19 Aprile 2024
Segnalibri

I Segnalibri 64 – L’ipotesi “Dio”, energie rinnovabili, omeopatia in calo, marketing naturale

Il Professore Douglas J. Navarick ha esposto un’ipotesi scientifica che dimostrerebbe la possibilità di trovare un punto d’origine unico a tutta la vita sulla Terra, unendo così scienza e teologia, poiché nel ripercorrere all’indietro la strada fatta finora si arriverà a un momento in cui l’esistenza è derivata dalla non-esistenza, ma sotto il profilo statistico è altamente improbabile che questo sia avvenuto per caso, come sostengono i fautori dell’abiogenesi. In questo numero di eSkeptic si dibatte tale ipotesi.

L’International Energy Agency è uno dei punti di riferimento mondiali per lo studio, l’utilizzo e lo sviluppo delle fonti di energia. Tuttavia, da più parti si lamenta una tendenza dell’Agenzia a sottovalutare l’importanza e il ruolo che potrebbero assumere le energie rinnovabili. In questo articolo si cerca di individuare le ragioni di tale posizione.

Una buona notizia per quanti combattono le pseudo-medicine in Inghilterra: il ricorso ai rimedi omeopatici e la loro diffusione anche fra gli operanti del settore è diminuito drasticamente negli ultimi dieci anni.

Infine, Steven Novella si interroga sull’effettivo valore aggiunto dei vari prodotti reclamizzati come “naturali”, e contrapposti quindi ai loro epigoni chimico-contemporanei: la conclusione è che in realtà quella del naturale è una geniale invenzione di marketing e poco altro.

3 pensieri riguardo “I Segnalibri 64 – L’ipotesi “Dio”, energie rinnovabili, omeopatia in calo, marketing naturale

  • Accidenti e’ vero!!!! l’omeopatia si e’ diluita tantissimo dal 1996 ad oggi , direi un bel 30CH.

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  • Caro Luca, prima di sottoporre i Tuoi cocenti entusiasmi a gavettoni gelidi, fai, da buon membro del CICAP, degli accertamenti ulteriori: 1) ancora una volta (glielo avevo già contestato in passato) gli amiconi dell’ Omeopatia e del CICAP Inglesi basano il tanto sognato calo dell’ Omeopatia sui rimborsi dal SSN. Meglio che niente, d’ accordo, ma la maggior parte del fatturato dell’ Industria Omeopatica, sia in Inghilterra che nel resto del Mondo, viene ottenuto da acquisti privati. Ovvero i pazienti omeofili (da non confondere con gli omofili, che sono un’ altra cosa) sono abituati a pagarli di tasca loro. Dove possono ottenere poi il rimborso fiscale a fine anno, come in Italia, beh, nessuno disaggrega mai i dati in maniera che si possa capire quanti tra i farmaci portati in detrazione siano Omeopatici. Purtroppo, per l’ inghilterra, non trovo dati in Internet prodotti da Industrie Omeopatiche. La Boiron, addirittura, pare non abbia una filiale inglese o una rete commerciale laggiù. Qui occorrerebbe una ricerca più attendibile, magari da parte dei Farmacisti Inglesi (tutti, non solo gli Omeopati o solo gli Scettici).
    2) Nessun ospedale Omeopatico della perfida Albione (4, fino a prova contraria) ha chiuso. Il fatto che almeno uno di essi abbia cambiato il nome è dovuto allo shift di quasi tutti i Medici Omeopati europei che lavorano nei SSN verso la Medicina Integrata: noi curiamo con tutto quello che conosciamo, a seconda della patologia e del paziente. Dire che uno ha chiuso perché ha cambiato nome sarebbe come dire che il CICAP, avendo cambiato l’ ultima P da Paranormale a Pseudoscienze, ha chiuso o, peggio, si è arreso nella battaglia contro il paranormale.
    https://www.uclh.nhs.uk/OurServices/OurHospitals/RLHIM/Pages/Home.aspx

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  • Aldo carissimo , mannaggia!!!!! neppure Salvo di Grazia si vuole convincere!!! hai dato un’occhiatina da medbunker? i 10miti (+1) da sfatare sull’omeopatia?Ciao Aldo buon inizio settimana.

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