10 Ottobre 2024
Dal mondoIl terzo occhio

L’UFO di Johannesburg

Il primo novembre 2010 gli abitanti di Johannesburg si sono trovati di fronte a un fenomeno inquietante: uno strano arcobaleno circondava completamente il Sole, come un’aureola, mentre al centro di questo anello il cielo appariva più scuro del normale. Che cosa poteva essere? Immediatamente le foto sono rimbalzate su siti e social network, e non è mancato chi ha gridato all’UFO. Rileviamo però un dato positivo: invece di riprendere acriticamente la notizia o intervistare qualche ufologo dalle idee strampalate, come spesso avviene, i telegiornali locali hanno avuto la buona idea di chiedere lumi a chi davvero poteva essere esperto sull’argomento, cioè gli astronomi del Planetario di Johannesburg. I quali hanno subito rassicurato la popolazione: niente alieni in arrivo, solo un affascinante fenomeno ottico chiamato “halo” (in italiano “alone”, o “arco di ghiaccio”).

Di che si tratta? La colpa è dei piccoli cristalli di ghiaccio presenti nei cirri in arrivo dal Botswana, che hanno rifratto la luce solare, creando il misterioso cerchio. Un fenomeno non troppo comune nella zona, ma in generale tutt’altro che raro: può accadere anche intorno ad altre fonti di luce, come la Luna, o perfino intorno ai lumi stradali artificiali, purché sufficientemente forti. A seconda delle condizioni atmosferiche, poi, può avvenire o no il fenomeno della dispersione ottica: in questo caso la luce si divide nelle sue componenti fondamentali, creando gli aloni arcobaleno, mentre in caso contrario l’alone sarà di colore bianco intenso.

A volte, poi, l’area circolare non ha un’intensità uniforme come nel caso di Johannesburg, ma sono presenti dei punti più luminosi: è il fenomeno dei “cani solari”, o pareli, che compaiono quando i cristalli esagonali si dispongono in posizione quasi orizzontale rispetto al suolo. Questo evento può dar vita a spettacoli veramente curiosi: quando il parelio è fortemente pronunciato può sembrare addirittura di vedere in cielo due soli aggiuntivi, affiancati a quello reale. E forse è questa la spiegazione di alcuni strani avvistamenti in cielo, sia nel passato remoto (tra cui la comparsa di due soli citata da Cicerone nel De re publica), sia in quello più recente (come l’avvistamento di una palla di fuoco a fianco del sole da parte del cantante Antonello Venditti verso il 1960).

Insomma, niente astronavi aliene sul cielo del Sud Africa, ma qualcosa che forse è altrettanto interessante: lo straordinario spettacolo dei fenomeni che l’atmosfera, in tutta la sua bellezza,  è in grado di regalarci.

10 pensieri riguardo “L’UFO di Johannesburg

  • N3 ho visti molti ma con la luna mai con il sole. Quando accade è un vero spettacolo

    Rispondi
  • E’ interessante anche per fenomeni futuri: tra le profezie per i prossimi anni c’è l’ apparizione in cielo di un “secondo Sole” che, ci dicono questi Profeti, sarà il segnale ultimo che Dio ci darà, perché ci convertiamo, prima di passare al Grande Castigo (lo scontro con un corpo celeste, probabilmente una cometa, seguito dalla discesa degli Angeli Purificatori). Sarebbe interessante scoprire fino a dove può arrivare questo “Alone”. In ogni caso il fenomeno annunciato dovrebbe essere visibile su tutto il Pianeta, non solo a Johannesburg o in zone limitate.

    Rispondi
  • La comparsa di un parelio dipende anche dall’altezza del Sole sull’orizzonte (circa 22°).

    Rispondi
  • Mi sfugge però il meccanismo fisico per cui i cristalli si orientano paralleli al terreno.

    Rispondi
  • Pingback: Tweets that mention L’UFO di Johannesburg -- Topsy.com

  • I cristalli sono orientati nei modi più disparati, ovviamente. Tuttavia, è un fenomeno che si verifica in determinate condizioni, e una di queste è proprio l’orientamento dei cristalli che è abbastanza caratteristico nelle nubi sottili (come i cirri, ad esempio, che sono molto alti – e dunque ricchi di acqua in forma di aghi ghiacciati – e sottili). E’ chiaro che non basta che ci siano nubi del genere perché si verifichi il fenomeno, altrimenti lo vedremmo molto spesso. Quando l’orientamento favorevole dei cristalli, per ragioni puramente meteorologiche, è prevalente, allora è possibile scorgere l’alone. Tra l’altro, è una questione anche spaziale: bisogna trovarsi nel posto giusto perché i cristalli non devono essere orizzontali bensì perpendicolari al percorso della luce dalla fonte all’occhio dell’osservatore. Un osservatore posto a qualche km di distanza può dunque vedere l’effetto in modo diverso, attenuato, oppure non vederlo, proprio perché il percorso della luce attraverso i cristalli è diverso o non ideale.
    Per quanto riguarda l’altezza del Sole sull’orizzonte, essa non va confusa con l’ampiezza dell’alone. I 22° (circa) sono infatti l’ampiezza minima dell’alone, legata alla capacità di diffrazione luminosa del cristallo esagonale di ghiaccio. Il Sole, la Luna o qualsiasi fonte luminosa sufficientemente forte, possono dunque trovarsi a qualsiasi altezza sull’orizzonte. E’ probabile che la condizione favorevole più comune sia con la fonte luminosa posta allo zenit visto che il vento orizzontale è ciò che probabilmente influisce maggiormente sull’orientamento dei cristalli di una nube sottile che rimanga tale. Una condizione nella quale l’osservatore scruta il cielo sulla verticale, con i cristalli posti prevalentemente in orizzontale.

    Rispondi
  • Anche a me è capitato di vedere molti aloni (in realtà una manciata) intorno la Luna, iridescenza compresa, e mai intorno al sole.
    Immagino che ciò sia dovuto alla luminosità del cielo, che rende poco percettibile l’aumento di luminosità dovuto all’alone (oltre all’abbagliamento dovuto al sole se non adeguatamente schermato). Con la luna, invece, lo sfondo scuro permette di vedere un alone anche relativamente debole.
    Credo che l’interpretazione, se non giusta, sia almeno ragionevole.

    Diversa la situazione per i “cani lunari” che non ho mai visto, a diffenza di quelli solari, realtivamente comuni (almeno quelli di “scarsa qualità”).

    Poi vedo anche i miei, di cani.
    Ma quella è un’altra storia.

    Rispondi
  • Diciamo che se il cielo è pieno di cirri, conviene buttare l’occhio per vedere se succede qualcosa di interessante. In realtà i cani solari, a cercarli, si vedono abbastanza spesso. Negli ultimi due mesi li avrò visti almeno tre volte.

    Rispondi
  • @Aldo Grano
    Interessante la questione della profezia sul “secondo sole”. Per caso ti ricordi chi ne è l’autore?

    Rispondi
  • @Gavagai. L’autore è la Madonna, tramite il suo strumento (così Lei stessa chiama i Suoi Profeti attuali). Pedro Regis. Sito: http://apelos-urgentes.blogspot.com/ Messaggi n. 2510 del 16/04/2005 e 3199 dell’ 11/8/2009. Non sono le sole volte che al Madonna ne parla, non solo ad Anguera, ma anche ad altri veggenti. Questi due messaggi sono solo i più facili e più comodi per me da ritrovare.

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *