza non può essere arrestata dalle credenze o dalla conoscienza attuale, c’è sempre qualcosa da scoprire e nonostante gente come lei ci sarà sempre gente che la scoprirà….
    Con questo non voglio dire che rossi ha scoperto qualcosa, anzi, probabilmente non ha scoperto un bel niente… ma arrivare a dire che studiare un determinato argomento è un carrier killer è troppo…. i migliori geni del passato sono stati messi da parte, insultati, minacciati, torturati e chi più ne ha più ne metta.. ma tutta l’umanità adesso è grata a queste persone che se ne sono infischiate della carriera e hanno continuato per la loro strada a fare le loro ricerche… alla fine loro son rimasti nei libri di storia ( anche chi aveva teorizzato cose sbagliate ) degli inquisitori invece non è rimasto nulla, o al più, nell’era di internet, resterà qualche chiacchierata in qualche blog come questo….

  • X Quanto riguarda il DF e il cicap… credo che stiano tenendo il giusto attegiamento… la calma è la virtù dei forti se lo ricordi…. Vede gli svedesi? son mica venbuti in Italia a far casino? non mi pare… loro son venuti a vedere di che si trattava e come funzionava… di sicuro non è che si son bevuti tutto, ma hanno assunto un attegiamento propositivo nella speranza magari di poter mettere le mani sul dispositivo e spiegare il fenomeno… o le pare che son tutti stupidi in giro per il mondo?
    Questo approcio li ha portare ad avere addirittura delle dimostrazioni private che probabilmente li ha aiutati a capirci qualcosa di più dell’apparato….
    Urlando e facendo casino non si ottiene nulla, Fossi io Rossi  a gente che non perde occasione per gridare al lupo, non affiderei neanche il sacchetto del sudicio per portarlo nel cestino…
    E sottolieno, probabilmente si tratta dell’ennesima bufala.
     

  • @Query Online
    Siamo in ottimi rapporti con il Dipartimento di Fisica e gli scambi di informazioni sono frequenti, forse anche grazie all’approccio “soft” (o semplicemente educato).


    In quel momento a parlare era la redazione, non io. Quando voglio esprimere opinioni personali lo faccio usando il mio nome e cognome.


    In modo un po’ meno soft, ma sempre educato, incalzerei quelli del DF con delle domande semplici, ma che servono a chiarire le idee ai tanti che partecipano al blog con passione ma non dispongono delle competenze necessarie. Così poco per volta riempiamo il tempo fino a ottobre.
    Si può cominciare con alcune domande facili:
    1. Come vedono il superamento della barriera coulombiana non rappresentata nell’animazione di Focardi?
    2. Credono che sia possibile catalizzare una reazione nucleare?
    3. Se sì, possono proporre un modello?
    4. Come commentano l’ammissione di Focardi che l’E-Cat viola alcune leggi della fisica?
    Se non intendono rispondere a richieste di chiarimenti come questi, vuol dire che quelli non vogliono dare una mano a capire, non vogliono assumere responsabilità didattiche. Si fa disinformazione anche rifiutando di fornire informazione scientificamente corretta. Se lasciano tutto in gestione a Focardi cosa capisce la gente di cultura media che segue con interesse la vicenda Rossi?
    Io credo che una persona come ant0p, che partecipa attivamente, con autentica passione, abbia diritto di conoscere la posizione della fisica mainstream sui punti su cui esprime delle perplessità.
    Trovo scandaloso che nessun fisico del DF intervenga e lo aiuti a capire.
    Se le cose stanno così a cosa serve mantenere rapporti amichevoli con gente muta e “agrafica”?
    Infine risponderei in pubblico alla lettera che Capiluppi  ha spedito al CICAP. Forse bisognerà essere un po’ rudi questa volta, ma credo che ci sia abituato a essere trattato con rudezza.
    Essere rudi quando serve, non significa essere maleducati.

    Date retta, quelli ci snobbano amichevolmente, senza farci soffrire. Roba da ultimo tango.

    Cordiali saluti

    • Camillo,

      Infine risponderei in pubblico alla lettera che Capiluppi ha spedito al CICAP. Forse bisognerà essere un po’ rudi questa volta, ma credo che ci sia abituato a essere trattato con rudezza.
      Essere rudi quando serve, non significa essere maleducati.

      Ma guardi che quella lettera non era rivolta a noi (nel senso di redazione e CICAP). Era rivolta ai tanti che li incalzavano (anche qui nei commenti). A noi han sempre dato tutte le risposte che volevamo.

      Prima di obbligarli a difendere la loro posizione bisognerebbe aspettare che una posizione ufficiale sia effettivamente presa. Al momento il DF non si è espresso ufficialmente, i singoli ricercatori o professori coinvolti nei test parlano ognuno per sé. Quindi tutte queste sue richieste sono inutili.

  • @Query
    Oltre al punto di vista scientifico ve ne è però anche uno – come possiamo dire – di cronaca, rispetto al quale, per motivi diversi, sia Query on line che me medesimo ne sappiamo, senza offesa, molto più di Lei.
    Me medesimo chi? Mautino? Mautino si chiama Beatrice. Chi allora?
    La cronaca interessa molto poco di fronte a rivendicazioni scientifiche così imponenti, addirittura rivoluzionarie per quanto riguarda la chimica nucleare.
    Sta a voi mettere in evidenza al pubblico generico che siamo di fronte a una rivoluzione di chimica e di fisica.
    tuttavia converrà che quando i commenti sono quasi 500 finisco per “pesare” quanto e forse più dell’articolo stesso. Se poi la maggioranza dei commenti sono firmati Camillo Franchini e Lei si esprime col tono di chi detta la linea editoriale, un problema serio per la redazione di QOL potrebbe venire a crearsi sl serio.
    Il CICAP non può lasciare messaggi inevasi. Almeno io non lo faccio. Controlli quanti messaggi sono rivolti a me, la maggior parte contenenti concetti di chimica male assimilati che devo correggere.
    Se il DF avesse fornito con un minimo di disponibilità  quella ventina di informazioni scientifiche sugli argomenti che  circolano nel blog, io non avrei dovuto prendere tutto in carico. La faccenda del catalizzatore in campo nucleare è un argomento che deve essere per forza trattato. Lo farò io, ma è normale?
    Se Capiluppi ha accettato (forse desiderato) di essere un personaggio pubblico, non può ritirarsi nella sua accigliata riservatezza, ora che le cose si complicano. Va tirato energicamente per la giacchetta, senza troppi riguardi. Scrivano un articolo per il CICAP dove vengono considerato tutti i punti emersi nel confronto. Bastano dieci pagine.
    Qua sopra c’è un messaggio per me di Dan, quello spedito alle 18:38 di ieri.
    Lascio a voi di rispondere. Sono considerazioni di ordine generale. Si lasciano cadere?
    Cordiali saluti

    • Camillo, guardi che le cose che ha messo in corsivo le ha scritte Daniele, mica io.

      Per il resto, faccia quel che vuole.
      E adesso, chiudiamo qui questa discussione. Se ha qualcosa da dire alla redazione scriva una mail (regola che vale per tutti).

  • @franchini
    Qua sopra c’è un messaggio per me di Dan, quello spedito alle 18:38 di ieri.
    Lascio a voi di rispondere. Sono considerazioni di ordine generale. Si lasciano cadere?
    ——
    Di ieri? non lo trovo, a quale si riferisce?

  • @Camillo Franchini
    Mi pare che Lei voglia dare dignità scientifica a quell’acronimo [LENR]. E’ presto, porti pazienza.
    Ok, ha ragione, porterò pazienza… anche perché credo che non ci sarà da aspettare anni.
    Buona domenica

  • @Beatrice Mautino
    Con la differenza che noi non abbiamo la tendenza a far passare informazioni per le quali ci viene chiesta riservatezza.
    Beh no, questa differenza non c’è. Tenere per me un’informazione confidenziale è un caposaldo deontologico: e me ne sono testimoni Levi, lo stesso Rossi e tutte le persone con cui in questi ultimi 4 mesi ho intessuto una rete di relazioni proprio grazie alla correttezza che ho dimostrato.
    Ha mai letto il numero e il tono dei commenti su Repubblica (o su un’altra qualsiasi testata registrata). Quelle migliaia di commenti forse pesano di più dell’articolo?
    Per il lettore distratto che manco li nota senz’altro no. Ma per il lettore attento, se la maggioranza dei commenti argomentano una posizione diversa da quella dell’articolo, possono pesare eccome. Questa naturalmente è solo la mia opinione e non è detto che valga per il nostro caso in questione.
    La saluto cordialmente e le auguro buona domenica

  • @antop.
    si, la repulsione coulombiana non è modificabile, ma ci possono essere dei modi per aggirarla
     
    Esistono essenzialmente due modi (noti) per “aggirare” una barriera di potenziale: schermandola, oppure sfruttando l’effetto tunnel. Ora, per riuscire a realizzare il primo metodo, bisogna che in qualche modo la carica nucleare risulti schermata dalla carica negativa atomica: se tale carica è portata dagli elettroni non c’è speranza, in quanto i nuclei dovrebbero avvicinarsi al punto tale che la schermatura elettronica non sarebbe più efficace. Infatti si è pensato di usare i muoni, che essendo più pesanti degli elettroni rendono più “piccolo” l’atomo e permettono una schermatura efficace anche a distanze molto piccole. Purtroppo hanno il piccolo svantaggio di richiedere moltissima energia per essere prodotti, rendendo di fatto improduttivo l’intero processo.
    Il secondo metodo, l’effetto tunnel, potrebbe essere un candidato ideale, ma c’è un intoppo: la probabilità che un nucleo sfrutti questo effetto dipende dalla forma della barriera di potenziale stessa e nient’altro. Quindi, se finora nei vari esperimenti non si sono visti effetti significativi riconducibili a questo fenomeno, è da escludere che esso possa spiegare il funzionamento dell’e-cat.
    Ora, una domanda viene spontanea: stante la preparazione scientifica del Rossi, è possibile che egli sia arrivato a vedere così lontano rispetto a tutti gli altri senza sviluppare un modello teorico adeguato? Possibile che senza sapere assolutamente niente di fisica e/o chimica nucleare, di meccanica quantistica e di struttura della materia, il Rossi abbia realizzato dal nulla una rivoluzione energetica di portata inimmaginabile? Vi lascio immaginare quale sia per me la risposta. Aspetto comunque il momento in cui finalmente si faranno prove serie su quell’aggeggio.
     
    focardi parlava di rendere l’idrogeno più atomico che molecolare, mi sembrava un’ipotesi possibile
     
    In base a cosa sembra un’ipotesi plausibile? Il punto centrale della questione è tutto qui, la fatidica domanda: perché? I “mi sembra” non sono accettabili quando si fanno affermazioni di questo tipo, servono argomentazioni decisamente convincenti. E il fatto che l’idrogeno sia atomico, piuttosto che molecolare, non influisce sul fatto che le sezioni d’urto dei processi nucleari ipotizzati non siano state neanche prese in considerazione nel calcolare il valore teorico del rapporto degli isotopi di rame nei prodotti di reazione, giusto per fare un esempio.

  • i ‘mi sembra’ quando si parla di quello che può succedere dentro il reattorino sono d’obbligo..io sarei l’ultimo a doverne parlare, più che altro riporto quello che ho trovato nelle varie interviste di focardi o del giudice, che sono più spiegazioni qualitative che quantitative.
    per esempio riprendendo l’affermazione di franchini sull’uso della forza per vincere la repulsione tra i nuclei è la posizione ufficiale della fisica nucleare, che però opera sempre in regimi molto rarefatti. del giudice ad esempio contrappone la ‘persuasione’, cioè intrappolare gli atomi in strutture più dense in modo da richiedere meno energia perchè i nuclei si incontrino..era un discorso già fatto in precedenza anche qui, ricominciare tutte le discussioni pseudoteoriche da capo non è il caso 0=))
    meglio che si continua a insistere sulla prova della serva, senza è inutile cercare di avere informazioni sicure in anticipo, facciamo prima a aspettare ottobre per valutare il risultato finale.

  • @ant0p
    riprendendo l’affermazione di franchini sull’uso della forza per vincere la repulsione tra i nuclei è la posizione ufficiale della fisica nucleare, che però opera sempre in regimi molto rarefatti.
    Non c’è differenza tra regimi molto rarefatti e regimi densi. I due nuclei che sono destinati a interagire non sanno nulla dell’ambiente in cui si trovano.
    Peraltro il set sperimentale usato per determinare le sezioni d’urto delle reazioni nucleari che riguardano il nickel non è molto diverso da quello indicato da Rossi: un bersaglio di nickel metallico su cui vanno a impattare particelle di varia energia. Dove sono i regimi rarefatti? I regimi rarefatti sono usati nella fisica delle alte energie, dove si fanno collidere flussi di particelle che viaggiano in senso contrario.
    La fisica che si occupa di reazioni nucleari è del tutto diversa: c’è un bersaglio fisso, bello consistente, su cui va a collidere un fascio di particelle di varia natura e di varia energia.
    La distinzione tra reazioni nucleari in ambiente rarefatto e reazioni nucleari in ambiente denso risale a Del Giudice e, prima di lui, a Preparata. Fuori dall’ambito ff  e, aggiungo, coerente, non c’è traccia di quella distinzione nella fisica mainstream.
    Bisogna essere smaliziati; ci sono tipi come Hagelstein, Preparata, Del Giudice, Takahashi che si sono inventati una fisica su misura. Occhio a non lasciarsi impressionare. In genere queste robe vengono proposte in convegni, non si trovano codificate in articoli recensiti. Del Giudice ne parla ogni volta che glielo consentono.
    Queste distinzioni tra reazioni in vacuo e reazioni in solido appaiono anche inverosimili a spanna; significa pretendere che l’ambiente chimico condizioni l’ambiente nucleare. Sono mondi del tutto distinti anche come dimensione, con forze agenti distinte.
    Bisogna stare attenti a Del Giudice e a Preparata. Hanno immaginato un fisica speciale per inserirvi la ff.
    Buon pomeriggio

  • @camillo franchini
    Non c’è differenza tra regimi molto rarefatti e regimi densi. I due nuclei che sono destinati a interagire non sanno nulla dell’ambiente in cui si trovano.
    secondo me è difficile da dire..tutte le teorie della fisica nucleare sono state trattate con esperimenti fatti apposta per isolare delle singole condizioni particolari. è come se in aerodinamica, siccome è troppo difficile analizzare i flussi turbolenti, ci si fosse messi a fare esperimenti solo con gas rarefatti, sono condizioni diverse..nei gas rarefatti le molecole di fluido non vengono influenzate da quello che gli capita intorno, mentre nell’aria normale le informazioni vengono trasmesse in anticipo (ad esempio una corrente uniforme non va a sbattere dritta contro un ostacolo, si accorge prima della sua prezenza), e i modelli per analizzare i due fenomeni sono molto diversi tra loro.
    poi lo so benissimo che l’aerodinamica è relativamente più semplice perchè è tutto più visibile e verificabile (eppure ancora gli errori nel prevedere le cose sono molto alti, basta vedere la meteo, anche se con le simulazioni les, quelle a grandi vortici, sono stati fatti grossi passi avanti, le instabilità dei calcoli oltre i 5 giorni di previsione rimangono sempre piuttosto grandi) mentre le interazioni atomiche sono molto più difficili da verificare, ma è proprio per quello che rimango un po’ interdetto di fronte a certe certezze granitiche e alla tendenza a voler unificare tutto in un’unica teoria che vale sempre e comunque.

  • @ant0p
    Invece di farti domande su come può funzionare, prova a fartele sui test effettuati.
    – Nel test del 28 aprile la potenza in uscita è tale che ci sia circa 1.8 litri/s di vapore in uscita dal tubo. Circa 3-4 m/s di velocità. Ti pare che dal video di Lewan tu veda una cosa del genere? Sul forum di energeticambiente uno ha provato a rifare l’esperimento scaldando l’acqua, risultato: doveva legare il tubo per farlo star fermo.
    – Nel test del 14 gennaio è ancora peggio! 17 kg/h di flusso. Quindi 4.7 ml/s. Quindi 7.5 litri/s e data una sezione di 2.5 cm2, salta fuori un 15 m/s di velocità!
     

  • @mattia
    puoi postare il link?

  • Link? Sono solo dei conti. Li aveva fatti (anche) Andrea Selva, li ho solo ripresi.
    Per rifarli basta tenere presente che:
    – sezione tubo circa 2.5 cm2
    – acqua liquida diventando vapore secco aumenta di volume di 1600 volte
     

  • gli esperimenti col vapore non li prendo nemmeno più in considerazione. questa della portata è l’ultima e aggiunge altri dubbi, ma anche il fatto che la t sia sempre sui 100° (o poco più) costanti non depone a favore, fa pensare che il passaggio di stato non viene completato. per quello l’unica cosa che m’interessa è la prova a portata media. con una portata troppo piccola con la pompa perostaltica che succhia l’acqua a colpi penso che possa dare anche problemi a riempire di acqua il reattore in modo costante (e questo potrebbe peggiorarne il rendimento perchè a quel punto molta dell’energia sviluppata andrebbe solo a tener caldi i tubi, la schermatura e il resto del salsicciotto..)
    @mattia rizzi
    Invece di farti domande su come può funzionare
    non avrei mai voluto mettermi a parlare di come può essere l’interno del reattore, ma visto che qui nel 90% dei casi si parla di quello..
    per il resto sono d’accordo con te sulle prove col vapore: non sono assolutamente convincenti. ormai nella sostanza sono fermo a cercare conferme della prova a alta portata di 18h di febbraio rifatta con un delta t più evidente. delle prove col vapore non me ne faccio più niente.
     

  • ripensandoci:
    Circa 3-4 m/s di velocità. Ti pare che dal video di Lewan tu veda una cosa del genere?
    perchè no?:)) 3-4m/s sono un venticello da 15km/h mica una bufera, all’uscita del tubo c’è infatti un venticello..questo non perchè voglio dare credibilità alle prove col vapore comunque.

  • @ alberto: mi riferivo esplicitamente alla produzione di calore partendo da energia elettrica. Siccome per tornare indietro c’è di mezzo il teorema di Carnot (figlio), chiaro che quello che ottengo in partenza deve essere “ben di più”. Quanto sia questo “ben di più” dipende dalle temperature a cui si ottiene il calore.
     
    @ camillo: condivido lo scetticismo, ma non capisco tanta acredine.
     
    @ ant0p: pensare che una configurazione del reticolo cristallino possa incidere sui fenomeni nucleari è, in termini di scale coinvolte, come pensare che la posizione delle stelle influenzi il nostro destino. Ops.

  • @markogts
    se era per dire che io di fusione ne so quanto un astrologo hai ragione:)) però sempre continuando con la metafora astrale si può dire che la posizione della luna influenza le maree..qualcuno esagerava dicendo che poteva provocare anche terremoti come quello in giappone, ma se vogliamo continuare col parallelo le maree potrebbero stare a un salsicciotto da 10kw come lo tunami sta alla bomba h..

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