19 Aprile 2024
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Il Grande Reset: l’eterno ritorno del mito del Nuovo Ordine Mondiale

Le Georgia Guidestones, le “pietre guida” della Georgia, sono una tappa fissa per gli appassionati del tema del Nuovo Ordine Mondiale. Costruite nel 1980 su indicazione di un anonimo celatosi dietro lo pseudonimo di R. C. Christian (omaggio non troppo velato al mitico fondatore dei Rosa-Croce, Christian Rosenkreuz), richiamano alla memoria i monumenti megalitici, e in effetti fungono da calendario astronomico grazie all’allineamento con i solstizi e gli equinozi. Sulle pietre si trovano incise frasi in lingue diverse che definiscono una sorta di nuovo Decalogo per l’umanità a venire. Le Guidestones rappresentano infatti una sorta di “capsula del tempo”, pensata per sopravvivere a una catastrofe globale e indicare ai sopravvissuti come ricostruire la civiltà daccapo e meglio di prima, un po’ come l’Orologio dei Diecimila Anni che la Fondazione Long Now sta costruendo in Nevada. Per i complottisti, il decalogo delle Guidestones non è altro che l’agenda del Nuovo Ordine Mondiale: mantenere l’umanità in equilibrio con la natura sotto i 500.000 abitanti, dirigere la riproduzione umana per migliorare l’adattamento e la diversità (un esplicito riferimento all’eugenetica), unire l’umanità con un nuovo linguaggio, regolare le passioni con la ragione, proteggere le nazioni con leggi giuste, risolvere le dispute tra i popoli con una corte mondiale, ridurre la burocrazia, equilibrare diritti personali e doveri sociali, premiare la verità, la bellezza e l’amore in armonia con l’infinito, lasciar spaio alla natura (ripetuto due volte).

Ecco il Grande Reset

Le indicazioni di questa sorta di “Stonehenge degli Illuminati”, com’è stata definita, sarebbero prossime ad avverarsi, stando almeno ai sostenitori della teoria del Grande Reset (Great Reset). Non ha dubbi, per esempio, uno dei suoi più influenti sostenitori, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò, ex nunzio apostolico a Washington, diventato paladino prima di QAnon negli ultimi mesi della presidenza Trump e poi di tutta la variegata galassia negazionista del Covid:

Mettiamoci nei panni dei fautori del Great Reset (…), di un Bill Gates, di un George Soros, Klaus Schwab: non sarà difficile comprendere che, se dichiarassimo spudoratamente che abbiamo deciso di sterminare la popolazione mondiale con un siero genico, con ogni probabilità non otterremmo consenso dalle masse, né appoggio dalle istituzioni, perché il nostro piano criminale susciterebbe una rivolta e scoprirebbe le nostre carte. In realtà i nostri progetti li abbiamo dichiarati a più riprese, scritti negli atti dei nostri congressi, ribaditi in interviste ed incontri istituzionali, li abbiamo fatti incidere nelle Georgia Guidestones.

Così Viganò lo scorso maggio al primo Festival della Filosofia Antonio Livi, celebratosi a Venezia e dedicato al teologo ultra-conservatore, morto lo scorso anno, fustigatore della Chiesa post-conciliare e acerrimo nemico di papa Bergoglio. Evento al quale hanno preso parte tutti i maître à penser del fronte no-vax, da Silvana De Mari a Giulio Tarro, da Stefano Montanari a Robert F. Kennedy Jr., figlio di Bob Kennedy. Tutti riuniti sotto lo slogan del convegno, coniato dal filosofo sovranista russo Aleksandr Dugin: «Al grande reset rispondiamo con un grande risveglio», che strizza l’occhio al Great Awakening vaticinato dai sostenitori di QAnon, a dimostrazione di come nella galassia complottista cambiano i nomi ma non i concetti.

E in effetti la stessa teoria del Grande Reset – in Italia assurta all’attenzione dei media mainstream dopo le esternazioni dell’ex direttore di Rai2 Carlo Freccero su giornali e programmi televisivi nell’ultimo mese – non fa che riportare in auge la sempreverde teoria del Nuovo Ordine Mondiale, assegnando questa volta al World Economic Forum il ruolo di cattivo che in passato è stato variamente attribuito al Council on Foreign Affairs, alla Rockefeller Foundation o al gruppo Bilderberg, think-tank e gruppi di potere considerati il paravento degli Illuminati, che da secoli tentano di assumere il controllo del mondo.

Questa volta sarebbero in procinto di riuscirci, finalmente: cos’è stata la pandemia di Covid se non la giustificazione per una riprogettazione della società secondo i progetti delle élite mondiali, seguendo i dettami delle Georgia Guidestones, così come l’11 settembre fu un pretesto per consentire agli Stati Uniti di aumentare la propria proiezione geopolitica e accaparrarsi il petrolio iracheno? Del resto il Nuovo Ordine Mondiale non ha nemmeno bisogno di nascondere i suoi scopi, come ricorda l’arcivescovo Viganò. A tracciare il piano del Grande Reset sarebbe stato Klaus Schwab, il fondatore del World Economic Forum (WEF) di Davos, figura fino a poco tempo fa nota sola agli addetti ai lavori  ma oggi assurta nel pantheon complottista alle stesse posizioni di vertice attribuite a George Soros e Bill Gates. Nell’estate del 2020 Schwab ha infatti lanciato l’iniziativa Great Reset con l’obiettivo di favorire il dialogo tra i leader politici, economici e intellettuali più influenti al mondo per immaginare il futuro post-Covid, necessariamente diverso da quello precedente. «Molti di noi stanno riflettendo su quando le cose torneranno alla normalità. La risposta in breve è la seguente: mai». Questa frase di Schwab è in esergo alla prima pagina di Golpe globale. Capitalismo terapeutico e Grande Reset (2021), l’ultimo libro del filosofo sovranista Diego Fusaro, che accusa Schwab di portare avanti un’agenda tecnocratica per costruire un nuovo mondo a immagine e somiglianza delle élite globaliste.

Nell’articolo originale di Schwab pubblicato sul sito del WEF nel giugno 2020 (Now is the time for a ‘great reset’, “adesso è il tempo per un grande reset”), l’economista svizzero indica i tre obiettivi di questa nuova agenda mondiale. Innanzitutto spingere il capitalismo verso una riformulazione maggiormente orientata alla trasparenza, al coordinamento con i governi attraverso una più equa politica fiscale (incluse tasse sui grandi patrimoni), e allo sviluppo di una stakeholder economy, vecchio pallino di Schwab, secondo cui un capitalismo maturo non dovrebbe fare solo gli interessi degli azionisti (shareholders) ma produrre utili per l’intera società (la WEF è stata essenzialmente fondata con l’obiettivo di promuovere questa ridefinizione del capitalismo, finora con modesti risultati). In secondo luogo, il Grande Reset dovrebbe puntare a investimenti pubblici su obiettivi condivisi, come l’aumento dell’eguaglianza e la sostenibilità globale, anziché finanziare enti privati o fondi pensioni, salvare banche e aziende in fallimento: obiettivi che trovano eco, per esempio, nello European Green Deal varato dalla Commissione europea e dallo stesso Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) italiano che, in ottemperanza alle indicazioni di Bruxelles, privilegia investimenti per la transizione ecologica. Infine, la terza priorità del Grande Reset per Schwab dovrebbe essere una Quarta Rivoluzione Industriale orientata al bene pubblico e alle grandi sfide sociali e sanitarie.

No, non ci sono piani “buoni”, per i complottisti

Sembrerebbe un piano illuminato (nel senso positivo, e non complottista, del termine) per un mondo più giusto, ma per i teorici del Nuovo Ordine Mondiale è in realtà lo schema per un futuro da incubo di dominio globale e oppressione satanica. Per capire il perché, è utile ricordare dove affondano le radici della teoria del Nuovo Ordine Mondiale. Nel 1991 un libro dal titolo The New World Order scalò le classifiche dei best-seller del “New York Times”. L’autore era Pat Robertson, influente telepredicatore fondamentalista, candidatosi nel 1988 alle primarie repubblicane per la presidenza degli Stati Uniti. Il titolo del libro proveniva da una frase pronunciata un anno prima dal presidente George H. W. Bush (colui che nelle primarie di tre anni prima aveva battuto Robertson), secondo cui con il crollo dell’Unione sovietica e il consenso russo all’intervento delle Nazioni Unite in Iraq (la Guerra del Golfo) si andava delineando un Nuovo Ordine Mondiale. Anche in quel caso, come per il Grande Reset, un’affermazione decontestualizzata di un esponente dell’élite internazionale divenne la bandiera di una super-teoria del complotto. Secondo Robertson, il Nuovo Ordine Mondiale di Bush sarebbe coinciso con il sinistro piano degli Illuminati, i quali, attraverso organizzazioni come le Nazioni Unite, la Banca mondiale, il Fondo monetario internazionale, la Federal Reserve, la SWIFT (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication, che regola le comunicazioni tra le banche di tutto il mondo), la Trilaterale e il Bilderberg starebbero manovrando da decenni per ridisegnare il mondo e asservirlo al proprio dominio.

Il successo di questo libro in America si spiega solo se si comprendono alcuni elementi peculiari della cultura americana, specialmente quella di destra. In quanto nati da una guerra d’indipendenza contro un governo (quello inglese) giudicato dispotico e lesivo delle libertà personali, gli Stati Uniti coltivano da sempre il culto dell’autonomia dei cittadini dal potere centrale, che spiega anche il senso del diritto costituzionale di detenere armi da fuoco (precisamente con lo scopo di opporsi a un eventuale governo tirannico che dovesse provare a imporsi). In questo senso ogni tentativo del governo federale di aumentare il suo potere a scapito delle libertà individuali è considerato in modo sospetto come un tentativo di erigere una dittatura; ciò tanto più quando in gioco ci sono aumenti di tasse o nuove imposizioni fiscali. Va da sé che anche ogni tentativo degli organi internazionali o sovranazionali di imporre le proprie decisioni agli Stati nazionali venga letto come parte di un piano per la dittatura globale. Ciò spiega perché la destra americana sia, in genere, fortemente ostile tanto alle Nazioni Unite quanto all’Unione europea (per Robertson un vero e proprio piano dell’Anticristo) e a think-tank internazionalisti che promuovono il multilateralismo.

Il World Economic Forum, fondato da Schwab nel 1971, rappresenta tutto ciò che, agli occhi dei conservatori americani di destra, è il male. Un forum di dibattito tra leader politici e di opinione su come regolare il libero mercato attraverso le istituzioni internazionali e non-governative, che peraltro da alcuni anni a questa parte porta avanti temi in radicale opposizione al conservatorismo di destra, come il reddito di base universale o la transizione ecologica. L’accoglienza che Greta Thunberg ha ricevuto a Davos non è sfuggita agli osservatori ed è diventata, per i complottisti, prova che i cambiamenti climatici non sono altro che la foglia di fico dietro cui nascondere i piani del Grande Reset. Il Covid-19, da questo punto di vista, non sarebbe che l’ultimo di una serie di escamotage con cui promuovere stati d’eccezione.

Tutti dentro il Reset

Da quando la teoria del complotto del Grande Reset ha iniziato a circolare, ogni dichiarazione dei leader globali è finita per trasformarsi in una prova del piano per il Nuovo Ordine Mondiale. È il caso del principe Carlo, che nel giugno del 2020 ha rilanciato il progetto di Schwab in un videomessaggio pubblicato sul canale della Royal Family per un “reset” dell’economia mondiale per rendere l’umanità maggiormente in grado di affrontare le grandi sfide globali come i cambiamenti climatici. O del premier canadese Justin Trudeau, che in un videomessaggio per un meeting delle Nazioni Unite nel novembre 2020 ha definito la pandemia “un’opportunità per un reset”. Anche il Build Back Better Plan del presidente americano Biden per “ricostruire meglio” gli Stati Uniti dopo il Covid è stato definito da emittenti conservatrici come Fox News un piano in linea con il Grande Reset. Persino il paventato (e subitaneamente tramontato) progetto della Superlega europea di calcio, che ha scaldato gli animi la scorsa primavera, è stato visto come parte del piano del World Economic Forum, il che dimostra quanto scollegata sia l’interpretazione del messaggio dal suo contenuto originale, dal momento che l’obiettivo del WEF di ridurre le disuguaglianze globali difficilmente potrebbe sposarsi con un piano per rendere i superclub europei ancora più ricchi.

Nel frattempo, testi come quello di Fusaro o Il Grande Reset. Dalla pandemia alla nuova normalità di Ilaria Bifarini, che si dichiara “bocconiana redenta” per poi diventare “studiosa e autrice indipendente”, scalano le classifiche di Amazon e la teoria del Grande Reset finisce per trovare ospitalità nei programmi televisivi e persino su Radio Maria, rilanciata dal direttore padre Livio Fanzaga, per nulla nuovo a uscite controverse e convinto sostenitore della teoria secondo cui il Covid-19 sarebbe stato creato con lo scopo di instaurare una “dittatura sanitaria” globale:

I grandi di questo mondo che stanno conducendo la danza a Davos (…) vogliono assolutamente, attraverso la pandemia, dare un’accelerata e dare un Grande Reset, per cancellare tutto il passato e dare un nuovo inizio che secondo loro prospetterebbe qualcosa di grandioso per il futuro dell’umanità.

Tesi riprese anche dal cardinale Raymond Burke, grande oppositore di Bergoglio e protettore dell’arcivescovo Viganò, finito poi in terapia intensiva per aver contratto il Covid-19, di cui negava l’esistenza. Si tratta, sostanzialmente, della stessa galassia ultra-conservatrice e sovranista che, fino a poco meno di un anno fa, ha sostenuto la presidenza di Donald Trump e le teorie del complotto ad essa legate, in primis QAnon; e che ora, evidentemente, si sta riposizionando intorno a una nuova incarnazione del vecchio tema cospirazionista del Nuovo Ordine Mondiale per conservare seguito, visibilità e attenzione mediatica. Come ha giustamente sintetizzato Errico Buonanno nel suo Non ce lo dicono (2021):

Precisamente come nell’antichità, in cui l’epidemia era attribuita a un dio arrabbiato; precisamente come nel medioevo, in cui le forze anticristiane erano le responsabili del complotto e un’aria da apocalisse si abbatteva sul mondo; precisamente come nell’Ottocento, in cui agenti degli stati esteri spargevano i contagi per sottomettere il popolo, queste [sono] le reazioni nel nuovo millennio.

Roberto Paura

Laurea in Relazioni Internazionali, dottorato in Fisica con specializzazione in comunicazione della scienza, è giornalista scientifico e culturale per diverse testate, ha lavorato alla Città della Scienza di Napoli ed è stato borsista dell'INFN. Dal 2013 è presidente dell'Italian Institute for the Future. Dal 2019 è coordinatore del CICAP Campania. Il suo ultimo libro è "Società segrete, poteri occulti e complotti. Una storia lunga mille anni" (2021).

8 pensieri riguardo “Il Grande Reset: l’eterno ritorno del mito del Nuovo Ordine Mondiale

  • Caro Roberto, la Tua analisi è molto bella, se siamo tra quelli che vedono la realtà attuale dal punto di vista di chi crede che dietro tutto questo non Vi siano complotti da parte di minoranze potenti e organizzate; e non Vi siano nemmeno Piani Superiori da parte di Potenze Celesti, che vogliono comunque salvare il Pianeta, e Piani malvagi da parte di Potenze Infernali che lo vogliono distruggere. Negli anni passati, ero anche meno anziano, ho cercato di portarVi l’ evidenza della presenza di Dio, magari quello più antipatico a chi non Lo capisce, cioè proprio quello dell’ Antico Testamento. Ora sono troppo vecchio per battaglie e polemiche e la situazione è degenerata ad un punto tale che il Grande Reset, quello vero, cioè quello che Dio, tramite i Suoi Inviati, ci preannunciò con un martellamento sempre più intenso fin dalla fine degli anni 60 del Secolo scorso, spiegandoci anche chiaramente che siamo noi a costringerLo a farlo: Lui lo chiama il Grande Castigo e sarà lo scontro finale del nostro Pianeta con una Cometa. (Periodicamente è già stato costretto in Passato a farlo, usando corpi celesti. ) Dicevo il Grande Reset, quello vero, nessuno può più fermarlo e avverrà e, quindi, questo tipo di Società che Voi del CICAP amate tanto e volete solo migliorare non ha alcun futuro. Non che ce l’ abbiano, per carità, i tipi di Società che sognano i Vostri Avversari. Nella battaglia di Armagheddon, (siamo circa a metà) tutti sbagliano: credono tutti di essere dalla parte di Dio, anche gli Atei (il loro Dio si chiama Scienza, o Scetticismo, o Razionalità, o Libertà, o Giustizia Sociale, o Governo dei “più migliori”). Ma tutti, anche Viganò e Padre Livio, sono in realtà contro di Lui, perché non l’ hanno capito. Non importa, tutti, al momento della Morte, avranno la possibilità di capire e di accettare la Multa (anche io la pagherò, non sono più bravo di nessuno) per continuare a vivere meglio che qui. Ed è questa la buona Novella di questi Ultimi Tempi, e vale anche per Voi. Ma bisogna aspettare la Morte, non chissà quale cambiamento inventato dall’ Uomo per vivere meglio qui.

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  • Gentile Dott. Paura, ignoro quanto tempo abbia impiegato a scrivere questo articolo; per smentirla il sottoscritto ci ha messo non più di cinque secondi, il tempo per digitare su Google ‘Great Reset’ e premere invio.
    Tra le prime pagine mi è comparso il link ad un libro intitolato ‘COVID-19 The Great Reset’ scritto da un certo Klaus Schab…..
    Mi sta dicendo che questo ‘simpatico signore’, assieme a Carlo d’Inghilterra (e gli altri big mondiali) sono animati da pura filantropia e hanno solo a cuore le sorti del genere umano ?
    Sì, ha perfettamente ragione, e ovviamente le marmotte incartano la cioccolata!!!

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    • A volte i libri sarebbe utile leggerli, senza limitarsi al titolo e a una ricerca di “cinque secondi” su Google.

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      • “Innanzitutto spingere il capitalismo verso una riformulazione maggiormente orientata alla trasparenza, ”
        Questi tipi che quando si riuniscono Davos è un luogo ancora più blindato di Fort Knox, prometterebbero di spingere il capitalismo verso una riformulazione maggiormente orientata alla trasparenza.
        Ma alla sua età, crede ancora alla favole ?
        Ma mi faccia il piacere…

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    • Facendo un’equivalente ricerca su Google, è facile trovare sia il nome corretto dell’economista tedesco citato (Klaus Schwab) che un articolo di Facta News, all’interno del quale si trova un link al libro. Come suggerisce un altro utente, si può quindi leggere direttamente cosa c’è scritto all’interno del libro, invece che fermarsi alla copertina (https://facta.news/notizia-falsa/2021/06/30/klaus-schwab-wef-non-ha-sostenuto-che-quattro-miliardi-di-esseri-umani-saranno-eliminati/). Se nell’ambito complottista qualcuno ha stabilito, senza uno straccio di fonte accettabile o evidenza presentabile, che il “Great Reset” citato dal World Economic Forum è un piano di sterminio dell’umanità, non significa che lo sia.

      Peraltro, anche non fosse vero che Schwab possa essere un filantropo, non significa in alcun modo che debba necessariamente esserne l’antitesi. Quello che è davvero poco credibile è però che possa essere coinvolto in un piano segreto per instaurare una dittatura marxista (cfr. https://spectatorworld.com/topic/great-reset-davos-klaus-schwab/); questo sì che sarebbe paragonabile al livello di delirio della marmotta della Milka.

      Non tutti i sostenitori di questa teoria sono di destra estrema ma, dovrebbe preoccupare di più il fatto che la teoria sia propugnata e promossa in vari paesi dai movimenti politici di estrema destra, fatto che non sembra sollevare sopraccigli da parte dei sostenitori più moderati.

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      • Vale la risposta di quanto ho appena scritto a @Lorem Ipsum…
        In aggiunta non mi prendo nemmeno la briga di aprire il link di quei debunker falliti di ‘facta.news’; sarebbero capaci di negare perfino che le foglie sono verdi d’estate.
        Saluti

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  • Intanto vaccinatevi!
    Io non mi vaccino! Non ho la tv e non mi faccio fare il lavaggio del cervello e mi stamno sul cazzo gli americani.

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