16 Aprile 2024
Il terzo occhio

Fusione fredda a Bologna: il punto della situazione

Come i lettori di Query ricorderanno, il 14 gennaio scorso, alla presenza di rappresentanti del Dipartimento di Fisica dell’Università di Bologna e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, è stato presentato il prototipo di un nuovo dispositivo per la produzione di energia, battezzato E-Cat (“Energy catalyzer”) dal suo inventore. Andrea Rossi avrebbe messo in pratica le idee di Sergio Focardi, professore emerito al Dipartimento di Fisica, che aveva condotto alcuni esperimenti nei primi anni Novanta, all’epoca del grande clamore sulla fusione fredda.

Alcuni ricercatori del Dipartimento di Fisica avevano collaborato alle misure, stimando una potenza termica sviluppata di circa 12kW, a fronte di una potenza elettrica assorbita minima e di un consumo di idrogeno praticamente nullo.
I report pubblicati dai ricercatori sono disponibili a questo link; altri dettagli sulla dimostrazione in questo articolo e nella successiva risposta di Giuseppe Levi, uno dei ricercatori coinvolti. Quello che segue è un breve riassunto di quanto si sa fino a ora degli esperimenti in corso sull’apparecchio, cioè abbastanza poco, dato che il gruppo di Bologna tiene il più stretto riserbo sulle attività in corso.

Le misure effettuate a gennaio, peraltro dichiaratamente preliminari, hanno suscitato diverse critiche, rese più aspre dal fatto che il suo funzionamento si baserebbe su fenomeni nucleari a bassa energia (come la fusione fredda) che secondo la maggior parte della comunità scientifica non sono mai stati dimostrati. Successivamente è stato eseguito almeno un altro test, in cui questa volta il reattore avrebbe funzionato per 18 ore, ma le scarne anticipazioni rilasciate da Levi (qui sulla rivista svedese Ny Teknik) non sono bastate a dissipare i dubbi, anche se le condizioni sono state cambiate per tener conto di alcune delle obiezioni.

Per esempio, un problema riscontrato durante la prima dimostrazione era dovuto alla vaporizzazione dell’acqua nel circuito che doveva misurare il calore prodotto dal dispositivo attraverso la misura della temperatura dell’acqua in ingresso e del vapore in uscita: il calcolo era basato sull’ipotesi di completa evaporazione dell’acqua, ma il risultato sarebbe stato sensibilmente inferiore ipotizzando la presenza nel vapore di goccioline di acqua liquida, cosa che non è stato possibile accertare. Per evitare questo problema, nel nuovo test è stato usato un flusso di acqua maggiore, in modo da avere acqua liquida sia in ingresso sia in uscita e poter calcolare il calore prodotto semplicemente in base alla differenza di temperatura tra ingresso e uscita. Stando alle anticipazioni di Levi, durante questo test il dispositivo avrebbe sviluppato mediamente 20 kW, raggiungendo però anche valori molto superiori. Secondo Levi, con cui abbiamo avuto modo di parlare pochi giorni dopo il test, questo sembra escludere qualunque fonte di energia di natura chimica: non esistono infatti  batterie o altri dispositivi come celle a combustibile che siano in grado di immagazzinare nel ridotto volume del dispositivo l’energia necessaria a erogare 20 kW per un tempo così lungo.

Un altro elemento di perplessità è che apparentemente manca qualunque forma di radiazione, che dovrebbe essere presente se nel reattore avvenissero i processi di fusione nucleare “a freddo” che sono stati proposti da Rossi e Focardi per spiegare il fenomeno. In sostanza, se il dispositivo funziona non sembra che ciò avvenga né grazie una reazione chimica né a processi nucleari noti.

D’altronde, rispetto ad altri lavori pubblicati su questi ipotetici fenomeni nucleari a bassa energia, Rossi ha alzato la posta: 20 kW sono una potenza così grande, qualunque ne sia l’origine, da essere facilmente misurabile. Se esiste davvero, dovrebbe essere semplice rimediare rapidamente ai problemi inevitabili negli esperimenti preliminari, ottenendo misure incontrovertibili. La soluzione migliore è senza dubbio la pubblicazione dei risultati di una nuova prova sperimentale che tenga conto dei problemi emersi e permetta di chiarire, al di là di ogni dubbio o sospetto, come stanno le cose.

94 pensieri riguardo “Fusione fredda a Bologna: il punto della situazione

  • ” perchè il cialtrone continua a cazzaggiare con ingredienti segreti? ”

    conosce benissimo la ragione,
    se così non fosse, non avendo ancora ottenuto il brevetto, l’invenzione gli verrebbe sottratta in un attosecondo.
    Così ha,almeno,qualche mese di tempo prima che qualcun altro ci arrivi.
    Per quanto concerne la pubblicazione sulle peer-review ufficiali, avrà certamente ascoltato la recente intervista del Prof.Focardi su  RCDC .
    E poi non faccia finta di non sapere le ragioni, sono mesi che se ne parla.
    Non ripetiamo sempre le stesse cose.

    P.S.

    vedo che continua ad attribuire a Rossi la sua onorificenza,  non si scomodi.

    Rispondi
  • chiedo scusa per la ripetizione del messaggio, ma c’è qualcosa che non va nell’invio.

    @Alberto Fortuzzi

    dal cognome deduco che lei sia bolognese ,come me, o almeno emiliano.

    Mi consentirà perciò, ad ottobre, moderatore permettendo, di rivolgermi a lei con uno (l’ho già in mente) dei coloriti epiteti che fanno parte della tradizione di questa bella e tollerante città.

    P.S.

    vedo che continua ad attribuire a Rossi la sua onorificenza, non si scomodi

    Rispondi
  • Quindi appuntamento al primo ottobre quando verrà costruita una centrale di cui si ignora il principio di funzionamento, alimentata a ingredienti segreti, i cui parametri operativi sono sconosciuti anche dal sedicente inventore . non vedo l’ora .
    Quindi implicitamente accetta l’invito , meno male , manco con le donne sono cosi insistente.

    Rispondi
  • Signori per favore, se continuate questo battibecco probabilmente anche questo spazio verrà chiuso, a detrimento di chi segue con attenzione.
    Grazie per la comprensione.
     
    amir shah
     
     

    Rispondi
  • @Queryonline

    Voi rispondete ad Alberto Fortuzzi:

    si, certo che le abbiamo confrontate, ma il punto per noi interessante continua a essere: l’E-Cat, funziona o no?

    Se questa è la funzione del CICAP, si riduce a ben poco. Lasciate che altri stabiliscano se funziona o no, poi lo comunicate educatamente a chi legge le rivista. Per questo basta il Resto del Carlino o l’Eco di Bergamo.
    Potete anticipare il parere di qualche chimico e fisico che appartenga al CICAP o anche che sia estraneo? Capiluppi andrebbe benissimo per la carica che ricopre.
    Mi sembra che stiate cercando il modo per cadere comunque in piedi.
    Rossi & Focardi violano o non violano leggi delle fisica? Rossi  ammette di violare leggi della fisica. La cosa vi è indifferente?
    Il DF dell’Università di Bologna è coinvolto o non è coinvolto in iniziatrive di ff? E’ normale?
    Perché vi lasciate trattare come Capiluppi si è permesso di fare con una lettera sgangherata e paraminacciosa?
    Spero di non essere censurato. In ogni caso conservo una copia per il mio blog personale, se le cose si mettessero male.
    Si ha l’impressione che abbiate dei rapporti speciali con Capiluppi e il suo gruppo di fusori freddi.
    Poi trovate una persona come Fortuzzi che vi incalza duramente, è fatale, doveva capitare prima o poi.
    Dovete uscire da una riservatezza che può essere giudicata molto male, visto che Query rappresenta il CICAP.
    Cordiali saluti

    Rispondi
    • @Franchini: Se questa è la funzione del CICAP, si riduce a ben poco. Lasciate che altri stabiliscano se funziona o no, poi lo comunicate educatamente a chi legge le rivista. Per questo basta il Resto del Carlino o l’Eco di Bergamo.
      Potete anticipare il parere di qualche chimico e fisico che appartenga al CICAP o anche che sia estraneo?

      Al momento nessun fisico o chimico del CICAP ha potuto mettere le mani sull’E-Cat, quindi non possiamo far altro che riportare i dati dei fisici di Bologna e chiedere che venga fatto al più presto un test in campo neutro, in condizioni controllate.

      Rispondi
  • @tutti
    L’esperienza mi insegna che quando non c’è una serena apertura mentale verso una questione,si sta cercando di difendere in qualche modo interessi personali.Invito a considerare il fatto che questa invenzione sarebbe ad enorme beneficio di tutti ed in una società globalizzata sempre più l’interesse personale non può che coincidere con quello collettivo.Per non parlare poi della buona educazione.
    Grazie. 

    Rispondi
  • Franchini posterebbe il link per il suo blog? mi farebbe piacere leggerlo.
     
     

    Rispondi
  • @giovanni guerrini                                                                                                                                                     Sto infatti difendendo a spada tratta un’interesse personale , quello di essere corretamente informato e poter conseguentemente esprimere un convincimento maturato dal mio libero arbitrio.Nel  caso che mi riguarda rivendico fortemente il  diritto di smascherare una truffa, che è quello che penso dell’affaire e-cat…
    Questo , come si vede nei precedenti post, ha creato nei possibilisti una serie di reazioni scomposte .
    Il mio attacco alla persona di Rossi  è stato volutamente interpretato come un attacco alla fonte di energia come quella descritta , ascrivendomi automaticamente nel novero di non meglio identificati sostenitori dei combustibili fossili e delle lobby energetiche.Le possibilità offerte da una simile fonte di energia non mi sfuggono e forse nel continuare a citarne i  vantaggi che sfuggono a noi scettici peccate di presunzione.
    Infatti non solo li comprendiamo benissimo ma non ci lasciamo trasportare dalle emozioni tanto da dimenticare da chi e sopratutto come venga sostenuta l’ipotesi contraria…
    Quando mi trovo a leggere un agiografia di una persona che sovverte il significato di diversi procedimenti penali che l’hanno visto protagonista e che non trova di meglio che aggiungersi un titolo accademico inventato, istintivamente e razionalmente mi viene da rivolgermi a lui con la parola cialtrone…
     
     
     

    Rispondi
  • Una spiegazione al fenomeno Rossi-Focardi esiste già ed è tutta ITALIANA!!!
    Siete tutti invitati:
    AVVISO DI SEMINARIO

    Il 14 Aprile dalle ore 09:30 alle ore 12:30 si terrà, presso la Sala del Consiglio della Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Torino, il seminario intitolato: “Reazioni nucleari anomale prodotte da sollecitazioni meccaniche”

    Programma:

    Prof. Alberto Carpinteri (DISTR)
    Le reazioni piezonucleari dovute alla frattura fragile: Dalle evidenze di laboratorio ai riscontri su scala planetaria

    Prof. Fabio Cardone (CNR, Roma)
    Le reazioni piezonucleari: Storia della scoperta

    Tavola Rotonda:
    A. Carpinteri, F. Cardone, G. Lacidogna, B. Panella, M. Rasetti, R. Sandrone, M. Zucchetti

    Dimostrazione sperimentale presso il Laboratorio di Meccanica della Frattura.
    Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica.

    Si allega la locandina dell’evento.
    Le S.S.V.V. sono cordialmente invitate a partecipare.
    http://www.swas.polito.it/services/webmail_allegati/160773-14009.pdf

    Rispondi
  • Suvvia,perdindirindina!

    Rispondi
  • @alberto

    quote:e che non trova di meglio che aggiungersi un titolo accademico inventato, istintivamente e razionalmente mi viene da rivolgermi a lui con la parola cialtrone…

    Quando si fanno certe affermazioni andrebbero documentate,altrimenti passano direttamente nella spazzatura . Una cosa è la ricerca della verità,un altra è cercare di dimostrare una tesi per partito preso,utilizzando un sillogismo (che di per sè sarebbe già debole) che parte da un fatto non documentato.
    Ma il bello della questione,stavolta,è che la verità emergerà da sè tra pochi mesi.

    Rispondi
  • @Query Online
    Penso che poter prendere visione delle publicazioni dei ricercatori in merito alla ricerca in esame potrebbe essere di aiuto a comprendere meglio le dinamiche del processo.
    Potreste lincare dei riferimenti a questi articoli?
     

    Rispondi
    • @Lima,
      le uniche cose pubblicate, al momento sono il report di Levi e quello degli svedesi. Trovi i link negli articoli che abbiamo pubblicato.

      Rispondi
  • @Queryonline
    Il 5 aprile scorso Rossi ha dichiarato a Daniele Passerini:
    Con l’Università di Bologna abbiamo fatto un contratto di ricerca che verrà esteso
    Siete in grado di stabilire se questo contratto di ricerca esiste o se si tratta di una vanteria di Rossi?
    Grazie

    Rispondi
  • @ Tutti
    Focardi racconta la storia della ff a RCDC:
    Al mattino [Fleischmann] è tornato e non ha trovato più il suo apparato sperimentale. Si è guardato in giro e ha visto un buco nel soffitto: era volato al piano di sopra.
    Uno dei due, Fleischmann o Focardi o tutti e due, hanno dimenticato che esiste il principo della conservazione della quantità di moto.
    L’apparato sperimentale vola al piano di sopra solo se lo spari con un bazooka, mica se scoppia.
    Dice che non si devono deridere i colleghi, ma come si fa.

    Rispondi
  • Premetto che non sono un fisico ma un profano della materia, tuttavia sono interessato alla questione. Ritengo che la creazione di un progetto economicamente sostenibile, come quello che dicono verrà realizzato, sia la prova migliore per il funzionamento del sistema. Troppe volte la pura teoria è rimasta lettera morta, per convenienza (la fusione “calda” è un super business non scordiamolo), quanto l’applicazione pratica-commerciale si sviluppa molto più rapidamente e concretamente. Se saranno in grado di avere revenues consistenti dalla produzione e vendita di energia elettrica, significherà che il sistema funziona. A quel punto, forse, verrà anche l’interesse teorico nello spiegare il fenomeno. Auguro agli inventori tutta la fortuna del mondo, e aspetto di vedere i loro risultati! Sono convinto e credo che sarà una rivoluzione radicale per il nostro mondo!

    Rispondi
  • Egr. Dr. Fortuzzi
    Mi rivolgo a Lei da scettico, ritenendo, in tutta franchezza, che il suo approccio alla fenomenologia Rossi/E-cat renda tutt’altro che un buon servizio alla “causa”.
    Nulla da sindacare sulla sua facoltà di esprimere liberamente questi ed altri suoi personali convincimenti e/o giudizi caustici su questa o quella persona o istituzione.
    Tuttavia, la perplessità che mi assale nel leggere i suoi commenti, così come alcuni altri simili per asprezza (vedi Dr. Franchini), deriva dalla difficoltà che incontro nel capire quale sia il vero spirito che muove le sue/(vostre) argomentazioni.
    Dal tono degli interventi si direbbe che alla base di tanto disprezzo si annidino acredine e livore non risolti, nutriti sul piano personale, nei confronti dei soggetti ai quali Lei ripetutamente fa riferimento. E qui potrei dilettarmi ad estrapolare un gran campionario di espressioni che definirei eccessive (per usare un eufemismo), del tipo: “(aprile 8, 2011 alle 17:33) – …Per fortuna verrete spazzati via dalla storia  e di voi rimarrà come ricordo solo un vago sentore di nausea…”, riportate nei suoi innumerevoli interventi. Mi astengo, perché nulla aggiungerebbe alle conoscenze dei frequentatori del blog.
    In particolare, mi colpisce l’attacco, perché di vero e proprio attacco si tratta, al Prof Capiluppi e al DF di Bologna, che io non conosco né ho mai frequentato. Badi, non ho alcun interesse nel prendere le loro difese, anche perché di tutto possono aver bisogno tranne che di un gratuito patrocinio, offerto da chi che sia, a qualsivoglia titolo.
    Mi chiedo, perché non accordare a loro gli stessi diritti che vengono riconosciuti a tutti i comuni mortali come: controllare gli alveari in campagna, andare alla prima comunione nella nipotina o discutere dello spinterogeno con il meccanico di fiducia? In questo caso: il diritto di andare con amici e colleghi ad assistere a prove, esperimenti e quant’altro, dove e quando vuole, senza pretendere che il medesimo tenga sempre addosso le insegne dell’Impero (della scienza) che renda pubblica attestazione, “ad ogni pié sospinto”, del prestigio e dell’autorevolezza del ruolo e/o carica ricoperta. Oltretutto nell’occasione da Lei citata non ha proferito verbo, ne rilasciato alcuna dichiarazione.
    Perché non riconoscergli in diritto di andare liberamente e semplicemente in avanscoperta, in modo del tutto informale, sempre in compagnia di amici e/o colleghi, ad osservare qualunque cosa, in qualunque luogo gli possa essere segnalato o che semplicemente soddisfi la propria naturale curiosità?.
    Perché insinuare che vi possa essere malafede, imprudenza, rischio di compromissione e, soprattutto, perché negare loro la titolarità di un briciolo di buonsenso e la capacità di valutare semplicemente le conseguenze delle proprie azioni, quasi fossero degli adolescenti intonsi ?
    Si rispettino le procedure, i protocolli e quant’altro, là dove e quando è il momento, ma se proprio dobbiamo comunicare al mondo la nostra “fede” cogliamo l’occasione per dare un nostro piccolo contributo all’elogio della normalità, della sobrietà e, in fin dei conti, del buon senso.
    Non me ne voglia, io sono semplicemente quello che viene definito “l’uomo della strada”.

    Rispondi
    • segnaliamo che tra poco, alle 20.00, Stefano Bagnasco sarà ospite della trasmissione scientifica Moebius (Radio 24) per parlare dell’E-Cat.

      Rispondi
  • @query
    E’ possibile sentire la registrazione dell’intervista di Bagnasco su radio24?

    Rispondi
  • @Query
    grazie, sempre puntuale

    Rispondi
  • @Queryonline
    Ho appena finito di ascoltare l’intervista a Bagnasco.
    Ciò che emerge con prepotenza nel caso Rossi/Focardi/Levi è che se la prova cruciale fallisce, nessuno potrà dire che i tre erano in buona fede. Tutta quell’acqua bollente può solo avere origine da un fenomeno naturale le cui leggi non sono ancora state scoperte o è frutto di un vergognoso imbroglio.
    L’uscita meno traumatica sarebbe che i tre hanno banalmente sbagliato a fare le misure e che la moltiplicazione di energia era solo una proiezione del loro desiderio. Gli era solo sembrato, sorry.
    Trattandosi di Italiani mi sento obbligato a sperare che abbiano successo. Abbiamo già abbastanza problemi di immagine, per sopportare un flop di quelle dimensioni.
    Se va male, spero che in Italia la smettano di pagare gente che si occupa di ff da 22 anni. Lascino fare ai privati, se hanno soldi da sprecare.
     

    Rispondi
  • @Luigi
    Perché non riconoscergli in diritto di andare liberamente e semplicemente in avanscoperta, in modo del tutto informale, sempre in compagnia di amici e/o colleghi, ad osservare qualunque cosa, in qualunque luogo gli possa essere segnalato o che semplicemente soddisfi la propria naturale curiosità?
    E’ lo stesso Signore in questione che ha preteso uno status di particolare dignità. Legga la lettera che ha inviato al CICAP e dica se non ha parlato con il cappello in testa, come si dice dalle mie parti. Per l’occasione ha perfino rispolverato l’Alma Mater, poveretta, facendo ridere. Non si è reso conto che si stava rivolgendo a una quantità di laureati, molti dei quali probabilmente più esperti di lui sulla questione in esame.
    Ma sarebbe poco: quel Signore ha dato risalto alla demo, che nessun giornalista avrebbe mai notato. Molti Italiani sperano che sia stata inventata una fonte di energia di basso costo e illimitata. Le sembra una responsabilità da poco?
    Si ricordi che quando si chiamano i giornalisti le situazioni non sono mai informali. Il Nostro ne era consapevole, non si preoccupi.

    Rispondi
  • @S.Bagnasco
    Domanda,perchè nella intervista è saltato direttamente dagli inizi anni ’90 ad oggi quando in mezzo c’è questo?
    rapporto 41 ENEA
    http://www.lenr-canr.org/acrobat/DeNinnoAexperiment.pdf
    rapporto INFN del 2009
    http://download.luogocomune.net/download/FusioneFredda/LNF-09-1(P).pdf
    rapporto us navy

    ^ U.S. Navy, Technical Report 1862. “Thermal and Nuclear Aspects of the Pd-D2O System“. S. Szpak, P.A. Mosier-Boss (editor), SSC San Diego CA (USA), Febbraio 2002.

    Grazie,saluti.

    Rispondi
    • @giovanni guerrini, perché il tempo a disposizione era poco e il focus della trasmissione non era la “storia della fusione fredda”, ma l’E-Cat.

      Rispondi
  • @Giovanni Guerrini
    @ Bagnasco
    Ho scritto una recensione sul Rapporto 41 dell’ENEA e l’ho messa  a disposizione del CICAP.
    Se vuole, possiamo partire da lì per aprire un confronto, se il CICAP (Bagnasco) trova che ne vale la pena.
    Suggerirei di chiudere prima con Rossi, perché l’esame di quell’invenzione non può durare oltre tempi ragionevoli.
    In fondo la domanda è semplice: le reazioni che suggerisce Rossi nella richiesta di brevetto sono catalizzabili?
    Francamente vorrei però evitare di entrare in discussione con un perito elettronico, o un ingegnere meccanico o con chiunque non abbia il necessario background culturale. Su 22 passi di Passerini tutti possono scrivere quello che vogliono. Mi auguro che il CICAP faccia un minimo di discriminazione, per non lasciare che la faccenda diventi politica o filosofia o tifoseria.
    Cordiali saluti
     

    Rispondi
  • @Franchini
    Un catalizzatore è una sostanza, fonte o dispositivo che interviene in una reazione chimica aumentandone la velocità ma rimanendo inalterato al termine della stessa

    Le mie competenze non vanno molto oltre che questa definizione semplificata,ma non ho colto che Rossi abbia dichiarato che nel suo reattore avvenga una catalizzazione di un processo nucleare,non almeno in senso stretto rispetto alla definizione.
    Infatti egli lo ha chiamato “catalizzazione di energia”,non di reazioni nucleari.
    In sostanza immetterebbe x energia nel sistema attivando una reazione che ne restituisce circa 12x.
    Non vedo concettualmente tante differenze da una riconosciuta reazione di fusione calda ove affinchè si verifichi è necessario produrre pressioni e temperature elevatissime.
    Dico ciò perchè non vorrei che ci trovassimo di fronte ad un semplice caso di fraintendimento terminologico.
    Saluti.

    Rispondi
  • @Giovanni Guerrini
    Non vedo concettualmente tante differenze da una riconosciuta reazione di fusione calda ove affinchè si verifichi è necessario produrre pressioni e temperature elevatissime.
    Le reazioni della fusione calda non sono catalizzate, non sono catalizzabili.  I fisici della fusione calda agiscono sulle variabili termodinamiche temperatura e pressione locali. Si tratta di variabili termodinamiche, non cinetiche. La catalisi è un concetto esclusivamente cinetico. La termodinamica ha talmente poco a che fare con la cinetica che non considera la variabile tempo.
    Faccia Lei un’ipotesi su come possono andare le cose nel reattore di Rossi e Le risponderò da chimico. Non abbia paura di sbagliare, va bene tutto. Credo che servirà a tutti ragionare di catalisi, visto che lo scatolotto di chiama E-Cat.
    Cordiali saluti

    Rispondi
  • @Franchini
    Per quanto ne so le sue considerazioni sono corrette,ma ne so molto poco quindi non sono in grado di formulare alcuna ipotesi.
    Le mie considerazioni erano esclusivamente di carattere terminologico,infatti ritengo che forse Rossi ha chiamato il suo reattore catalizzatore di energia solo per dargli un nome diverso da reattore nucleare a bassa energia e i motivi non li conosco.
    Terminologicamente non lo trovo del tutto scorretto,infatti il dispositivo(catalizzatore)interviene nella reazione rimanendo inalterato al suo termine.Comunque questi sono sofismi abbastanza sterili(i miei),ciò che conta nello specifico è intendersi e non mi sembra che Rossi abbia dichiarato di catalizzare una reazione nucleare.In definitiva,credo sia solo un nome come un altro.Questa è la mia impressione.
    Cordiali saluti.

    Rispondi
  • @Giovanni Guerrini
    Le mie considerazioni erano esclusivamente di carattere terminologico,infatti ritengo che forse Rossi ha chiamato il suo reattore catalizzatore di energia solo per dargli un nome diverso da reattore nucleare a bassa energia e i motivi non li conosco.
    Non è solo una questione di termini; Rossi attribuisce un’enorme importanza al “catalizzatore”; distingue la sua invenzione da quella di Piantelli; non apre il reattore per non farlo vedere. Focardi è convinto che si tratta di una sostanza che trasforma l’idrogeno molecolare in idrogeno atomico per rendere possibile la sua interazione con il nucleo del nickel. (Focardi ignora che un catalizzatore non può modificare il valore della costante di equilibrio idrogeno atomico/idrogeno molecolare, che è funzione esclusiva della temperatura e della pressione).
    L’invenzione sta proprio nella scoperta del catalizzatore.
    Qualcuno del Dipartimento di Fisica (Levi?) dovrebbe spiegarci che cosa intendono per “catalizzatore di energia”.

    Rispondi

Rispondi a Camillo Franchini Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *