19 Aprile 2024
Approfondimenti

Aromaterapia: curarsi con le essenze profumate?

Articolo di Joe Nickell*, dal numero di maggio-giugno 2021 della rivista Skeptical Inquirer. La traduzione è di Sara Menegazzo.

Qual è la differenza tra una candela profumata e una per l’aromaterapia? Risposta: circa dieci dollari…

Scherzi a parte, i classici materiali per le fragranze apparentemente si imbevono di poteri curativi quando – beh, quando sono venduti per questo scopo. L’aromaterapia è la pseudoscienza che consiste nell’uso di sostanze aromatiche per supposti miglioramenti della salute fisica o mentale di un individuo. Tuttavia, mancano prove mediche che attestino che l’aromaterapia abbia effetti benefici nella prevenzione, trattamento o cura di qualsiasi malattia – oltre all’immancabile effetto placebo.

Una lunga storia

L’aromaterapia affonda le proprie radici (gioco di parole non voluto) nelle antiche pratiche erboristiche delle prime civiltà, inclusi i cinesi, gli egizi, i romani, e altre. Alcune piante aromatiche sembravano offrire dei benefici – ad esempio, la menta piperita come tè per alleviare i disturbi digestivi, la mirra come spezia per le bende funebri, e il franchincenso per la sacra unzione (Farrer-Halls 2005, 302-303; Nickell 1998, 37-38; Wilson 2003, 17). Tuttavia, gli usi erboristici non fanno parte dell’aromaterapia.

Essenzialmente (gioco di parole voluto) l’uso di oli essenziali – oli naturali volatili che conferiscono alle piante i loro odori caratteristici – adombrano la pratica dell’aromaterapia. Sebbene gli antichi usassero gli oli nei cosmetici, profumi, unguenti e pomate, e Ippocrate consigliasse l’uso di massaggi profumati (Essential Oils Academy 2019), l’aromaterapia si è sviluppata effettivamente solo negli ultimi cent’anni.

Ha il suo antefatto in un incidente che nel 1910 coinvolse un chimico e profumiere francese, René Gattefossé (1881-1950). Questi si bruciò le mani in un incidente di laboratorio, e una gangrena gassosa si sviluppò rapidamente. Tuttavia, si lavò le ustioni con essenza di lavanda, cominciando a guarire il giorno seguente. Nel 1937, pubblicò il suo classico, Aromatherapie, coniando il termine (Real Story 2016).

Negli anni sessanta gli oli essenziali si combinarono con alcune tecniche di massaggio (ovvero, il massaggio “intuitivo” e lo svedese), e ciò portò alle odierne pratiche di aromaterapia come cosiddetta arte curativa (Farrer-Halls 2005, 10).

Effetti dichiarati

L’aromaterapia fa affidamento sugli oli essenziali, e ciò solleva altre questioni. Con uno sguardo critico, Harriet Hall (2013), nota come The SkepDoc, osservò che

“sono tanti gli oli che si suppone facciano le stesse cose”.

Basti considerare, ad esempio, un piccolo kit per l’aromaterapia che contiene solo sette oli essenziali. Quattro (salvia moscatella, arancia, lavanda e camomilla) promettono effetti molto simili, riassunti dalla parola “calmante” (per esempio, “lenisce, calma,” “allevia l’ansia,” eccetera). Tutti e quattro dovrebbero avere proprietà “sedative”. Gli altri tre (menta piperita, rosa e rosmarino) sono etichettati come “stimolanti” o “esaltanti”, eccetera. Come si decide quale usare?

Allo stesso tempo, gli aromaterapeuti promuovono specifiche miscele di oli per una varietà di scopi presunti: per curare qualsiasi cosa, dal prurito al cuoio capelluto, pelle sensibile e dolori muscolari al controllo degli agenti patogeni e della fame. Una miscela è persino promossa per il suo presunto potere antinvecchiamento (Hall 2013). (Si veda anche Susan Gould, Essential Oils: One Weird Workshop, Skeptical Inquirer, novembre-dicembre 2018, e Lynn McCutcheon, What’s That I Smell: The Claims of Aromatherapy, Skeptical Inquirer, maggio-giugno 1996).

Il potere della suggestione

I presunti usi benefici dell’aromaterapia sono innumerevoli, e si citano due meccanismi principali per spiegare gli effetti supposti: (1) come gli aromi influenzino il sistema limbico del cervello (che gestisce le emozioni, i ricordi e gli stimoli), e (2) gli effetti farmacologici diretti degli oli essenziali applicati (Aromatherapy 2019). Tuttavia, credo che bisognerebbe aggiungerne un altro: i massaggi del corpo, dato che sono il metodo principale (oltre alla diffusione aerea, l’inalazione diretta, i bagni, eccetera) tramite il quale gli oli essenziali vengono applicati. Il massaggio stesso può avere un effetto rilassante, stimolante o di altro tipo che è uguale o migliore dell’effetto provocato dalla chimica dell’olio o dalla sua semplice applicazione. Secondo Farrer-Halls (2005, 11, 121),

«Il massaggio è il miglior modo per scaricare la tensione fisica».

L’utilizzo di massaggi solleva di conseguenza la più ampia questione della suggestione. La Aromatherapy Bible afferma che il semplice strofinare un paio di gocce di lavanda sulle tempie «Allevia il mal di testa», ma è la fragranza, lo strofinamento, o – come sospetto fortemente – la suggestione a dare sollievo? Allo stesso modo, l’arancia utilizzata semplicemente in «Massaggi locali e impacchi» è presumibilmente utile «Per risolvere i disturbi digestivi», e teoricamente la salvia moscatella applicata in un bagno «Rilassa la mente e il corpo» e «Allevia il dolore». La menta piperita – a lungo usata, come abbiamo visto, per alleviare i disturbi digestivi – funziona anche se «Massaggiata sull’addome in senso orario» (Farrer-Halls 2005, 273, 295, 302, 319). Ma esistono studi comparativi in cieco per i massaggi in senso antiorario?

Ancora, la rosa «conforta le ferite del cuore». Come lo sappiamo? Perché è «associata al chakra del cuore» (Farrer-Halls 2005, 259). Così, una pseudoscienza è usata per supportare un’altra pseudoscienza. I chakra sono “centri energetici” (inesistenti) attraverso i quali presumibilmente scorre (l’inesistente) “energia vitale universale” detta chi (Farrer-Halls 2005, 254-262; Guiley 1991, 86-88, 625; Nickell 2017, 20-22). Peraltro, oltre ai chakra, l’aromaterapia è anche promossa per il suo funzionamento insieme alla cristalloterapia, astrologia, pulizia dell’aura e altre terapie “alternative”, comprese, come già accennato, le tecniche di massaggio (Farrer-Halls 205, 160–167, 252–253, 263–267).

Inoltre, molti altri oli essenziali possono funzionare, in tutto o in parte, per suggestione. Dei sette oli del kit citato precedentemente, ne abbiamo esaminati cinque; qui di seguito riportiamo gli altri due: il rosmarino dovrebbe migliorare la memoria, ad esempio quando una goccia è mischiata con due gocce di olio di fiori di neroli (arancio amaro) e “picchiettata sui polsi” – come ad esempio prima di fare un esame. Il neroli dovrebbe calmare i nervi (si veda Farrer-Halls 2005, 293-294). Infine, si dice che la camomilla romana allevi i crampi e gli sbalzi d’umore delle mestruazioni quando è usata nei bagni, con impacchi, e persino come “profumo del benessere” – tutti metodi che sembrano essere indistinguibili dalla suggestione, ovvero, l’effetto placebo all’opera.

Le prove

Il webmaster di Quackwatch, il dottor Stephen Barrett (2001), riassume così le prove:

“gli odori gradevoli possono essere piacevoli e migliorare i modi in cui le persone provano a rilassarsi. Tuttavia, non c’è alcuna prova che i prodotti per l’aromaterapia offrano i benefici per la salute rivendicati dai loro sostenitori”.

Mancano valide prove mediche che dimostrino che l’aromaterapia possa curare o prevenire una determinata malattia. Nel 2015, il Dipartimento della Sanità australiano ha pubblicato una rassegna di terapie “alternative”, cercando di capire se fossero idonee alla copertura assicurativa sanitaria. L’aromaterapia era una delle diciassette terapie valutate prive di prove evidenti della propria efficacia. Allo stesso modo, molte altre rassegne riportano una mancanza di prove per l’aromaterapia come cura. Mancano vaste sperimentazioni che siano ben strutturate, opportunamente randomizzate e controllate.

Inoltre, esistono studi che dimostrano che alcuni oli essenziali in realtà possono essere tossici per gli esseri umani (Aromatherapy 2019).

È improbabile che la conclusione che l’aromaterapia sia semplicemente un’altra pseudoscienza del New Age cambi. Le sue teorie e pratiche – com’è stato sottolineato frequentemente – non riescono a ingannare il nostro olfatto.

Riferimenti bibliografici

* Joe Nickell, Ph.D., è Senior Research Fellow del Committee for Skeptical Inquiry”(CSI) e Investigative Files Columnist per la rivista Skeptical Inquirer. Già illusionista di successo, investigatore privato e insegnante, è autore di numerosi libri, tra cui Inquest on the Shroud of Turin (1998), Pen, Ink and Evidence (2003), Unsolved History (2005) e Adventures in Paranormal Investigation (2007). È apparso in molti documentari televisivi ed è stato presentato dal New Yorker e dal Today Show della NBC. Il suo sito personale si trova all’indirizzo joenickell.com

Immagine in evidenza: Rosa ‘Aromatherapy’ (Dr. K. W. Zary; Jackson & Perkins, 2005), Europa-Rosarium Sangerhausen. Rilasciata in licenza Wikimedia Commons CC BY-SA 4.0)

Un pensiero su “Aromaterapia: curarsi con le essenze profumate?

  • Ah, Joe, sapessi quanto Ti invidio!!!

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