19 Aprile 2024
Il terzo occhio

Latte e osteoporosi, cosa dice la scienza

Il latte: valido apporto di calcio per le ossa, imprescindibile aiuto contro l’osteoporosi. Oppure: veleno assoluto, da evitare assolutamente, specialmente per le donne in menopausa. Il latte è da molto tempo al centro di articoli di controinformazione, discussioni, diatribe. Su Query, l’argomento era stato affrontato in un interessante articolo di Giuliano Parpaglioni, che analizzava una delle più comuni argomentazioni degli attivisti anti-latte:

“Si sostiene che il latte, ricco di proteine, faccia perdere calcio all’organismo attraverso le urine: le proteine che contiene acidificano il sangue, i sistemi tampone, cioè i meccanismi biochimici che mantengono fisso il pH del sangue, si attivano e per poter funzionare richiamano calcio dalle ossa, che in questo modo viene perso con le urine. Il risultato di questo processo è che se si beve latte si perde calcio.

Questa credenza è, tra tutte quelle nelle quali mi sono imbattuto, la più assurda. La quantità di proteine contenuta in 100 g di prodotto è di circa 3,3 g e in una colazione abbondante si arriva a consumare circa 300 g di latte per un totale di circa 10 g di proteine, cioè più o meno un quinto del fabbisogno giornaliero di una ragazza di 62,5 kg. E’ quindi difficile sostenere la tesi secondo cui vi sarebbe un eccesso proteico in questo alimento.

Una smentita molto chiara arriva peraltro da un’analisi molto ampia (una review di varie meta-analisi) pubblicata nel 2010, in cui si dimostra come le proteine non abbiano alcun effetto sulla perdita di calcio.”

Due articoli, pubblicati il 29 settembre sul British Medical Journal, contribuiscono a fare ulteriore chiarezza: si tratta di review, ottenute confrontando i risultati di oltre una quarantina di studi sull’argomento, e rappresentano un po’ lo stato dell’arte sul problema latte-osteoporosi.

Le conclusioni del primo studio smentiscono una delle tesi più diffuse in rete: assumere calcio con la dieta (latte e latticini) non diminuisce la densità ossea, la aumenta. Lo stesso fanno gli integratori di calcio, più o meno nella stessa misura. Il problema è che questo aumento è abbastanza limitato, circa l’1-2%. Insomma, una dieta ricca di calcio non sembra essere molto di aiuto in caso di osteoporosi.

Questo risultato è confermato anche dal secondo studio, che ha messo in relazione fratture ossee e apporto di calcio: il piccolo aumento di densità ossea fornito dalla dieta o dagli integratori non è sufficiente a diminuire in maniera significativa il numero delle fratture. Detto brutalmente, i rischi sono gli stessi, sia che ci si abbuffi di formaggi e latte, sia che se ne assumano quantità limitate.

Ma ovviamente anche dire “il latte fa diminuire il calcio nelle ossa” come fanno alcuni sostenitori della dieta milk-free è scorretto (la densità ossea non diminuisce, aumenta leggermente). Ed eliminare il latte dalla dieta per paura che indebolisca le ossa è altrettanto inutile, dati alla mano.

Foto di artemtation da Pixabay

Sofia Lincos

Sofia Lincos collabora col CICAP dal 2005 ed è caporedattrice di Queryonline. Fa parte del CeRaVoLC (Centro per la Raccolta delle Voci e Leggende Contemporanee) e si interessa da anni di leggende metropolitane, creepypasta, bufale e storia della scienza.

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