18 Aprile 2024
Il terzo occhio

Fusione fredda a Bologna: un aggiornamento

Un aggiornamento breve sulla vicenda dell’E-Cat di cui abbiamo parlato ieri qui. La rivista svedese Ny Teknik che aveva già dato visibilità all’invenzione di Rossi, è tornata sull’argomento oggi con un articolo che sta facendo molto discutere (qui in inglese).

Hanno Essén, professore di Fisica Teorica all’Università di Stoccolma e membro dell’associazione scettica svedese VOF e Sven Kullander, professore emerito dell’Università di Uppsala hanno partecipato a un test lo scorso 29 marzo e si sono convinti dell’efficacia dell’E-Cat. Potete trovare il loro rapporto qui.

Lo stiamo leggendo e siamo in contatto con Essén per cercare di risolvere alcuni punti critici. Vi terremo aggiornati.

Nel frattempo, potete ascoltare le dichiarazioni di Giuseppe Levi e il commento di Stefano Bagnasco nella trasmissione Mr Kilowatt su Radio 24 (qui in podcast).

Qui trovate tutti gli articoli che abbiamo pubblicato sull’argomento.

147 pensieri riguardo “Fusione fredda a Bologna: un aggiornamento

  • @Mattia
    Vabeh ormai visto il tempo che hanno lasciato passare, se c’è dietro una truffa il D.F. si merita proprio una figuraccia mondiale.

    Se le misure calorimetriche si rivelassero fasulle, la figuraccia ci scappa comunque, a prescindere. Se poi ci saranno acquirenti o investitori delusi, se ne interesseranno i giudici di mezzo mondo. Non siamo noi a doverci occupare di questi aspetti.

    Mi chiedo solo se in una tale e del tutto ipotetica evenienza il DF di Bologna possa essere chiamato a risponderne, non certo per una cosciente complicità, che certamente non sussiste, ma per aver diffuso dati raccolti non con la necessaria perizia o non sufficientemente verificati, e quindi il nostro Paese possa subirne un danno economico, oltre che di immagine.

    Rispondi
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    @Camillo Franchini del 8/04
    Quindi Lei ci sta dicendo che un manipolo di esaltati, in maggioranza professori universitari, stanno da mesi appresso ad un fenomeno totalmente ordinario e conosciuto perché, poveri decerebrati, non hanno mai fatto una misurazione del calore in eccesso che non implicasse il cambiamento di stato dell’acqua?
    È questo il frutto della Sua intelligenza?
    Non sa dire niente di meglio?
     
    Quando una misura non è stata condotta in maniera ineccepibile, ammesso che sia questo il caso, si suggerisce una tecnica più corretta, senza abbandonarsi a considerazioni offensive nei confronti degli sperimentatori come invece mi è capitato di leggere in qualche Suo commento.
     
    Cito solo un documento: il rapporto 41 dell’ENEA (anno 2002, De Ninno, Frattolillo, Del Giudice) che ha sancito l’autenticità del fenomeno nucleare a bassa temperatura.
    Potrei farLe anche altri nomi di personaggi che hanno provato ad indicare al mondo la luna, tutti poveri esaltati che hanno rovinato la propria esistenza in nome di un’illusione, ma probabilmente li conoscerà già.
     
    Infine, a completamento della lista di cui al Suo commento @Levi del 11 aprile aggiungerei:
    1) le masse corporee di Rossi, Focardi e Levi;
    2) La marca ed il modello di automobile utilizzata per raggiungere il luogo dell’esperimento;
    3) la misura del dito utilizzato per indicare la luna.
     
    @ItaloBianchi
    Ci deve essere anche lo zampino della Fata Turchina visto che rame di qualsivoglia isotopo (stando alla dichiarazione di Rossi sulla provenienza dei campioni analizzati) non era inizialmente presente nel reattore.
     
    @andrea
    Mi sembra ragionevole quello che stai dicendo, potresti suggerirlo a Rossi.
     
    X tutti
    Perché invece di fare i saccenti con persone incompetenti come me, non concordate con Rossi l’appuntamento per una dimostrazione?
     
    Forse la risposta la so:
    1) in gran parte vi piace sfoggiare le vostre competenze creando un contraddittorio con argomentazioni plausibili, ma francamente molto deboli e che in ogni caso potranno essere in breve facilmente smentite;
    2) volete creare audience al vostro forum;
    3) avete paura di mettere definitivamente alla prova la vostra arroganza.
     
    Dico infine che ho sempre pensato che il CICAP avesse la funzione sociale di filtro tra il mondo dei fenomeni inaspettati (popolato nella quasi totalità da ciarlatani) e le persone comuni che non hanno le competenze per poter distinguere il vero dal falso.
    Se invece il CICAP si trasforma in un gruppo di presuntuosi con la verità in tasca che hanno un atteggiamento ottusamente distruttivo allora, non avrò più bisogno di esso dato che tale atteggiamento lo posso tenere anch’io senza l’aiuto di nessuno.

    Rispondi
    • @Ren72:
      Se invece il CICAP si trasforma in un gruppo di presuntuosi con la verità in tasca
      il parere del CICAP è solo ed esclusivamente quello espresso da Bagnasco negli articoli (e l’atteggiamento è molto diverso dalla presunzione di avere la verità in tasca, come puoi verificare da solo). I commentatori parlano per sé.

      Rispondi
  • >Ci deve essere anche lo zampino della Fata Turchina visto che rame di qualsivoglia isotopo (stando alla dichiarazione di Rossi sulla provenienza dei campioni analizzati) non era inizialmente presente nel reattore.
    Tra l’altro, come forse qualcuno ha puntualizzato, vorrei ricordare che Focardi ha piu volte confermato la rivelazione di un rapporto tra gli isotopi Cu-63 e Cu-65 al di fuori dell’abbondanza isotopica naturale.
    Mentre nei campioni portati agli svedesi non è stata rivelata una deviazione dai normali rapporti naturali. Ed anche il nickel con rapporti isotopici normali.
    Ancora una volta ci ritroviamo con versioni discordanti, cosa che sta diventando veramente seccante.

    Rispondi
  • @REN72
    Cito solo un documento: il rapporto 41 dell’ENEA (anno 2002, De Ninno, Frattolillo, Del Giudice) che ha sancito l’autenticità del fenomeno nucleare a bassa temperatura.
    Su Queryonline può leggere l’ analisi che ho fatto del Rapporto 41. Mi farebbe piacere entrare in contradditorio con Lei su questo argomento.
    Quindi Lei ci sta dicendo che un manipolo di esaltati, in maggioranza professori universitari, stanno da mesi appresso ad un fenomeno totalmente ordinario e conosciuto
    Le sembra che la reazione 58Ni(p,g)59Cu a basse energie sia un fenomeno ordinario e conosciuto? Ci faccia conoscere un po’ di letteratura scientifica al riguardo. Su Queryonline per quella reazione ho fornito la sezione d’urto in funzione dell’energia del protone. Si rilegga la relazione che ho scritto subito dopo la demo. Se vuole apriamo una discussione partendo da lì.
    I professori universitari stanno tacendo come pesci dal 14 gennaio 2011. Non sembrano contenti del loro successo. Si tratta di modestia, di discrezione accademica?
    Quando una misura non è stata condotta in maniera ineccepibile, ammesso che sia questo il caso, si suggerisce una tecnica più corretta, senza abbandonarsi a considerazioni offensive nei confronti degli sperimentatori come invece mi è capitato di leggere in qualche Suo commento
    Più volte ho suggerito come fare una misura dell’energia in uscita. Se segue la rivista, molti altri hanno mosso critiche al metodo di misura dell’energia in uscita.

    Rispondi
  • @Mattia Rizzi
    Ancora una volta ci ritroviamo con versioni discordanti, cosa che sta diventando veramente seccante.
    Anche sull’emissione gamma ci sono seccanti versioni discordanti.
    Nel documento di Focardi e Rossi del 22 marzo 2010 l’emissione gamma viene esclusa; nell’intervista su Radio Città del Capo Focardi dice che c’è emissione gamma.
    La seconda che hai detto, vero Focardi?

    Rispondi
  • @Italo Bianchi
    …perchè quando la verità diverrà di dominio pubblico, la figuraccia urbi et orbi non la farà soltanto il DF di Bologna, ma tutto il sistema scolastico e scientifico italiano, CICAP compreso.
    La notizia dello show di Bologna ha raggiunto livelli popolari. Nel numero del 1° aprile 2011 di Venerdì di Repubblica, a pag 78-79 c’è un articolo di Alex Saragosa dedicato all’evento. Accanto a Rossi ci sono i nomi di Levi e Focardi, indicati come fisici dell’Università di Bologna. Presto su Chi si troveranno dettagli piccanti su Rossi.
    A questo punto il silenzio di Capiluppi è diventato fragoroso. Possibile che a nessun giornalista sia venuta voglia di intervistarlo? Andrebbe bene anche Daniele Passerini, che intervista mezzo mondo, e fa bene.
    Daniele, per favore, faccia parlare Capiluppi, altrimenti penseremo che è diventato afasico.

    Rispondi
  • @REN72
    Quando una misura non è stata condotta in maniera ineccepibile, ammesso che sia questo il caso, si suggerisce una tecnica più corretta, senza abbandonarsi a considerazioni offensive nei confronti degli sperimentatori come invece mi è capitato di leggere in qualche Suo commento.

    Se rileggi tutti i commenti fatti qui e su altri forum/blog, è stato detto, conti alla mano, almeno da una decina di “saccenti”, in una decina di lingue e altrettanti modi diversi che le misure di calorimetria non erano soddisfacenti. Si è forse tenuto conto minimamente di questi suggerimenti ? A me sembra proprio di no, anzi la prova del 29 marzo, che doveva spazzar via dalla faccia della terra tutti i miscredenti, è stata fatta esattamente, se non peggio,  di quella di gennaio.
    Sia ben inteso che con questo NON voglio assolutamente sindacare sul funzionamento del reattore.
    Si erano solo suggeriti semplici e del tutto fattibili accorgimenti che avrebbero reso la dimostrazione inattaccabile almeno dal punto di vista della generazione di energia in eccesso.
    Forse Rossi non ha il tempo di leggere queste ed altre pagine ma gli altri coinvolti nei test ?
     

    Rispondi
  • @Queryonline
    il parere del CICAP è solo ed esclusivamente quello espresso da Bagnasco negli articoli (e l’atteggiamento è molto diverso dalla presunzione di avere la verità in tasca, come puoi verificare da solo). I commentatori parlano per sé.
    Se non si esprime mai un giudizio sulle ipotesi scientifiche contenute nella richiesta di brevetto Pascucci, nell’articolo di Focardi e Rossi del marzo 2010, nell’articolo di Stremmenos e nelle numerose dichiarazioni scritte e orali dei protagonisti della vicenda, si sceglie la vita facile. Che differenza c’è tra il CICAP che aspetta con pazienza un terzo show (due sono già stati fatti) e Ilaria Venturi che fa la cronista di Repubblica?
    Quando si trattava di Sindone il CICAP interveniva direttamente; in questa occasione si fa solo aggiornamento della cronaca.
    Che cosa pensano i laureati in chimica e fisica del CICAP? Il loro contributo può essere solo utile, qualunque sia la tesi che abbracciano.
    Il pericolo è che poco per volta il confronto sulla rivista sia gestito da non laureati scientifici, portatori solo della loro fede. Leggete l’ultimo intervento di REN72 per capire che cosa intendo.
    Già scrivono:
    la figuraccia urbi et orbi non la farà soltanto il DF di Bologna, ma tutto il sistema scolastico e scientifico italiano, CICAP compreso.
    Cordiali saluti

    Rispondi
  • Camillo Franchini, vorrei sapere da te cosa ne pensi di questo video: http://www.youtube.com/watch?v=TDSoAryImjU suddiviso in tre parti, dove il prof. Fabio Cardone del CNR illustra una strana macchina a ultrasuoni, messa a punto dalle FF.AA. italiane e capace di generare reazioni nucleari.

    Rispondi
  • @dioamore: Suggerirei di elevare il livello della discussione provando a cercare fonti un dito più specialistiche che Youtube. Nel caso specifico delle reazioni piezo-nucleari che Cardone sostiene di aver osservato, la comunità scientifica di rierimento non è proprio entusiasta o soddisfatta, si veda per esempio G. Ericsson at al., “Piezonuclear reactions – do they really exist?”, Phys. Lett. A 374 (5) 2010, disponibile anche a http://arxiv.org/abs/0910.3501. Buona lettura.

    Rispondi
  • @Dioamore
    Camillo Franchini, vorrei sapere da te cosa ne pensi di questo video
    Penso che le occasioni per vedere il CICAP in azione contro la scienza patologica sono infinite. Bisognerebbe però dividerci i compiti, per non scoppiare.
    Hai lanciato un suggerimento interessante. Anche in questo caso l’intervento più rapido ed  efficace è quello teorico, senza lasciarsi irretire da inviti a dimostrazioni.
    Dopo un anno si vede chi ha ragione.

    Rispondi
  • @CamilloFranchini
    “… A questo punto il silenzio di Capiluppi è diventato fragoroso….”

    Anche se parlasse ora, sarebbe fuori tempo massimo. Oramai il suo dipartimento è associato a filo doppio con questa storia. Mi dispiace per i suoi studenti che quando diranno dove si sono laureati si sentiranno chiedere: “Quello dell’Energy Catalyzer?”

    A questo punto non resta che sperare nell’intervento delle 2 istanze superiori.

    Il Rettore dell’Università di Bologna è sicuramente al corrente della faccenda, se non altro perchè ha ricevuto recentemente i 2 professori svedesi. Prima di dare la sua benedizione ad ulteriori discutibili iniziative, gli consiglierei di chiedere urgentemente ad una terna di professori della locale Facoltà di Ingegneria esperti in fisica, termodinamica e termotecnica un parere competente sugli aspetti calorimetrici delle prove fin qui svolte. Credo che avrà delle sorprese.

    L’ultima istanza a cui appellarsi è il MIUR, che istituzionalmente ha il dovere di difendere il prestigio di tutta l’Università e la ricerca italiane. Penso che i colleghi di tutte le altre università italiane dovrebbero sentire il bisogno, pena il discredito che rischia di travolgere tutto il settore, di appellarsi al ministero allo scopo di fare piena luce su quanto sta avvenendo al DF di Bologna.

    Rispondi
  • Marco, YouTube è solo il mezzo, Il professore Cardone che è il relatore nel video, mi pare ad un livello decisamente superiore e più specializzato della media, visto che è stato ricercatore presso l’INFN, al CERN e membro del CNR. Ma quello che voglio far osservare è che alla fine della terza parte del video, si parla di brevetti che pare siano stati concessi al CNR e all’Ansaldo su quella strana macchina come prototipo, ma non ho verificato a fondo. Se sono stati concessi i brevetti in quel caso, non mi pare giusto che nel caso di Rossi, l’Ufficio Brevetti faccia tante storie a concederlo.

    Rispondi
  • Qualcuno potrebbe risponderti che “il mezzo è il messaggio”, ma questa discussione di porterebbe lontano e fuoristrada.
    Quello che intendevo dire è che la qualità e la fondatezza di una scoperta scientifica o di un fenomeno andrebbero investigati con i mezzi della ricerca scientifica, che in primo luogo sono quelli della ricerca bibliografica: qualcuno ha già investigato il fenomeno? Qualcuno lo ha ripetuto? Qualcuno ha criticato l’esperimento o il trattamento dei dati? Tutto il resto sono chiacchiere da bar, non mi interessano e non dovrebbero interessare nessuno che voglia sapere se dietro a certe informazioni c’è fondatezza scientifica.
    La richiesta (e l’aver ottenuto un brevetto) rientra tra l’altro più nella seconda categoria (le chiacchiere da bar): esistono centinaia di brevetti di idee balzane, oggetto inutili e macchine basate su presupposti fallaci. Che si tuteli la proprietà intellettuale di un’idea (anche potenzialmente infondata) non mi sembra una garanzia di qualità o – appunto – fondatezza: estremizzando, lo scopo è garantire che l’idea sia riconosciuta come tua, non che sia scientificamente corretta.

    Rispondi
  • @Italo Bianchi
    L’ultima istanza a cui appellarsi è il MIUR,
    Io spero che il CICAP non aspetti muto e attonito che tutto gli crolli intorno. Il CICAP ha dei Garanti Scientifici molto prestigiosi: Garattini, Hack, Regge, Toraldo di Francia. Levi Montalicini e Rubbia sono Membri Onorari. Sarebbe un peccato irrimediabile.
    Sembra che la direzione di Queryonline voglia solo difendersi  “dalla presunzione di avere la verità in tasca”.
    Ci sono dubbi presso il CICAP sul fatto che il coso di Rossi rappresenta un esempio perfetto di tecnologia voodoo?
    Dalla risposta di Beatrice sembra di sì.
    Mi auguro che l’intraprendente Passerini vada a intervistare Capiluppi. E’ il solo che ha il fegato di farlo e di metterlo alle strette.

    Rispondi
  • Marco, dici bene. Tuttavia Camillo Franchini sostiene che l’Ufficio Brevetti non concede brevetti a quelle scoperte prive di fondamenti scientifici. Se la scoperta che illustra il prof. Cardone è priva di un fondamento scientifico, perché allora è stato concesso il brevetto al CNR su quella macchina, come si dice nel video?

    Rispondi
  • @Marco
    La richiesta (e l’aver ottenuto un brevetto) rientra tra l’altro più nella seconda categoria (le chiacchiere da bar): esistono centinaia di brevetti di idee balzane, oggetto inutili e macchine basate su presupposti fallaci. Che si tuteli la proprietà intellettuale di un’idea (anche potenzialmente infondata) non mi sembra una garanzia di qualità o – appunto – fondatezza: estremizzando, lo scopo è garantire che l’idea sia riconosciuta come tua, non che sia scientificamente corretta.
    Se posso intervenire, direi che avere un brevetto è condizione necessaria ma non sufficiente per garantire la qualità di un procedimento.
    Nel caso di Rossi, l’Ufficio gli ha rivolto contestazioni scientificamente ineccepibili, quindi dobbiamo solo compiacerci dell’attenzione che gli è stata riservata e della competenza dei funzionari. Quanto meno è una tutela verso chi avesse intenzione di finanziare l’iniziativa. Uomo avvisato…

    Rispondi
  • @Query
    E’ prevista a breve (pochi giorni) la pubblicazione dei ‘punti critici’ nella relazione degli svedesi?
    Grazie

    Rispondi
  • @dioamore
    Se sono stati concessi i brevetti in quel caso, non mi pare giusto che nel caso di Rossi, l’Ufficio Brevetti faccia tante storie a concederlo.
    Quei poveretti hanno scritto ben 10 pagine per spiegare perché non potevano concedere il brevetto. Le ha lette? Ha trovato pretestuosi gli argomenti? Porti in rivista le Sue ragioni e ne ragioniamo tutti insieme. A me sembrano considerazioni ineccepibili.
    Invece di essere contenti per il rigore con cui vengono esaminati i brevetti, ce ne lamentiamo. Davvero non siamo mai contenti. Salvo poi a scrivere che esistono centinaia di brevetti di idee balzane, oggetto inutili e macchine basate su presupposti fallaci.
    Vogliamo rigore o sosteniamo i  “brevetti di idee balzane”?
    Visto che si interessa al brevetto Pascucci, trova il tempo per vedere se esistono brevetti relativi alla ff e alle reazioni LENR-CANR? Grazie

    Rispondi
  • @Camillo Franchini
    “Io spero che il CICAP non aspetti muto e attonito che tutto gli crolli intorno. Il CICAP ha dei Garanti Scientifici molto prestigiosi: Garattini, Hack, Regge, Toraldo di Francia. Levi Montalicini e Rubbia sono Membri Onorari. ..

    Ho riflettuto sulla posizione che il CICAP mantiene su questa vicenda e mi sono convinto che non abbia altra scelta.

    Fino ad oggi si è interessato di maghi, fattucchiere, mitomani, millantatori, ecc.. Ha combattuto le affermazioni di questi e tutte le altre corbellerie con cui ha avuto a che fare, alleandosi con la scienza ufficiale, dicendo: le affermazioni del Mago di Vattelappesca sono state clamorosamente smentite dal Prof. XXX della prestigiosa Università di YYY.

    Non so se si era mai trovato a dover mettere in discussione le affermazioni proprio di XXX. E ora non può smentirle, altrimenti risalta fuori il Mago di Vattelappesca che reclama di aver avuto a suo tempo ragione.

    Penso che il CICAP non possa fare altro che attendere e sperare in un ravvedimento del DF di Bologna, rappresentato  eventualmente di altre persone, e accodarsi a questa nuova posizione, tirando un pronondo sospiro di sollievo. A questo scopo il CICAP potrà  utilizzare i suoi prestigiosi garanti scientifici per condurre una discreta e riservata sollecitazione all’interessamento delle due istanze superiori già citate: il Rettorato dell’Università e il MIUR. Ma se deciderà di farlo, di certo non ce lo verrà a raccontare.

    Rispondi
    • @Italo Bianchi,
      Non so se si era mai trovato a dover mettere in discussione le affermazioni proprio di XXX. E ora non può smentirle, altrimenti risalta fuori il Mago di Vattelappesca che reclama di aver avuto a suo tempo ragione.
      In questo caso le affermazioni non sono del prof. XXX, ma del signor Rossi. Comunque, affrontiamo questo caso come tutti gli altri prendendoci il tempo che ci serve per fare le indagini. Al momento la situazione non è molto diversa dal 14 gennaio. L’aggeggio è sempre nelle mani di Rossi e nessuno, a parte lui, ci ha potuto mettere le mani sopra. Quindi, potete continuare a discutere e a noi fa piacere, ma continuare a farci pressione non servirà a farci modificare il nostro approccio che cerca di essere serio e rigoroso.

      Rispondi
  • Franchini, alla fine della terza parte del video che ho segnalato tramite YouTube, il prof. Cardone mostra le schede di tre brevetti di proprietà del CNR relativi all’abbattimento di sostanze radioattive mediante reazioni nucleari ultrasoniche, alla produzione di neutroni mediante reazioni ultrasoniche, alla produzione di reazioni piezonucleari endotermiche ed esotermiche mediante reazioni nucleari ultrasoniche per la costruzione di un reattore.
    Quei brevetti, se sono stati concessi, evidentemente hanno un fondamento scientifico sul quale poggiano, altrimenti quelli dell’Ufficio Brevetti non avrebbero dovuto concederli. Se hanno un fondamento scientifico (perché c’è il brevetto), vuol dire che non appartengono alla scienza patologica. Allora torno a chiederti: perché sono stati concessi, se tu stesso dici in merito: “Penso che le occasioni per vedere il CICAP in azione contro la scienza patologica sono infinite.”?

    Rispondi
  • @Italo Bianchi
    Penso che il CICAP non possa fare altro che attendere e sperare in un ravvedimento del DF di Bologna, rappresentato  eventualmente di altre persone, e accodarsi a questa nuova posizione, tirando un profondo sospiro di sollievo.
    Se il CICAP fosse tutto qui, sarebbe inutile esibire tanti Garanti Scientifici e Membri Onorari.
    Mi risulta invece che il CICAP disponga di esperti in proprio, volontari provenienti da varie discipline. Solo in questo caso non è uscito con un documento scientifico, non di dico di opposizione dura, ma di critica serrata alla richiesta di brevetto e all’articolo di Focardi e Rossi. Hanno accettato i miei documenti, ma a ogni piè sospinto ricordano a tutti che Bagnasco è l’unico rappresentante del CICAP, anche se finora ci ha solo tenuto aggiornati sulle iniziative di Rossi e dei suoi colleghi del DF.
    In pratica ha concesso fiducia a Capiluppi e aspetta che Capiluppi esca con un documento che  in qualche modo salvi la faccia a tutti. Hanno scelto una posizione minimalista, timida, di rispettosa considerazione per Capiluppi che, capito che aria tira, si è perfino permesso di arronzarli: stessero buoni se non volevano incappare in sfracelli legali. E quelli ancora zitti, perdendo un’ottima ocasione per sistemarlo. Mi aspettavo che l’avrebbero fatto a pezzi, partendo da quel messaggio arrogante.
    Per come va l’Italia in questi anni, penso che tra un po’ tutto si cheterà; Capiluppi andrà avanti per la sua strada come niente fosse; nessuno parlerà più di Rossi e si ricomincerà daccapo con un altro tema, per esempio la piezofusione di Cardone.
    Buona serata

    Rispondi
  • @dioamore
    Marco, dici bene. Tuttavia Camillo Franchini sostiene che l’Ufficio Brevetti non concede brevetti a quelle scoperte prive di fondamenti scientifici. Se la scoperta che illustra il prof. Cardone è priva di un fondamento scientifico, perché allora è stato concesso il brevetto al CNR su quella macchina, come si dice nel video?
    Una curiosità: “dioamore” è un mantra, una giaculatoria portafortuna?
    Più che altro il mio è un auspicio, non sono nella testa del Direttore Generale dell’Ufficio Brevetti.
    Mi ha confortato il comportamento dell’Ufficio Brevetti svizzero cui si è rivolto Cicogna; non è detto che siano tutti così seri, se mi dite che vengono brevettate anche bizzarrie senza senso.
    Se Rossi crede di rimediare ricorrendo alla pp, si è messo definitivamente nei guai; basta che incappi nel giudizio di qualsiasi chimico dell’U.B.
    Fortunatamente la vita è dura per certi inventori.

    Rispondi
  • @Franchini
    Scusi, può scrivere per esteso cosa intende con ‘pp’?

    Rispondi
  • @dioamore
    Quei brevetti, se sono stati concessi,
    Appunto, se sono stati concessi.
    Puoi tu stesso fornire gli estremi di quei brevetti? I brevetti sono accessibili a tutti.

    Rispondi
  • 1 brevetto cardone: https://register.epo.org/espacenet/application?number=EP07736688
    2 brevetto: https://register.epo.org/espacenet/application?number=EP07713439
    3 brevetto: https://register.epo.org/espacenet/application?number=EP07713438
     
    Il 1 brevetto è stato cestinato dopo mancata risposta alle osservazioni dell’U.B.
    Il 2 brevetto stessa fine del primo
    Il 3 brevetto stessa fine del secondo.
    Un complimenti per i soldi (pubblici) buttati via!

    Rispondi
  • Pardon, son stati cestinati dopo non aver pagato i soldi per il rinnovo. Manca comunque la controrisposta all’U.B.

    Rispondi
  • Una spiegazione al fenomeno Rossi-Focardi esiste già ed è tutta ITALIANA!!!
    Siete tutti invitati:
    AVVISO DI SEMINARIO
    Il 14 Aprile dalle ore 09:30 alle ore 12:30 si terrà, presso la Sala del Consiglio della Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Torino, il seminario intitolato: “Reazioni nucleari anomale prodotte da sollecitazioni meccaniche”
    Programma:
    Prof. Alberto Carpinteri (DISTR)
    Le reazioni piezonucleari dovute alla frattura fragile: Dalle evidenze di laboratorio ai riscontri su scala planetaria
    Prof. Fabio Cardone (CNR, Roma)
    Le reazioni piezonucleari: Storia della scoperta
    Tavola Rotonda:
    A. Carpinteri, F. Cardone, G. Lacidogna, B. Panella, M. Rasetti, R. Sandrone, M. Zucchetti
    Dimostrazione sperimentale presso il Laboratorio di Meccanica della Frattura.
    Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica.
    Si allega la locandina dell’evento.
    Le S.S.V.V. sono cordialmente invitate a partecipare.
    http://www.swas.polito.it/services/webmail_allegati/160773-14009.pdf

    Rispondi
  • @Mattia Rizzi
    Scusi, può scrivere per esteso cosa intende con ‘pp’?
    Intendo reazione protone-protone, una reazione che avviene sulle stelle e porta alla produzione di deuterio. Perché ciò avvenga è necessaria la mediazione di un debolone di Rubbia. Si tratta di una reazione a bassissima sezione d’urto, la fase lenta che condiziona tutto il processo di fusione dei protoni in elio. Il Sole ha una gran fame di neutroni, ma fa una grande fatica a produrli.
    Noti che il neutrone non può essere prodotto con la la reazione p + e —> n, come si potrebbe pensare a prima vista.
    Noti anche che alcuni fusori freddi ritengono che la reazione p + e —> sia possibile. In Italia sono Iorio e Cirillo, in Giappone Mizuno.

    Rispondi
  • @Query Online
    OK, chiedo scusa al CICAP.

    Rispondi
  • @Camillo Franchini
    Lei confonde tra Fede e ragionevole fiducia.
    Stando alle dichiarazioni di Levi, l’esperimento con “l’acqua liquida” è stato condotto in febbraio ed ha dato risultati in linea con le precedenti misurazioni a riprova della bontà del metodo utilizzato precedentemente.
    Data la semplicità della misurazione da eseguire (per quanto riguarda la calorimetria senza cambiamento di stato) ho l’ardire di pensare che anch’io sarei in grado di eseguirla con un discreto grado di accuratezza.
    Anche se non so niente di fisica nucleare, so usare i termometri, un modo per misurare la portata si trova, così come si trova un orologio, somme e prodotti li so fare.
    Non oserei mai pensare che Levi, Focardi, Rossi non sappiano fare altrettanto, anzi di gran lunga meglio!

    Una misura di una quantità di calore così grande, per quante insidie possa riservare è abbastanza agevole, anche alla portata di uno studente di fisica.
    Sarebbero proprio dei “polli” se si fossero fatti fregare in questo modo!

    In ogni caso, visto che le misurazioni non sono del tutto soddisfacenti (i.e. c’è il pericolo di una sovrastima del calore in uscita), invece di aspettare il “terzo show” come Lei ancora una volta con disprezzo ha definito questi eventi, perché non concorda con Rossi una dimostrazione?
    Paura?

    Infine, per quanto riguarda il “Rapporto 41”, Lei certamente saprà che Carlo Rubbia ha personalmente contribuito alla stesura dello stesso, quindi per ogni osservazione in merito, Le consiglio di rivolgersi a Lui.

    Rispondi
  • @Franchini
    dato che non ho avuto modo di leggere tutte le tue argomentazioni sull’illusorietà di quei fenomeni che possiamo per semplicità etichettare “fusione fredda”, per aiutare me (e spero anche gli altri) a valutare quanto siano concludenti ti chiederei se per cortesia potessi elencare molto brevemente le prime tre (iniziando da quella che reputi la più forte).
    Ripeto la richiesta (le tre argomentazioni secondo te più concludenti) anche riguardo alla “natura bufala” del cosiddetto E-Cat di Andrea Rossi.
    Grazie
     

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  • Riguardo al coinvolgimento di Rubbia, vorrei puntualizzare due cose:
    1) anche se una figura scientifica autorevole ha partecipato alla formulazione di un’ipotesi e/o la sostiene pubblicamente ciò non è sufficiente a garantire la validità dell’ipotesi stessa: il principio di autorità ha scarso valore in ambito scientifico;
    2) ciò detto, non mi risulta comunque che Rubbia abbia mai “pubblicizzato” apertamente la sua partecipazione alla stesura del famigerato Rapporto 41 (almeno, non tanto quanto “pubblicizza” le fonti rinnovabili a scapito del nucleare): vorrà pur dire qualcosa, no?

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  • Camillo Franchini, in merito ai brevetti del CNR citati dal Prof. Cardone nel video ho trovato questo:
    http://worldwide.espacenet.com/publicationDetails/biblio?DB=EPODOC&adjacent=true&locale=en_EP&FT=D&date=20080410&CC=WO&NR=2008041255A1&KC=A1
    PROCESS AND PLANT FOR THE PRODUCTION OF ENDOTHERMIC AND EXOTHERMIC PIEZONUCLEAR REACTIONS BY MEANS OF ULTRASOUNDS AND THE CAVITATION OF SUBSTANCES
    Inventor(s): CARDONE FABIO [IT]
    Applicant(s): CONSIGLIO NAZIONALE RICERCHE [IT]; CARDONE FABIO [IT]
    Abstract of  WO 2008041255  (A1)
    The invention relates to a process and plant for the production of endothermic and exothermic piezonuclear reactions by means of ultrasounds and the cavitation of substances. The plant comprises in sequence a storage tank for the working liquid containing an active medium in solution and/or in suspension, said storage tank being connected up to a cavitation chamber in which the piezonuclear reactions take place. In the case of exothermic reactions, there is production of vapour under high pressure, which is then conveyed to a turbine for the production of mechanical energy or electrical energy by means of an alternator or equivalent; the process is accompanied by the secondary phenomenon of production of material different from that making up the working liquid. In the case of endothermic reactions, there is consumption of electrical energy for the generation of piezonuclear reactions that produce substances regarded as useful starting from the working liquid available.
    02.07.2009 Despatch of communication that the application is deemed to be withdrawn, reason: filing fee / search fee not paid in time   [2009/48]

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  • @Dioamore @Franchini: non sono completamente d’accordo sulla questione del brevetto “condizione necessaria ma non sufficiente”. Da una parte perché esistono fiori di fenomeni dimostrati sui quali non c’è brevetto (la strada della validazione di un’affermazione scientifica passa ancora e soprattutto dalla pubblicazione su riviste peer-reviewed), in parte perché paradossalmente nemmeno l’aver pubblicato rappresenta una condizione sufficiente a dimostrare la realtà un fenomeno (gli esempi di falsi segnali pubblicati si sprecano, annegati dal tempo e dall’oblio). L’unica vera condizione per garantire che un fenomeno fisico esiste è la ripetibilità dell’esperimento in maniera indipendente (non a caso gli acceleratori di particelle hanno sempre almeno due esperimenti indipendenti), cosa che ovviamente necessita una prima pubblicazione. Per esempio, Cardone ha pubblicato le sue misure su Phys. Lett. A, cosa che non impedito che lo stesso giornale pubblicasse a ruota un articolo di critica al suo metodo e ai risultati, un suo altro di risposta, e uno successivo aancora di critica. Come la mettiamo? L’aver pubblicato un paper su Phys. Lett. A (criticato violentemente in seguito sulla stessa rivista) dimostra il fenomeno? Ovviamente no. Il fenomeno verrebbe dimostrato e accettato solo a seguito di una evidenza sperimentale indipendente. Tra l’altro, è proprio questo che a suo tempo uccise la fusione fredda di F&P.

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  • Marco, “come la mettiamo ?” La mettiamo che quando c’è di mezzo l’interesse economico di un soggetto con la propria reputazione che alimenta il suo interesse economico, alla fine quasi tutto viene sottomesso all’interesse economico. Nel caso dell E-cat, al professore Focardi non hanno pubblicato il suo articolo. Se non viene pubblicato, nessuno potrà leggere cosa dice e di conseguenza nessuno potrà fare le dovute critiche o pensare di applicare nuove teorie in maniera indipendente. Chi decide chi e cosa va o non va pubblicato ? Così come, chi decide  cosa è brevettabile o meno? Molto probabilmente l’interesse economico.
    Comunque concordo con te in merito alla ripetibilità dell’esperimento in maniera indipendente. Anche Franchini fa bene a fare le sue osservazioni e critiche e ritengo che sia una voce competente da tenere in debita considerazione. La verità non si ferma di certo davanti alla menzogna.

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  • @dioamore: no, troppo comodo ricorrere a una qualche forma di teoria del complotto per giustificare la mancata pubblicazione. Il peer-review non è un sistema perfetto, però funziona piuttosto bene per scremare le bufale dai risultati accettabili. E paradossalmente, è molto più facile che venga pubblicato un risultato discutibile che non venga pubblicata una scoperta solida. Non ho idea di chi abbia rifiutato l’articolo di Focardi per cui non mi spingo oltre nel giudizio, ma il paravento dell’interesse economico (qualunque cosa tu intenda con questa locuzione onestamente un po’ qualunquista) è una scusa bella e buona.

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  • Marco, non è la teoria del complotto a cui mi riferisco, ma la constatazione che molti brevetti vengono considerati ritirati perché chi li ha presentati non ha poi pagato la relativa tassa in tempo utile. Non so a quanto ammonti quella tassa da pagare, ma è chiaro che se non c’è una prospettiva di ritorno economico su un certo brevetto, la tassa non la si paga più e il brevetto lo si lascia scadere.

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  • Ecco, se questo è il problema, ragione di più per perseguire la strada della pubblicazione: ci sono valanghe di giornali sui quali pubblicare non costa niente all’autore (a meno che insista per avere le figure a colori o altri dettagli simili).

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  • @Camillo Franchini
    “Per come va l’Italia in questi anni, penso che tra un po’ tutto si cheterà; Capiluppi andrà avanti per la sua strada come niente fosse;…”

    Temo che questa volta non passerà così facilmente. Poteva andar così, se fosse rimasta nel solo ambito scientifico e italiano, ma qui c’è di mezzo un altro aspetto.

    E’ rappresentativo quanto scritto in questo articolo http://pesn.com/2011/03/07/9501782_Cold_Fusion_Steams_Ahead_at_Worlds_Oldest_University/
    Si sottolinea il ruolo dell’Università di Bologna nelle prove già effettuate e il suo interessamento per il futuro programma di ricerca e se ne enfatizza il prestigio quasi millenario a garanzia dei risultati fin qui raggiunti. In fondo all’articolo, sotto la voce “What you can do”, ci sono 8 suggerimenti o sollecitazioni, tra cui quelli di acquistare, appena disponibile, un E-cat e di investire in questa impresa. Lo stesso accade in decine di altri articoli simili.

    Supponiamo ora che qualche migliaio di privati in giro per il mondo voglia assicurarsi uno dei primi E-cat in tempo per la prossima stagione invernale, oppure che qualche centinaio di investitori voglia puntare sullo sviluppo di questa tecnologia. Ipotizziamo pure per un attimo che le cose non vadano come da loro sperato e che restino gli uni al freddo e gli altri al verde. Cosa faranno? Alzeranno le spalle prendendosela con la misteriosa miscela catalizzatrice che non sempre riesce bene? Oppure si rivolgeranno alle magistrature dei rispettivi paesi per chiedere all’Università di Bologna di rendere conto delle affermazioni dei suoi dipendenti e del fatto che hanno impiegato un anno ad accorgersi di ciò che un caldaista avrebbe verificato in un pomeriggio?

    Io non mi intendo di diritto internazionale, mi piacerebbe sapere, da qualche frequentatore di questo blog esperto nel settore, se la legislazione di qualche Paese prevede in queste situazioni una sorta di responsabilità oggettiva. Se fosse così, temo che i protagonisti di questa storia passeranno direttamente da un programma annuale di ricerca ad uno decennale di processi e di strada ne faranno tanta, ma per raccontare nelle aule di mezzo mondo come hanno condotto gli esperimenti.

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  • @Query Online
    “In questo caso le affermazioni non sono del prof. XXX, ma del signor Rossi.”

    Non è così. Io sono preoccupato solo delle affermazioni provenienti dall’Università. Come cittadino e contribuente, è da loro che mi aspetto un giudizio autorevole e competente sull’aggeggio. Finora tutte le affermazioni scritte, o le dichiarazioni riportate per iscritto o in voce in decine di mezzi di informazione tradizionali e quelli in internet rilasciate da dipendenti del DF di Bologna confermano, o quanto meno non mettono in dubbio, che durante gli esperimenti condotti in loro presenza ci sia stato un enorme, seppur non completamente compreso, eccesso di energia. Questo è il punto principale, non certo tutte le fantasie sui processi nucleari che sarebbe ro alla base di questo fantomatico eccesso.

    Il mio intervento aveva lo scopo di giustificare la vostra posizione prudente. Per quanto riguarda la sollecitazione ed intervenire, credo sia del tutto normale. Penso che questo sito viva di segnalazioni di cittadini che sollecitano il CICAP ad intervenire su questioni poco chiare che riguardano la scienza e la pseudoscienza.

    Quindi mi permetto di rinnovare l’appello a segnalare questa vicenda, tramite la vostra autorevolezza, al Rettorato dell’Università e al MIUR. Ovviamente voi siete liberi di agire come meglio credete.

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    • @Italo Bianchi: ok, non avevamo capito. Stiamo agendo in quel senso. Stiamo però conducendo un’indagine e prenderemo pubblicamente posizione quando avremo elementi sufficienti per poterla prendere.

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  • REN72
    Infine, per quanto riguarda il “Rapporto 41”, Lei certamente saprà che Carlo Rubbia ha personalmente contribuito alla stesura dello stesso, quindi per ogni osservazione in merito, Le consiglio di rivolgersi a Lui.
    Si rivolga Lei a Rubbia per una conferma. Io ho scritto la mia analisi del Rapporto 41 senza tener conto del nome degli autori. Mi è stato richiesto da Giulio (che sembra scomparso dalla circolazione) e io mi sono preso un pomeriggio per prepararlo. Speravo che qualche fisico mi facesse da contraltare, ma non è accaduto.
    Non credo che Rubbia si sia mai interessato di ff; al massimo ha lasciato fare quando era a capo dell’ENEA. E’ famoso il suo commento “se la ff fosse una realtà, Dio sarebbe stato molto buono con gli uomini”.
    Non ho mai letto un testo di Rubbia pro o contro.
    Se conoscesse qualcosa, anche il testo di un’intervista, Le chiederei di metterlo a disposizione di tutti. E’ importante conoscere un qualsiasi parere di Rubbia su questo argomento.
    Buona giornata

    Rispondi
  • @REN72
    In ogni caso, visto che le misurazioni non sono del tutto soddisfacenti (i.e. c’è il pericolo di una sovrastima del calore in uscita), invece di aspettare il “terzo show” come Lei ancora una volta con disprezzo ha definito questi eventi, perché non concorda con Rossi una dimostrazione?
    Paura?

    Sì, paura. Paura di essere considerato “negazionista ma non troppo”.
    Questo caso mi piace perché può essere affrontato alla tastiera, senza dover “guardare nel cannocchiale”. Forse corro dei rischi, ma mi riconosca il coraggio di presentarmi con nome e cognome.

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  • @dioamore
    Camillo Franchini, in merito ai brevetti del CNR citati dal Prof. Cardone nel video ho trovato questo:
    Il titolo si presenta così:

    WO 2008041255  (A1)  –  PROCESS AND PLANT FOR THE PRODUCTION OF ENDOTHERMIC AND EXOTHERMIC PIEZONUCLEAR REACTIONS BY MEANS OF ULTRASOUNDS AND THE CAVITATION OF SUBSTANCES

    (A1) significa che si tratta di una richiesta di brevetto;
    (B) significherebbe che il brevetto è stato concesso.
    Non vorrei sbagliare, ma Cardone ha scambiato una richiesta di brevetto con il brevetto.
    Cordiali saluti

    Rispondi
  • @Franchini
    Più indietro ho pubblicato i link dei brevetti di cardone, dentro ci sono anche le risposte dell’ufficio brevetti.

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  • @Robert
    Vi segnalo:
    http://www.fysik.org/WebSite/fragelada/resurser/cold_fusion.pdf
    Bravo Robert! Straordinariamente interessante l’appendice critica. Quell’Italian style suona molto ironico.
    E’ la prova che si può fare molto anche senza assistere di persona alle demo di Rossi.
    Camillo: ha ricevuto una email da parte mia?
    Non la trovo, mi dispiace. Si può rimediare?
    Cordiali saluti
     
     

    Rispondi
  • @Marco
    non sono completamente d’accordo sulla questione del brevetto “condizione necessaria ma non sufficiente”.
    Io invece sono completamente d’accordo con quello che scrive.
    Io ho limitato la mia attenzione al brevetto, Lei l’ha giustamente ampliata.
    Credo che se uno punta a un brevetto e non l’ottiene, parta male e si presenti male. E’ verosimile che Rossi, che scrive di faccende nucleari a braccio, abbia sperato di presentarsi nel mondo della scienza e della tecnologia con un brevetto, certamente più facile da stilare di un testo scientifico. Gli è andata male e credo che sarà sempre peggio. Le critiche di Peter Ekstroem sono chiare e conclusive. Gli Italiani non hanno fatto una bella figura, soprattutto per il coinvolgimento del DF di Bologna. Italian style, purtroppo. Non potevano rifletterci un po’ sopra e fare le cose senza la presenza della stampa?
    Cordiali saluti

    Rispondi
  • Secondo mè ci sono alcune considerazioni da fare in proposito su questa vicenda:
    1) a favore della veridicità della scoperta c’è la presenza dei due studiosi scandinavi, uno dei due tra l’altro fa parte di un’associazione dedita allo smascheramento di truffe scentifiche, i quali affermano che lo sviluppo di tutta quella energia non può essere altro che una reazione nucleare il che allo stato dell’arte non è poco e che fa sembrare la vicenda maledettamente seria.
    2) a sfavore è la riluttanza dell’ing. Rossi a svelare il “segreto” industriale che tra l’altro è solo ed esclusivamente nelle sue mani (su questo punto mi sembra che il Prof. Focardi non sia sincero fino in fondo, se non altro per l’intrisiche curiosità che qualsiasi ricercatore possiede). E’ tuttavia comprensibile il comportamento di Rossi, via per le sue antiche vicende legate a altri brevetti industriali che gli anno provocato diversi “problemi) e via perchè comunque se la scoperta dovesse rilevarsi vera il business è “parecchio” rilevante.
    Secondo mè è solo questione di tempo e come dice mio padre il tempo è sempre galantuomo.

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