Osservatorio apocalittico

Le profezie di Web Bot

Web Bot è un programma informatico realizzato da una società di consulenza americana con lo scopo di predire gli andamenti della Borsa. Esso consiste nell’utilizzo di spider, software che scandagliano automaticamente la Rete, per acquisire dati da cui elaborare scenari futuri. In teoria, Web Bot dovrebbe riuscire ad analizzare il cosiddetto “inconscio collettivo” dell’umanità attraverso ciò che scriviamo e pubblichiamo sul web. In questo modo sarebbe possibile, in linea di principio, comprendere le tendenze della società contemporanea e prevederle. Una leggenda metropolitana vorrebbe che nel corso degli anni Web Bot sia riuscita a individuare una ricorrenza allarmante di alcune parole-chiave in prossimità di taluni eventi: in particolare, alla vigilia dell’11 settembre 2001, Web Bot avrebbe riscontrato una forte prossimità tra termini quali “New York”, “wahabismo”, “attacco all’interno”, “fuoco nel cielo” e così via. Analogamente, prima dell’uragano Kathrina, il programma avrebbe fornito numerose volte termini riguardanti uragani e disastri a New Orleans.

Tutto falso, in realtà: si trattava di affermazioni fatte a posteriori, ossia dopo che gli eventi erano accaduti, al solo scopo di aumentare l’attenzione nei confronti dell’azienda produttrice. In linea di principio non sarebbe impossibile che un sofisticato programma “capti” nella Rete un riferimento a un attentato imminente, poiché attraverso questo sistema i servizi segreti americani (ma non solo) tengono sotto controllo il mondo degli estremisti islamici che scrivono sul web. Prima dell’11 settembre potrebbe anche esserci stato un forte scambio di parole in codice sugli attentati imminenti all’interno dei forum jihadisti. Ma da qui a pensare che un programma possa prevedere le conseguenze di un uragano, un maremoto, o addirittura un imminente ma imprecisato “cambiamento epocale” nel 2012, ce ne corre. Come potrebbero queste informazioni circolare in Rete? Si tratta di eventi – uragani e tsunami, per esempio – del tutto slegati dall’attività umana. Ironicamente, Web Bot potrebbe anche essersi effettivamente convinto della prossima fine del mondo il 21 dicembre 2012, solo perché le discussioni sull’argomento nel web si sono moltiplicate esponenzialmente negli ultimi anni!

Agli inizi del 2013 si è diffusa la notizia secondo cui Web Bot avrebbe previsto una possibile collisione di un grosso asteroide con la Terra per il 14 aprile. Ma il fatto è che gli “spider” non sono dei Nostradamus virtuali: si tratta di banali “bot”, algoritmi di ricerca automatici che individuano parole chiave nelle pagine web. Quindi, se la notizia avesse un minimo di veridicità, Web Bot non avrebbe fatto altro che trovare sul web delle corrispondenze usando la parola-chiave “asteroide”. Ricerca che chiunque può fare, senza trovare nulla che possa essere fatto risalire alla NASA e a un’ipotesi di collisione con un asteroide il 14 aprile. Si tratta dell’ennesima bufala che sfrutta la nuova grande paura sorta dopo l’esplosione in atmosfera, sui cieli degli Urali, dell’asteroide i cui frammenti hanno colpito alcune città russe lo scorso febbraio. Paura alimentata anche dalle parole dell’amministratore della NASA, Charles Bolden, che alcuni giorni fa in un’audizione alla Commissione del Senato USA su scienza e spazio dichiarò che, allo stato attuale, non sarebbe possibile fare molto nell’eventualità in cui scoprissimo con un preavviso di poche settimane che un asteroide è in rotta di collisione con la Terra, salvo “pregare”.

Foto di Joshua Sortino su Unsplash

Roberto Paura

Laurea in Relazioni Internazionali, dottorato in Fisica con specializzazione in comunicazione della scienza, è giornalista scientifico e culturale per diverse testate, ha lavorato alla Città della Scienza di Napoli ed è stato borsista dell'INFN. Dal 2013 è presidente dell'Italian Institute for the Future. Dal 2019 è coordinatore del CICAP Campania. Il suo ultimo libro è "Società segrete, poteri occulti e complotti. Una storia lunga mille anni" (2021).

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