17 Aprile 2024
Il terzo occhio

La monaca di Dresda e il Ragno Nero: due veggenti, un dubbio

I recenti fatti di cronaca hanno riportato alla ribalta le numerose profezie sul destino del papato; accanto a quelle degli immancabili Nostradamus e San Malachia, alcuni quotidiani hanno citato anche le visioni di due oscuri religiosi tedeschi, la “monaca di Dresda” e il “Ragno nero“.

Il problema di questi testi, al contrario di ciò che avviene per quelli vaghi e fumosi di Nostradamus, non riguarda l’interpretazione; le profezie della monaca di Dresda, ad esempio, sono sufficientemente concrete per poter essere trasformate in previsioni verificabili. Il problema, semmai, riguarda le fonti dei testi.

Sia le profezie della monaca di Dresda che quelle del Ragno nero hanno in comune una cosa: il loro presunto scopritore, Renzo Baschera. Questo ex-professore, nato a Casacco (Udine) nel 1930, lasciò l’insegnamento per dedicarsi a tempo pieno alla professione di scrittore e ricercatore di testi profetici. Da allora pubblicò diversi libri; a lui viene attribuita la scoperta di innumerevoli veggenti, come il “monaco Basilio” o gli anonimi estensori delle “profezie della Sindone”.

Il problema è che Renzo Baschera non era uno storico. Forse geloso delle sue scoperte, in molti casi si guardò bene dal rivelare i dettagli riguardo alle profezie da lui individuate. Anche se nei suoi libri è in genere presente una bibliografia, questa riguarda esclusivamente le fonti storiche usate per controllare la veridicità delle previsioni. Non viene mai indicato dove si trovino le fonti originali da lui trascritte, in quale biblioteca, o fondo, o archivio. Senza sapere la provenienza dei testi, quindi, diventa impossibile anche solo controllare, banalmente, che non ci siano stati errori nelle sue traduzioni. Per questo motivo, i testi della monaca di Dresda e del Ragno Nero non sono mai stati studiati dal punto di vista storico: semplicemente, non si sa dove trovarli. Renzo Baschera sembra voler dire: fidatevi di me, non c’è alcun bisogno di fare controlli.

Un controllo invece andrebbe fatto, soprattutto quando ci si accorge di un fatto: le profezie riportate nei libri del Baschera sono, in generale, molto precise fino alla data di pubblicazione, e molto vaghe o totalmente sbagliate da quel momento in poi.

Questo è particolarmente evidente nella cosiddetta “profezia dei papi” della monaca di Dresda, riportata in un libro del 1976. Riportiamo parte del testo (fra parentesi, la corrispondenza con il pontefice, non presente nella trascrizione del Baschera):

Vedo i cavalli dell’ultimo carro. Li vedo uno ad uno e il loro posto, guardando il cocchiere, ormai impazzito, è il seguente:

Cavallo Bianco, con segno di Leone [Leone XIII]
Cavallo Nero, con segno di Pietà [Pio X]
Cavallo Giallo, con segno di Benedizione [Benedetto XV]
Cavallo Rosso, con segno di Pietà [Pio XI]
Cavallo Giallo, con segno di Pietà [Pio XII]
Cavallo Rosso, con segno del Precursore [Giovanni XXIII]
Cavallo Nero, con segno del Beniamino [Paolo VI]
Cavallo Bianco, con segno di Pietà [Giovanni Paolo I]
Angelo Maestro di Giosafat, con il segno dei Dodici [Giovanni Paolo II]
Angelo Guida di Giosafat, con il segno della Gloria [Benedetto XVI]
Angelo della Pietà, con il segno del Martirio [?]

I “segni” richiamano strettamente alla mente i nomi scelti dai papi, fino al 1976. Da lì in poi, cominciano a discostarsi notevolmente. Nella stessa profezia si dice:

Tre sono gli anni della palude: 1914, 1942, 1981. Sono tre piaghe che insanguineranno la terra. E l’ultima insanguinerà le vesti del sommo Pontefice. Il primo angelo di Giosafat apparirà a Roma dopo un tremendo terremoto e sarà imprigionato. Il secondo angelo di Giosafat giungerà a Roma per essere trucidato. E gli orti, e i poteri e le vesti di Cesare saranno disperse.

Di nuovo, le cose vanno bene fino al 1976 (le date della prima e seconda guerra mondiale sono indicate chiaramente), mentre la terza guerra mondiale avrebbe dovuto iniziare nel 1981 e coinvolgere anche il papa. Giovanni Paolo I avrebbe dovuto scegliere come nome “Pio XIII”, Giovanni Paolo II sarebbe dovuto finire in prigione, il suo pontificato avrebbe dovuto essere “breve e pieno di lotte”, mentre Benedetto XVI avrebbe dovuto essere ucciso, così come il suo successore (che sarà un tedesco, stando a un altro passo delle profezie).

La stessa cosa accade per le altre profezie della monaca di Dresda: fino al 1976 sono praticamente perfette, per gli anni successivi falliscono miseramente. Tanto per citare qualche esempio, entro l’anno 2000 avremmo dovuto assistere alla terza guerra mondiale, all’invasione della Gran Bretagna da parte dell’Unione Sovietica, al ritorno della monarchia e in seguito al trionfo del comunismo in Italia. Roma sarebbe dovuta essere distrutta da un terribile terremoto, e il mar Adriatico si sarebbe dovuto trasformare in un lago per effetto degli sconvolgimenti tellurici.

Lo stesso discorso si può fare con le profezie del cosiddetto “Ragno nero”: molto precise fino alla pubblicazione (anni ’70), molto vaghe e imprecise per gli anni successivi. A questa pagina, ad esempio, è possibile trovarne alcune: provando a leggere quelle relative agli ultimi anni passati, diventa davvero difficile trovare il bandolo della matassa e collegarle a eventi effettivamente accaduti. E anche in questo caso mancano le fonti originali, mentre la storia delle profezie sembra davvero frutto di invenzione. I testi del Ragno nero, ad esempio, sarebbero stati individuati dal professor Ludwig Birzer, responsabile di un gruppo di ricerche paranormali istituito direttamente da Adolf Hitler. Ebbene, il periodo storico relativo alla seconda guerra mondiale è stato studiato nei dettagli. Quasi tutto si sa, ad esempio, del fascino di Hitler per i sensitivi, e dei suoi rapporti con il “chiaroveggente” Erik Jan Hanussen. Ma di questo fantomatico “ufficio per lo studio del paranormale”, invece, nessuno storico sembra aver trovato traccia. Così come non si trovano tracce dell’abate Nicolas Holb, che per primo avrebbe reso note le profezie della monaca di Dresda all’inizio del 1800.

Ovviamente, non c’è la sicurezza assoluta che le profezie scoperte da Renzo Baschera siano frutto di invenzioni, però le circostanze sono sufficienti per suscitare forti dubbi. Lo studioso potrebbe essere stato davvero lo scopritore di testi fino ad allora sconosciuti. Ma anche in questo caso, senza un confronto con i testi originali è impossibile capire se, come minimo, le interpretazioni dell’ex-professore ne abbiano influenzato la traduzione. L’estrema diversità tra le profezie antecedenti e quelle successive alla loro pubblicazione è un fatto che non può davvero essere negato. In fondo, come recita una vecchia battuta:

E’ sempre difficile fare previsioni, specie riguardo al futuro.

Foto di NoName_13 da Pixabay

Sofia Lincos

Sofia Lincos collabora col CICAP dal 2005 ed è caporedattrice di Queryonline. Fa parte del CeRaVoLC (Centro per la Raccolta delle Voci e Leggende Contemporanee) e si interessa da anni di leggende metropolitane, creepypasta, bufale e storia della scienza.

19 pensieri riguardo “La monaca di Dresda e il Ragno Nero: due veggenti, un dubbio

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  • Bella sintesi, l’ho apprezzata molto. 😉
     
    Una cosa cosa che mi chiedo spesso è…minchia ma ‘sti ecclesiastici sono proprio fissati con l’apocalisse, ma  non possono prevedere anche qualche evento lieto?
    Chessò, una qualche ettolitro d’acqua che si trasforma in vino, cose così…:D

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  • Caro Simone, a dire il vero ci sarà comunque un lieto fine: Il nostro Pianeta non verà distrutto, nonostante la buona volontà di tutti, Creduloni e Scettici compresi, e verrà ritrasformato in un Nuovo Paradiso Terrestre. Inoltre, ogni tanto, qualche buona notizia di guarigioni miracolose da malattie dalle quali non si riusciva ad uscire neppure con l’ Omeopatia e la Psicomagia la diamo! Una precisazione: gli “ecclesiastici”, se per tali intendi i consacrati religiosi, sono oggi mi sembra in grande maggioranza con le orecchie chiuse di fronte alle Profezie Apocalittiche. Sono i Laici come me che ci credono.

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  • Non è che i laici credano di più alle previsioni apocalittiche. Può sembrare così solo per una distorsione percettiva a cui va incontro chi non è abituato ad usare la logica.
    Se alle previsiono apocalittiche tende a credere soprattutto chi ha disturbi paranoidi o similari, è del tutto normale che la popolazione di paranoidi sia più ampia nella popolazione complessiva che in un suo sottoinsieme, in questo caso quello degli ecclesiastici.
    Sarebe come dire che i calvi sono più diffusi tra i laici che tra i religiosi, sulla base del fatto che ciascuno di noi, nella propria vita, incontra più laici calvi che religiosi calvi.
     

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  • @Mens
    Non mi pare che crede alle profezie debba per forza essere affetto da deliri paranoidi. Altrimenti il 10% della popolazione mondiale dovrebbe essere paranoica solo per aver creduto alla storia dell’apocalissa Maya, e mi sembra davvero un po’ eccessivo…

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  • @Gavagai
    Non credo proprio che i paranoidi che hanno creduto alla profezia Maya fossero il 10% della popolazione mondiale. Mediamente, questo dovrebbe significare che il 10% delle persone che conosciamo hanno creduto alla profezia. Io invece non ho mai conosciuto nessuno che ci credesse. Non so se gli altri possono aver avuto esperienze così diverse dalla mia. Per dire la verità, ho saputo che ci credeva un nipote di un mio amico, ma, appunto, so che, a quanto mi dicono, è un ragazzo che ha qualche problema a livello psicologico.
    In Iinternet i numeri vengono sovrastimati perché ci si imbatte in luoghi virtuali in cui certi soggetti si concentrano o da cui sono attratti.
    Riguardo al millenarismo cattolico e alla mania delle profezie, pur avendo frequentato la Chiesa per molti anni della mia vita, non ho mai conosciuto personalmente nessun esaltato di questo tipo. Ma se cerco in rete trovo facilmente siti e forum in cui queste persone si concentrano.
     
     

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  • @Mens
    Io sto ai sondaggi:
    http://www.queryonline.it/2012/12/17/21122012-le-statistiche/
    In Italia stiamo messi un po’ meglio, siamo solo al 7%, ma parliamo comunque di milioni di persone. Non penso che abbiano tutti problemi mentali (altrimenti comincerei a preoccuparmi seriamente)! 😉
    In ogni caso non si può fare una statistica guardando solo le persone che si conosce, sicuramente risulterà falsata (sono un campione per definizione poco rappresentativo, esattamente come non si può fare una statistica guardando solo i siti internet…).

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  • Posso convenire sul fatto che il sondaggio sia più affidabile dell’esperienza di un singolo,ma è altrettanto vero che stiamo considerando un solo sondaggio. Altri potrebbero dare risultati diversi. Io, personalmente, do retta ai sondaggi quando li vedo tutti convergere verso uno stesso risultato. Altrimenti, li considero… come un instant poll… e ci siamo capiti. Potrebbero essere veri, o forse no.
    D’altro canto i disturbi mentali possono essere molto variegati: si può essere perfettamente normali soffrendo di un’ossessione paranoide specifica, in uno specifico campo.

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  • @Mens e Gavagai: vista la competenza con la quale parlate di disturbi paranoidi, penso siate psichiatri entrambi. In particolare Tu, Mens, oltre alla esperienza di tanti pazienti (più o meno di 150?) nel Tuo studio, Ti dispiacerebbe linkarmi una po’ di letteratura worldwide, su riviste psichiatriche, con risultati ripetibili sia che si operi in Gran Bretagna che in India, che documentii come alle previsioni Apocalittiche (ovviamente ben denominate e classificate) creda soprattutto (che vuol dire, nel range dal 50 al 100 percento, la parola “soprattutto”) chi è affetto da disturbi paranoidi? Sai, non mi riesce di trovarne.

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  • Basta poco, che ce vo’?
    Religious Paranoia: Delusions of a religious nature – the belief that they are a messenger from God for instance, or that the world is ending.
    Vale molto più di un singolo studio,in quanto si tratta delle linee guida internazionali
    http://www.healthguidance.org/entry/15511/1/The-Causes-of-Paranoia.html
    Naturalmente la casistica è varia (for instance vuo dire “per esempio”), ma non vedo come si possa pensare che uno sia paranoide se pensa di essere messaggero di Dio ma che non lo sia se, faccio tanto per dire, crede a una lunga lista di persone che dicono di essere messaggeri di Dio. E’ palesemente la stessa cosa.
    Né credo che si possa pensare he uno sia paranoide se ha la convinzione che il mondo stia finendo ma che non sia paranoide se pensa (faccio sempre per dire) che il mondo stia finendo per come lo conosciamo e stia per trasformarsi in paradiso. E’ palesemente la stessa cosa.
    Il soggetto paranoide, comunque, non si rende conto, per lo più, di essere paranoide, quindi nel caso in cui mi imbattessi mai in una persona con queste caratteristiche, questa farebbe sempre resistenza e si sentirebbe un incompreso, circondato da persone che non vedono ciò che a lui, anche in buona fede, sembra sinceramente evidente (nella sua visione distorta della realtà).

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  • E comunque, per ridurre tutto all’essenza della domanda del signor Grano, “the belief that the world is ending” significa “il credere che il mondo stia finendo”.
    Se uno lo crede vuol dire che lo si prevede. La fine del mondo è un’apocalissi.
    Quindi, per la scienza psichiatrica, credere alle previsioni apocalittiche è sintomo di paranoia religiosa.
    Questa è la realtà.

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  • Caro Mens, Tu bari al giuoco: mi mandi una definizione e la allarghi, automaticamente, a una categoria di soggetti. Io Ti ho chiesto lavori. In psichiatri un lavoro è uno studio su un certo numero di soggetti, con descrizione di diagnosi e terapia. Il fatto che esistano paranoie di tipo religioso (meglio sarebbe dire che esistano soggetti con affezioni psichiche che si manifestano in comportamenti patologici nell’ ambito di credenze di tipo religioso) è un conto; dimostrare poi che tutti i Veggenti e i Profeti esistenti al Mondo oggi  abbiano queste patologie significa studiarli, diagnosticarli e curarli. E i Profeti in cui io credo sono stati, in maggioranza, studiati e risultano sani di mente. Ma la stessa definizione deve essere dimostrata da studi con campioni vasti e  risultati riproducibili. Ad esempio, la mia definizione di Miracolo è questa: evento che viola le leggi della Fisica e/o della Chimica/ e/o della Biologia e/o della Medicina causata da un Essere che non vive nel nostro Mondo. Ora, una volta data la definizione, devo però dimostrare che i Miracoli esistono con una serie di studi su eventi che io considero tali. Quindi, una volta definita la Paranoia Religiosa, bisogna concretizzarla con letteratura medica, ovvero studio e terapia di simili soggetti. Se fosse lecito quello che Tu fai io, arbitrariamente come fai Tu, mi cerco, tra le definizioni di Delirio, quella che per me meglio Ti si addice (il delirio bizzarro) e dico che quelli che credono, come Te, che tutti coloro che credono che stiamo vivendo i tempi visti da Giovanni e descritti nel libro biblico detto Apocalisse siano soggetti paranoidi, sono affetti da Delirio Bizzarro. Su, da bravo, linkami i lavori che Ti ho chiesto e non sperare di cavartela con dei giudizi soggettivi. Sei del CICAP, quindi sei abituato a validare le Tue idee non col vocabolario, ma con gli studi scientifici. http://it.wikipedia.org/wiki/Delirio

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  • Allora, come mi sembra sia chiaro dal mio penultimo post, io, più che parlare dei profeti, parlavo di chi crede ai profeti. Più che parlare di chi fa previsioni apocalittiche, parlavo di chi crede alle previsioni apocalittiche.
    Questo lo sottolineo, perché, in quest’ottica, gli esami medici per comprovare la sanità mentale dovrebbero essere rivolti a chi crede ai “profeti” e non ai “profeti” stessi, che possono anche raccontare frottole consapevolmente.
    Detto questo, chi crede a chi dice di essere messaggero di Dio e chi crede a chi fa previsioni apocalittiche dimostra un sintomo che è tipicamente connesso con il delirio paranoide religioso. Da questa premessa non confutabile deriva la mia convinzione che in effetti all’esibizione di questo sintomo corrisponda effettvamente la presenza di tale disturbo.
    Tu non sarai d’accordo.
    Però se io cominciassi a manifestare dei sintomi coincidenti con quelli tipici di una malattia mentale comincerei ad interrogarmi,  a pormi il problema. Se comincio a sentire il bisogno di bollire le camicie che ho usato, posso dirmi che lo faccio perché mi piace l’igiene. Se però scopro che quello è un sintomo di uno specifico disturbo compulsivo, qualche domanda me la faccio, qualche dubbio, almeno, mi viene, di non stare bene, riguardo ad uno specifico spettro di attività e situazioni della mia vita.
    L’alternativa è alzare cortine fumogene, cavillare sulle parole, obiettare sulle sfumature. Ognuno fa quello che ritiene opportuno, per carità. 

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  • Tutte chiacchiere e distintivo nascosto, Mens. Chi sei realmente? Come Ti chiami realmente? Che laurea o che competenza hai nelle Scienze Mediche? Comunque, siccome sono generoso per natura, Ti dò una possibilità di riscatto: siccome immagino che Tu non sia Psichiatra (e, da come parli, non sei neppure degno di avere la tessera del CICAP) dì ad Armando De Vincentiis e/o a Francesco D’ Alpa (loro la competenza ce l’ hanno e sono pure alti ufficiali del CICAP) che, se vogliono, sono disposto a farmi visitare da loro per vedere se ho una sindrome paranoide o altri disturbi del genere.

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  • Aldo, non prenderla sul personale, si faceva per parlare. A me onestamente questo discorso interessa, perché mi piacerebbe molto capire se davvero una convinzione del genere possa essere solo il frutto di un disturbo mentale (e quindi il Cicap a questo punto diventa inutile), oppure se dipenda da altri fattori come l’educazione, le informazioni, le convinzioni e il vissuto personale di una persona (e qui invece il Cicap magari può aiutare, con una corretta informazione).
    Io su questo ho le mie idee (e penso si sia capito quali sono), ma proprio perché non sono un’esperta in materia sono più che disponibile a cambiarle, se mi si dimostra che le mie convinzioni non erano basate su fatti reali.
    In ogni caso il fatto che rientri tra i sintomi della paranoia religiosa non mi pare che dimostri molto (non vuol dire che tutte le persone che credono alla fine del mondo siano paranoiche). Anche perché, appunto, con quel 10% (però su questo ha ragione Mens, non è sicuro, ma personamente un dato che non ho elementi per contestare) mi sembra che siamo molto al di sopra dell’incidenza dei disturbi mentali…
    PS:Comunque, Aldo, non prenderla male, però non credo tocchi a te stabilire chi è “degno” di avere la tessera del Cicap e chi no. Giusto?

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  • Ecco, prendiamo il caso di quelli che hanno creduto alla profezia Maya.
    Il disturbo schizotipico di personalità è presente nel 3% della popolazione. Non è mica poco e, tenendo conto delle possibili imprecisioni dei sondaggi come quello sulla credenza Maya, i due dati (quello epidemiologico e quello sondaggistico) possono essere anche non troppo distanti.
    Per i sintomi legati alla superstizione e alle credenze e pratiche religiose per giungere ad una diagnosi è necessario tener conto del contesto culturale. 

    The prevalence of schizotypal personality disorder is approximately 3% of the general population and is believed to occur slightly more often in males.
    Symptoms that characterize a typical diagnosis of schizotypal personality disorder should be evaluated in the context of the individual’s cultural situation, particularly those regarding superstitious or religious beliefs and practices. (Some behaviors that Western cultures may view as psychotic are viewed within the range of normal behavior in other cultures.)

    Read more: http://www.minddisorders.com/Py-Z/Schizotypal-personality-disorder.html#ixzz2MbLt17Mm
     

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