Omeopatia: facciamo il punto
L’omeopatia è forse la più quotata delle medicine alternative, certamente la più pubblicizzata. Non c’è farmacia che non abbia in bella mostra la scritta “Omeopatia”, ne sentiamo parlare alla radio e in televisione, alcuni quotidiani ospitano rubriche specializzate. Non è semplicemente roba da guaritori: la prescrive regolarmente un numero significativo di medici, anche se solitamente in combinazione con i trattamenti “tradizionali”. Non è nemmeno un fenomeno legato all’ignoranza: le rilevazioni Istat mostrano che viene usata soprattutto dalle persone più istruite (i laureati vi fanno ricorso in media più del doppio di chi ha la licenza elementare).
D’altra parte, l’omeopatia è una terapia estremamente controversa. I sostenitori dicono che la sua efficacia è ampiamente dimostrata e che rifiutarsi di ammetterlo è come negare che i calabroni possano volare soltanto perché non si conosce bene l’aerodinamica. Da parte loro i critici dicono che le basi teoriche dell’omeopatia sono totalmente inverosimili, che l’impressione di efficacia è dovuta soltanto all’effetto placebo, e arrivano a “suicidarsi omeopaticamente” con interi flaconi di rimedi omepatici per dimostrare che non servono a nulla. Lo scontro nasconde spesso visioni del mondo diverse e incompatibili, dal materialismo all’idea che esista “qualcos’altro” che non si può spiegare soltanto con le reazioni chimiche.
In occasione della giornata del suicidio omeopatico, noi abbiamo cercato, in collaborazione con OggiScienza (il magazine online di Sissa Medialab), di affrontare l’argomento in modo laico e costruttivo. Tra i tanti aspetti dell’omeopatia che si potrebbero affrontare e che riempirebbero un’enciclopedia, abbiamo deciso di concentrarci soprattutto su quella che ci sembra la domanda fondamentale: l’omeopatia funziona o no? Come si valuta l’efficacia di un trattamento clinico? Quali problemi ci sono? Quanti sono e che risultati danno gli studi pubblicati? Come facciamo di solito, abbiamo cercato di usare questi argomenti per spiegare come si applica il metodo scientifico in questioni di questo genere. In fondo, cercare la risposta sull’efficacia dell’omeopatia è importante ma non è il nostro unico scopo: ci interessa ancora di più mettere in evidenza gli strumenti necessari per trovarla, e che non servono soltanto per l’omeopatia. Il rischio di prendere abbagli esiste in qualsiasi settore ed è particolarmente grave quando si ha a che fare con la salute. In questo senso, pensiamo che l’impegno per promuovere un approccio razionale e critico vada a beneficio di tutti.
Quindi, pian piano nel corso della giornata usciremo con i pezzi di questo speciale sull’omeopatia. Qui sotto la lista dei pezzi in uscita nostri e di OggiScienza con i link ai post specifici. Ecco l’elenco e qui potete trovare tutti gli articoli dello speciale:
1. Che cos’è l’omeopatia, su quali principi si fonda e quali sono le principali critiche che la comunità scientifica le rivolge. Un po’ di storia per capire di che cosa stiamo parlando. By Gigi Garlaschelli.
2. Per rispondere alla domanda principale (l’omeopatia funziona?) dobbiamo capire che cos’è e come si progetta un trial clinico. Quali sono gli strumenti che utilizzano i ricercatori per mettere alla prova i farmaci e quali sono i principali problemi a cui vanno incontro. Un pezzo a 30 polpastrelli by Stefano Bagnasco, Andrea Ferrero e Beatrice Mautino.
3. Come si è arrivati storicamente al concetto di sperimentazione clinica. Un altro po’ di storia, by Marta Annunziata.
4. L’omeopatia funziona? Vediamo assieme i risultati di vent’anni di studi sui rimedi omeopatici. A cura della redazione di Query Online.
5. Un caso esemplare: il rapporto Donner, uno studio faranoico voluto dai nazisti per dimostrare l’efficacia dell’omeopatia. Che cosa ci ha rivelato? Ce lo racconta Jan Willem Nienhuys.
6. Da dove arriva e quando è stato introdotto nel lessico il termine “omeopatia”? Ce lo spiega in un’analisi “culturomica” Roberto Labanti.
Da OggiScienza:
7. “Almeno non fanno male”. Davvero? by Sylvie Coyaud
8. Andiamo a vedere là dove gli scettici hanno deciso di ricorrere a “gesti estremi”. Che cosa succede in Inghilterra? By Stefano Dalla Casa.
9. Tutti ne parlano, ma pochi sanno che cos’è realmente. Il placebo, questo sconosciuto. By Federica Sgorbissa
Per approfondimenti segnaliamo anche lo Speciale Omeopatia sul sito del CICAP.
Aggiornamento: qui trovate l’elenco degli altri blog che in questi giorni hanno parlato della campagna 10:23 e hanno fatto informazione critica sull’omeopatia.
Foto di Detlev Cosler da Pixabay
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E il placebo funziona? Si,come evidenziato da vari studi il potere della autosuggestione ha la sua efficacia.In particolare da uno studio effettuato comparando placebo con ranitidina(farmaco di accertata efficacia verso l’ulcera gastrica )si è ossevato come statisticamente l’efficacia del placebo fosse molto superiore nelle aree geografiche in cui il livello di scolarizzazione è più basso e dove culturalmente vi sia maggiore propensione alla superstizione.
All’effetto placebo è stato dedicato un intero articolo. Questo.
Interessante come queryonline si dia da fare per screditare l’omeopatia: in pochi mesi ha già dedicato più di una dozzina di “articoli” … vuoi vedere che invece c’è ancora molto da scoprire sul caso?
Segnalo la lettera aperta di un mio illustre e stimato concittadino che parla del cul-de-sac in cui la crociata contro l’omeopatia sta trascinando il CICAP e chi in buona fede scredita un approccio medico con fior di evidenze cliniche e sperimentali a favore: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/blog/grubrica.asp?ID_blog=281&ID_articolo=30&ID_sezione=646&sezione=
Stesso discorso andrebbe fatto per le analoghe crociate del CICAP contro la fusione fredda, lo yoga ecc… come dice il premio Nobel per la Fisica Brian Josephson: “Se tutti gli scienziati bocciano un’idea, questa non dev’essere necessariamente presa come una prova che suddetta ipotesi sia assurda; al contrario, occorre esaminare con cautela le presunte motivazioni di queste opinioni e giudicare come queste reggono all’attento esame.” (vd anche http://22passi.blogspot.com/2011/03/il-vero-scetticismo-scientifico.html)
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Esiste anche un’omeopatia veterinaria. L’effetto placebo può manifestarsi anche sugli animali? Forse(?), visto lo stretto rapporto con il proprietario, in quelli da compagnia (cani, gatti, ecc..), più improbabile sugli altri animali, bovini, caprini, suini, ecc.. Dovreste testate i risultati ottenuti con cure omeopatiche sugli animali destinati all’alimentazione umana, animali che altrimenti sarebbero curati con farmaci tradizionali. Come sappiamo, i farmaci tradizionali, anche rispettando i tempi di sospensione previsti, lasciano sempre, con effetti non sempre noti, residui nelle carni e nell’ambiente.
Omeopatia: facciamo il punto.Punto.
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