16 Aprile 2024
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Aspettando Elenin

Gli astrofili guardano a lei con entusiasmo; gli appassionati di misteri, invece, ne parlano con autentico terrore. Stiamo parlando di Elenin, anzi di C/2010 X1: una cometa non periodica, che passerà vicina alla Terra il 16 ottobre 2011. La scoperta risale allo scorso 10 dicembre, quando è stata identificata da un astronomo dilettante russo, grazie al telescopio robotico dell’International Scientific Optical Network (New Mexico).

Sembra strano che questa cometa stia attirando così tanta attenzione, mentre la sua “sorella” 2009 P1 Garradd (un’altra cometa che dovrebbe avvicinarsi a noi intorno al 23 dicembre 2011, e che dovrebbe essere brillante quanto Elenin) rimane sconosciuta ai più. L’interesse per Elenin è iniziato a partire dal febbraio 2011, quando un’anonima signora (qualificatasi come “un’ex dipendente della Casa Bianca”) telefonò a un programma radiofonico statunitense annunciando immani disastri: a suo dire la cometa avrebbe provocato uno spostamento dei poli magnetici (previsto per il 15 marzo), ci sarebbero stati milioni di vittime, e una cospirazione avrebbe nascosto la verità. Alex Jones, il conduttore, lasciò immediatamente cadere il discorso, ma ormai la bomba mediatica era esplosa. Da allora Elenin è entrata a far parte di teorie apocalittiche e complottiste; è stata associata alla bufala del pianeta Nibiru, è stata definita (erroneamente) come una nana rossa, e c’è stato addirittura chi l’ha accusata di aver causato gli ultimi terremoti in Cile e Giappone.

Per non parlare della voce secondo cui “Elenin” sarebbe un acronimo per “Extinction Level Event – Nibiru Is Near”. Molto più banalmente, il nome è legato al nome del suo scopritore, Leonid Elenin: che, a differenza di quanto sostengono alcuni complottisti, è una persona realmente esistente, e che gestisce anche un suo blog. Ecco che cosa ne pensa David Morrison, Astrobiology Senior Scientist della Nasa:

Questo non solo è sbagliato, ma è assurdo. Pensano davvero che se qualcuno volesse tenere segreta questa cometa avrebbe usato un codice così ovvio, per dirci che era sul punto di colpire la Terra? Davvero pazzesco!

Ma Elenin è davvero un pericolo per la Terra? No. Per capirlo basta guardare i dati orbitali, disponibili sul sito della Nasa, e confermati da astronomi di tutto il mondo.

La cometa si sta avvicinando alla velocità (relativa) di 86.000 km/h; il 10 settembre raggiungerà il perielio (cioè la distanza minima dal Sole), mentre il 16 ottobre sarà nel punto di minore distanza dalla Terra. In quell’occasione di troverà a 34 milioni di chilometri da noi (per fare un confronto, la Luna si trova mediamente a 380.000 chilometri dalla Terra). Niente paura, comunque: in passato abbiamo avuto comete che sono passate ben più vicine, come la Hyakutake del 1996, la Schwassmann-Wachmann del 2006, o la IRAS-Araki-Alcock del 1983. Infine Elenin riprenderà ad allontanarsi da noi, e con tutta probabilità non la rivedremo mai più.

Ma questa cometa potrebbe influenzare in qualche modo la Terra? Gli astrofisici lo escludono categoricamente: non solo è troppo distante da noi, è anche troppo piccola per fare alcun danno. Il suo diametro è dell’ordine dei 10 km, e la sua massa circa un miliardesimo di quella terrestre. Spiega David Morrison:

Inutile dirlo, non ci accorgeremo nemmeno della minuscola spinta gravitazionale di Elenin. Nonostante questi semplici fatti, alcuni siti web (come godlikeproductions) si stanno lanciando in speculazioni sfrenate sul fatto che Elenin colpirà la Terra, o disturberà la sua orbita, o causerà maree, o interagirà con il nostro campo magnetico. Queste affermazioni sono pura fantasia.

Nessun effetto rilevabile, dunque, sulla nostra orbita; né sul nostro campo magnetico, dal momento che le comete non ne posseggono uno proprio. E se questo è vero per la data di maggior prossimità alla Terra, lo è ancora di più per il 15 marzo, data in cui, secondo i video catastrofisti diffusi su YouTube, Sole e cometa avrebbero dovuto trovarsi in opposizione rispetto alla Terra, ovvero a un’angolazione prossima ai 180°. In realtà, coloro che avevano previsto un allineamento per il 15 marzo sono stati probabilmente tratti in inganno. L’astronomo Ian Musgrave ha spiegato sul suo blog l’origine di questo errore:

Infine, il video afferma che gli “allineamenti” fra Elenin, Terra e Sole si sono verificati il 27 febbraio 2010 e l’11-15 marzo 2011. Gli “allineamenti” sono stati apparentemente determinati a occhio tramite il JPL orbit widget (che dice esplicitamente di non usare l’interfaccia per questo scopo). […] Io ho usato SkyMap con i dati orbitali più recenti. E’ saltato fuori che la cometa è stata allineata con la Terra il 27 marzo 2010 (data in nessun modo prossima a quella del terremoto del Cile), e che sarà semplicemente vicina all’allineamento il 5 maggio 2011 (prima della data di maggior avvicinamento del 16 ottobre 2011; e, di nuovo, in nessun modo prossima a quella del terremoto giapponese). Nessun allineamento, nessun terremoto da spiegare.

Ancor meno probabile è l’ipotesi secondo cui Elenin potrebbe portarci nuovi virus e batteri. E’ vero che le comete possono avere al loro interno molecole organiche (le analisi spettroscopiche ne hanno trovato traccia, per esempio, nel nucleo di Hale-Bopp); ma l’ipotesi secondo cui possano esserci anche degli organismi complessi come batteri è ancora tutta da dimostrare. E anche se fosse vero, nessun batterio potrebbe vivere nella coda o sulla superficie della cometa, esposto al vento solare e alle brusche variazioni di temperatura; al massimo potrebbe vivere all’interno, incapace di scappare dal nucleo, se non in caso di impatto. Ipotesi già esclusa in partenza, come abbiamo spiegato.

L’unica cosa che in effetti potrebbe accadere è che la cometa si lasci dietro un po’ della sua coda, formata da polveri e gas (sicuramente non parti solide del nucleo, visto che Elenin passa troppo distante dal Sole per essere frammentata).

Ma se anche il nostro pianeta passasse attraverso la scia di polveri e gas lasciata indietro da Elenin, non ci sarebbe alcun problema: si tratta di un’esperienza che alla Terra è già accaduta molte volte, senza conseguenze apocalittiche. Anzi: ogni anno, intorno al 12 agosto, passiamo attraverso i residui di una cometa, la Swift-Tuttle. Sì, avete indovinato: si tratta dello sciame delle Perseidi, i cui effetti danno origine allo splendido spettacolo delle “lacrime di San Lorenzo”.

Le paure di coloro che stanno diffondendo in questi giorni autentiche bufale, come quelle secondo cui il presidente russo Medvedev avrebbe allertato le forze armate in vista di una catastrofe, oppure Stati Uniti e Norvegia starebbero costruendo dei bunker per salvarsi dall’impatto, sono del tutto infondate.

Insomma, l’unica incognita di Elenin rimane la sua visibilità. A ottobre sarà abbastanza vicina per poter essere ammirata con un binocolo, e se saremo fortunati anche a occhio nudo. Per adesso gli astrofili incrociano le dita; e sperano in uno spettacolo memorabile, che riesca a incantare anche i più menagramo.

Foto di A Owen da Pixabay

Sofia Lincos

Sofia Lincos collabora col CICAP dal 2005 ed è caporedattrice di Queryonline. Fa parte del CeRaVoLC (Centro per la Raccolta delle Voci e Leggende Contemporanee) e si interessa da anni di leggende metropolitane, creepypasta, bufale e storia della scienza.

39 pensieri riguardo “Aspettando Elenin

  • Anche se non ho prove scientifiche inoppugnabili, ritengo che questo allarmismo su Mine Vaganti interstellari nasca in parte da alcuni volenterosi, Creduloni come me nelle Profezie Cristiane degli ultimi 40 anni, che concordano (le Profezie) nel preannunciare uno o più scontri con corpi celesti non bene identificati, anche se di recente qualcuno dei Profeti ha parlato in modo da identificare abbastanza certamente una cometa. Questi scontri porteranno “tre giorni di buio” sulla Terra e (non si capisce se la cosa sarà provocata dallo stesso corpo celeste o se avverrà in un secondo tempo, con un altro scontro)
    uno sfoltimento drastico della razza Umana, senza comunque farla sparire. Tranquillizzo sia gli Scettici che i Creduloni: in ogni caso le Profezie dicono, per me abbastanza chiaramente, per chi lo vuole intendere, che ci accorgeremo della o delle Mine Vaganti ben mirate su di noi solo 48-72 ore prima che ci centrino, quando sarà tardi per pigliare qualunque provvedimento, tipo mandare a salvare la Terra una squadra dotata di bomba atomica e capitanata dal Bruce Willis di turno. L’ unica iniziativa fattibile sarà pregare, per chi crede. Inviterei i miei colleghi Creduloni a non affannarsi troppo coi telescopi amatoriali.

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  • @Aldo Grano
    Può dare un’idea di quando una di queste “Mine Vaganti” si dovrebbe scontrare con la Terra secondo Lei, anche solo indicativamente?

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  • Ho appena guardato gli elementi orbitali della Elenin: con mio grande disappunto passerà al perielio a settembre, su orbita interna e quasi allineata col sole, per cui ci perderemo la parte migliore dello spettacolo.
    Quanto alle catastrofi, che noia! La leggenda delle comete portatrici di sventura non è un po’ superata? Andava bene per i cieli immutabili aristotelici; ogni tanto i catastrofisti dovrebbero inventarsi qualcosa di nuovo…

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  • Pingback: COMETA ELENIN NON E UN PERICOLO….. « Alieni Ufo e Misteri Nell'Universo

  • L’ansia per la cometa “Elenin”, che dovrebbe sfiorare la terra a ottobre venturo, non è del tutto immotivata perchè in futuro – durante la “Grande Tribolazione” biblica – uno dei flagelli apocalittici sarà la caduta di un’enorme meteorite o frammento di stella chiamata “Assenzio” (Apocalisse 8,10-11) che causerà l’avvelenamento delle acque.

    Già il disastro nucleare a Fukushima sta contaminando l’oceano di fronte al Giappone, per via delle perdite di acque radioattive, malgrado si tratti din un evento per ora circoscritto alla zona, ma quando Dio darà inizio all’apocalisse (quella reale, non le finction televisive) il mondo sarà sgomento!

    Pertanto, invito il lettore a dare valore alla bibbia anzichè fidarsi della scienza, poichè gli eventi futuri saranno terribili per chi non è preparato.      

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  • Salvatore (Evangelista) la “stella di nome Assenzio” dell’ Apocalisse, quella che avrebbe reso l’ acqua amara (avvelenata) dovrebbe già essere caduta nel 1986: Chernobyl vuol dire Assenzio.

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  • @Aldo Grano: Se l’obiettivo della “Stella di nome Assenzio” era di avvelenare le acque terrestri, direi che con Chernobyl ha fatto cilecca. Se queste sono davvero le avvisaglie dell’Apocalisse, direi che alla fine non sarà ‘sto gran problema.

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  • Caro Alberto, l’ Apocalisse di Giovanni è una Profezia “a spirale”: si avvicina sempre di più, di epoca in epoca, al punto finale. Quindi chi la tiene d’ occhio e ci crede, in ogni epoca storica crede di essere agli Avvenimenti Finali. Chi non ci crede, dice: visto? Non è successo niente di grave (ad esempio, per Chernobyl, le statistiche ufficiali parlano di soli 65 morti). La mia certezza di essere vicini agli Avvenimenti Finali non mi deriva dall’ Apocalisse, ma dai Profeti viventi. Come è ovvio, non mi sognerei mai di tentare di convincere quelli come Te: non ci riesco nemmeno con la maggioranza dei Cattolici! Vorrei solo chiederTi: visto che ogni sei anni un milione di Italiani muore di cancro, la maggior parte dei quali dopo anni di atroci sofferenze, e che queste cifre sono in aumento, che dimensioni di morti vuoi che faccia Dio perché Tu sia soddisfatto e dica: “ora sì che fa sul serio!”

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  • Posto che non capisco cosa c’entrino i morti di tumore con l’Apocalisse, Ti faccio notare che il trend di morte per tumore è in deciso calo, prova a cercare su Google il rapporto ISTAT “Nuove evidenze nell’evoluzione della mortalità per tumori in Italia”. Detto ciò, da un’Apocalisse mi aspetterei qualcosa di decisamente più rilevante.
    Ti pongo io qualche domanda adesso: hai detto che Ti fidi dei nuovi profeti, ma non si dice da qualche parte nella Bibbia di stare attenti ai falsi profeti? Come fai a distinguerli? Infine, hai detto che “Quindi chi la tiene d’ occhio e ci crede, in ogni epoca storica crede di essere agli Avvenimenti Finali”: bene, allora come mai questi benedetti Avvenimenti Finali non sono ancora arrivati?
    Da credente, non so dire quando arriverà la Fine, e sinceramente non mi interessa: quando sarà il momento ci penserò. Mi interessa però che i fatti non vengano manipolati e strumentalizzati, ma solo studiati e analizzati per migliorare il nostro futuro.

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  • Caro Alberto, ora non allarghiamoci troppo, per rispetto di chi ci ospita. Parlare di una “stella di nome assenzio” può ancora essere in tema coi corpi celesti tipo Elenin, ma se vuoi fare lunghe discussioni sull’ Apocalisse, su come si distinguono i falsi dagli autentici Profeti, su quale verso di S. Giovanni parli di tumori, fatti dare la mia mail da Query, li autorizzo. Anche se è un po’ fuori tema, rimangono invece nell’ ambito dei fatti studiati e analizzati le statistiche che abbiamo sui tumori. Esiste una associazione che si è fatta carico di pubblicarle e analizzarle, l’ Airtum. Studia un po’ il loro sito, avrai da subito grosse sorprese. Se mi rispondi subito, però, mi fai pensare male: a me, lavorando, due- tre giorni di tempo per fare una analisi mi ci sono voluti. www.registri-tumori.it/

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  • @Aldo Grano: Mi sa che hai fatto un po’ di confusione tra “incidenza” e “mortalità”. Potrà anche aumentare il numero totale dei tumori, ma è più importante che la mortalità diminuisca, poiché vuol dire che le terapie sono più efficaci.
    Cito dal pdf “Tutti i tumori”, prima pagina, ultimo capoverso:
     
    “Per quanto riguarda gli andamenti nel tempo, l’incidenza per tutti i
    tumori nel loro complesso è in crescita in entrambi i sessi mentre la
    mortalità è in diminuzione sia nei maschi sia nelle femmine.”
     
    I grafici a pagina 2 confermano: si mostra infatti che il tasso di mortalità per i maschi è sceso dai 300 circa morti ogni 100000 abitanti del periodo 1988-1992 ai 250 circa del periodo 1998-2002, mentre per le femmine è sceso dai 160 circa ogni 100000 del 1988-1992 ai 135-140 circa del 1998-2002.
    Dato che sia i dati AIRTUM sia quelli ISTAT coprono più o meno lo stesso periodo direi che possiamo dire che, alla fine del 20° secolo, la mortalità dei tumori in Italia è in generale diminuzione. Se però riesci ad indicarmi dei dati differenti, li aspetto.

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  • Sei sempre frettoloso e hai la presunzione di molti autodidatti. E quindi trovi nelle statistiche subito ciò che Ti interessa, non vedendo ciò che compromette le Tue tesi. E, soprattutto, non vedendo la realtà. L’ Istat dice che, attualmente, l’ aumento del costo della vita in Italia è del 2,1% su base annua. E ha ragione: basta prendere i parametri che gli interessano e che l’ Istat stesso stabilisce, scartando quelli che gli convengono meno, e l’ inflazione è quella che dice. Ad esempio, se si calcola la MORTALITA’ dei tumori guardando la sopravvivenza a cinque anni e si vede che, grazie alla chemioterapia, si campa, mediamente, qualche mese in più, i cancrofili nostrani sono tutti contenti. Bisognerebbe chiedere ai malati se sono contenti di morire cinque-sei mesi dopo, in media, rispetto a dieci anni fa. C’è poi il piccolo particolare che la mortalità per tumore è sottostimata. Se hai, una volta tanto, la pazienza di ascoltare un farmacista, Ti dò due esempi: il Dr. L.P., primario cardiologo a Volterra all’ epoca in cui gli fornivo pacemakers, risulta morto di tromboembolia polmonare. Peccato che non sarebbe mai morto di tromboembolia polmonare se non avesse fatto chemioterapia a seguito di un tumore epatico. Il dr. S. T. cardiologo, in quegli stessi anni, a S. Giovanni Valdarno, risulta deceduto per gli esiti di una broncopolmonite. Lui, addirittura, risulta tra i guariti da un linfoma di Hodgkin grazie alla chemioterapia. Peccato che la chemioterapi glia abbia diminuito le difese immunitarie e un banale raffreddore invernale, preso subito dopo il rientro al lavoro una volta considerato guarito, si sia trasformato in broncopolmonite con esito fatale.

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  • @Aldo Grano
     
    Primo: qui non si sta discutendo sul fatto che i malati siano contenti o no, si sta cercando di capire se i dati oggettivi dicano che la situazione stia migliorando o peggiorando: e i dati dicono che la mortalità diminuisce, punto. Quindi, dire che “queste cifre sono in aumento” è semplicemente sbagliato.
     
    Secondo: affermi che la mortalità per tumore è sottostimata: gradirei dei dati oggettivi, se possibile, dato che questa è un’affermazione piuttosto forte.
     
    Terzo: citare due casi non ha alcun senso dal punto di vista statistico, semplicemente perchè laddove a Tizio la chemioterapia può aver salvato la vita, per Caio potrebbe non servire per un miliardo di motivi che un medico sicuramente saprà meglio di me. Di nuovo, bisogna andare a vedere i dati riferiti all’intera popolazione, e questi dicono che il bilancio vite salvate/vite perdute per le chemioterapie è decisamente maggiore di 1. Anche le cinture di sicurezza non sempre salvano la vita in auto, allora che facciamo, le aboliamo?

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  • Non ho citato due casi per far statistica, ma per farTi un esempio di come la mortalità per tumori sia sottostimata. Sui certificati di morte c’è sempre scritta l’ ultima causa accertata e, nella fattispecie, se si tratta di un effetto collaterale del tumore, non viene considerata come causa di morte il tumore, che è il responsabile principale. I casi come quelli che Ti ho citato sono sicuramente centinaia ogni anno e forse migliaia, su un numero di morti per tumore che (l’ ultimo dato ufficiale che ho trovato per l’ Italia risale al 2005!) si aggirano sui 180.000. Da qui si deduce che ogni sei anni un milione di connazionali ci lascia a causa di un tumore. Più quelli come L.P. e S.T. Ma le cifre ufficiali non lo dicono. E se Tu avessi letto con attenzione almeno la prpima pagina del sito che Ti ho suggerito, Ti saresti accorto che le statistiche sui tumori vengono fatte bene solo in un terzo delle ASL italiane. E non siamo neanche messi male, in Europa, come monitorizzazione! Quindi i dati che esprime l’ ISTAT e anche una associazione più seria dell’ ISTAT, come AIRTUM, sono stime, estrapolazioni,  e quindi, per usare le Tue parole, NON SONO DATI OGGETTIVI E INCONTESTABILI.

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  • @Aldo Grano
    Allora, sono necessarie un po’ di puntualizzazioni, poi se possibile preferirei chiudere questo OT che secondo me si è già prolungato troppo:
    1) “I casi come quelli che Ti ho citato sono sicuramente centinaia ogni anno e forse migliaia”: fonti, please. Le impressioni non contano.
    2) Sul fatto che l’AIRTUM sia più autorevole dell’ISTAT non posso giurarci, fatto sta che entrambe le istituzioni concordano sul fatto che la mortalità per tumore è diminuita negli anni, e questo è un fatto indiscutibile.
    3) Ma Tu dici che questo non è vero perché frutto di una stima. Bene: per tua somma gioia, tutta la statistica (o quasi tutta) si fa per mezzo di stime: è infatti possibile dimostrare che avendo a disposizione un campione significativo della popolazione i parametri stimati convergono velocemente a quelli reali. D’altronde, la stima è un mezzo essenziale in questi casi: non è realisticamente possibile raccogliere informazioni su TUTTA la popolazione. Certo, avere un campione il più grande possibile è sempre una buona cosa, ma ti sorprenderebbe sapere che bastano relativamente pochi dati per poter fare una stima accurata. Leggiti un buon testo di statistica e lo scoprirai.
    4) Tu mi hai indirizzato sulla pagina di AIRTUM per mostrarmi che la mortalità non è in calo ma in crescita; se non fosse che anche l’AIRTUM dice esattamente il contrario di quello che sostieni. Quindi, visto che mi ritieni frettoloso, dimmi Tu in quale pagina di quel sito si sostiene la Tua tesi. Non cercare di spostare di nuovo i paletti, voglio il link altrimenti non ha senso continuare la discussione.

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  • Ad Alberto.

    Visto che ti chiedi come si fa a distiguere i “falsi profeti” da quelli veri, la risposta viene dalla bibbia stessa: “quando un profeta parla da parte dell’Eterno e la cosa non si avvera, allora quel’uomo non ha parlato da parte di Dio” (Deuteronomio 18,22).

    Ora, precisando che il disastro di Chernobyl non fu causato dalla caduta di un meteorite ma da un incidente al reattore nucleare, la stella “Assenzio” che cadrà in qualche parte del mare (oceano? mediterraneo? pacifico?) causerà la morìa di milioni di varietà di pesci, bloccherà l’economia marittima e sgomenterà le nazioni per la furia degli eventi apocalittici.

    Quindi, io non starei a ironizzare sula cometa Elenin ma darei pieno valore ai vangeli anche perchè quando la situazione precipeterà, sarà tardi per rimediare: l’apocalisse, infatti, non è sinonimo di “scomparsa del genere umano” bensì di “giudizio divino”! 

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  • @Salvatore (evangelista)
     
    Secondo Te, la cometa Elenin sarà uno dei Segni? Se pensi di sì allora dimmi: nel caso che la suddetta cometa non provochi alcun danno, non saresti anche Tu uno dei falsi profeti di cui si parla nella Bibbia?

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  • Io non sono in grado di dirti se Elenin è la stella predètta in Apocalisse, ma il fatto che – da qualche anno – diversi frammenti di meteore o stelle continuano a “sfiorare” la terra, non fa che rafforzare le profezie bibliche.

    Pertanto, se – per ipotesi – Elenin dovesse colpire l’oceano o il mediterraneo causando immani conseguenze e tu ne fossi coinvolto, come faresti a capire che è quello l’evento apocalittico citato nei testi sacri essendone, tu stesso, coinvolto? Aspetti l’ultimo momento, forse, per comprendere che OGGI è tempo favorevole per la tua salvezza?

    Credimi, Alberto, chi sperimenterà i flagelli biblici non avrà il tempo di riflettere o domandarsi se la bibbia dice il vero, poichè le calamità saranno scioccanti…!

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  • @Salvatore (evangelista)
     
    Le comete sfiorano la Terra da sempre, ultimamente riusciamo a vederne di più, e a vederle prima, grazie all miglioramento delle tecniche di avvistamento. Siccome però esiste una probabilità concreta che in futuro il pianeta venga colpito da un oggetto abbastanza grande da provocare dei danni seri (anzi è già successo nel corso delle ere geologiche), è ovvio che prima o poi qualcuno ci azzeccherà (se la razza umana non si sarà estinta prima di quel momento): si chiama colloquialmente “Principio dello scoiattolo cieco”, più formalmente “Legge dei grandi numeri”. A quel punto, come distinguere chi ha tirato a caso da chi invece è stato “ispirato”? Per questo dico che a mio parere non ha alcun senso parlare di Apocalisse ogni volta che un asteroide si avvicina: è importante invece migliorare le nostre tecniche di osservazione e approntare un piano di difesa preventiva. I credenti dovrebbero preoccuparsi della Salvezza in ogni momento, non solo quando una asteroide si avvicina: quindi a parer mio il problema non si pone.
     
    Giusto per curiosità, Ti faccio una domanda: saprai benissimo che nel 1908 a Tunguska è caduto in una zona deserta un corpo celeste che avrebbe provocato seri danni se fosse invece finito in una zona abitata. Si hanno prove concrete di precedenti “profezie” riguardanti l’evento?

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  • Per Alberto:
    La tabella mostra che in Italia un uomo ogni due e una donna ogni tre hanno la probabilità di ricevere una diagnosi tumorale nel corso della loro vita, e che questa probabilità riguarda un uomo ogni sei per il tumore della prostata,uno ogni otto per il tumore del polmone e una donna ogni otto per il tumore della mammella.La situazione in Italia è molto simile a quella statunitense, anche se c’è un rischio complessivamente più altoper le donne americane, dovuto prevalentemente a un rischio maggiore per il tumore della mammella e del polmone,così come degli altri tumori fumo-correlati.”
    Come vedi, questa affermazione, correlata di tabella, presa dal sito Airtum, taglia un po’ la testa al toro. Spero che Tu non la prenda superficialmente, come fai di solito. Questa affermazione, supportata da studi sui dati che abbiamo a disposizione sia in Italia che in USA, dice che un maschio su due e una donna su tre, in Italia, si ammaleranno di cancro nel corso della loro vita. Quindi uno di noi due, essendo entrambi maschi, statisticamente, si beccherà un bel cancro prima di morire. Io ho 62 anni e ancora non ho avuto una diagnosi di cancro. E Tu, come sei messo?

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  • @Aldo Grano
     
    Rileggi quello che hai scritto: non parli mai di morte per tumore, ma sempre di diagnosi tumorale: se fossimo nel 1911 le due cose praticamente coinciderebbero, ma per fortuna oggi è diverso.
    Continui a fare confusione tra incidenza e mortalità. Perché fai finta di non capire? Nessuno nega che l’aumento d’incidenza sia un problema, ma la cosa più importante è che si guarisca più facilmente oggi rispetto al passato, e questo è visibile sia nel rapporto AIRTUM 1988-2002 sia in quello ISTAT 1979-1999. Ripeto la richiesta di indicarmi dove, nel rapporto AIRTUM, si dice che la mortalità per tumore è aumentata negli ultimi anni. Se nel prossimo commento non vedrò un link a questa affermazione, questo sarà il mio ultimo post sull’argomento.
     
    Quindi uno di noi due, essendo entrambi maschi, statisticamente, si beccherà un bel cancro prima di morire. Io ho 62 anni e ancora non ho avuto una diagnosi di cancro. E Tu, come sei messo?
     
    E’ davvero brutto vedere una persona ricorrere a queste argomentazioni pur di voler avere ragione. Potrei ribattere a tono ma non mi sembra il caso. E comunque dato che io di anni ne ho solo 23 il confronto non sarebbe equo.

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  • No caro Alberto, sei Tu che confondi tra guarigione e prolungamento di vita. Su cento nuovi malati di tumore diagnosticati nel 2011 nemmeno la metà sarà viva tra sei anni, e questo mettendo insieme i tumori leggeri e quelli gravi. Se poi parliamo di glioblastomi cerebrali e di tumori che colpiscono pancreas, fegato e reni, meno del 5% di loro sarà vivo nel 2017. Per credere che, come Tu affermi, la mortalità da tumori sia in diminuzione, io voglio che l’ aspettativa di vita media alla diagnosi raddoppi quasi,  ovvero passi a dieci anni. E per credere che stiamo sconfiggendo i tumori, voglio che i nuovi malati di tumore calino in percentuali intere, non in frazioni, per cinque anni consecutivi. Tu cosa vuoi per ammettere di aver sbagliato? EccoTi un altro pezzo dal sito Airtum: “Sappiamo inoltre che ci sono più persone con esperienza di tumore nel Nord Italia che al Sud e che il numero di persone con tumore è raddoppiato nel corso degli ultimi 15 anni.” Anche se i morti non sono proprio raddoppiati, sono comunque quasi raddoppiati negli ultimi 15 anni  e questa non può essere considerata una vittoria, comunque la rigiri.

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  • @Aldo Grano
     
    Senti Aldo, vediamo di chiarirci: dalla scheda del sito, per incidenza si intende un indicatore che “riporta il numero medio di casi diagnosticati ogni anno nell’area AIRT alla media della popolazione residente in un anno ed è riferito a 100.000 soggetti”. DIAGNOSTICATI, non casi di morte per tumore, per quello c’è il suo indice apposito che si chiama appunto mortalità e nei grafici è chiaro che questa diminuisce col passare del tempo. Ho già riportato i valori approssimativi in un post precedente, ma li riscrivo qui ancora una volta:
     
    Maschi
    1988-1992: circa 300 morti ogni 100000 abitanti
    1993-1997: circa 255-260 morti ogni 100000 abitanti
    1998-2002: circa 235-240 morti ogni 100000 abitanti
     
    Femmine
    1988-1992: circa 155-160 morti ogni 100000 abitanti
    1993-1997: circa 145-150 morti ogni 100000 abitanti
    1998-2002: circa 140 morti ogni 100000 abitanti
     
    Ad ulteriore riprova di ciò, nel pdf titolato “La prospettiva di sopravvivenza cambia nel tempo” (menu “Numeri come notizie”) di maggio-giugno 2008, nelle primissime righe si dice (copio-incollo dal pdf):
    La sopravvivenza per tumore è migliorata in Italia nel corso del tempo. Dai dati dei Registri tumori dell’AIRTUM la sopravvivenza relativa media a 5 anni dalla diagnosi per i soggetti diagnosticati nel 1997-1999 è del 49% fra gli uomini e del 62% fra le donne. Questo valore per i casi diagnosticati nel 1985-87 era 34% e 51% (AIRTUM Report 2007). La sopravvivenza migliora nel corso del tempo per l’introduzione di nuove opportunità terapeutiche e per l’anticipazione delle diagnosi in stadi di malattia maggiormente sensibili alle terapie.
     
    Cosa vuol dire poi
    E per credere che stiamo sconfiggendo i tumori, voglio che i nuovi malati di tumore calino in percentuali intere, non in frazioni, per cinque anni consecutivi
    lo sai solo tu: intendi dire che se i malati calano del 5,5% non stiamo facendo progressi, ma se calano del 5% allora sì?
     
    Ti contraddici anche da solo laddove citi il passaggio del sito dove si dice
    Sappiamo inoltre che ci sono più persone con esperienza di tumore nel Nord Italia che al Sud e che il numero di persone con tumore è raddoppiato nel corso degli ultimi 15 anni
    Leggi il neretto: “il numero di persone con tumore” non significa “si muore di più di tumore”. E’ vero che se il numero totale di casi di tumore aumenta, aumenterà anche il numero totale di morti, ma questo non c’entra con la medicina, è statistica di base. Ciò che conta è che la mortalità (che è un tasso, non un numero assoluto) cali, perchè vuol dire che le tecniche di cura sono più efficaci, e che se anche uno dovesse ammalarsi avrebbe più probabilità di sopravvivere oggi rispetto a ieri.
     
    Ciò detto, l’aumento di incidenza dei tumori è un problema, su questo siamo d’accordo. Ma questo è un argomento che riguarda la prevenzione dei tumori, non la loro cura. Giacché i tumori ci saranno sempre, quindi è importantissimo migliorare le tecniche di cura, poi possiamo anche pensare a come fare una migliore prevenzione.
     
    Riformulo per l’ennesima volta la mia richiesta: voglio i numeri, i numeri che mi dimostrino che l’indice di mortalità sta aumentando, e NON il numero dei casi, perchè qui non si sta parlando di prevenzione, ma di cura.

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  • Non capisco da dove Tu prenda i Tuoi dati, o da dove li prenda l’ AIRTUM. A me risulta che in Italia siamo 60 milioni (ultimi dati ISTAT RISALGONO AL 2009) e che ne muoiano per cancro, ufficialmente, circa 180.000 l’ anno. Le proiezioni per l’ anno in corso  sono 177.000. Quindi, ogni 100.000 abitanti, ne muoiono per cancro 295, come nel 1988, più o meno. Quando mi avrai chiarito questo dubbio, non di poco conto, perchè i miei calcoli portano a stimare la mortalità  oltre il doppio dei Tuoi, proseguiremo.

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  • @Aldo Grano
     
    Ma Aldo, sei stato proprio tu a indicarmi il sito dell’AIRTUM e ora ti lamenti che i loro dati, siccome danno ragione a me, non vanno bene! Io non faccio altro che citare i loro rapporti, non mi invento niente. E’ lì, nero su bianco.
    Poi scusa “i tuoi dati” da dove vengono? Indicami una fonte attendibile, poi ne riparliamo.

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  • Ben volentieri Ti linko queste stime riguardanti l’ Italia da parte dell’ ECO (European cancer Observatory)http://eu-cancer.iarc.fr/country-380-italy.html,en . Con calcoletti molto facili per un esperto in statistica come Te vedi che alcuni anni fa eravamo giunti al target di 347. 798 nuovi malati di cancro e di 166.590 defunti. Per quanto riguarda le stime dei morti di questo anno in corso sono qui:
    http://www.italiasalute.it/4687/Nel-2011-previsti-1-3-milioni-di-decessi-per-tumore.html
    di cui 177.000 in Italia. Il modello previsionale è dell’ Istituto Mario Negri. Tu, invece, (mi immagino) non puoi che basarTi, per cifre così ottimistiche, sugli studi, incompleti e addomesticati fin da allora, del periodo 1992-2000, che, in effetti, aveva suscitato non pochi canti di vittoria da parte dei cancrofili, per una apparente stasi nell’ aumento dei tumori e dei morti. Ma gli ultimi 10 anni hanno visto il cancro tornare nel pieno delle forze e travolgere tutte le nostre illusioni, anche se ci sono molti politici trionfalisti e cancerologi assetati di fondi pubblici che continuano a proiettarli come se fossero attuali. Se mi sbaglio e hai attinto i Tuoi dati da studi degli ultimi tre-quattro anni, linkameli, perché possa spiegarTi dove li hai capiti male.

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  • Aldo, mi rendo conto che è inutile insistere, giachè tu ragioni come granparte della gente di oggi e cioè secondo le tue convinzioni. Mi spiace che tu sia ostinato, ma ti asicuro che quanto accaduto, accade e accadrà in futuro SCIOCCHERA’ intere nazioni!

    Pertanto, sappi che la “razza umana” non si estinguerà – come pensi – perchè sarebbe troppo comodo che l’uomo ribelle scompaia senza subìre le conseguenze delle sue sceltei; al contrario, gli increduli e gli atei patìrano sulla loro pelle le calamità prossime, fermo restando che – alla fine – quando Dio interverrà di persona, ogni scettico dovrà toccare con mano l’eterna dimora che lo attende.

    Lo stagno di fuoco e zolfo non è un luogo “virtuale” o effimero, ma una realtà drammatica, reale, fisica e concreta dove la sofferenza e la solitudine non cesseranno mai!

    Quindi, Elenin o un’altra stella non ha importanza, ciò che conta è se tu vuoi vivere in eternità con Dio.  

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  • @Aldo Grano
     
    L’obiezione cha avevi sollevato poteva esere fondata: i dati precedenti sono aggiornati a circa dieci anni fa, quindi oggi potrebbe essserci stata un’inversione di tendenza. Eppure…
    …eppure io mi chiedo se i link che mi fornisci li leggi prima di postarli; dal primo, per esempio, si vede dalle tabelle che i tassi di mortalità (perchè, ripeto, è questo quello che conta, più che il numero totale di morti) sono i seguenti (al 2008, quindi abbastanza recenti):
     
    Maschi 218 morti ogni 100000 abitanti
    Femmine 124,7 morti ogni 100000 abitanti
     
    Vediamo un po’ com’erano i tassi al 2002:
     
    Maschi 235-240 morti ogni 100000 abitanti
    Femmine 140 morti ogni 100000 abitanti
     
    Toh, guarda un po’! La mortalità è scesa ancora: questo vuol dire che oggi è più difficile morire di tumore che nel 2002! Non è che per caso hai ancora fatto confusione tra le colonne “Incidence” e “Mortality” per caso?
     
    Passiamo al secondo link: cosa dice questo nuovo modello matematico del “Mario Negri”? Sorpresa sorpresa, già nel primo trafiletto si fa notare che:
     
    “In rapporto al numero complessivo di abitanti, però tra il 2007 ed il 2011, si registrerà un calo dei tassi di mortalità del – 7% tra gli uomini e – 6% tra le donne.”
     
    Quindi caro Aldo, ti dò un consiglio spassionato: abbandona finché puoi, continui a darti la zappa sui piedi: ogni link che mi dai non fa altro che confermare la mia tesi, cioè che le tecniche di cura dei tumori stanno decisamente migliorando.

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  • “la mia tesi, cioè che le tecniche di cura dei tumori stanno decisamente migliorando.”
    “il trend di morte per tumore è in deciso calo, prova a cercare su Google il rapporto ISTAT “Nuove evidenze” Caro Alberto, confrontando la Tua ultima affermazione (copioincollata per prima) con la prima, che ho copiato per seconda, Ti sei decisamente evoluto: se avessi detto fin dall’ inizio: i tumori sono in aumento, ma noi li curiamo meglio, non potevo che darTi ragione. Basta che decidi quale delle due tesi vuoi sposare ( I: i tumori sono in calo; II: i tumori sono in aumento).
    Tra l’ altro, scrivi Tu stesso che i morti per tumore sono 342 ogni 100.000 abitanti, sommando maschi e femmine. Non solo due volte e mezzo i dati che avevi linkato, ma addirittura più dei 295 che io considero attendibili per il 2011. Ti sei guardato come Ti sei ridotto i piedi, a forza di zapparTeli?

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  • @Aldo Grano
     
    Non cercare di girare la frittata caro Aldo: io ho sempre parlato del tasso di mortalità, infatti nello stesso post a cui ti riferisci ho citato il rapporto ISTAT “Nuove evidenze nell’evoluzione della mortalità per tumori in Italia”, un pezzettino che hai convenientement deciso di tagliare nel Tuo ultimo commento.
     
    La mia tesi è sempre stata che i tumori sono oggi curati meglio, ma Tu sembri essertene accorto solo adesso: quante volte Ti ho fatto notare che “incidenza” e “mortalità” sono due parametri diversi? Tu ti sei sempre riferito al primo di essi, mentre io cercavo di farti notare che è il secondo quello da prendere in considerazione. Giusto a titolo di esempio, Ti citi un Tuo commento a proposito:
     
    Ma gli ultimi 10 anni hanno visto il cancro tornare nel pieno delle forze e travolgere tutte le nostre illusioni.
     
    Ebbene, questa Ti sembra una frase di uno che crede che la mortalità per tumore stia diminuendo?
    Passiamo ad altro:
     
    Non solo due volte e mezzo i dati che avevi linkato
     
    Due volte e mezzo quali dati, scusa? Ho postato almeno due volte i trend di mortalità per maschi e femmine tra il 1988 e il 2002 (rapporto AIRTUM, indicatomi proprio da Te), e questi mostrano un calo sensibile del tasso di mortalità, che ha continuato a proseguire fino al 2008 (ancora grazie per i dati da Te così gentilmente fornitimi, comunque). Non c’è nessun fattore 2,5 per quanto riesca a vedere; quindi preferirei che mi indicassi con un po’ più di precisione a quali dati Ti stessi riferendo.
     
    ma addirittura più dei 295 che io considero attendibili per il 2011
     
    Senza offesa, ma ciò che Tu consideri attendibile ha poca importanza (così come ciò che io considero attendibile, del resto): il dato deve provenire da una fonte riconosciuta attendibile dall’ambiente scientifico, non da un criterio personale. Quel dato è ancora senza fonte: o la citi, o altrimenti non lo si può considerare valido.

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  • Per quanto riguarda il “dato attendibile”, pensavo di essere stato chiaro nel mio post del 16 Aprile alle 22,43. Se il modello previsionale dell’ Istituto Mario Negri prevede 177.000 decessi per tumore nel 2011 e se gli Italiani sono 60.000.000, ne moriranno 295 ogni 100.000. Non è il doppio delle stime da Te riportate, ho sbagliato a leggerle, mea culpa. Tu dividi maschi e femmine, io ho guardato le 140 femmine e non ho guardato i 235-240 maschi di sopra. Quindi le stime riportate dall’ AIRTUM erano addirittura superiori alle mie, del resto attinte dall’ Istituto Mario Negri, forse le più aggiornate, ma si tratta sempre di modelli previsionali. Ed ora traiamo le conclusioni. Io Ti ho teso una trappola, facendoTi conoscere i dati AIRTUM, ma era una trappola in cui Tu non saresti mai cascato, se avessi letto con maggior calma. Ti avevo anche avvertito di non rispondere subito, perché conosco da molti anni i limiti e le difficoltà di seria lettura di queste statistiche e di tutte le statistiche tumorali italiane.  Sapevo, avendo nel mio lavoro e nei miei hobby soventi discussioni con sanitari e politici “ottimisti” che tutti si aggrappano al termine “calo della mortalità” per credere, o per far credere, che la battaglia contro il cancro si stia vincendo. Ma una attenta analisi fa capire che in realtà il cancro colpisce fascie sempre più larghe della popolazione e che viene considerata una vittoria un prolungamento di vita che, mediamente, è di sei mesi rispetto a dieci anni fa. Non solo, ma poche ASL hanno registri tumori, Ti ho già detto che sono circa un terzo, e ancor meno monitorizzano tutte le forme tumorali (circa un quarto). E’ vero, come sostieni, che le statistiche si fanno assai raramente sul 100% del campione considerato, e che quindi le stime riguardano la stragrande maggioranza delle elaborazioni, ma è anche vero che se i dati certi riguardano un quarto o addirittura un quinto della popolazione italiana, le stime sono inaffidabili. Ti ricordo che le società più serie di sondaggi preelettorali, a Dicembre, dissero che se il 40% del campione intervistato si dichiarava indeciso, le proiezioni elettorali avevano ben poco valore. I dati AIRTUM, che rimangono quelli più ampi come raccolta, sono tali per cui non si può, con certezza scientifica degna di questo nome, dare ragione  ai cancropessimisti o ai cancroottimisti. Uno scettico avrebbe dovuto analizzare per benino le varie tabelle e le varie interviste e chiedersi come mai ci sono tante apparenti contraddizioni e tanti dati apparentemente in contrasto. Io, ovviamente, ho le mie risposte, come Tu avrai le Tue, ma entrambi, se ci sottomettiamo alla realtà, non possiamo che ammettere che in Italia, e non solo, non abbiamo cifre esatte della mortalità e della incidenza per cause correlate ai tumori. Ti faccio un altro esempio, che sarebbe favorevole agli ottimisti come Te, e che non hai visto: 350.000 nuovi casi di cancro previsti per il 2011 non significa che 350.000 nuovi italiani, che non hanno mai avuto un cancro, se lo beccheranno: i tumori vengono contati senza questa verifica, molti di questi malati avevano già o un altro tumore o hanno avuto lo stesso tipo di tumore anni prima e ne erano usciti o con la chirurgia, o con la chemioterapia, o con entrambe. Quanti? Non lo sappiamo. Secondo me il 20% circa, ma anche se la mia stima è basata su una esperienza 40ennale, non ha valore scientifico. Si può fare una stima dal 50 al 10%, sono sempre chiacchiere, allo stato attuale. Ti ho anche mentito sul fatto che io sia esente da tumore: ho da almeno 15 anni una ecografia che mi diagnostica un mioadenoma prostatico. E’ benigno, ma si può evolvere in maligno. Non tutti i registri lo considerano, anche perché, da solo, interessa il 50% dei maschi ultracinquantenni. Ma l’ ECO lo considera, tanto che vedrai, in tabella, che i tumori prostatici hanno una delle percentuali di sopravvivenza più alte. Se si considera, invece, il solo carcinoma, la percentuale di sopravvivenza a 5 anni è tale che, se fosse conosciuta, molti rinuncerebbero alle cure. Tu sei una persona intelligente, Alberto, e sai esprimerTi bene in Italiano. Molti come Te, da giovani, sono presuntuosi perché acquisiscono la certezza di poter giungere rapidamente alla verità. Il successo negli studi, che immagino Tu abbia avuto e abbia tuttora, li fa sbagliare per fretta. Se imparerai a riflettere maggiormente e ad aspettare prima di rispondere, potrai ottenere risultati egregi nella vita. E poi, visto che io me lo sono già beccato, hai molte probabilità di essere nel 50% degli Italiani che passeranno la vita senza beccarsi un cancro…Facciamo pace e, alla prossima discussione, ci andiamo più calmi?

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  • @Aldo Grano
     
    Prima di tutto, vorrei farTi i miei auguri che il Tuo mioadenoma non peggiori.
    Detto ciò non posso però esimermi dal farTi notare come ora Tu parli di “trappole” e tranelli in cui mi avresti fatto cadere. La realtà mi sembra molto più semplice: hai commesso qualche errore, niente di male, avrei apprezzato di più se Tu l’avessi semplicemente ammesso invece di continuare ostinatamente a darmi contro, finendo poi per linkarmi i siti in cui mi si dà ragione.
    Ti faccio poi qualche appunto finale, per mostrarTi dove (a mio parere) ti stai sbagliando:
    1) citi i dati del “Mario Negri” sul totale dei morti ma tralasci che lo stesso modello matematico prevede una diminuzione del tasso di mortalità del 6-7% circa. Non puoi accettare solo una parte della ricerca e ignorare le altre: ora, io non so cosa ci sia scritto sulla ricerca del Mario Negri, purtroppo non riesco ad averlo tramite la mia università, fatto sta che un calo del 6% è significativo. Per ora, direi che visto che i dati ISTAT, AIRTUM e dell’ECO concordano tutti su un calo generalizzato li prendo per buoni. Sto invece ancora aspettando una prova definitiva, proveniente da fonte attendibile, del contrario.
     
    2) Tu mi dicesti testualmente
     
    Studia un po’ il loro sito, avrai da subito grosse sorprese
     
    Beh, dove sta la sorpresa? Il sito non fa altro che confermare quello che già sapevo. Poi mi dici che il sito non è attendibile perchè la copertura è scarsa. Allora? Da che parte stiamo?


    3) Io ho letto subito che la copertura dei dati AIRTUM non è completa sul territorio, fatto sta che le stime si possono fare anche su dati incompleti (anzi, si fanno sempre con dati incompleti, altrimenti non sarebbero stime): e tali stime concordano con quelle ISTAT e ECO. Però se vorrai dimostrarmi dove, sul sito AIRTUM, si dice che la mortalità sta aumentando, io sono qui ad aspettare. Dato che dici che ho sbagliato l’analisi, facciamo così: falla tu, dimmi cosa devo andare a guardare così stabiliamo questa cosa una volta per tutte. Puoi anche dirmi “Hai sbagliato”, però io ho il diritto di risponderti “Dimostramelo”.
     
    4) E comunque, una stima fatta su un quarto o un quinto della popolazione sarebbe un’ottima stima! Il 20-25% della popolazione è un campione enorme, e i risultati sarebbero molto vicini al vero. Il problema più grosso infatti in genere è quello di avere un campione rappresentativo della popolazione, non di avere un campione sufficientemente grande.

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  • Ti ringrazio per gli auguri. Per quanto riguarda le questioni più grosse, ovvero chi abbia ragione o chi abbia torto, ai posteri, e non ai posts, l’ ardua sentenza. Siamo partiti con una Tua affermazione secondo la quale un disastro nucleare di grado 7 come Chernobyl è, sostanzialmente, una revolverata a salve. Hai ragione: basta affidarsi alle stime ufficiali dei Russi e, soprattutto, alla difficoltà di attribuire a Chernobyl un numero congruo dei morti in più per tumore (dagli anni 90′ ai prossimi 100 anni) in tutto il Mondo, per dormire sonni tranquilli, mentre il cesio, lo iodio e le altre particelle radioattive sparse da quei reattori ucraini continuano a uccidere lentamente e a creare intere generazioni di giovani che soffrono di oligospermia (se maschi) e di dismenorrea se femmine. Dopodiché sposi la tesi che in Italia, e magari non solo, stiamo vincendo i tumori. E’ una tesi che nessuno dei grandi oncologi ha il coraggio di sostenere apertamente nei congressi di categoria, anche i più veronesiani e sirchiani (lo schieramento è trasversale, politicamente). Anche perché gli oncologi che sono sul campo, ovvero quelli che lavorano nei reparti specializzati, vedono solo la continua uscita di nuovi farmaci che, sperimentati su un ristretto numero di pazienti, hanno risultati promettenti, in quanto prolungano l’aspettativa media di vita di qualche mese (mai di un anno intero!) poi, somministrati ad un numero più largo di malati, si rivelano difficilmente maneggevoli e hanno effetti collaterali gravi quanto quelli dei loro predecessori. Ma quanto a malati che si presentano ai loro reparti, ne vedono sempre di più. E, passata la moda degli anni 90, che prevedeva il dire chiaramente la verità ai malati, ora promettono la salvezza a tutti, perché, in ogni caso, l’ ottimismo aumenta la probabilità di guarire. E su questo sono d’ accordo anche io. Non sono d’ accordo quando si presentano i dati in maniera subdola, separando maschi e femmine ed esaltando il comportamento virtuoso delle femmine; aggiungendo tumori benigni (come il mio) per diluire la spaventosa mortalità di quelli maligni; quando si prende un periodo di tempo favorevole alle statistiche per il cancro al polmone (le campagne contro il fumo degli anni 80 migliorarono, in effetti, la mortalità tra i maschi) per lasciar credere che tutti i tumori siano in calo (in realtà era ed è tuttora solo la sopravvivenza media a prolungarsi). Ma, in sostanza, perché è da lì che siamo partiti, un milione di morti in Italia ogni sei anni e un milione di nuovi malati ogni 4 anni, metà quasi dei quali camperanno non più di 65 mesi e tra atroci sofferenze, dovute sia al tumore che alle terapie, Ti sembrano una cosa leggera, una “cilecca” come Tu affermi? A me sembra che i tumori siano in grado di colpire l’ Europa  come la colpì la Peste dal XIII al XVII secolo. Non mi pare che 84 milioni di morti nei prossimi trentanni, stimati da chi è doverosamente prudente, siano una prospettiva che induca a concludere che stiamo vincendo questa battaglia.  A me sembra che Tu continui a crederlo, attaccandoTi solo a certi dati e allargandoTi intorno a conclusioni molto prudenti, dopodiché mi accusi di barare al giuoco. Dimmi in cosa credi per il presente e per il futuro, riguardo ai tumori: sono in calo, nella loro globalità? Sono forse in calo come incidenza tutti quelli più gravi? Non ne stanno comparendo di nuovi da cinque anni? Sono in aumento i pazienti oncologici che risultano guariti definitivamente, ovvero che non fanno più non solo chemioterapia ma nemmeno controlli, perché fuori pericolo definitivamente? La mortalità stimata negli ultimi 30 anni per 100.000 abitanti in Italia è calata?

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    • Per questioni di leggibilità (degli altri lettori), sarebbe meglio contenere la lunghezza dei commenti. Grazie

      Rispondi
  • @Aldo Grano
     
    Io non ho mai detto che stiamo vincendo la battaglia contri i tumori, e ti sfido a cercare questa frase in uno qualsiasi dei miei post. Ho detto che la situazione sta migliorando, che è ben differente. E poi scusa che reazione dovrei avere vedendo scendere la mortalità? Non capisco come Tu possa persistere in questo atteggiamento pessimista.
     
    E non sopravvalutare Chernobyl: è stato un disastro, ma molto ristretto: al di fuori di quei 30-40 chilometri intorno alla centrale il pericolo dovuto alle radiazioni è praticamente nullo, indistinguibile dal fondo naturale. Per questo dico che come Segno dell’Apocalisse mi delude un po’.

    Rispondi
  • E allora, cosa intendi per “sta migliorando” ?

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  • @Aldo Grano
     
    Esattamente quello che ho detto: la mortalità cala, quindi la situazione migliora. La battaglia sarà vinta solo quando essa sarà arrivata a zero (o quasi zero, dubito che riusciremo mai a sconfiggere definitivamente i tumori).

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  • Radio 3 Scienza ha dedicato la trasmissione di oggi al punto su Chernobyl, nel 25esimo anniversario. Ne consiglierei il riascolto in Podcast, tra qualche giorno, ad Alberto e a tutti gli interessati. Il sito è qui:
    http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/puntata/ContentItem-2ea73781-5e6c-4b0f-a3bf-7ff6f07cbd27.html?refresh_ce
    Si spiega come si raccolgono i dati e il perché di tante contraddizioni. Si conferma che il nocciolo del reattore continua a inquinare il terreno circostante. Si preannuncia che, se non troviamo alla svelta 1,6 miliardi di Euro per mettergli sopra un secondo sarcofago, forse il peggio deve ancora venire.

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