16 Aprile 2024
Il terzo occhio

Terremoto a Roma: teorie e terrorismi

Cosa pensereste, se un giorno doveste trovare sul parabrezza della vostra auto un volantino annunciante un sisma, a firma della Protezione Civile?

È quello che è successo agli abitanti della città di Ciampino verso il 20 gennaio di quest’anno; le centinaia di appelli affissi su muri e vetrine mettevano in guardia verso un «terremoto di notevoli proporzioni» previsto da Raffaele Bendandi per l’11 maggio 2011, e consigliavano a tutti di «dormire fuori dalle abitazioni da 2 giorni prima a 2-3 giorni dopo la data prevista».

Questa notizia circola già da un po’ di tempo, amplificata recentemente dal passaparola sui social network (ne parla qui su OggiScienza Stefano Dalla Casa), e col tempo si è arricchita via via di nuovi particolari: secondo alcuni i terremoti che dovrebbero devastare Roma sarebbero due (oltre a quello dell’11 maggio 2011 se ne aggiungerebbe un altro il 5-6 aprile 2012); secondo altri la previsione sarebbe stata confermata addirittura da Giampaolo Giuliani, il tecnico dell’istituto di Fisica presso il Gran Sasso salito agli onori della cronaca in occasione del terremoto dell’Aquila.

Ma come stanno davvero le cose?

Per quanto riguarda i volantini di Ciampino, la Protezione Civile ha negato ogni coinvolgimento, e ha sporto denuncia contro ignoti per procurato allarme.

Per quanto riguarda la previsione attribuita a Raffaele Bendandi, astronomo e sismologo autoditatta, è invece necessario fare alcune precisazioni: tanto per cominciare, bisogna dire che queste profezie sono “apocrife”, nel senso che non si trovano da nessuna parte nelle carte dello scienziato faentino. Paola Lagorio, presidentessa dell’Associazione La Bendandiana, dove vengono custoditi i manoscritti di Bendandi, lo ha spiegato più volte, sia in interviste sia  in apparizioni TV:

Le notizie su un presunto terremoto previsto per l’11 maggio 2011 a Roma sono destituite di ogni fondamento. E poi Bendandi non poteva fare previsioni così a lungo termine.

Ma in che cosa consisteva il metodo usato da Bendandi? E soprattutto: ha qualche validità scientifica? Il Cicap se ne è già occupato, in passato, all’interno dello speciale terremoti di Scienza & Paranormale. Riportiamo alcuni estratti dell’articolo di Mauro Carta:

Il concetto si esprime facilmente: la Luna e il Sole influenzano la superficie terrestre attraverso la loro forza di attrazione gravitazionale.  […]

Come appena evidenziato, gli effetti delle forze di marea esercitate dalla Luna e dal Sole non hanno effetti visibili sulle aree continentali (anche se è possibile rilevare quasi insignificanti variazioni a livello strumentale). Ed è proprio qui che la scienza ufficiale diverge dalle idee di Bendandi. Secondo il sismologo di Faenza, infatti, le forze di marea avrebbero conseguenze molto più serie sulle rocce della crosta, arrivando addirittura a favorire, se non a causare, movimenti tellurici come i terremoti e le eruzioni vulcaniche.

Un’osservazione può emergere facilmente: se così fosse, essendo le forze di marea abbastanza regolari (l’alta e la bassa marea si alternano infatti ben 4 volte al giorno, ogni sei ore circa) allora anche i terremoti dovrebbero ripresentarsi a cadenza altrettanto regolare, ma così non è.

Una spiegazione “bendandiana” potrebbe essere la seguente: le forze di marea sono dovute principalmente all’attrazione gravitazionale della Luna, secondariamente a quella del Sole (il Sole ha un diametro 400 volte maggiore di quello lunare, ma si trova anche a una distanza quasi altrettante volte maggiore). Com’è noto, le maree non sono tutte uguali. Infatti esistono maree deboli, o maree morte, che avvengono quando il Sole e la Luna si trovano a formare un angolo di circa 90° rispetto alla Terra (quadratura), per cui l’attrazione della Luna e quella del Sole si sottraggono, e maree molto forti (o maree sigiziali) che hanno luogo quando il Sole, la Terra e la Luna si trovano allineati, e in questo caso le forze di attrazione lunisolari si addizionano. Quindi è evidente che, per chi ritiene che le forze di marea possano deformare la crosta terrestre, le maree sigiziali rappresentano la congiunzione più favorevole. A ciò si aggiunga l’eventuale allineamento di altri corpi celesti quali Mercurio, Venere, Marte soprattutto Giove.

Il problema, però è questo: le idee di Bendandi non hanno alcun fondamento. La “teoria astro-sismogenica”, che periodicamente emerge da parte di scienziati più o meno autodidatti, è stata messa alla prova e non si è trovata alcuna correlazione che potesse legare i terremoti al di sopra di un certo grado di magnitudo con il nostro satellite (correlazioni sono state trovate invece tra i piccoli terremoti superficiali e le forti maree sigiziali; si veda ad esempio l’articolo “Earth tides can trigger shallow thrust fault earthquakes“, E. Cochran et al., Science 2004). Purtroppo, al momento attuale, non esiste ancora nessun modo per prevedere i fenomeni sismici con così largo anticipo.

Meno probabile ancora è un legame tra i terremoti e gli altri pianeti del sistema solare. Citando l’articolo di Scienza & Paranormale:

In realtà, la formula di Newton sulla gravitazione universale basta da sola a fornirci qualche utile spunto di riflessione. La forza esercitata reciprocamente tra due corpi è inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza. Questo significa che se la distanza raddoppia, la forza non si limita a dimezzarsi, ma diminuisce molto più velocemente (si riduce a un quarto). Es. se la distanza iniziale di 10 metri viene portata a 20, la forza diminuisce di quattro volte; se la distanza aumenta sino a 30 metri, la forza si riduce a 1/9 di quella iniziale, e così via. È facile capire quale può essere l’influenza della forza di gravità di un pianeta gigante come Giove, che però dista dalla Terra in media 800 milioni di kilometri (oltre 5 volte la distanza del Sole dalla Terra).

In realtà, tali allineamenti planetari sono stati segnalati di volta in volta in questi anni dagli astronomi, pur mancando di un reale significato, se non quello meramente geometrico. Per esempio ce ne fu uno molto “temuto” nel 1982, e un altro nel maggio del 2000, ma senza che si sia registrata alcuna catastrofe, e in particolare nessun aumento dell’attività sismica. Del resto, l’allineamento più marcato si ebbe nel 1128, quando buona parte dei pianeti del sistema solare si trovarono compresi nella stessa parte dell’eclittica, entro un raggio di “appena” 43 gradi. Eppure anche allora non si registrarono particolari conseguenze, come cataclismi, né si verificarono più terremoti del solito.

Insomma, intorno all’11 maggio ci saranno in effetti due congiunzioni astrali, rispettivamente tra Giove e Mercurio e tra Venere e Giove, ma non è il caso di preoccuparsi. Per la cronaca, il 5-6 aprile 2012 non ci sarà nemmeno quello.

Inoltre c’è un’altra questione messa in evidenza da Enzo Boschi, direttore dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia:

La teoria di Bendandi ha un punto molto debole: non rispetta il Principio di conservazione dell’energia. È vero che i corpi celesti esercitano un’attrazione sulla Terra, ma le forze in campo sono piccole in confronto al grande quantitativo di energia che si presenta in occasione di un sisma.

In pratica: così come la Luna è in grado di provocare le maree, ma non uno tsunami, allo stesso modo agendo sulla crosta terreste può provocare piccole variazioni (rilevabili solo strumentalmente), ma sicuramente non il «terremoto di notevoli proporzioni» profetizzato.

Anche la storia secondo cui  Giampaolo Giuliani avrebbe confermato la data di Bendandi è una bufala. Lo stesso Giuliani ha pubblicato sulla sua pagina Facebook il seguente commento:

Evitate di attribuire al sottoscritto previsioni sismiche che non posso nel modo più assoluto fare. Tutti sanno che che con la mia ricerca sperimentale posso dare un allarme non superiore a 6-24 ore e solo entro un raggio d’azione delle stazioni di rilevamento, pari ad 80/100/120 km massimo.

In conclusione: la previsione del terremoto romano non ha davvero nessun fondamento. Questo ovviamente non significa che è impossibile che l’11 maggio si verifichi un terremoto. Anzi, nel nostro Paese avvengono continuamente scosse di lieve intensità, ma una previsione certa su data e luogo di un terremoto di grossa portata è, al momento, impossibile da fare.

La data dell’11 maggio potrebbe essere emersa da qualche scherzo sfuggito ai suoi ideatori, ma potrebbe anche essere uno di quegli allarmi-terremoto creati da ladri senza scrupoli per agire indisturbati, come ipotizzato dalla stessa Protezione Civile. Gli abitanti di Roma sono avvisati.

Foto di Chait Goli da Pexels 

Sofia Lincos

Sofia Lincos collabora col CICAP dal 2005 ed è caporedattrice di Queryonline. Fa parte del CeRaVoLC (Centro per la Raccolta delle Voci e Leggende Contemporanee) e si interessa da anni di leggende metropolitane, creepypasta, bufale e storia della scienza.

65 pensieri riguardo “Terremoto a Roma: teorie e terrorismi

  • Pingback: L’11 Maggio un terremoto devasterà Roma. Ma anche no. « Oggi Scienza

  • Voglio fare una previsione anche io. prevedo che non avverra’ nessun terremoto
    in quel di Roma. se indovino, non dimenticate il premio……

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  • Il premio naturalmente e’ il milione di dollari di James Randi. e se RANDI non c’e’ mi sara’ consegnato da Beatrice Mautino di tasca sua.grazie.

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  • @Luk: non ho capito se prevedi che non avverrà MAI alcun terremoto a Roma e dintorni o semplicemente, che se avverrà, non avverrà l’ 11 Maggio 2011. Se anche uno scettico giuoca sull’ equivoco come molti profeti amatoriali , non c’è più Religione!

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  • Premettendo che sono assolutamente d’accordo con la linea generale dell’articolo, vorrei cercare di capire l’affermazione del sig. Boschi: cosa intende con il fatto che la teoria non si accorda con il principio di conservazione dell’energia? Se io ho un sistema in equilibrio instabile che ha accumulato una grande energia potenziale, non serve affatto una quantità di energia equivalente per rompere l’equilibrio, ma ne può bastare molta meno; per chi non ha familiarità con questi concetti: supponiamo di avere una pallina posta esattamente in cima ad una collinetta, fatta in modo che l’unico punto di equilibrio della pallina sia la cima della collinetta stessa. Bene, se io ora dò una spintarella, anche piccolissima, alla pallina questa (essendo in una posizione di equilibrio instabile) rotolerà lungo il fianco della collinetta, trasformando l’energia potenziale in energia cinetica. Perciò non mi sembra esatto dire che è sufficiente invocare il principio di conservazione dell’energia per negare la possibilità che le forze mareali provochino terremoti.

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  • Non esistono profeti amatoriali e profeti seri.
    O si gioca sull’equivoco (e con le singole profezie si cerca di coprire quanti più casi possibile) o si gioca sul numero di profezie sparate (e si fa affidamento sul fatto che i grulli noteranno solo quelle centrate), o si gioca sull’ esame statistico-probabilistico dei fenomeni.
    Oppure si combinano insieme le tre tecniche.
     

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  • Ci sarebbe da discutere su ogni punto di quelli elencati, ma non è il caso di farlo qua; non si risolvono nei blog le teorie scientifiche.

    Quel che è certo è che:
    nessuno è in grado di “destituire” niente; solo di aumentare la confusione ed è quel che si sta verificando:
    http://astrologia.astrotime.org/rassegna_stampaProtez-Civile.htm

    la scienza dei sismologi si limita a prendere atto dei terremoti soltanto DOPO che si sono verificati;
    non è mai stata in grado, come invece ha fatto Bendandi, di prevederne UNO; perciò glie l’hanno fatta pagare cara

    di conseguenza non è in grado di smentire nulla, ed è ben poco rassicurante citare fonti scientifiche prive di mezzi probatori, ma che sa solo esprimere diniego; anche perché l’11 Maggio vi sarà un allineamento ESATTTO (non entro un angolo di “appena” 43° e non verso il Sole) di quattro Pianeti tra cui la Terra:
    http://astrologia.astrotime.org/image/allineamento_11052011.png

    il principio gravitazionale può NON essere il solo che interviene a provocare un sisma, almeno fino a prova contraria, che non c’è mai stata:
    http://astrologia.astrotime.org/Terremoti-nel-Mondo.html

    e per finire, proprio per la cronaca diretta dagli studiosi, se non sarà l’11 Maggio, è stato spostato al 10 Giugno! (vedi 1° link soprastante)
    Vi dice niente?

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  • Aldo, ti diro’ di piu’ non avverra’ne il 9 e nemmeno l’11.

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  • @Alberto
    Di per sè le due situazioni non mi sembrano così confrontabili: nel caso della palla c’è una forza impulsiva, nel caso della luna c’è una forza continua, che “spinge” in ogni momento, e in direzioni sempre diverse tra loro.
    Comunque, anche se la piccola spinta data dall’effetto marea fosse teoricamente in grado di scatenare il potenziale elastico accumulato, mi sembra di capire che il punto chiave dell’articolo resta un altro: la correlazione tra terremoti e maree non c’è. Niente accordo sperimentale, teoria sbagliata. Punto.

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  • @Gavagai: Ritengo che l’affermazione di Boschi sia comunque sbagliata dal punto di vista concettuale: se fosse sufficiente invocare il principio di conservazione dell’energia il dilemma sarebbe già stato risolto dai fisici teorici, senza alcun bisogno di studi di correlazione. Diciamo che dal direttore dell’INGV mi sarei aspettato un’affermazione un po’ più precisa.
     
    Solo per puntualizzare, l’esempio è adattabile anche alla situazione di una forza continua e pseudo-periodica: proseguendo con l’analogia, se immaginassimo di “segare” la cima della montagna e di porre la pallina sul piano ora creatosi, questa sarebbe in una situazione di equilibrio “neutro”, né stabile né instabile. Supponiamo ora di applicare alla pallina una forza pseudo-periodica (come potrebbe esssere quella mareale) in modo continuo: a questo punto, può capitare (per esempio a causa di fluttuazioni statistiche, o per come è fatta la forma funzionale della forza) che l’ampiezza dell’oscillazione della pallina sia tale da farle superare il bordo del piano, facendola rotolare e incrementando di conseguenza la sua energia.
    Mi rendo conto he l’esempio è molto superficiale e ingenuo, ma proprio per evitare che i sostenitori di queste teorie si aggrappino alle sviste degli esperti, ritengo si debba essere sempre vigili e precisare bene le proprie affermazioni.
     

    Rispondi
  • Per la cronaca, segnalo che l’utente ASTROTIME (un astrologo dilettante) è una delle principali persone che stanno pubblicizzando da mesi la storia del terremoto a Roma dell’11 maggio 2011. Basta cercare su internet i forum dove si discute della cosa più la parola astrotime.

    Rispondi
  • @Luk: guarda che Randi mica Ti dà un milioneeseicentomiladollari così per beneficienza: cosa intendi dire affermando che non avverrà né l’ 11 né il 9? Se non specifichi mese, anno e, magari, anche l’ ora, hai in automatico 29 probabilità su 31 di indovinarci comunque!
    Ora, però, ammettiamo, per un momento, che l’ 11 Maggio 2011 avvenga realmente un terremoto di notevoli proporzioni con epicentro a Roma o immediate vicinanze. Mettiamoci nei panni di Luca Neri, che si è encomiabilmente prestato a censire le preveggenze dei terremoti di alcuni sensitivi che si erano presentati nel blog di Massimo. Ammettiamo che una di questi (finora si è ufficialmente candidata solo una donna, vado a memoria) dica di sentire l’ avvicinarsi di un terremoto il giorno 10 Maggio 2011. Domanda: in questo caso gli si dà un primo abbuono, o si considera la prova nulla perché ormai tutto il Mondo sapeva che l’ 11 Maggio 2011 ci sarebbe stato un terremoto a Roma?

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  • Aldo, naturalmente mi riferivo scherzosamente ai giorni della previsione . Per le preveggenze dei terremoti nel blog di Massimo Polidoro si e’prestato LUca Menichelli  e non Luca Neri (che sarei io) . E purtroppo una sola candidata . sigh!!!!!

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  • Caro Luk, ovviamente anche io scherzo, anzi ci siamo dati entrambi alla goliardia più sfacciata. Certo, se veramente accadesse un terremoto disastroso a Roma l’ 11 Maggio prossimo, ci sarebbe da piangere non solo per le vittime (tra l’ altro mia figlia abita a Roma da tre anni) ma anche per gli Scettici e per i Creduloni della mia tribù: non vi sono Profezie, tra i Profeti che ritengo attendibili, che parlino di un terremoto devastante a Roma tra così pochi giorni.

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  • @Alberto
    Ho capito che cosa intendi, tuttavia la dichiarazione di Boschi non mi sembra così sbagliata. Insomma: Bendandi afferma di possedere un metodo per prevedere esattamente i terremoti, guardando SOLO le configurazioni planetarie. E quindi a prescindere dal fatto che ci sia appena stato un terremoto, o dall’energia elastica accumulatasi nella faglia (ovvero, usando l’analogia della pallina, dal fatto che la pallina stia al fondo della buca, oppure sul picco).
    In questo contesto spiegare che di per sè l’attrazione lunare ha troppa poca energia per causare da sola un terremoto devastante non mi sembra del tutto fuori luogo.

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  • @AstroTime
    10 giugno? non saprei… appena prima dei referendum? 😀
    Scherzi a parte: ma si può sapere perchè proprio il 10 giugno? Anche a voler seguire la teoria di Bendandi, non ci sarà nemmeno un allineamento planetario in quella data!

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  • Gavagai
    Non è a me che devi chiederlo!
    non l’ho “decisa” io, così come non ho dato inizio a tutta questa storia dell’11 Maggio (quando sono entrato per verificane una eventuale rispondenza sul terreno astrologico, ne parlavano già in cento).

    Il 10 Giugno è solo il risultato di un ennesimo rivoltare la frittata ad opera degli “addetti”: l’ho documentato piuttosto chiaramente (vedi il link sopra, riferito alla Protez-Civile, che non sto a ripetere); il fatto è che oggi si tende un po’ a discutere senza tanto leggere… ;).

    Ad ogni modo ho esaminato pure quella data e, anche senza allineamento (eliocentrico), non è una giornata da prendere sottogamba; tanto per la cronaca.

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  • @Gavagai
    “.. guardando SOLO le configurazioni planetarie.”

    Penso che tu abbia ragione; probabilmente Bendandi era troppo impegnato ad approfondire la sua scoperta.
    Quello di combinare i diversi fattori però è lavoro che potrebbero completare altri, se non fossero affetti da una sorta di miopia scientifica che si perpetua.

    B. non ha tenuto neppure conto, mi pare – ma lo verificherò presto – del punto di vista geocentrico, che a sua volta è importantissimo; e sto cercando di documentarlo in modo inequivocabile (i.e. Rat Island). Prima o poi lo capiranno.

    Anche secondo me l’influsso lunare non è di per sé sufficente; ma soprattutto dovrebbe valere il fatto che non è autonomo, bensì risente e convoglia più o meno come una lente le condizioni di equilibrio dinamico-geometrico di tutto il sistema solare.

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  • I miei sinceri complimenti per l’articolo. Sinceramente sono un po scettico e quindi non credo proprio a tutto, ho bisogno di certezze.

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  • @Cartomanzia
    non so se ti rivolgi ad AstroTime, posso solo supporlo dalla sequenza dei commenti.

    ti rispondo che tutti abbiamo bisogno di certezze; in questo vedo un lato positivo, ma anche la più insidiosa delle trappole poiché le certezze sono ridige, non flessibili come dovrebbe essere la Conoscenza.
    il primo passo verso le certezze cmq sta nel ricercare delle risposte, senza compromessi.

    quanto al puro credere, può essere ancor meno indicato, poiché è più facile che rappresenti una debolezza che non una forza.
    l’ideale forse è dubitare, ma senza precludere niente.

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  • @Gavagai: Se Boschi avesse detto qualcosa del tipo “l’energia accumulata nelle rocce a causa delle maree lunari è stimata essere 5-6 ordini di grandezza inferiore rispetto a quella tipica necessaria a provocare la frattura” non avrei fiatato. Ma invocare un principio così generale come quello di conservazione dell’energia presuppone che sia possibile sfruttarlo per dimostrare che ciò non sia possibile. Ora, siccome in realtà sono state trovate delle (limitate) correlazioni tra sismi e maree, come tra l’altro è scritto nell’articolo, dobbiamo ipotizzare che potrebbe essere possibile che esista anche un meccanismo fisico che lega i due fenomeni: se questo fosse il caso, cosa dovremmo fare? Buttare a mare il principio di conservazione dell’energia? O riconoscere che magari lo si è invocato a sproposito?
     
    So che è una questione più di forma che di sostanza, ma ritengo che la cosa sia da evidenziare per almeno due motivi:
    1) perchè anche la forma, in ambito scientifico è importante;
    2) per togliere un potenziale appiglio a chi diffonde queste idee pseudo-scientifiche.

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  • Buonasera, non dimenticate che Bendandi aveva già previsto altri terremoti in passato con date precise, io penso che la popolazione dovrebbe poter decidere cosa fare in quei giorni, se dovesse succedere veramente pensate solamente a tutti quei bambini che si troveranno in una situazione tragica lontano dalla propria famiglia.

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  • Paolo ma che senso ha commentare un articolo che non lo si è neanche letto?
    Bendandi, che tra l’altro era un falegname non un sismologo, non ha mai fatto questa previsione, è la stessa fondazione che cura le sue carte a confermarlo!

    Per quanto riguarda la bufala, periodicamente viene messa in giro la voce di un terremoto a Roma desunto da fantomatici studi di persone non esperte in materia.
    Vorrei solo ricordare a voi tutti che l’anno scorso avvenne la stessa cosa:
    http://www.romatoday.it/cronaca/allarme-terremoto-castelli-veggente-denunciata-per-procurato-allarme.html

    Mi cheido quest’anno se ci sarà la stessa denuncia per procurato allarme agli autori della bufala

    Rispondi
  • @Astrotime, visto che stai pubblicizzando la cosa in modo insistente su internet, volevo chiederti se hai mai sentito parlare del reato di procurato allarme.

    Rispondi
  • @Abaco, guarda che io non sto “pubblicizzando” proprio niente; sto commentando degli eventi planetari seri, nonché dei fatti culturali e sociali – che sono alla base di questo casino – e non “con insistenza” ma con il pieno diritto di un libero ricercatore, che dedica agli altri il suo lavoro; pur sapendo di infastidire qualcuno.

    Se ti dai la pena di leggere i miei articoli invece di minacciare a vanvera, scoprirai che commento anche il procurato allarme, insieme al mancato allarme ad opera dei vari responsabili (che continuano a contraddire da una parte quello che hanno detto dall’altra).
    Inoltre dichiaro fin dall’inizio di seguire un percorso non ufficiale e non scientifico, per cui non posso allarmare proprio nessuno: sta scritto a chiare lettere.
    Non ho ricevuto obiezioni alle mie analisi, semmai al valore dell’astrologia.

    Quelli che pubblicizzano sono altri, che ci marciano pure; io non faccio che aggiungere dei commenti indicativi, tutti preventivamente esaminati ed accettati da chi gestisce i blog E GIÀ NE PARLA per sua iniziativa e a grandi titoli; e lo faccio poiché il pubblico ha tutto il diritto di sentire più di una campana; ho discusso l’argomento con le persone interessate, ma non ho mai cercato di convincere alcuno dei miei punti di vista.

    Non tengo aperto un blog per sbandierare vero e falso alla moda, non commercio niente e non faccio pubblicità sul mio sito del tutto no-profit.
    Ce ne sono più di trecento che parlano della stessa cosa e tu vorresti chiudere la bocca a me? forse perché sono uno dei pochi che ha qualcosa da dire di non copiato/incollato da altri? chi mi vuole leggere, mi legge. punto.

    Lo stesso Giuliani se ne è uscito in due interviste recentissime con affermazioni tecniche che collimano con le mie osservazioni di tre mesi fa…

    Di cosa stiamo parlando? c’è forse qualcosa di dimostrato?

    E tu hai mai sentito parlare della libertà di parola?
    ti ho forse allarmato, o ti disturbano quelli che non la pensano come te?
    bene, se dovrò sentir ripetere questa storia, magari firma con Nome e Cognome, così posso sporgere querela.

    Rispondi
  • Pingback: Terremoto a Roma: parla l’INGV

  • Un aggiornamento: oggi mia figlia mi ha detto che torna a Firenze per l’ 11 Maggio, perché ha paura. Ho provato a tranquillizzarla, ma non ha abboccato. Morale: 1) è difficile convincere con la razionalità anche i parenti.2) A Roma la psicosi ha contagiato anche ambienti scettici, come quello che frequenta mia figlia.

    Rispondi
  • Accolgo la Tua provocazione, Cingar. Il sito che linki riporta solo la traduzione in Italiano di un libro antico, quindi non può essere facilmente denunciato per procurato allarme. Capisco che, per Te, il solo fatto che l’ Apocalisse appartenga ai Libri della Bibbia Cattolica la qualifichi come opera di ciarlatani, ma non credo ti sarà facile convincere una giuria. Io, invece, affermo, e me ne assumo la responsabilità, che i tempi che stiamo attraversando sono proprio quelli descritti da Giovanni nei capitoli dell’ Apocalisse che vanno dal quarto al ventesimo e che i prossimi anni vedranno morire a seguito di guerre, pestilenze,carestie, cataclismi naturali almeno un terzo dell’ Umanità. Ed ora, denunciami pure per procurato allarme e per ciarlataneria.

    Rispondi
  • @Cingar
    Ti posso dare due spiegazioni:
    1) Il procurato allarme si ha quando “Chiunque, annunziando disastri, infortuni o pericoli inesistenti, suscita allarme presso l’autorità, o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da euro 10 a euro 516.” Quindi: se le autorita’ non sono obbligate a muoversi per porre fine all’allarme (come nel caso dei volantini firmati “Protezione Civile” di Ciampino, che ovviamente hanno obbligato l’ente a rispondere a innumerevoli telefonate di cittadini preoccupati), non e’ reato. Magari sbagliero’, ma non credo che l’Apocalisse generi tutto questo allarme tra le nostre autorita’…
    2) Al massimo bisognerebbe denunciare San Giovanni; pero’ temo che i termini per la prescrizione del reato siano ampiamente superati. E senza ricorrere nemmeno alla “prescrizione breve”. 😀

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  • nell’articolo:
    >La teoria di Bendandi ha un punto molto debole: non rispetta il Principio di conservazione dell’energia
    …Mi sembra un’affermazione altrettanto “bendandiana”…mi spiego: se ho un corpo in equilibrio precario allora basta una piccola energia per innescare un FENOMENO che libera energia maggiore, ad esempio lo scoccare di una freccia da una balestra o un piccolo colpo su un’ampia lastra di vetro palesano molta più energia di quella applicata sul sistema. La “teoria” di bendandi è fenomenologica, non viola il principio di conservazione dell’energia – semmai il sommo ricercatore poteva citare le leggi del CAOS dicendo che “pur soffiando con tutta la forza che ho non provocherò mai un fenomeno a catena che generi un uragano” ossia che tutto sommato il sistema terra è stabile rispetto a queste che sono forze deboli…detto ciò, ricordiamoci che chi ha sconvolto la fisica lavorava in un ufficio brevetti… 😉

    Rispondi
  • nell’articolo:
    >La teoria di Bendandi ha un punto molto debole: non rispetta il Principio di conservazione dell’energia
    Benché risponda solo indirettamente, val la pena di riportare come la pensava Bendandi stesso, in merito a detto Principio:

    [CHE COS’È IL SOLE?]

    “Uno del tanti interrogativi che arrovella la mente degli astronomi non meno che dei fisici, è quello rappresentato dalla inesauribile sorgente di energia che il Sole, al pari delle altre stelle, irradia continuamente nello spazio. Tutta questa energia raggiante, che l’astro diffonde ininterrottamente intorno a sè, a noi sembra vada dispersa poichè assolutamente insignificante è quella intercettata dai pianeti del sistema solare. D’altra parte, siffatta dispersione è assolutamente inammissibile: la natura, provvida in tutte le sue molteplici e svariate manifestazioni, deve aver disposto che, in qualche modo, tutta l’energia irradiata dal Sole non debba disperdersi, ma che debba ritornare – sia pure dopo aver subite radicali trasformazioni – ad alimentare la primitiva sorgente.
    Il ciclo insomma deve compiersi; ma fino ad ora il mistero, avvolto da parecchi veli, è rimasto impenetrabile.”

    15. – R. BENDANDI .Vol. I. 1/ Sole, ecc. – pagg. 224,225
    da UN PRINCIPIO FONDAMENTALE DELL’UNIVERSO – Osservatorio Bendandi – Faenza 1931

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  • @AstroTime
     
    Non riesco a capire l’affermazione di Bendandi: cos’è che non gli era chiaro, dove finiva tutta l’energia emessa dal Sole? Oppure cosa succedeva a quella frazione di energia “intercettata” dai pianeti? In ogni caso, entrambe le risposte sono ben note alla scienza odierna.
    Cosa vuol dire poi “ma che debba ritornare – sia pure dopo aver subite radicali trasformazioni – ad alimentare la primitiva sorgente“? Il Sole perde continuamente massa a causa dei processi di fusione, non esiste un meccanismo che gli permetta di “ricaricarsi”: non è mica una batteria!

    Rispondi
  • La “teoria” di [cosa è il sole] a mio avviso non viola il principio di conservazione dell’energia anzi; partendo da un concetto errato di “inesauribile sorgente” bendandi afferma che in qualche modo l’equazione vada bilanciata…credo che semplicemente non sapesse che il sole, come ha già detto Alberto, perdesse di conseguenza massa (c’è da dire che l’equazione e=mc^2 nasceva nell’anno 1915 e la prima teoria sulla fusione risale alla fine degli anni ’20 )
    L’argomentazione del Dottor Boschi non termina col punto, ma a questo aggiunge la questione delle energie in gioco e da qui nasce il dubbio “è un mero errore, un volo pindarico o che?”

    Rispondi
  • @luciano
     
    La legge di Einstein credo sia la più nota legge fisica al mondo: come faceva Bendandi a non saperla? E se davvero non la sapeva, di cosa stiamo qui a discutere? Direi che questo mette un punto fermo sulla serietà scientifica del signore in questione, sempre che sia questo quello che intendeva dire.

    Rispondi
  • @luciano
    credo che la dizione “inesauribile sorgente” nel contesto della sua opera fosse più letteraria che scientifica, come invece lo è grandemente la parte significativa del suo lavoro. infatti:
    @Alberto
    si riferiva alla gran parte di energia rilasciata ma non intercettata dai pianeti, e dunque priva di un seguito che ne garantisse il riciclaggio.

    “Il Sole perde continuamente massa a causa dei processi di fusione” (che è solo un punto di vista attuale e probabilmente incompleto) non sarebbe comunque che l’anello di un processo globale che rispetta in un certo senso il principio di conservazione a livello cosmico, andando ad integrarsi la sua dissipazione in altre forme di vita-energia o sostanze planetarie.

    quanto al ricaricarsi, personalmente direi piuttosto il contrario… che una batteria non è mica un sole! 😉

    un possibile processo rigenerante è stato mirabilmente intravisto e descritto dal B. nelle pagine seguenti, dando prova ulteriore di una visione capace di spingersi oltre i confini della concezione scientifica non soltanto contemporanea.

    in proposito, stavo preparando per voi da tre ore, un estratto in PDF di ben dieci pagine della sua opera, che nessuno conosce ma che non si esime dal discutere e criticare, dall’etichettare e dallo sfottere con la sua logica superiore.
    l’ultimo punto fermo di luciano, debbo dire, me ne ha fatto passare la voglia.. la sua sì che è serietà scientifica!
    qualcuno può esibire una copia dell’opera di questo insigne ricercatore, che ha spiegato in modo definitivo all’intero mondo scientifico le regole che reggono il ciclo undecennale del Sole con tutti gli annessi e connessi?
    regole che, grazie alla  politica messa iin opera in questo Paese e a quanto pare tutt’ora vigente (forse perché riconoscere l’errore sarebbe come ammettere la responsabilità di molte vite umane – Friuli 1976), vengono portate avanti oggi in più di un caso da ricercatori degli Stati Uniti, adombrandone quanto basta l’unica fonte?

    Rispondi
  • @AstroTime
     
    si riferiva alla gran parte di energia rilasciata ma non intercettata dai pianeti, e dunque priva di un seguito che ne garantisse il riciclaggio.
     
    Cioè? Io continuo a non capire: l’energia dispersa nel cosmo è, appunto, dispersa. Cosa intende per riciclaggio? L’energia mica si ricicla, si conserva: intendo dire che l’energia emessa è ancora lì da qualche parte nell’Universo, solo che non può più ritornare dentro il Sole. Gradirei comunque un ulteriore chiarimento in termini più specifici, se possibile.
     
    un processo globale che rispetta in un certo senso il principio di conservazione a livello cosmico
     
    Ma guarda che non c’è bisogno né di Bendandi, né di strane teorie new-age per affermare che il principio di conservazione dell’energia vale in tutto l’Universo: gli scienziati ne sono abbastanza convinti, tant’è che tale principio viene messo come prerequisito per tutte le nuove teorie scientifiche. Sarebbe invece clamoroso il contrario: scoprire un fenomeno che non lo rispetta.
     
    che è solo un punto di vista attuale e probabilmente incompleto
     
    No, non è così: lo sappiamo perché abbiamo visto delle stelle esplodere nel momento in cui le reazioni nucleari al loro interno non potevano più sostenere la contrazione gravitazionale. L’unico “mistero” riguardante il Sole riguardava il fatto che non tutta l’energia che ci arrivava poteva essere spiegata se non con l’introduzione di una nuova particella, il neutrino, che poi è stata trovata anche qui sulla Terra.
     
    un possibile processo rigenerante è stato mirabilmente intravisto e descritto dal B. nelle pagine seguenti
     
    Di nuovo, no: NON esistono processi che “rigenerano” energia nelle stelle, anche queste prima o poi si spengono in modi e tempi diversi in base alla loro massa, e i modelli attuali spiegano più che bene come mai una stella si spegne. Quindi Bendandi non può aver “intravisto” niente, perché non c’è niente da “intravedere”.

    Rispondi
  • @Alberto
    Sono io che adotto con una certa leggiadria il termine “riciclaggio” 😉
    Se rileggi bene le sue parole, “siffatta dispersione è assolutamente inammissibile..” etc., rispondono alla tua domanda meglio delle mie e mi trovano d’accordo in pieno.
    Non si intende però con questo che “ritorni dentro il Sole”, il quale è solo una delle manifestazioni pur sempre transitorie dell’Assoluto, ma che vada ad alimentare altre forme in essere, nascenti o in evoluzione, il che pare confortato da quanto affermano le nuove teorie.
    Quindi mi sembra che tutti –oggi– siano d’accordo; solo che Raffaele Bendandi lo ha enunciato nel 1931!
    Ma tu cosa intendi con “dispersa” e “che l’energia emessa è ancora lì da qualche parte nell’Universo”?
    e questo tutto quel che si può dire scientificamente, “per affermare che il principio di conservazione dell’energia vale in tutto l’Universo”? Gradirei a mia volta un ulteriore chiarimento in termini più specifici, se possibile.
    B. comunque descrive come la pulsazione del Sole sia alimentata a sua volta dall’orbitare dei pianeti, generando una vorticosità interna che produce il calore (solo questo intendevo con rigenerante, forse un po’ frettoloso ma sinonimo degli impulsi mareali); ciò rende plausibile una dinamica di andata e ritorno all’interno del sistema, tale da rivelare serie implicazioni di riflesso con i fenomeni tellurici.
    Questo però è solo un forum, i cui tempi ristretti rendono fin troppo facile confondersi con frasi e significati.

    Sostieni che non vi sia bisogno di Bendandi, ma citi tutte le nuove teorie scientifiche, senza tener conto di quanto possano aver attinto alle sue dimostrazioni matematiche di quasi un secolo fa. Tu le conosci?
    Non ti accorgi che sovrapponi il “non c’è niente da intravvedere” alle conoscenze di allora, come fossero contemporanee; o non sarà che quando l’ambito accademico scopre o verifica certe verità, si ha il vezzo di appropriarsene facendone una propria esclusiva?.

    La new age lasciamola perdere; il sapere esoterico – quello vero – ne fa benissimo a meno.. 
    capisco che a voi interessi poco, ma esistono spiegazioni sull’origine dell’universo che vanno ben oltre a quanto può essere racchiuso in processi meccanicistici appena scoperti, benché fondati; e non basta definirle strane per oltrepassarne dei contenuti che tutt’ora sfuggono; o credi davvero che si sappia già tutto e che nessun altro possa vedere oltre?
    Forse sappiamo come e perché una stella si spegne, ma sappiamo ugualmente come e perché si accende?

    Resta il fatto che si continua a discutere del pensiero di un grande senza averlo studiato e nemmeno letto, ma solo per vaghi riporti dei blog; e francamente, lo ripeto, non mi sembra né scientifico né sensato. Così come non mi sembra sensato ostracizzare Bendandi, per poi mettere sul piedistallo dell’affidabilità e della sicurezza “la Bendandiana”…

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  • @Astrotime
    Veramente, se Bendandi intendeva semplicemente che l’energia del sole non scompare, ma se ne va da qualche parte, direi che c’è arrivato un po’ tardi. E non è, come dici tu, che solo oggi gli scienziati sono d’accordo su questa cosa: si chiama principio di conservazione dell’energia, e i primi accenni a questa idea siano già in Talete di Mileto (anche se la formulazione completa, in termini matematici, risale solo al 1700). Ed Emmy Noether – gran donna! – nel 1915/18 ci ha anche spiegato perchè succede.
     
    Poi, tu dici: la rotazione dei pianeti alimenta la pulsazione del sole. Dovresti spiegarmi cosa signifca. Per pulsazione intendi quella del meccanismo del tipo “dinamo solare” responsabile delle macchie solari? E come agirebbero i pianeti su di essa? Scusami, ma come teoria non mi sembra che regga. Oppure si riferisce a qualcos’altro?
     
    Infine, se accusi qualche scienziato di essersi impadroniti delle idee di Bendandi e di averle spacciate per proprie, forse dpvresti fare qualche nome. Chi sono gli scienziati cattivoni, e cosa avrebbero rubato?

    Rispondi
  • @Alberto
    Non ho capito cosa abbia mai detto per demoralizzarti; forse hai frainteso il mio discorso: In primis volevo sottolineare che non è gradevole debellare a priori una persona usando con tono ironico il termine “autodidatta” dato che conosco almeno un “dilettante autodidatta” (Fermat) che ha messo in crisi tanti luminari per secoli; poi  ho affermato due cose: la prima riguarda la non violazione del principio di conservazione, e la seconda è che il Dott. Boschi o ha sbagliato a citare tale principio o ha fatto un’implicazione che non solo io non ho capito. Riguardo a Bendandi mi sto informando e proprio per questo lo trovo interessante e degno di nota; ovviamente non poteva conoscere tutto e, dato che il suo libro è del 1931 e che la teoria della fusione nucleare è stata pubblicata se ricordo bene il 1929 mi pare normale ipotizzare che non la conoscesse o che la potesse anche mettere da parte dato che era preso a scrivere la sua di teoria che a mio avviso merita più attenzione.
    Un punto fermo? non esistono punti fermi.

    Rispondi
  • @Gavagai
    Il principio di conservazione dell’energia è solo un principio, se scopriremo di più sul Tempo anche questo principio potrebbe cadere…e cadrà prima o poi essendo un principio che cela l’unico paradosso esistente in natura.

    Rispondi
  • @luciano
    sono con te:
    a chiunque è dato prendersi una laurea, ma per essere “autodidatti” occorre il cervello, quello vero.

    temo che vi sia un po’ di confusione nei post; se intendevi dire a me di Bendandi, io intendevo riferirmi al “punto fermo” di Alberto, nella risposta che ha dato a te, ma ho scritto il tuo nome non il suo. lo vedo ora 🙁

    @Gavagai

    Mi sembra che si stia giocando alle tre carte, e che piaccia molto buttarle lì senza troppo leggere.
    Lo ha scritto Alberto che “il principio di conservazione dell’energia vale in tutto l’Universo: gli scienziati ne sono abbastanza convinti, tant’è che tale principio viene messo come prerequisito per tutte le nuove teorie scientifiche”
    e tu te ne esci con Talete di Mileto; mettetevi un po’ d’accordo; anche se da quel che dici appare chiaro in ogni caso che la scienza è arrivata per ultima!
    Da parte mia non ho mai detto che lo ha inventato Bendandi; ho solo seguìto il post ed una sua richiesta di chiarimento sul testo riprodotto, che peraltro affermava la stessa cosa; bastava leggerlo.
    O si fa a non capire per poter attaccare? sarebbe una misera strategia, assecondata solo per un minimo di condiscendenza.

    Quanto alla la rotazione dei pianeti, ho citato un’opera pubblicata in Italia da 80 anni, se ancora non fosse chiaro.
    Non tocca a me rispiegarla in un blog, soprattutto dove mi pare che aleggi più spirito competitivo che non desiderio di espandere le nozioni. In ogni caso, leggitela bene e dopo decidi se ti sembra che regga oppure no, ma non prima.
    Comunque sia, Bendandi dava fastidio per le implicazioni delle sue previsioni, mentre non mi risulta che le sue teorie siano state contestate in quanto tali, visto che le ha esportate in USA e sono applicate tutt’ora.

    Quanto all’ironia gratuita, faresti bene a sostituirla con della maggiore informazione; non fosse altro perché si sta argomentando di scienza e di un caso di diffamazione storica.
    Lo trovi intelligente provocare altri, basandoti proprio su ciò di cui non sei al corrente?

    La mia accusa è rivolta a chi ha maltrattato con estrema arroganza un uomo di enorme ingegno – decisamente superiore a questo contesto – (e non sono il solo né il primo ad aver commentato il fatto) e poco mi importa di chi ha portato avanti la sua ricerca teorica e strumentale, cercando di trarne vantaggio. Non spenderei certo il mio tempo per questo; l’ho solo citato quale effetto collaterale.
    C’è qualcuno tra voi oppositori che, oltre che discutere nei blog, saprebbe fare una sola delle cose che ha realizzato Raffaele Bendandi?

    Rispondi
  • @Astrotime
    Guarda che Alberto ha scritto una cosa giustissima. Il principio della conservazione dell’energia è accettato da tutti i fisici. Anzi, oso dire di più: senza quello probabilmente non ci sarebbe proprio una fisica. E non ci vedo nulla di contradditorio nel dire che quest’idea era già stata in qualche modo intuita ai tempi dei Greci, anche se la sua formulazione matematica è più recente. Per quale motivo secondo te queste due affermazioni sarebbero in contrasto, scusa?
     
    Poi, ti è stato solo chiesto una delucidazione su alcuni termini che hai usato. Preferisci non spiegare, limitandoti ad un “leggetevi i libri”? Va bene, liberissimo. Sarà difficile che possa leggermi un libro di Bendandi, visto che le pubblicazioni recenti scarseggiano e i suoi libri sono molto difficili da reperire (nelle biblioteche della mia città, ad esempio, non ce ne sono). Peccato. Però non accusare di “non avere desiderio di espandere le nozioni”, visto che sei il primo a scegliere di non fornirle.
     
    Infine, tu dici “voi oppositori”. Ma gli “oppositori” non esistono. Nessuno ce l’ha con Bendandi. Sicuramente era una persona di grande ingegno, non c’è dubbio, e credo che questo lo riconoscono tutti. Quello di cui si dovrebbe discutere è se la sua teoria fuonziona o no. E la risposta è no, perché gli studi di correlazione indicano che astri e terremoti non sono correlati. Peccato. Era un’idea interessante. Avrebbe permesso di prevedere sicuramente meglio di adesso i terremoti. Ma gli studi sismologici indicano che è una teoria sbagliata. E quando non c’è accordo tra dati e teoria, è la teoria che deve cadere, non il contrario.
     
    Comunque, se tu sei davvero convinto che La Bendandiana non sia autorevole, e che l’11 maggio succederà davvero qualcosa, è molto facile da verificare. Appuntamento qui il 12 maggio. Se il “grande terremoto” ci sarà stato sicuramente sarò la prima a chiederti scusa.

    Rispondi
  • @luciano
     
    Credo ci sia stato un equivoco: mi pare di capire che stiamo dicendo le stesse cose (riguardo alla conservazione dell’energia e all’affermazione di Boschi).
    Passando a Bendandi: va bene, il primo libro è del ’31, quindi abbastanza vicino alle scoperte sulla fusione nucleare. Posso quindi prendere per buono il fatto che Bendandi non ne fosse a conoscenza. Ma da wikipedia vedo che è morto nel ’79; ora chiedo ai “bendandiani”: in 50 anni Bendandi ha mai “corretto” le sue teorie alla luce di queste scoperte?
     
    @AstroTime
     
    Bendandi parte da un concetto sostanzialmente sbagliato: quello di assumere che “tale dispersione è inammissibile”: se ho ben capito, credeva che l’energia emessa dal Sole nello spazio si distruggesse, scomparendo per sempre dallo scenario cosmico. Non è così: anche un autodidatta deve aver chiaro in mente che esiste una cosa chiamata “principio di conservazione dell’energia”. E non è che questo principio fosse una cosa nuova, sono secoli che i fisici lo assumono per vero quando formulano una teoria. Questo mi porta al punto seguente: quando intendo che l’energia “è ancora lì da qualche parte” intendo dire che, siccome la fisica assume come valido il principio di conservazione dell’energia, allora l’energia emessa dal Sole nel corso della sua Storia si è conservata: sicuramente sarà stata trasformata diverse volte (per esempio per assorbimento da parte del pulviscolo interstellare) ma c’è ancora (o almeno, finora non abbiamo avuto motivo di credere il contrario). Ci sarebbe poi la questione del redshift, ma ci vorrebbe un post chilometrico e bisognerebbe tirare in ballo la relatività einsteniana per spiegare l’argomento, e non mi sembra il caso.
     
    Forse sappiamo come e perché una stella si spegne, ma sappiamo ugualmente come e perché si accende?
     
    Certo che lo sappiamo: una stella nasce quando un iniziale ammasso di gas (idrogeno, tipicamente) e polveri raggiunge una massa tale per cui la pressione gravitazionale è abbastanza alta da far raggiungere all’agglomerato la temperatura tipica di innesco delle reazioni di fusione, dell’ordine dei milioni di gradi. A questo punto, si genera un’altra pressione, dovuta all’energia emessa dalla fusione, che contrasta la spinta gravitazionale facendo espandere la stella fino a raggiungere una situazione in cui queste forze sono in equilibrio.
     
    Comunque sia, Bendandi dava fastidio per le implicazioni delle sue previsioni
     
    Scusa, chi sarebbe così stupido da voler insabbiare una teoria che spiega come e quando prevedere l’arrivo di un terremoto? Non prendiamoci in giro, questa è la solita storia del ricercatore indipendente che, poverino, è soffocato dal “sistema”. Sarebbe molto più semplice ammettere che la teoria non funziona: anche Einstein si sbagliava sulla meccanica quantistica, perché Raffaele Bendandi dovrebbe essere differente?
     
    o credi davvero che si sappia già tutto e che nessun altro possa vedere oltre?
     
    Certo che no: io stesso sono credente, pur essendo studente di fisica. Però se si fanno affermazioni così forti sull'”aldiqua” bisogna portare delle prove, laddove per l'”aldilà” non è necessario.
     
    visto che le ha esportate in USA e sono applicate tutt’ora
     
    Appilcate da chi? Forse sarebbe giusto fargli notare che sta lavorando su una teoria infondata.

    Rispondi
  • @Alberto
    “Bendandi parte da un concetto sostanzialmente sbagliato: quello di assumere che “tale dispersione è inammissibile”: se ho ben capito, credeva che l’energia emessa dal Sole nello spazio si distruggesse,”

    non mi sembra affatto che tu abbia “ben capito”.
    B. per “dispersione” intende la perdita irreversibile e la dichiara inammissibile. È un problema di terminologia, sul quale occorre intendersi, poiché tutti diciamo la stessa cosa, eppure si continua da ore a discuterne.

    Questo continuo, tendezioso e sprezzante uso del termine “autodidatta” è inammissibile.
    Come se un autodidatta fosse un cavernicolo che si arrangia con i soli propri mezzi, senza conoscerne altri.
    Ti fa sentire così frequentare l’univesità? un bell’inizio!

    Autodidatta significa:
    -gram-
    sostantivo maschile e femminile (plurale maschile -i). 
    -testo-

    Chi ha realizzato per proprio conto, al di fuori di ogni curriculum scolastico, una propria istruzione generica o specifica

    -etim-
    Dall’aggettivo greco autodídaktos `istruito da sé’, composto di autós `stesso’ e del tema di didásko `insegnare’, attraverso il francese autodidacte. 
    (c)1990, Casa Editrice Felice Le Monnier S.p.A., Firenze

    Bendandi ha dimostrato di disporre di una preparazione informativa, tecnica e strumentale di gran lunga superiore a quella della maggior parte dei suoi colleghi ufficiali; e tu non hai nessun titolo per apostrofare il suo nome con tale insistenza:
    “anche un autodidatta deve aver chiaro in mente che” lo trovo patetico, presuntuoso e non degno di ulteriore considerazione.
    è la seconda volta che mi imbatto in questi tuoi modi;
    alla prima ho abbandonato l’idea di fornire un estratto della sua opera.
    alla seconda eviterò questo forum.

    Rispondi
  • @AstroTime
     
    Sulla terminologia: per te perdita irreversibile non è equivalente a distruzione? Se sì, allora stiamo dicendo la stessa cosa, e anche Bendandi, dato che allora in questo caso starebbe invocando il principio di conservazione: ma non è ‘sta gran scoperta, già si sapeva. Nessuno, dacché il principio è stato formulato, crede che l’energia del Sole semplicemente “scompaia”. Se no, allora ti ho già detto come stanno le cose: Non esiste perdita di energia in fisica, in ogni trasformazione c’è conversione di energia da una forma all’altra: nel caso del Sole, l’energia trasportata dalle particelle uscenti (elettroni, protoni, neutroni, fotoni e neutrini) si trasforma essenzialmente in calore quando suddette particelle interagiscono con la materia. facendo un esempio più terra-terra, se io in macchina sto andando a 50 all’ora e mollo l’acceleratore la macchina si ferma: quindi può sembrare che l’energia cinetica dell’auto sia sparita. Ma questo non è vero, in quanto essa si è trasformata in energia termica a causa dell’attrito con l’aria e con il suolo: si è cioè convertita in energia termica, sebbene nel suo complesso essa sia rimasta invariata in quantità. In questo secondo caso, la questione che Bendandi si poneva semplicemente non esiste: c’è il principio di conservazione che mette a posto le cose.
     
    Sul termine “autodidatta”: guarda che non lo stavo affatto usando in termini spregiativi, intendevo semplicemente dire che anche chi decide di studiare fisica per conto suo prima o poi il principio di conservazione dell’energia lo trova. E’ impossibile fare fisica, ad ogni livello, senza conoscere tale principio. Quindi se Bendandi ne era a conoscenza allora forse non lo ha compreso fino in fondo, e se non lo conosceva allora la sua preparazione era quantomeno incompleta. Ma se sto interpretando male, sono qui ad aspettare chiarimenti.
     
    Insomma, la questione è: Bendandi lo conosceva o no ‘sto benedetto principio di conservazione? E’ possibile riformulare le affermazioni di Bendandi mettendo bene in chiaro il ruolo del suddetto principio? Il discorso è già confuso così, un po’ di chiarezza non farebbe male.

    Rispondi
  • @Query
     
    Chiedo scusa, l’avviso non c’era ancora quando stavo scrivendo l’ultimo post. Cercherò di essere conciso, per quanto la complessità dell’argomento lo permetta.

    Rispondi
  • >Bendandi lo conosceva o no ‘sto benedetto principio di conservazione?
    Dubito che tale principio non si trovi nelle prime 50 pagine di ogni libro di fisica generale.
    Dallo stralcio dato da AstroTime si capisce come Bendandi non solo conoscesse tale principio, ma come – inoltre – cercasse un’implicazione rispetto al sistema sole/universo.

    Rispondi
  • @luciano
     
    Prendo atto di questa precisazione. Nell’attesa che altri bendiandiani vogliano dire la loro, la mia domanda diventa: appurato che il sig. Bendandi era a conoscenza del principio, cosa ci trovava di strano nel fatto che il Sole “disperdesse” energia? Conoscendo il rapporto tra le sezioni dei pianeti e la superficie del Sole, è ovvio come non tutta l’energia irradiata possa essere “intercettata” dai pianeti. Cosa rende quindi tale dispersione “inammissibile” secondo Bendandi?

    Rispondi

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