18 Aprile 2024
Approfondimenti

Quarantaquattro fatti in fila per sei… (prima parte)

Articolo originale di Harriet Hall. Si ringrazia Chiara Covatta per la traduzione.

I sostenitori delle medicine alternative e i difensori dei vari rimedi campati in aria hanno l’abitudine di criticare la scienza e la medicina tradizionale. Propongono continuamente i soliti ragionamenti triti e ritriti, che possono essere confutati in maniera semplice. Questa guida pratica vuole essere d’aiuto a tutti gli scettici per rispondere alle critiche più comuni mosse da parte di coloro che attaccano la medicina ufficiale.

Lo sport dell’attacca-la-medicina è un’attività comune fra coloro che supportano le medicine complementari ed alternative (CAM) e fra coloro che propongono rimedi campati in aria. Dal momento che non riescono a sostenere un dibattito a livello scientifico, l’unica loro risorsa è criticare la medicina scientifica, come se mostrando le imperfezioni della scienza, potessero sbandierare la presunta superiorità dei loro metodi! Un po’ come i creazionisti, che attraverso le piccole controversie riguardo a dettagli particolari dell’evoluzionismo, cercano di arrivare alla conclusione “L’ha fatto Dio”.

Lo sport dell’attacca-la-medicina comporta UN SACCO DI SOLDI, errori ortografici e grammaticali, abuso della logica, rappresentazione errata dei fatti, rigetto a priori del metodo scientifico, insulti gratuiti alle persone pur di non affrontare il nocciolo della questione, e molto altro. Se i giocatori trovano un modo per paragonare i medici ai nazisti, guadagnano punti extra. Chi partecipa, propone fino allo sfinimento le stesse accuse e le stesse imperfette argomentazioni che sono state ormai confutate ad nauseam.

Ho ritenuto utile fornire agli scettici una lista delle più diffuse argomentazioni di coloro che supportano la medicina alternativa e complementare, con la relativa smentita di tali argomentazioni. Non prendetele come basi per una possibile discussione, perché provare a ragionare con degli estremisti è inutile e frustrante, come incollare dei cubetti di ghiaccio al soffitto. Tali punti possono, tuttavia, essere utili per discutere con coloro che non fanno parte dei gruppi più integralisti che criticano la medicina a priori.

1. La scienza non sa tutto. Il comico Dara Ò Briain ce lo ha spiegato bene “La scienza sa di non sapere tutto, altrimenti si fermerebbe. Ma solo perché la scienza non sa tutto non significa che si possano riempire i buchi con una qualsiasi favola o leggenda che ci piace.”

2. Ci sono altri metodi per conoscere. Oh, ci sono di sicuro: intuizione, immaginazione, sogni, rivelazioni, speculazioni, tradizione, opinioni sotto effetto di sostanze stupefacenti fornite dal guru della medicina alternativa Andrew Weil, gli aneddoti e le osservazioni personali. Tutte queste modalità di pensiero possono portare le persone a costruire forti credenze e all’illusione della conoscenza; ma finché le opinioni non vengono provate, non possiamo fidarci che siano lo specchio della realtà. Solo il metodo scientifico può portarci a quel tipo affidabile di conoscenze che ci ha portati sulla Luna e che ha fatto sì che una malattia come l’AIDS non sia più una condanna a morte certa, ma una malattia cronica con un’aspettativa di vita quasi normale.

3. La scienza è solo un sistema di credenze, semplicemente un’altra religione. La scienza si fonda su due sole premesse: che vi sia un mondo materiale, e che si possa capire come funzioni. La scienza non crede in niente; si pone delle domande e ne verifica eventuali risposte. Possiede una comprovata storia di successi pratici passati. Senza ombra di dubbio il metodo scientifico funziona.

4. La scienza cambia continuamente idea. È vero, ed è una cosa buona. Le conclusioni scientifiche sono provvisorie. Gli scienziati seguono i fatti, dovunque essi portino, e spesso devono cambiar rotta all’emergere di nuove prove. I sostenitori della medicina complementare ed alternativa non cambiano le loro opinioni anche di fronte ad un’evidenza chiara e precisa. La medicina scientifica smette di somministrare un certo tipo di cura, quando questa cura non funziona. La storia della medicina è piena di teorie e pratiche accantonate. I sostenitori della medicina alternativa e complementare non rigettano mai le loro cure e difficilmente confrontano il proprio trattamento con altri per capire qual è il più efficace.

5. La scienza è dogmatica. Ebbene sì, si discute in modo inconsistente sul fatto che la scienza sia dogmatica, mentre essa cambia continuamente. Il dogmatismo è nelle medicine alternative, non nella scienza.

6. State solo difendendo come degli automi le linee guida della medicina mainstream. Quando un gruppo di esperti valuta tutto il materiale pubblicato e crea delle linee guida basate sull’evidenza, vale la pena ascoltarli e cercare di capire il perché. Le linee guida sono appunto linee guida, non ricette di cucina: i dottori devono usare il loro giudizio per applicarle ai singoli pazienti. Vi è una certa differenza fra l’appellarsi ad un’autorità (“si tratta di un professore illustre di Harvard, quindi crediamo a ciò che dice”) e il fatto di accettare il consensus degli esperti che ne sanno molto più di noi. Se i dieci migliori meccanici del mondo sostengono che il vostro carburatore deve essere sostituito, sarà ragionevole sostituirlo. Ciò che non è ragionevole è ascoltare il vostro barbiere che vi suggerisce di riparare il carburatore versando all’interno di esso succo di limone. Troppo spesso i sostenitori della medicina alternativa si appellano ad “autorità” inaffidabili, che non conoscono la materia di cui discutono.

7. I medici hanno paura che l’American Medical Association (AMA) ritiri loro la licenza, nel caso in cui decidano di rifiutare certi trattamenti (in Italia, la stessa argomentazione verte sull’espulsione dall’Ordine dei Medici, N.d.T.). Questo punto è davvero bizzarro, in quanto l’AMA non ha un’autorità normativa e molti medici non fanno nemmeno parte dell’AMA. Solo apposite commissioni possono ritirare una licenza medica, e lo fanno raramente, a meno che un medico non applichi dei trattamenti privi di logica e criterio, o che il medico in questione sia un completo ciarlatano.

8. Voi scettici siete prevenuti contro le medicine alternative. Siamo prevenuti… in favore della scienza e della ragione. Siamo prevenuti contro affermazioni dimostratesi fallaci, e che non sono quindi compatibili con la conoscenza scientifica. Siamo prevenuti contro quei medici che forniscono ai pazienti informazioni false e che presentano delle semplici opinioni come veri e propri dati di fatto. Siamo prevenuti contro l’uso del placebo, poiché si tratta di una menzogna, e le menzogne non fanno parte dell’etica della medicina. Siamo prevenuti contro le medicine alternative proprio perché sono medicine alternative: noi crediamo che vi sia una sola medicina, e che i trattamenti vadano testati per dimostrarne la validità o meno, e che tutte le cure debbano attenersi agli stessi standard e essere verificate nello stesso modo.

9. Big Pharma vi sta pagando per promuovere i suoi prodotti e per ostacolare le medicine alternative (gambetto del promoter farmaceutico). Questa accusa è infondata. Non conosco uno solo critico delle medicine alternative che sia stato pagato dalle industrie farmaceutiche. Noi non accettiamo regali da questo tipo di industrie. Non riceviamo percentuali per prescrivere certe medicine. Non riceviamo incentivi per favorire alcune medicine piuttosto che altre. Per la cronaca, molte industrie farmaceutiche producono e vendono anche gli integratori dietetici, quindi anche noi potremmo accusarvi di ricevere denaro da Big Pharma per promuovere questo tipo di prodotti. Vogliamo parlare del grande complotto degli integratori?

10. I medici hanno paura del confronto. Molti dottori hanno già in cura tutti i pazienti che possono avere. Le medicine alternative costituiscono solo una piccola parte del mercato della salute. Non è che i medici temano il confronto, è che si dedicano alla salute dei loro pazienti e quindi non vogliono mentire, né applicare trattamenti inefficaci, né persuadere i propri assistiti a seguire trattamenti scorretti, a sprecare soldi e a rischiare la loro salute.

11. I medici trattano solo i sintomi, non le cause delle malattie. Non siate sciocchi! I medici trattano le cause di una malattia ogni qual volta è possibile. Se un paziente soffre di polmonite, il medico non cura solo la febbre, la tosse e il dolore: il medico cerca di capire qual è il batterio responsabile della malattia e di prescrivere l’antibiotico adatto. Se un osso rotto fa male, i medici non curano solo il dolore, ma cercano di immobilizzare la frattura o di inserire una protesi per curarlo. Se un paziente si contorce dal dolore nel basso ventre, il medico non cura il dolore, ma cerca di capire se si tratta di appendicite, e qualora sia davvero appendicite, il paziente viene immediatamente operato. Chi accusa i medici di non trattare le cause primarie di una malattia, sono le persone che credono che tutte le malattie siano scatenate da un’unica causa (sublussazioni chiropratiche, disturbi del qi, diete povere, etc.). Una volta su Google ho cercato “causa unica di tutte le malattie” e ne ho trovate 63 (per maggiori informazioni si veda SI 34, Gennaio/Febbraio 2010). Di solito queste persone tendono anche a applicare un unico trattamento (quando tutto ciò che hai è un martello, tutto avrà l’aspetto di un chiodo).

Continua nella prossima puntata.

Foto di Detlev Cosler da Pixabay

4 pensieri riguardo “Quarantaquattro fatti in fila per sei… (prima parte)

  • troppo buoni… ci sarebbero argomenti più forti contro i guaritori. In particolare i grossi interessi economici ed il modo usato per circuire la buona fede delle persone.

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  • La vita ‘normale’ è un cammino ingrato: bisogna studiare e faticare per diventare saggi e poi sudare ancora tanto per combattere gli scemi.
    La vita ‘stupida’ è na passeggiata di salute: non devi faticare per fare nulla e avrai tante persone che ti batteranno le mani quando aprirai bocca, tranne pochi saggi che passeranno il loro tempo, sudato, a combatterti.

    Certe volte mi chiedo, se rinascendo, opterei per la prima (alla quale appartengo con onore) o la seconda, boh

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