29 Aprile 2024
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Quando lo scherzo diventa complotto: la storia dei cerchi nel grano

articolo di Camilla Fiz

Siamo in Inghilterra, alla fine degli anni ’70. Due artisti e amici, Doug Bower e Dave Chorley, sono al pub come ogni venerdì sera e hanno un’idea davvero strana. È Doug, in particolare, che propone a Dave la bizzarra attività di creare nei campi di grano delle forme circolari appiattendo la vegetazione al suolo. Alla domanda: “perché proprio un cerchio?”, Doug in seguito risponderà: “Sono sempre stato appassionato di UFO, gli UFO in genere sono raffigurati come dischi volanti dalla forma circolare e pensavo che un’impronta circolare avrebbe indotto negli spettatori la suggestione dell’atterraggio di un UFO inteso come astronave aliena”. Continuano con questo strano hobby, passando inosservati, fino al 1980, quando qualcuno nota le strane figure. “La situazione sfuggì presto di mano”, spiega Francesco Grassi, socio del CICAP ed esperto da un punto di vista sia storico sia pratico di cerchi nel grano. L’occasione è un incontro al CICAP Fest 2023, a Padova.

Nel giro di qualche anno, nel dibattito pubblico sui cerchi nel grano emersero due figure di spicco che spiegavano in modo diverso l’origine del fenomeno: Terence Meaden e Pat Delgado. In quanto meteorologo, il primo cercò di dare una dimostrazione scientifica del fenomeno. Nel libro The circle effect and its mysteries del 1989, ipotizzò che fossero particolari vortici atmosferici distruttivi a formare le geometrie circolari. A breve distanza nello stesso anno Pat Delgado, nel libro Circular evidence, diede corpo a un’altra giustificazione. A creare questi disegni nel grano erano intelligenze ignote ed evolute guidate da motivi che noi esseri umani non possiamo comprendere. “Presto si formarono due fazioni: meadininai contro delgadoniani. Nello scontro furono i secondi a prevalere – racconta Grassi -. Anche se di fatto la spiegazione di Pat non significa nulla, fece presa. Lo dimostra il fatto che il suo libro ha venduto milioni di copie, a differenza di quello di Terence”. 

Tanto fermento divertì ancora di più i primi due circle maker della storia. Iniziarono così a seguire i convegni delle due correnti di pensiero e ad agire, sempre di nascosto, contro le teorie di Meaden. “Se il meteorologo diceva che, secondo la sua spiegazione scientifica, i cerchi di grano si potevano generare solo in senso orario, loro appiattivano il grano in senso antiorario. Se invece affermava che era impossibile si presentasse una figura a triangolo, loro correvano a disegnare un triangolo”, spiega Grassi. 

Ben presto, però, altre persone iniziarono a creare disegni nel grano. Nel tempo divennero figure geometriche sempre più complesse, come stelle, fiori o soli, fomentando ancora di più la teoria dei delgadoniani. “Secondo loro era impossibile che esseri umani potessero essere gli artefici di queste forme, perché non erano mai visibili impronte del loro passaggio – prosegue l’esperto del CICAP -. Non servì a nulla dimostrare loro che era fattibile senza avere particolari abilità. Bastava entrare nel campo e muoversi seguendo le vie tracciate dai trattori”

Quando Doug e Dave nel 1991, dichiararono ai media di essere i veri responsabili del fenomeno, era troppo tardi: “Al posto di distruggere la credenza, si diffuse il messaggio che i due fossero stati pagati per dirlo e quindi nascondere la verità.” Nel frattempo, attorno al fenomeno si era formata una vera e propria fede seguita da comunità di credenti. Nel 2012, anno della fine del mondo secondo la profezia Maya, assunse una forma più strutturata: secondo la vulgata, sul pianeta del sistema solare Nibiru, vivevano gli extraterrestri Anunnaki, creature tecnologicamente avanzate comandate da Enki Ea. Alla base di tutto questo, si trovavano le teorie di Zecharia Sitchin, autore di libri sulla pseudoarcheologia, che interpretava in modo esistenzialista gli scritti sumeri.

In quel momento storico, Grassi conosceva già bene il fenomeno: “Nel 2004 sono andato in Inghilterra a trovare il famoso circle maker Matthew Williams. Mi ha spiegato come creare i disegni e il rituale di preghiera che ne precede la realizzazione – ricorda –. Appresa l’arte, l’ho portata in Italia”. Così nei primi anni 2000, con alcuni soci del CICAP iniziò a creare i primi cerchi nel grano. In seguito il gruppo venne coinvolto dal programma Voyager per una puntata dedicata e nel 2011 decise di svolgere un esperimento. In un campo di grano nella provincia piemontese disegnarono una complessa forma geometrica che racchiudeva segni casuali e un messaggio in codice binario con il significato di ‘Enki Ea’. Di recente, nel 2023, hanno creato un’altra figura simile con la scritta ‘cicap.org‘ da decifrare. Entrambi i casi, sono stati interpretati dalle comunità dei forum in molti modi, anche molto distanti da quelli previsti in origine. Nel secondo caso, per esempio, i punti casuali nel disegno sono stati letti con il simbolo del dollaro o la data 3 giugno. Gli stessi, tradotti con il codice morse, hanno condotto alcuni alla parola “TETTET”, che in ungherese significa ‘simulare’. 

Queste interpretazioni hanno suscitato molte domande: “Saranno stati pagati? Stanno nascondendo qualcosa? È una coincidenza che il disegno sia comparso proprio in quella data?”. 

Nel merito di queste affermazioni, Grassi afferma: “Nell’approcciarsi a fenomeni di questo tipo è preponderante il fattore umano che tende a negare i fatti o a metterli in dubbio. E pensa: se il 99% dei cerchi sono fatti dall’uomo, esiste un 1% di cui non si conosce l’origine”. Con questa logica si può ribaltare il metodo scientifico per supportare qualsiasi tesi e complotto: “Dopotutto è impossibile dimostrare che tutti i cerchi siano stati creati dall’uomo, come è impossibile affermare con assoluta certezza che tutti i regali sotto l’albero di Natale siano stati comprati da mamma e papà.” 

Immagine in evidenza: dalla pagina Facebook di Francesco Grassi.