16 Aprile 2024
Il terzo occhio

Miracolo in TV: parla la diretta interessata

Mercoledì 27 febbraio ero ospite di Mattino 5, in qualità di consulente scientifico del CICAP per discutere di guarigioni miracolose.

Qui è possibile vedere la registrazione del programma.

Il tema centrale era orientato a evidenziare le miracolose guarigioni operate da padre La Grua, un esorcista e sacerdote carismatico, al quale venivano attribuite doti straordinarie. Durante il dibattito, tra le narrazioni dei miracoli riferite dai presenti, Paolo Brosio ha mostrato un video in cui si evidenziava un fatto spettacolare: una ragazzina con le gambe paralizzate, sotto gli occhi di migliaia di persone, cominciava a camminare. C’è da dire che il filmato riportava solo l’evento della passeggiata e non il momento in cui la piccola si sollevava da qualche parte, ma la cosa appariva comunque straordinaria. La bambina, tenuta per mano da una suora, accerchiata da gente e seguita dalle telecamere, camminava, seppure un po’ titubante, lasciando meravigliati sia gli ospiti della trasmissione sia la conduttrice Federica Panicucci, che mi ha chiesto di commentare il fenomeno. Trattandosi di un episodio che non avevo potuto analizzare personalmente, ho avanzato alcune ipotesi come la suggestione, i disturbi funzionali, lo shock emotivo, ripromettendomi di approfondire in un secondo momento la questione. Ovvia l’immediata reazione di alcuni ospiti che mi hanno accusato di cecità scientista o di rifiuto delle parole del Vangelo.

Ma la prudenza vuole che a fatti straordinari debbano seguire prove straordinarie. In particolare, è il caso di chiedersi se Paolo Brosio si sia preso la briga di verificare la veridicità del fenomeno prima di considerarlo come miracoloso. A quanto pare, la risposta è no.

Infatti, sulla questione c’è una testimonianza alternativa, quella della protagonista della vicenda, Erika Artabella, che ci ha contattati per raccontarci la sua esperienza.

«Quando mi sono vista in TV, in un primo momento mi sono emozionata, ho iniziato a ricordare vari momenti di quel giorno, l’immensa platea, i miei genitori, mia nonna e la mia voglia di farcela; in un secondo momento, ho provato soltanto molta rabbia, mi sono sentita strumento per la divulgazione di notizie false. Ho provato a contattare la redazione mandando un’email, precisamente questa: Buongiorno, Sono Erika Artabella. Vedendo la puntata del 27 febbraio 2013 (mi riferisco precisamente allo spaccato inerente ai miracoli) mi sono riconosciuta. Sono la bambina del filmato che avete mandato in onda. Volevo precisare alcune cose sia per rispetto mio sia per chi segue da casa, a prescindere che sia credente o meno. Non ero assolutamente inchiodata a una sedia a rotelle, ho sempre camminato prima di allora con l’aiuto dei miei genitori. Non è una critica alla religione o al programma, tanto meno un’offesa per chi sta sulla sedia a rotelle, ma la cosa che mi preme dire è che io non lo sono mai stata. Quindi dovreste prima informarvi piuttosto che dare delle notizie scorrette. […] Sicuramente c’è chi è stato miracolato ma, purtroppo, non sono io. Ad oggi ho 25 anni e se ho fatto qualche progresso lo devo alla medicina, ai miei genitori e anche alla fede, ma non mi sento di gridare al miracolo.»

Nata di 6 mesi, le venne diagnosticata una tetraparesi spastica. I suoi genitori si accorsero presto che non riusciva a stare seduta e tendeva a reclinare il capo all’indietro. La sottoposero, quindi, a sedute di fisioterapia presso un centro specializzato. Nel luglio del 1992, tramite amici, i genitori vennero a sapere della presenza di padre La Grua allo stadio di Caltanissetta e decisero di portarvi la figlioletta, animati dalla volontà di percorrere ogni possibile via per il bene della piccola. Lo stadio era gremito di gente e la famiglia non si era nemmeno accorta della presenza delle telecamere. Nessuno di loro sapeva di essere ripreso. Riferendosi alla propria situazione, Erika oggi afferma con decisione di non essere mai stata inchiodata ad una sedia a rotelle e di aver sempre camminato con l’aiuto dei genitori o di assistenti. L’intervento di padre La Grua non modificò affatto la sua situazione e, se non ci fosse stato quel servizio televisivo, la famiglia non avrebbe nemmeno conservato memoria dell’evento.

Purtroppo, molte sono state le vie pseudoscientifiche battute dalla famiglia, animata dalla speranza di ottenere risultati. Si sono rivolti, addirittura, ad una nota pranoterapeuta, investendo inutilmente tempo e denaro.

Fortunatamente, grazie a cure mediche adeguate (un intervento per l’allungamento dei tendini ed una riabilitazione effettuata presso un centro specializzato francese), la giovane ha iniziato a camminare mantenendo una postura eretta, seppur ancora con le stampelle.

Possiamo, quindi, affermare, sulla scorta della testimonianza della diretta interessata, che non si è verificata alcuna guarigione miracolosa. A quanto pare, ancora una volta la narrazione mediatica sensazionalistica ha prevalso sull’obiettività.

Foto di Luan Cabral su Unsplash

15 pensieri riguardo “Miracolo in TV: parla la diretta interessata

  • Molto interessante davvero, fa riflettere.
    Spero vivamente sia data la possibilità alla ragazza di portare la sua testimonianza anche nella trasmissione in questione, non conosco il programma, ma ho come l’impressione che abbia un pubblico abbastanza suggestionabile e che poco frequenti blog scientifici.
     
     

    Rispondi
  • Ancora una volta grazie Prof. De Vincentiis e spero di ripeterglielo altre mille volte.Ma Brosio e’ a conoscenza della testimonianza?

    Rispondi
  • Per quanto riguarda la Tua domanda, Luk, Paolo Brosio ha tanto di sito con possibilità di commento (sulla trasmissione del 27 c’è un articolo di presentazione il 26). Sennò Mario Artabella, che dice di essere il Padre di Erika, o Erika stessa, gli possono scrivere a testimonianze chiocciola paolobrosio punto it. L’ ho scritto male per evitare il doppio link, che blocca i commenti. L’ articolo è qui:
    http://www.paolobrosio.it/content/?p=10231
    Ho parlato di Mario Artabella perché avevo letto il suo commento sul sito del CICAP Puglia:

     

    Mario Artabella Per ARMANDO DE VINCENTIIS.non c’è stato nessun miracolo riguardante alla bambina nella puntata del 27 febbraio a mattino cinque, la bambina si chiama Erika , ora venticinquenne, e camminava cosi, non era ” inchiodata” su una sedia a rotelle. Dica a Paolo Brosio, che i miracoli non esistono. la frase ” alzati e cammina” forse solo uno l’ha detta. distinti saluti il padre di quella bambina.

    Rispondi
  • Considerazioni: la testimonianza di Erika è bilanciata da quella di Laura, quasi coetanea, presente in trasmissione e guarita da Padre La Grua. Più corretto sarebbe dire per intercessione di Padre Matteo La Grua, almeno in ambito Cattolico, ma non voglio andare troppo OT. Molti dei Miracoli di Padre la Grua sono descritti in questo libro, quello di Laura compreso:
    http://www.libreriadelsanto.it/libri/9788856620894/contro-satana.html Siccome ho assistito alle Messe di Guarigione di altri Carismatici, come Padre Serafino Falvo, può benissimo capitare che qualcuno si entusiasmi troppo e gridi al Miracolo prima che avvenga o, addirittura, senza che avvenga affatto. Purtroppo per Erika deve essere capitato questo. Ma ve ne sono sempre e uno solo ne basterebbe per dimostrare che è un fenomeno Paranormale. E, scientificamente parlando,  come non ne basta uno ad affermare che il soggetto è Carismatico (bisogna monitorizzarlo per lungo tempo) così non ne basta uno non vero a dimostrare che non ne faccia mai e tutti siano falsi. Se volete conoscere meglio Padre Matteo La Grua c’è anche una scheda su Wiki, che cerca di stare alla biografia senza affrontare il discorso dei Miracoli.

    Rispondi
  • Domanda: Erika potrebbe sporgere querela verso Canale5 per aver diffuso la sua immagine senza autorizzazione?

    Rispondi
  • Salve a tutti, riguardo la tua domanda Luk, ti rispondo personalmente dicendoti che mio padre ha contattato il signor Brosio dal quale non abbiamo ricevuto risposta. Ad Aldo Grano vorrei far presente che sono stata io personalmente a voler inviare una e-mail alla redazione e quindi non avrei alcun motivo di spacciarmi per mio padre. In quanto alla domanda di Paola rispondo dicendoti che l’idea non sarebbe male. Colgo l’occasione per ringraziare nuovamente il Prof. De Vincentiis, l’unico ad essersi interessato attivamente su quanto accaduto scrivendo questo articolo mediante il quale ho l’opportunità di rettificare quanto detto a mattino cinque. 

    Rispondi
  • Personalmente ci tenevo a ringraziare la protagonista di questa storia per l’onestà dimostrata, e per il tentativo di informare il pubblico su ciò che è avvenuto realmente. Riguardo alla possibilità di denuncia, invece, ho paura che una ripresa effettuata in un contesto pubblico (e un raduno in uno stadio lo è) non richieda l’autorizzazione del diretto interessato.

    Rispondi
  • @Erika:MI associo a Gavagai e ti dico grazie .Brosio forse un giorno fara’ chiarezza sulla vicenda?Penso proprio di no!

    Rispondi
  • Oltre all’incremento delle entrate pubblicitarie conseguente a notizie eclatanti, in questo caso sicuramente false, all’insaputa e senza utorizzazione della diretta interessata, probabilmente all’epoca anche minorenne, (che invito a segiure il consiglio di Paola e chiedede anche i danni), oltre ai soldi mi chiedo a che serve diffondere come vere notizie di miracoli e diavoli? Un’idea ce l’ho e mi preoccupa tanto.

    Rispondi
  • @Angelo,
    io dietro alla diffusione di queste notizie ci vedo soltanto quel metallo  come dice Figaro. Paolo Brosio per quanto ne so era quasi alla bancarotta, poi si è tirato su coi viaggi a Medjugorie, i libri, le ospitate TV…

    Rispondi
  • Al di là del fatto che in questa occasione si è accertato il “bidone”, rimane un problema di fondo: come i mass media parlano di miracoli e quali effetti determinano negli sprovveduti (e nei fanatici, che non aspettano altro che l’occasione per alimentare la propria intransigenza).
    Un plauso a De Vincentiis per avere il coraggio di andare nelle trasmissioni televisive che, per definizione, quando parlano di miracoli, trasmettono un messaggio sbagliato e tendono a presentare lo scettico come un guastafeste, accerchiato da intellettuali lucidi e pacati dello spessore di un Paolo Brosio o di un Pippo Franco.
    Le “guarigioni” sono fatti, eventi, che possono certamente essere interpretati, in un’uottica di fede, come manifestazione di Dio, ma sempre nella consapevolezza che si tratta di una propria interpretazione.
    Quello che i pippifranchi, e i paolibrosi (e un 50 % degli italiani insieme a loro) non sono in grado di comprendere è che la scienza è umile, e la scienza medica (che non è la fisica) lo è (lo dev’essere) in particolare. Questo spiega perché la scienza, di fronte alle guarigioni, non fa proprie le paolobrosiate che si sentono in quelle trasmissioni. Come non conosciamo la causa vera e profonda dell’insorgere di molte malattie, non conosciamo ciò che può determinarne il regresso. Questa è l’unica posizione onesta.
    Ecco perché vedere nelle guarigioni un segno di Dio è lecito, come vedere Dio nell’alba o in una vita che nasce. Pretendere che gli altri siano tenuti a condividere questa posizione è fanatismo. Una pippafrancata e nulla più.
     

    Rispondi
  • Questo il mio pensiero che riporto integralmente, su Paolo Brosio, inviato molto prima della trasmissione di canale5 e pubblicato sul n.1/13 della rivista “L’Ateo” come lettere alla redazione:
    -Non sopporto più che in qualunque talk show sia presente un rappresentante del clero con soluzione in tasca, nel divino, nella madonna, nella preghiera, mentre i nostri diritti, i nostri pensieri come se non esistessero. Dobbiamo fare di più, basta con questo “tsunami ideologico”, basta con Medjugorje e Brosio oramai fallito come giornalista e che si è riciclato come tour operator religioso nonchè racimolatore di soldi dai creduloni con la vendita dei suoi libri di chiacchiere. Scopriamo di più in pubblico le nostre grandi menti di studiosi, scienziati che con la loro intelligenza e carisma possano aprire le menti di gente ottuse, bigotta.

    Rispondi
  • Vai Flavio, che il Mondo Ti aspetta. Renderai un magnifico servizio alla Fede e distruggerai l’ Ateismo.

    Rispondi
  • Grazie per questa testimonianza. A quanti dicono che bisogna farlo sapere a Brosio, io dico che sarà tempo perso perchè raramente Paolo legge gli interventi (mio pensiero). Ma se anche li leggesse non risponderebbe ai critici. Troppo arroganti, senza fede e ‘Giuda increduli’ (come da Medugorje…).

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *