23 Aprile 2024
Il trillo del diavolo

Il trillo del diavolo: “Cloudbusting”

In questa rubrica di Query Online raccontiamo, un brano alla volta, la musica intrisa di scienza e misteri: è il turno di Kate Bush.

Io sogno ancora di Orgonon,
e mi sveglio piangendo:
tu stai creando la pioggia,
e sei solo a un passo,
quando tu e il sogno scomparite.

Inizia così “Cloudbusting”, il secondo singolo di Kate Bush, incluso nell’album del 1985 “Hounds of Love“. La voce narrante è quella di Peter Reich, figlio dello psicologo austriaco Wilhelm Reich, noto ai più per aver teorizzato la cosiddetta “energia orgonica”.

Già, Wilheim Reich: è lui sotto sotto il protagonista di questa storia. Allievo di Freud, psichiatra e psicanalista, nel 1933 scappò dalla Germania nazista, che non vedeva di buon occhio le sue idee sulla sessualità. Iniziò allora a peregrinare per l’Europa (prima la Danimarca, poi la Norvegia), dove le sue teorie vennero derise dalla comunità scientifica. Infine nel 1939 si trasferì negli Stati Uniti.

Kate Bush racconta in un’intervista di aver scoperto la sua storia leggendo “A book of dreams“, best-seller del 1973 scritto da Peter Reich, bassato proprio sui suoi ricordi di infanzia insieme al padre. Non è l’unica cantante a esserne rimasta affascinata: anche “Birdland” di Patti Smith (incluso nell’album “Horses“, del 1975) si ispira allo stesso soggetto.

Ma se quella della statunitense è una canzone immaginifica e a tratti di difficile comprensione, quasi un “delirio psicotico”, quella di Kate Bush trasmette con il suo ritmo militare il senso di “assedio” dei due protagonisti a Orgonon, il laboratorio-fattoria del Maine in cui Reich dava vita ai suoi esperimenti.

Qui infatti la vita si svolgeva in una strana commistione di paranoia e idealismo. Wilheim Reich cercava di capire le potenzialità dell’energia orgonica, e di dare origine al “Cloudbuster”, un cannone che gli avrebbe consentito di far piovere a proprio piacimento. L’energia orgonica veniva accumulata in scatole della grandezza di cabine telefoniche formate da strati di legno e metallo.

Anche il riferimento allo yoyo è tratto dall’autobiografia di Peter: si trattava di uno yoyo fosforescente a cui il ragazzo era affezionatissimo, regalatogli da un amico. Ma attraverso i suoi esperimenti, Wilhelm si era convinto dell’esistenza della cosiddetta DOR (Deadly Orgone Radiation), un’energia negativa che doveva essere legata alla desertificazione e alla radioattività: la fosforescenza dello yoyo era quindi un’arma mortale. Peter venne quindi obbligato a liberarsi del giocattolo, e lo seppellì a malincuore, avvolto in bucce di banana che avrebbero dovuto annullarne l’effetto (anche se nell’autobiografia confesserà che in diverse occasioni lo tirò temporaneamente fuori dalla terra, per poterci giocare un po’).

Nel 1947 arrivarono Kenneth Arnold e gli UFO, e anche Reich venne contagiato dalla nuova moda. A partire almeno dagli anni ’50, negli suoi scritti compaiono riferimenti agli alieni (o meglio, alle “energie Alfa”, come lui le chiamava), e che spesso affermava di vedere sorvolare Orgonon, nella forma di lunghi sigari con oblò, che lasciavano dietro di sè un’energia orgonica negativa, distruttiva per la Terra. Peter racconta che spesso lui e il padre passavano le notti a cercare gli UFO con binocoli e telescopi, per poi abbatterli tramite il già citato cannone a energia orgonica.

Peter venne insignito dal padre della carica di “Luogotenente del Corpo degli Ingegneri Cosmici”, e cresciuto come un “cowboy dello spazio” in grado di allontanare telepaticamente il male che li minacciava, di origine aliena o terrestre. In “A book of dreams” traspare tutto il senso di colpa di Peter per non aver protetto il padre, per non essere riuscito a impedire che il governo se lo portasse via.

A Orgonon, infatti, lo psicologo tedesco rimase dal 1942 al 1956, fino a quando venne arrestato (Peter aveva allora 12 anni). Per quanto la mitologia sul personaggio racconti una storia diversa, Wilhelm Reich non venne incarcerato per i suoi esperimenti, che rimasero sostanzialmente ignorati dalla comunità scientifica; i veri guai iniziarono nel 1947, quando l’Harpers pubblicò un articolo della giornalista Mildred Edie Brady inititolato “Sex and Anarchy” (Sesso e anarchia) in cui, oltre a attaccare Reich in relazione alle sue idee politiche, si parlava del fatto che nella sua visione malattie come il cancro erano semplicemente il frutto di un eros insoddisfatto. Per guarire Reich vendeva una scatola magica, l’orgone-box, che avrebbe dovuto ripristinare la corretta energia orgonica nell’individuo. La Federal Trade Commission non gradì, segnalò la cosa alla FDA (U.S. Food and Drug Administration), e venne aperta un’inchiesta.

Nel 1954, un’ingiunzione della Corte distrettuale federale per il Maine proibì il trasporto degli accumulatori oltre i confini dello stato. Reich violò l’ingiunzione e scattò l’arresto.

Il racconto che ne fa Peter è toccante: per quanto come scettica riconosco tutte le ragioni a chi ha fermato una falsa cura per il cancro, occorre immaginare tutta l’angoscia di un ragazzino che si vide improvvisamente portare via la persona che rappresentava tutto il suo mondo.

Per raggiungere lo studio del padre, gli ospiti dovevano passare attraverso un laboratorio abbandonato ai piedi della collina. Lo scienziato aveva istruito il figlio a far aspettare lì eventuali visitatori ostili, e ad avvisarlo tramite un telefono. Quando vennero per arrestarlo, Peter fece quanto gli era stato detto, ma i visitatori non lo ascoltarono e cominciarono a salire sulla collinetta dove si trovava lo studio. Quando se ne accorse, Peter cominciò a gridare attraverso la cornetta “Papà! Non hanno aspettato! – Stanno arrivando!”, e cercò di raggiungerli correndo lungo la salita. Ma invano. Il padre scomparve nell’auto del “governo”, per non tornare mai più: condannato nel 1956, Wilhelm Reich morì per un attacco di cuore il 3 novembre 1957, nella prigione di Lewisburg, senza che il figlio potesse riabbracciarlo.

TESTO ORIGINALE TRADUZIONE
I still dream of Orgonon.
I wake up crying.
You’re making rain,
And you’re just in reach,
When you and sleep escape me.
Io sogno ancora di Orgonon,
e mi sveglio piangendo:
tu stai creando la pioggia,
e sei solo a un passo,
quando tu e il sogno scomparite.
You’re like my yo-yo
That glowed in the dark.
What made it special
Made it dangerous,
So I bury it
And forget.
Sei come il mio yo-yo
che brillava nel buio:
ciò che lo rendeva speciale
lo rendeva pericoloso,
così l’ho sepolto
e me ne sono dimenticato.
But every time it rains,
You’re here in my head,
Like the sun coming out–
Ooh, I just know that something good is going to happen.
And I don’t know when,
But just saying it could even make it happen.
Ma ogni volta che piove,
sei qui nella mia testa,
come il sole che viene fuori.
Ooh, io semplicemente so che qualcosa di buono sta per succedere
e non so quando
ma semplicemente dirlo potrebbe anche farlo succedere.
On top of the world,
Looking over the edge,
You could see them coming.
You looked too small
In their big, black car,
To be a threat to the men in power.
Dalla cima del mondo,
guardando oltre il margine,
potevi vederli arrivare.
Sembravi così piccolo
nella loro grande auto nera,
per essere una minaccia agli uomini di potere.
I hid my yo-yo
In the garden.
I can’t hide you
From the government.
Oh, God, Daddy–
I won’t forget,
Ho nascosto il mio yo-yo
nel giardino.
Non ho potuto nascondere te
dal Governo.
Oh, Dio, papà…
Non dimenticherò
‘Cause every time it rains,
You’re here in my head,
Like the sun coming out–
Ooh, I just know that something good is going to happen.
And I don’t know when,
But just saying it could even make it happen.
Perché ogni volta che piove,
sei qui nella mia testa,
come il sole che viene fuori.
Ooh, io semplicemente so che qualcosa di buono sta per succedere
e non so quando
ma semplicemente dirlo potrebbe anche farlo succedere.
Just saying it could even make it happen.
The sun’s coming out.
Your son’s coming out.
Semplicemente dirlo potrebbe anche farlo succedere.
Il sole sta venendo fuori,
tuo figlio sta venendo fuori.

Foto di Kvnga da Unsplash

Sofia Lincos

Sofia Lincos collabora col CICAP dal 2005 ed è caporedattrice di Queryonline. Fa parte del CeRaVoLC (Centro per la Raccolta delle Voci e Leggende Contemporanee) e si interessa da anni di leggende metropolitane, creepypasta, bufale e storia della scienza.

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