19 Aprile 2024
Il terzo occhio

Lo sposo infedele nel giorno delle nozze: una leggenda metropolitana?

La sapete l’ultima sul matrimonio di Marianopoli (CL)? Si dice che lo sposo si sia assentato dal pranzo di nozze, e che il suocero sia andato a cercarlo e l’abbia sopreso in flagranti effusioni con la testimone. Il tutto finito in rissa, ovviamente, con tanto di intervento dei carabinieri (e qui aggiungete a piacere un “dove andremo a finire, signora mia”).

Almeno, questo è quanto hanno scritto il 5 luglio alcune tra le più diffuse testate web italiane, tra cui Repubblica e Corriere del Mezzogiorno (ma già il giorno prima pare ne avesse parlato Il Fatto Nisseno, mentre il 5 ne ha parlato l’edizione cartacea del Giornale di Sicilia; in questi ultimi tre casi, però, il nome esatto della località è taciuto). Decisamente più dubbiosa la Stampa, che ha commentato la vicenda in un video intitolato “Sposo adultero alle nozze? È come le scie chimiche, basta crederci”.

Già, perché la vicenda ricalca da vicino una delle più note leggende metropolitane in tema di matrimoni. E a confermare la natura bufalina della storia, nella giornata di oggi sono arrivate le prime smentite. Prima quella di don Briganti, il parroco del paese, che afferma di conoscere bene la famiglia degli sposi e etichetta lo scoop come “tutto falso”:

Nessuna rissa, nessun tradimento e nessun intervento dei carabinieri, sarà stato uno scherzo di cattivo gusto da parte di qualcuno. Dopo il matrimonio la coppia di sposini è felicemente partita per il consueto viaggio di nozze e tra le famiglie vi è assoluta serenità.

Poi il sindaco, che racconta di aver avuto la smentita del Maresciallo dei Carabinieri, e invita i giornali a voler rettificare, a tutela della città, quello che per lui è “frutto di oscena, banale e dannosa irresponsabilità giornalistica”).

Come leggenda metropolitana, quella dello sposo infedele (e il suo corrispettivo femminile) è in giro almeno dagli anni ’90, con minime variazioni, e diffusa in tutto lo Stivale. A volte la cerimonia finisce a botte, a volte con madri e parenti vari svenuti, a volte con i neosposi davanti al giudice lo stesso giorno delle nozze. In certi casi la scoperta avviene il giorno prima del “sì”, in altri dopo. Spesso il fidanzato umiliato trova il modo di vendicarsi, svergognando pubblicamente il traditore e mandando a monte il matrimonio (ma, in molti casi, invitando amici e parenti a godersi comunque il pranzo “già pagato”).

Paolo Toselli (del Centro per la Raccolta delle Voci e Leggende Contemporanee), nel suo “La famosa invasione delle vipere volanti” (Sonzogno 1994), raccoglie alcuni casi pubblicati nel 1992 e 1993 da diversi quotidiani: in questa variante è lui il tradito, lo scopre il giorno prima del matrimonio, e al momento del fatidico sì prorompe in un “No, quella puttana se la sposa il mio testimone di nozze”. Curioso notare come in un caso del 1993 ambientato a Catania venne individuata una persona ben precisa come possibile protagonista della storia

[…]particolare interessante, nel caso di Catania la diceria si è focalizzata, col passare del tempo, su personaggi specifici. La mancata sposa sarebbe stata identificata Rossella P[…], trentun anni, insegnante di educazione fisica, e figlia dei titolari di una delle più famose gioiellerie di Acireale. Così per qualche giorno Rossella, una bella ragazza bionda, diventa il bersaglio di sguardi indiscreti e commenti maligni. Ma poi decide di reagire. Si fa intervistare dai giornali e appare in varie televisioni locali, sino a giungere sugli schermi della RAi nella trasmissione Mattina 2 per dichiararsi del tutto estranea ai fatti.

In breve, la signora offre 100 milioni a chiunque possa dimostrare che è lei la “sposa infedele”. Come potete immaginare, nessuno ritirerà mai il premio.

Negli Stati Uniti, invece la versione più diffusa sembra essere quella con lui che ringrazia pubblicamente gli amici o genitori per essere venuti al matrimonio, e lei che risponde serafica “E io vorrei ringraziare te per esserti portato a letto la mia damigella d’onore” (la storia è attestata almeno dal 1985, secondo quanto riportato nel 1986 da Jan Harold Brunvand in “The Mexican Pet”).

Tornando in Italia, circola anche una variante in cui lui scopre il tradimento della fidanzata il giorno prima delle nozze; la cerimonia avviene come da programma, ma durante il pranzo ogni invitato riceve in regalo una busta… dentro, le foto dei due amanti in atteggiamenti compromettenti (per dovere di cronaca, sembra esistere anche una versione “hard” della vendetta che coinvolge un arricciacapelli – no, non chiedete i dettagli).

La mia preferita rimane però quella che fonde questa leggenda metropolitana con un altro grande classico del genere, gli onnipresenti “amanti incastrati“:

La storia riguarda una coppia nel giorno del matrimonio: al pranzo di nozze, la sposa si alza e va in bagno. Dopo un po’, non vedendola ritornare, lo sposo (o la madre dello sposo) si alza e va a cercarla, trovandola “incastrata” col testimone del marito, a seguito di un rapporto anale. I due sarebbero stati portati via da un’ambulanza (da leggendemetropolitane.net)

Gli inglesi la chiamano silly season: è il periodo estivo, in cui i giornali sono a corto di notizie e pubblicano storie frivole e pruriginose. E a volte anche chiacchiere di paese, se proprio non si trova altro.

Foto di Luis Tosta da Unsplash

Sofia Lincos

Sofia Lincos collabora col CICAP dal 2005 ed è caporedattrice di Queryonline. Fa parte del CeRaVoLC (Centro per la Raccolta delle Voci e Leggende Contemporanee) e si interessa da anni di leggende metropolitane, creepypasta, bufale e storia della scienza.

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