16 Aprile 2024
Il terzo occhio

Veronesi non lo ha mai detto

Veronesi ha fatto outing. Ha finalmente confessato il grande complotto delle case farmaceutiche: nascondere alla gente i danni del consumo di carne e i benefici dell’alimentazione vegana, per far così ammalare più persone e guadagnare curandole. Questo, almeno, è ciò che appare da un testo intitolato “La carne è cancerogena ed è anche causa di quasi tutte le malattie degenerative, eliminatela o limitatene il consumo”, che si è diffuso a macchia d’olio sui social network e nei siti di controinformazione. Il tutto condito da affermazioni di stampo decisamente cospirazionista, come:

Le riviste medico scientifiche più accreditate sono sul libro paga delle multinazionali farmaceutiche e pubblicano solo ciò che è consentito loro di pubblicare o ciò che è imposto loro dalle suddette multinazionali.

Molti medici e ricercatori, sulla base anche di numerose ricerche, per la maggior parte “insabbiate”, sono coscienti degli effetti dannosi del consumo di carne, ma hanno le mani legate.

Io, che sono uno scienziato di fama internazionale, posso prendermi il lusso di fare queste affermazioni, se lo facessero loro, probabilmente non lavorerebbero più.

Tralasciamo l’implausibilità di un simile complotto, al limite della roulette russa: le case farmaceutiche hanno il massimo interesse a far sì che le persone sopravvivano più a lungo possibile (le persone anziane sono, ahinoi, tra i loro migliori clienti).

Che Veronesi sia vegetariano, è una cosa risaputa. Ma è davvero convinto dell’esistenza di un grande complotto ordito da Big Pharma? Ci siamo procurati il testo da cui sarebbe tratta la citazione: “Verso la dieta vegetariana”, di Umberto Veronesi e Mario Pappagallo. Il libro è suddiviso in tre parti: nella prima (circa 18 pagine), il famoso oncologo spiega le ragioni della sua scelta vegetariana. Pesano soprattutto le questioni etiche e la protezione dell’ambiente. Riguardo alle motivazioni nutrizionali, Veronesi mette in effetti in guardia contro a una dieta troppo ricca di grassi di origine animale (e quindi maggiormente a rischio obesità); ma questo discorso passa decisamente in secondo piano rispetto alle ragioni etiche. D’altra parte, Veronesi ha sempre motivato la sua scelta prima di tutto con il rispetto e la compassione verso il regno animale, e il libro non fa eccezione.

In tutto questo, la citazione incriminata non c’è. Nessuna accusa alle case farmaceutiche, nessuna ipotesi di complotto, niente di niente. I più scettici di voi possono controllarlo direttamente, dal momento che su GoogleBooks è presente un’anteprima del libro in cui la prima parte, quella di Veronesi, è riportata per intero.

Nessuna traccia della citazione neanche nella seconda parte del libro, quelle 52 pagine scritte da Mario Pappagallo. Anzi, il giornalista si occupa proprio di cercare di capire, a partire dagli studi pubblicati, come l’alimentazione possa influire sulla nostra salute (a cominciare dalla rassegna Food nutrition and the prevention of cancer). E sicuramente avrebbe poco senso basare tutto il discorso sugli articoli scientifici, per poi accusare le lobby farmaceutiche di contraffarne i risultati.

Seguono nel libro un breve glossario dei termini scientifici utilizzati e una raccolta di circa 200 ricette vegetariane curate da Carla Marchetti. Inutile dire che la citazione non è presente neanche qui.

Possiamo quindi catalogare la citazione come un falso deliberato, realizzato probabilmente per ragioni ideologiche.

Decidere di passare a un regime alimentare vegetariano è una scelta che può avere le sue ragioni, anche dal punto di vista salutistico. Ma è una cosa da valutare con un po’ di attenzione, magari con l’aiuto di un nutrizionista, e non semplicemente sulla base di una citazione letta per caso su internet. Specie quando questa citazione è del tutto inventata.

Foto di PDPhotos da Pixabay

Sofia Lincos

Sofia Lincos collabora col CICAP dal 2005 ed è caporedattrice di Queryonline. Fa parte del CeRaVoLC (Centro per la Raccolta delle Voci e Leggende Contemporanee) e si interessa da anni di leggende metropolitane, creepypasta, bufale e storia della scienza.

6 pensieri riguardo “Veronesi non lo ha mai detto

  • Difendo Umberto Veronesi a spada tratta: non è mai stato contro le Case Farmaceutiche, contro il Nucleare, contro il Profitto. Mi dispiace di essere d’ accordo con lui sulla Dieta Vegetariana, ma nessuno è perfetto. Per fortuna porta ad esempio le Scimmie e mi è sembrato, da una sua intervista su Radio Anch’ Io, che ritenga che tutte le Scimmie siano vegetariane: almeno su questo non sono d’ accordo, quindi posso ancora distinguermi da lui.

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  • Perche’ dovrebbe essere “contro le Case Farmaceutiche, contro il Nucleare, contro il Profitto” ? Mi sfugge la ragione. 

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  • Diventare vegetariani e’ la scelta più semplice e salutare che si possa compiere; l’atto di fede più vero nei confronti della Vita! Sono vegetariana da trent’anni;chi crea paure e allarmismi e’ contro la verità!

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  • Hai detto bene Caterina, il veganesimo, e in alcuni casi il vegetarianesimo, si possono accomunare ad una “fede” e come accade per le religioni a volte sconfinano nel fondamentalismo, dogmatismo, acriticismo e nel proselitismo, con la necessaria componente del disprezzo per il diverso che in questo caso sarebbe l’onnivoro.
     

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  • Riassumendo il bel post di medbunker sulla dieta “sana”.

    Una dieta vegetariana (non vegana) è altrettanto o più salubre di una dieta con un moderato apporto di carne. La carne non è “cancerogena”, un eccesso di carne (ad es. carne tutti i giorni è “eccesso”) favorisce alcuni  tumori. Ma lo fanno anche altri cibi, considerati “sani”. In fondo i vegetali non amano essere mangiati, e quindi si difendono.

    Questo significa che se uno, per motivi etici, vuol essere vegetariano, può farlo senza rischi. E riesce a farlo con buon senso e un minimo di guida, essenzialmente variando il più possibile la dieta. 

    La dieta vegana è più problematica. RICHIEDE l’uso di integratori alimentari per alcuni micronutirenti che vengono a mancare (e NON ci sono in equivalenti vegetali). Ma ancora, con attenzione, guida da un dietologo serio, e mentalità non talebana (se si verificano scompensi, tornare ad una dieta solo vegetariana), si può fare. Non è “più salubre”, semplicemente non è dannosa se gestita correttamente.

    Le diete più spinte, fruttariane, monofruttariane, diete “senza muco”, crudiste, ecc. sono invece pericolose e molto, altro che salubri.

    Purtroppo tutti tendiamo a considerare le nostre scelte “le migliori” sotto tutti i punti di vista. Non accettiamo che ogni scelta sia sempre un compromesso, con vantaggi e svantaggi. E questo soprattutto per le scelte grosse, come può essere quella vegana, non è possibile che io faccia tutta ‘sta fatica  nutrirmi solo in certi modi e questo sia potenzialmente pericoloso per la mia salute. Se poi la scelta ha un impatto morale alto, se è “sbagliato” fare diverso da me, sicuramente ci sarà anche qualche effetto dannoso sulla salute. Masturbarsi rende ciechi, usare anticoncezionali causa tare genetiche nei figli, essere carnivori causa il cancro. Se non vi convincete a “comportarvi bene” per motivi etici, almeno fatelo per la salute.

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