18 Aprile 2024
Il terzo occhio

Un francese su cinque è complottista, dice un sondaggio

Articolo di Sofia Lincos e di Giuseppe Stilo

È stato da poco pubblicato in Francia un secondo vasto sondaggio d’opinione (il precedente era stato voluto un anno prima dagli stessi committenti) condotto dall’Ifop (Institut Français d’Opinion Publique) per conto di due istituzioni: la Fondation Jean Jaurès, un think-tank politico, e Conspiracy Watch, osservatorio sul complottismo e sul radicalismo religioso.

Realizzato a fine dicembre 2018, il sondaggio mette in rapporto fra loro parecchie variabili sociologiche per cercare di capire “chi” crede di più alle cospirazioni. Il risultato generale dello studio è che, sebbene i due terzi dei francesi non siano particolarmente propensi ad aderire a idee complottistiche, un buon 21% invece ci crede largamente, nel senso che questa fetta comprende coloro che ritengono veri cinque o più enunciati di tipo cospirazionistico presentati nel sondaggio.

Quella che segue è solo una breve sintesi dei risultati e di altre questioni emerse al termine dello studio. Una presentazione completa dei risultati del sondaggio è scaricabile sul sito della Fondazione Jean Jaurès a questa pagina.

Prima di tutto facciamo notare una scelta metodologica importante. Per misurare i risultati, i ricercatori francesi hanno usato una scala composta da dieci voci (items), il “Conspiracy  Mentality Questionnaire”, inventato dallo psicologo sociale tedesco Martin Bruder nel 2013 integrandolo però con voci ulteriori, così che gli enunciati cospirazionistici presentati a chi si è sottoposto allo studio sono diventati più numerosi e in questo modo sono andati a coprire argomenti assai diversi tra loro.

Il sondaggio è stato condotto su un campione di 1.506 persone di almeno 18 anni di età rappresentativo della popolazione francese. A questo campione iniziale sono state aggiunte, nel corso del sondaggio, altri 254 individui di meno di 35 anni, necessari per ottenere il “peso” reale di quelle classi di età. Si è così raggiunto un campione totale di 1.760 persone intervistate.

Che cosa è venuto fuori dalla ricerca? Il dato principale dice che una quota di rispondenti superiore al 20% è d’accordo o abbastanza d’accordo con almeno cinque affermazioni complottistiche. Quella che trova maggior riscontro concerne l’idea che “il Ministero della salute è d’accordo con l’industria farmaceutica per nascondere al grande pubblico la realtà della nocività dei vaccini”. Vi aderisce il 43% degli intervistati.

Seguono via via, in questo gruppo delle sei affermazioni più “credute”, l’idea che Lady Diana sia morta in un incidente pianificato, quella che gli Illuminati siano un’organizzazione manipolatrice, quella per la quale l’immigrazione risponderebbe ad un piano di alcuni politici per sostituire la popolazione europea, la convinzione per cui alcuni iniziati potrebbero decrittare segni segreti inscritti su banconote, marchi aziendali o in clip musicali e – per una quota del 22% dei rispondenti – la convinzione che esista un “complotto sionista” mondiale.

Nel complesso, dunque, un quinto dei francesi adulti oggi sarebbe pienamente partecipe di una mentalità cospirazionistica “forte”. Le persone rispondono tanto più in maniera positiva alle domande quanto più i vari tipi di complotti gli risultano noti da tempo. In altri termini, esiste una relazione tra conoscenza prolungata delle varie storie complottistiche e credenza in esse. Chi le segue, le ricorda, consulta fonti che le riguardano per periodi piuttosto lunghi e tende a crederci di più.    

In generale, c’è un rapporto stretto fra credenza, giovane età (<35 anni), basso grado di istruzione formale e gruppi più sfavoriti dal punto di vista socio-economico. In particolare, i giovanissimi (dai 18 ai 24 anni) che aderiscono ad almeno cinque enunciati complottistici assommano al 28% della categoria, mentre lo stesso livello di credenza si riscontra in appena il 9% degli ultrasessantacinquenni. Insomma, il numero dei cospirazionisti “forti” appare in rapida ascesa se lo si guarda sotto il profilo della giovane età e quindi dell’entrata sulla scena sociale, a fronte della progressiva scomparsa delle persone più anziane, che invece sono di norma poco cospirazioniste.

Inoltre, anche se non in maniera così evidente come per altri punti, chi crede fermamente e a più complotti differenti considera meno importante degli altri vivere in un sistema politico di tipo democratico. A proposito di questo risultato, lo studio Ifop consiglia di concentrarsi meglio, in occasione di future analisi, sul possibile rapporto fra specifici items complottistici ed eventuale personalità autoritaria dei rispondenti.

Invece, al contrario di quanto qualcuno avrebbe potuto aspettarsi, i complottisti non sono più sfiduciati del pubblico generale rispetto ai media tradizionali: i francesi, al momento, ripongono aspettative basse nei confronti della stampa a prescindere dal fatto che siano, ad esempio, no vax sfegatati o che considerino la congiura di Big Pharma una solenne sciocchezza.

Un punto di attualità scottante: il 10% esatto dei francesi ritiene che l’attentato terroristico di Strasburgo, commesso l’11 dicembre 2018 da un islamista francese di origini algerine e nel quale sono morte cinque persone, fra cui il giornalista Antonio Megalizzi, sia stato “una manipolazione del governo per deviare l’attenzione dei francesi e creare inquietudine nella popolazione mentre si sviluppava il movimento dei gilets jaunes.

Diciamo qualcosa sulle preferenze politiche di chi crede di più ai complotti. Quelli che pensano che il riscaldamento globale sia una storia messa in giro dagli ecologisti e dalle élites radicali e dunque che non abbia origine antropica dichiarano spesso di avere opinioni politiche di destra radicale. Quelli che appartengono a quella parte dello spettro politico aderiscono al cospirazionismo in maniera doppia rispetto alla media generale.  

Altra area di grande interesse: il fatto di credere ai complotti risulta fortemente correlato alla presenza di convinzioni di tipo occultistico in senso tradizionale, in particolare con l’idea che esistano persone chiaroveggenti, ossia in grado di prevedere il futuro, oppure che sia possibile mettersi in contatto con i defunti.

I “dieci complotti” presi in considerazione dal sondaggio Ifop-Fondazione Jean Jaurès-Conspiracy Watch svolto in Francia tra il 21 e il 23 dicembre 2018

  1. Il Ministero della salute è d’accordo con l’industria farmaceutica per nascondere al grande pubblico la realtà della nocività dei vaccini.
  2. L’incidente automobilistico nel quale ha perso la vita Lady Diana in realtà è un assassinio camuffato.
  3. Gli Illuminati sono un’organizzazione segreta che cerca di manipolare i popoli.
  4. L’immigrazione è organizzata in maniera deliberata dalle nostre élites politiche, intellettuali e mediatiche per portare a compimento una sostituzione delle popolazioni europee con popolazioni immigrate.
  5. Solo un manipolo d’iniziati è in grado di decifrare i segni dei complotti inscritti su banconote, marchi di imprese famose oppure in clip musicali.
  6. Esiste un complotto sionista di portata mondiale.
  7. Il traffico internazionale di droga in realtà è controllato dalla CIA.
  8. Il governo americano è coinvolto nella realizzazione degli attentati dell’11 settembre 2001.
  9. Alcune scie bianche create dal transito degli aerei sono composte da prodotti chimici sparsi in modo deliberato per ragioni tenute segrete.
  10. Gli americani non sono mai andati sulla Luna e la NASA ha fabbricato false prove e false immagini dell’atterraggio delle missioni Apollo sulla Luna.

Immagine da Xkcd, licenza Creative Commons 2.5 Generic (CC BY-NC 2.5)

Un pensiero su “Un francese su cinque è complottista, dice un sondaggio

  • In questi sondaggi occorre sempre tener presente la percentuale non trascurabile di persone che, per vari motivi, sottoscrivono le tesi più strampalate in un sondaggio pur non credendoci. Ci sono quelli che non capiscono la domanda, quelli (sicuramente di più) che vogliono prendere in giro l’intervistatore, e così via. SI parla di “costante dell’uomo-lucertola”, intendendo la quota di persone che dichiara di credere alla presenza di uomini-lucertola ai vertici del potere mondiale, che è circa il 5%. Ci sono modi di stimare questa quota, ad es. ponendo domande palesemente assurde assieme alle altre. Sarebbe interessante capire se è stato fatto in questo studio.

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