Medium, università e presunte certificazioni
Il giorno 16 dicembre 2020 la trasmissione pomeridiana Pomeriggio 5, condotta da Barbara d’Urso, ha ospitato in studio una signora che sostiene di parlare con gli angeli e i defunti. La stessa conduttrice ha affermato che la sedicente medium sarebbe stata certificata dall’Università di Padova.
In un primo momento la stessa trasmissione, nel suo profilo Twitter, aveva erroneamente attribuito la certificazione all’Università di Pavia. In seguito a una richiesta esplicita del nostro Paolo Attivissimo [1], l’ufficio stampa dell’ateneo pavese ha immediatamente comunicato che
“Ovviamente (ma c’è bisogno di dirlo?) l’Università di Pavia non certifica medium”.
Al di là dell’equivoco, la sedicente medium ha chiarito, durante la diretta televisiva, in che modo è entrata in contatto con un gruppo di ricerca dell’Università di Padova e ha citato il dottor Fernando Sinesio, psicologo e ricercatore, che le avrebbe chiesto di sottoporsi ad alcuni esperimenti. La signora ha anche illustrato alcuni risultati strabilianti da lei conseguiti durante i test (tra cui aver indovinato la targa di un’auto appartenuta a un defunto).
L’argomento è poi stato ripreso il 21 dicembre dal quotidiano Il Resto del Carlino, che ha dedicato a Sinesio e alle sue ricerche un ampio servizio con intervista, dal titolo
“Il professore che dà la patente ai medium. «Scopro i sensitivi e smaschero i ciarlatani». All’università di Padova, Fernando Sinesio conduce esperimenti unici: «C’è davvero chi entra in contatto con altre dimensioni»”.
Ai primi di dicembre anche un articolo di Libero, rilanciato poi dal sito Dagospia, aveva parlato della medium, dei test condotti da Sinesio e della certificazione dell’Università di Padova. Anche Il Fatto Quotidiano si è occupato della vicenda il giorno 18 dicembre.
Il CICAP ha immediatamente inviato una lettera informativa al Rettore dell’ateneo patavino. Possiamo comunque fornire alcune ulteriori informazioni sui protagonisti della vicenda.
Fernando Sinesio è una nostra vecchia conoscenza [2]. Precisiamo subito che non è professore e non appartiene all’Università di Padova. Residente a Genova, Sinesio nel giugno 2014 aveva preso contatto con me, in qualità di coordinatore del CICAP Liguria. Mi aveva detto che stava svolgendo la sua tesi di laurea magistrale, presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Genova, sotto la guida del Prof. Sergio Morra, ordinario di psicologia a Genova, e del Prof. Patrizio Tressoldi, ricercatore universitario a Padova.
L’allora laureando mi spiegò che il suo lavoro di ricerca consisteva nel tentare di riprodurre i test condotti dall’americano Gary E. Schwartz dell’Università dell’Arizona e quelli condotti da altri gruppi di ricerca. Via mail mi fece avere i lavori ai quali si ispirava [3]. Io lo informai subito sul fatto che i lavori di Schwartz erano stati oggetto di numerose critiche, mosse soprattutto da Ray Hyman e Richard Wiseman, e gli feci avere i relativi riferimenti bibliografi. Sinesio prese atto ringraziandomi, ma mi assicurò di essere consapevole della necessità di adottare tutte le precauzioni del caso per evitare di prendere cantonate. Mi disse inoltre che, nonostante le cautele adottate, i risultati preliminari ottenuti dai medium esaminati erano stati molto significativi, perché nettamente superiori, dal punto di vista statistico, a ciò che ci si sarebbe aspettati da affermazioni fatte a caso da un soggetto non dotato di facoltà medianiche. Mi descrisse anche brevemente il tipo di protocollo adottato nei test (e che coincide con quanto affermato dalla medium ospite di Pomeriggio 5). Un soggetto che ha avuto un lutto in famiglia viene fatto sedere a una certa distanza dal medium, separato da un paravento. Il medium deve fornire una descrizione quanto più accurata possibile del defunto parente del soggetto. Al termine si confronta la descrizione del medium con quanto afferma il soggetto a proposito del parente deceduto.
Sinesio mi invitò a recarmi in Dipartimento il giorno 2 luglio e a farmi accompagnare da un soggetto che sarebbe stato sottoposto al test.
Il 2 luglio mi recai all’appuntamento insieme all’amico e collega Carlo Cicala (che, oltretutto, è un cultore di illusionismo e di mentalismo in particolare) che ben si prestò al gioco.
Prima di tutto Sinesio mi mostrò alcuni filmati dei test da lui precedentemente effettuati. Ci tenne a farmi notare quello che secondo lui era l’estremo rigore delle precauzioni adottate: veniva evitato ogni contatto preventivo tra i medium e i soggetti e, durante la descrizione fatta dai medium, al soggetto veniva fatta indossare una cuffia per impedire l’ascolto di ciò che il medium affermava. Quest’ultima precauzione mi sembrò francamente inutile. Per contro, la verifica delle affermazioni dei medium veniva fatta fare al soggetto stesso che giudicava quanto certe affermazioni corrispondevano o no al vero. Feci notare che questo era già un grosso punto debole perché venivano forniti suggerimenti al soggetto ed è risaputo che vi è una inconsapevole tendenza a trovare corrispondenze anche dove in realtà non vi sono. Sinesio replicò che si erano già resi conto da soli che questo rappresentava un punto debole e che quindi, strada facendo, avevano modificato il protocollo nel modo seguente. Inizialmente al soggetto veniva fatto compilare un questionario relativo a diverse caratteristiche del defunto (età, aspetti caratteriali, modo di vestire, causa di morte, ecc.). Il questionario compilato veniva quindi conservato in busta chiusa e aperto solo dopo che il medium aveva completato la sua descrizione.
Dopo questa discussione preliminare, decidemmo di procedere con il test, adottando quest’ultima procedura. Cicala aveva già precedentemente compilato il questionario, relativamente a un suo parente defunto. La prima sensitiva fu una signora che sosteneva di essere in grado di effettuare psicometria, cioè capire le caratteristiche di un soggetto esaminando un oggetto a lui appartenuto. Cicala aveva portato un suo vecchio orologio da polso. La signora, tenendo in mano l’oggetto, cominciò a pronunciare una serie di affermazioni che non corrispondevano neppure lontanamente alle reali caratteristiche di Cicala. Lo stesso laureando dovette ammettere il totale fallimento. A questo punto venne fatta entrare la seconda medium che, senza vedere Cicala, doveva descrivere le caratteristiche del suo parente defunto. La signora effettuò la sua descrizione e, alla fine, noi confrontammo le sue affermazioni con il questionario compilato da Cicala. Anche questa volta i risultati furono terribilmente deludenti. La medium non azzeccò niente, neppure il grado di parentela. Il laureando rimase molto deluso perché, a suo dire, la stessa medium aveva precedentemente ottenuto risultati molto positivi.
Continuammo poi a discutere con il laureando sulle modalità di esecuzione del test. Dal colloquio emerse in modo chiaro la sua totale sprovvedutezza in fatto di indagini critiche sui sedicenti medium, sull’uso delle tecniche di cold-reading, sull’effetto Barnum e su tutto ciò che può far apparentemente credere che certi soggetti possiedano realmente poteri medianici.
Rimanemmo piuttosto perplessi che si svolgesse una tesi di laurea in queste condizioni, senza neppure aver fatto preliminarmente una seria ricerca bibliografica per valutare lo “stato dell’arte” del settore di ricerca. Io stesso, successivamente, segnalai via mail al laureando una serie di articoli e di testi che avrebbe fatto sicuramente bene a leggere [4].
Quello che ci lasciò maggiormente stupiti fu il fatto che i docenti che seguivano il laureando non avessero sentito l’esigenza di consigliargli di documentarsi adeguatamente prima di intraprendere discutibili e ben poco significativi test con i medium. Questi ultimi, come ci spiegò il laureando, venivano reclutati frequentando convegni dedicati alla medianità e scegliendo i sedicenti sensitivi che apparivano più promettenti e disponibili.
Nonostante avesse dichiarato la sua intenzione di continuare la collaborazione, da allora non ebbi più notizie di Sinesio. Oggi, evidentemente, continua a occuparsi attivamente di medium e promuove le proprie attività su un sito personale, dove pubblicizza anche un libro da lui scritto sull’argomento.
Dalle rete si può anche apprendere la composizione del team di ricerca (denominato Gruppo di Ricerca Italiano sulla Medianità) che continua a fare test sui medium. Oltre a Sinesio, compaiono: Luciano Pederzoli, Vladimiro Bubba, Laura Liberale, Erika Iacona e Patrizio Tressoldi. Tra questi, l’unico realmente affiliato all’Università di Padova è Patrizio Tressoldi, che ricopre il ruolo di ricercatore presso il Dipartimento di Psicologia Generale. Anch’egli è una vecchia conoscenza del CICAP. Per un periodo aveva anche cercato di collaborare con noi, ricevendo da noi diverse indicazioni metodologiche. Ma, evidentemente, non ha tenuto conto dei nostri consigli e col tempo il suo senso critico si è un po’ troppo affievolito. Nel 2007, insieme al medico, parapsicologo e giornalista Massimo Biondi, Tressoldi aveva pubblicato un libro sulla parapsicologia che, pur avendo molti meriti, appariva decisamente indulgente nel dare per buoni certi risultati di dubbie ricerche. Io stesso ne avevo scritto una recensione critica [5].
Da tempo il CICAP collabora proficuamente con l’Università di Padova nella difesa della scienza e del senso critico [6]. Non appena ricevuta la nostra segnalazione, l’ateneo ha immediatamente provveduto a eliminare ogni link che, dal sito del Dipartimento di Psicologia Generale, indirizzasse alle pagine del Gruppo di Ricerca Italiano sulla Medianità. È probabile che la nostra lettera al Rettore produrrà anche altri effetti.
La certificazione vantata ed esibita dalla sedicente medium, ospite di Pomeriggio 5, non è rilasciata direttamente dall’ateneo patavino, bensì dal suddetto Gruppo di Ricerca Italiano sulla Medianità e su di essa (e sulla pagina Facebook del Gruppo) compare indebitamente il logo dell’Università di Padova. Purtroppo qualcuno, utilizzando il proprio ruolo, sfrutta l’autorevole nome dell’ateneo per fornire una patente di credibilità a studi (di cui si occupa a titolo esclusivamente personale) la cui validità è tutta da dimostrare e per dare credito a personaggi che non lo meriterebbero affatto.
Note
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Paolo Attivissimo ha scritto, sulla vicenda, l’articolo “Lo strano caso di Susanna Gallesi, la medium «certificata dall’Università di Pavia» secondo Pomeriggio 5”.
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Avevo parlato di lui, mantenendo però il suo anonimato, al XII Convegno Nazionale del CICAP di Cesena del 2015, con una comunicazione dal titolo “Se i medium entrano all’Università”
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Si tratta di questi lavori: Schwartz G.E.R., Russek L.G.S., Barentsen C. “Accuracy and replicability of anomalous information retrieval: replication and extension”, Journal of the Society for Psychical Research 66(3), 144-156, 2002; Beischel J., & Schwartz G.E.R., “Anomalous information reception by research mediums demonstrated using a novel triple-blind protocol”, The Journal of Science & Healing 3, 23-27, 2007; Beischel J., Schwartz G.E.R., “Methodological advances in laboratory-based mediumship research”, Proceedings of the Rhine Research Center 2007 Conference: “Consciousness Today”, March 23-25, 2007; Schwartz G.E.R., Russek L.G.S., “Evidence of anomalous information retrieval between two mediums: telepathy, network memory resonance, and continuance of consciousness”, Journal of the Society for Psychical Research 65(4), 257-275, 2001; Delorme A., Beischel J., Michel L., Boccuzzi M., Radin, D., & Mills P.J., “Electrocortical activity associated with subjective communication with the deceased”, Frontiers of Psychology 4, 834, 2013; Kelly E. W., & Arcangel D., “An investigation of mediums who claim to give information about deceased persons”, Journal of Nervous and Mental Disease, 199, 11-17, 2011; Rock A.J., Beischel J. and Schwartz G.E.R., “Thematic analysis of research mediums’ experiences of discarnate communication”, Journal of scientific exploration 22 (2), 179-192, 2008.
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Segnalai, in particolare, i seguenti lavori: Wiseman R. and O’Keeffe C., “A Critique of Schwartz et al.’s After-Death Communication Studies”, Skeptical Inquirer 25.6, November / December 2001; Wiseman R. & O’Keeffe C., “Testing alleged mediumship: methods and results”, British Journal of Psychology 96 (2), 165-179, 2005; Milton J., and Wiseman R., “Guidelines for extrasensory perception research“, University of Hertfordshire Press, Hatfield, England, 1997; Hyman R., “How Not to Test Mediums: Critiquing the Afterlife Experiments”, Skeptical Inquirer 27.1, January / February 2003; Hyman R., “Manuale di cold reading. Come fingere di sapere tutto sul conto degli altri“, CICAP, Padova, 2007; Rowland I., “The Full Facts Book Of Cold Reading“, Ian Rowland Limited 2014.
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S. Fuso, “Parapsicologia. Storia, ricerche, evidenze” (recensione), Scienza & Paranormale N. 77.
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Ricordiamo che il CICAP Fest è organizzato in collaborazione con l’Università di Padova.
Immagine: cortile dell’università di Padova, Wikimedia Commons, CC A-SA 3.0
Sarebbe utile un comunicato ufficiale dell’Università di Padova
Eccolo:
https://twitter.com/UniPadova/status/1341002179063279616
La vostra ricerca, il vostro lavoro potrebbe essere interessante e utile per eliminare i cialtroni ( e ce ne sono molti), ma questo è un campo dove bisogna metterci il cuore, come è stato scritto nell’articolo l’approccio è stato “si prestò al gioco”. Questo non è un gioco!
Buonasera, come posso contattare la scuola per capire ed amplificare la mia medianità? Se non medium
Grazie