19 Aprile 2024
Il terzo occhio

Aiuto, mi si è bucato il cielo!

Al mercato di Vairano, in provincia di Caserta, molte persone hanno potuto avvistare e fotografare un insolito fenomeno atmosferico: alcuni “buchi” circolari, comparsi misteriosamente in mezzo alle nuvole.

Lo racconta MoliseNetwork, che ha raccolto la testimonianza di una coppia di Pozzilli (IS):

Le nuvole […] avevano forme circolari, simili alle navette spaziali dei film. Erano tutti a fotografare e filmare quello strano fenomeno. Alcuni sembravano terrorizzati; chi parlava della fine del mondo, chi di castigo di Dio… A quel punto abbiamo preferito tornarcene a Pozzilli!

Quello avvenuto sui cieli del casertano è in effetti un fenomeno piuttosto curioso, che nella letteratura scientifica prende il nome di fallstreak hole o hole punch cloud (“nuvola perforata”), e che fa periodicamente capolino sui giornali di tutto il mondo associato a improbabili ipotesi ufologiche. Se ne può vedere una galleria qui.

Ma le astronavi non c’entrano: anzi, la colpa potrebbe essere dei velivoli terrestri. Gli strani buchi si formano infatti negli altocumuli o nei cirrocumuli, quando la temperatura delle nubi scende al di sotto del punto di congelamento: in particolari condizioni di pressione e temperatura, però, le goccioline d’acqua contenute nelle nubi non si solidificano immediatamente (sopraffusione), ma rimangono allo stato liquido fino a quando non incontrano qualcosa (particolato, ad esempio) che possa fungere da nucleo di solidificazione. Quando ciò avviene, si innesca un effetto domino (processo di Bergeron) che si espande a macchia d’olio a partire dal nucleo di solidificazione, dando luogo a una precipitazione localizzata di goccioline ghiacciate.

Nel 2010 due articoli scientifici (Westbrook e Davies, Heymsfield et al.) hanno chiarito ancor meglio i dettagli di questo processo e concluso, tra l’altro, che gli aerei potrebbero giocare un ruolo chiave nella formazione di alcune nuvole perforate: e questo non solo perché i residui della combustione possono costituire i nuclei di solidificazione, ma anche perché la diminuzione della pressione in prossimità delle ali può abbassare la temperatura delle nuvole anche di 20 o 30°C, innescando il processo.

Se le hole punch clouds possono quindi essere più frequenti ora rispetto al passato, non sono però una novità assoluta: nuvole bucate furono fotografate, ad esempio, durante la missione Gemini 7 del 1965.

Foto di Dollsworth da Wikimedia Commons, pubblico dominio

Sofia Lincos

Sofia Lincos collabora col CICAP dal 2005 ed è caporedattrice di Queryonline. Fa parte del CeRaVoLC (Centro per la Raccolta delle Voci e Leggende Contemporanee) e si interessa da anni di leggende metropolitane, creepypasta, bufale e storia della scienza.

2 pensieri riguardo “Aiuto, mi si è bucato il cielo!

  • Vedremo presto questa notizia ripresa dai vari sostenitori del complotto delle “scie chimiche” accanto a didascalie recanti il numero di particelle di bario, microchip e “metalli pesanti”..
    Quest’anno finalmente, anche grazie ai vostri studi ed alle vostre pubblicazioni in merito, in pochi hanno sono tornati su le “ragnatele sintetiche” che ogni anno i ragnetti volanti spargono durante le loro migraizoni
     
    p.s. La galleria dei fallstreak-hole e’ impressionante 🙂 nonostante i soliti menagramo

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  • secondo me qualcuno al mercato ha fatto cadere a terra una bottiglia di aceto di mele,rompendola.
    E ha combinato quel casino 😉

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