19 Aprile 2024
Il terzo occhio

Il fondo parlamentare del senator Cirenga

In questi giorni un appello sta facendo il giro dei social network: un disegno di legge approvato in Senato garantirebbe una speciale “cassa di disoccupazione” per gli ex-deputati non rieletti nel 2013.

Ieri il Senato della repubblica ha approvato con 257 voti favorevoli e 165 astenuti il disegno di legge del Senatore Cirenga che prevede la nascita del fondo per i “parlamentari in crisi” creato in vista dell’imminente fine legislatura. Questo fondo prevede lo stanziamento di 134 miliardi di euro da destinarsi a tutti i deputati che non troveranno lavoro nell’anno successivo alla fine del mandato. Questo quando in Italia i malati di SLA sono costretti a pagarsi da soli le cure. Rifletti e fai girare.

Già a una prima occhiata, questo appello contiene tutte le caratteristiche tipiche di altre catene di Sant’Antonio “bufaline”: l’invito a farlo girare il più possibile, l’assenza di riferimenti cronologici, il messaggio inteso a suscitare il più possibile sentimenti di indignazione e rabbia contro la “casta” dei politici.

Questa volta, poi, bastava un po’ di aritmetica per insospettirsi: sommando i voti a favore e gli astenuti si arriva a 422, un numero troppo alto rispetto a quello effettivo dei senatori (315, a cui si aggiungono gli attualmente 4 senatori a vita).

Senza contare che la cifra in gioco sarebbe davvero spropositata: 134 miliardi di euro, cioè quasi 500 milioni di euro per ogni senatore (per fare un confronto, il decreto “Salva Italia” varato da Mario Monti prevedeva un gettito lordo di circa 30 miliardi).

In questo caso, comunque, la verifica è facile: sul sito ufficiale del Senato non ci sono tracce del fantomatico senator Cirenga, né risultano agli atti il disegno di legge o la relativa votazione (il senatore ha, invece, una pagina Facebook, che, però, risulta creata successivamente al diffondersi della bufala, il 24 dicembre, e con chiaro intento satirico).

Secondo Sfera Pubblica questo appello gira almeno dal 17 dicembre, ma è difficile capire  se quella individuata dal quotidiano online sia proprio l’orgine della bufala, o se l’appello sia stato ripreso da un’altra fonte. Quello che è certo è che nell’ultimo mese il messaggio ha registrato parecchie migliaia di condivisioni (quasi 36000 solo per la pagina segnalata in precedenza).

Una curiosità: in alcune zone della Sicilia, la cernia viene chiamata proprio “cirenga”. Sarà per questo che così tante persone hanno “abboccato”?

Foto di Hansjörg Keller da Unsplash

Sofia Lincos

Sofia Lincos collabora col CICAP dal 2005 ed è caporedattrice di Queryonline. Fa parte del CeRaVoLC (Centro per la Raccolta delle Voci e Leggende Contemporanee) e si interessa da anni di leggende metropolitane, creepypasta, bufale e storia della scienza.

3 pensieri riguardo “Il fondo parlamentare del senator Cirenga

  • Tante persone abboccano semplicemente perché è sceintificamente dimostrato che i Parlamentari Italiani rubano. In sostanza sarebbe come far girare la notizia, con finti studi,  che questo inverno nevicherà più del precedente: tutti ci crederanno senza tante verifiche. A me, comunque, la notizia è arrivata sulla mail contestualmente alla smentita di uno sbufalatore.

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  • Condivido quando detto da Aldo Grano e aggiungo: in Italia è risaputo e confermato dai mass media che alcuni soggetti della classe politica fanno uso improprio di danaro pubblico; inoltre è risaputa la enorme differenza di retribuzione tra un parlamentare (sia senatore che deputato) rispetto ad altre figure di lavoratori pubblici, come vale lo stesso per i privilegi che vantano le figure di cui sopra. Ci sarà un motivo al fatto che una volta presa una poltrona nessuno ha intenzione di mollarla no? Altro che “per il bene del Paese” ognuno pensa al proprio interesse. Una notizia così fa parte del panorama politico italiano ed è normale che si pensi a verità e non ad una bufala

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  • Mi puo anche stare bene un aiuto, ma che sia uguale a quello che loro parlamentari riconoscono ai comuni cassaintegrati italiani. 800 euro al mese.

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