16 Aprile 2024
Dal mondo

Creazionisti di tutto il mondo unitevi!

I creazionisti americani hanno dei nuovi alleati. Dopo i turchi, arrivano i russi.

L’Arcivescovo Hilarion, responsabile delle relazioni esterne della Chiesa Ortodossa Russa, ha chiesto, nel corso di una conferenza pubblica, di porre fine al monopolio del darwinismo nell’insegnamento delle scienze.

Secondo le parole di Hilarion riportate dalla Reuters:

“La teoria di Darwin rimane una teoria. E questo significa che deve essere insegnata ai bambini assieme alle altre teorie [sulla comparsa dell’uomo sulla Terra, ndr]. I bambini devono conoscere anche la versione religiosa, la creazione del mondo, che è comune a tutte le religioni monoteiste”

Michael Zimmerman, fondatore del Clergy Letter Project, l’iniziativa che, sull’onda del Progetto Steve, raccoglie la lista dei sacerdoti che si oppongono a ogni forma di creazionismo, ha ripreso sull’Huffington Post le parole di Hilarion leggendole alla luce di quanto sta succedendo negli Stati Uniti.

Ha messo in chiaro che questo attacco alla evoluzione fa parte di un progetto più ampio, sostenendo che l’obiettivo è quello “della lotta al ‘laicismo fanatico’ dei liberali ostili alla religione”.

E questo è dolorosamente simile alla retorica della destra religiosa negli Stati Uniti. Il “laicismo fanatico” dell’arcivescovo Hilarion suona proprio come la battaglia per il “rovesciamento del materialismo e la sua eredità culturale” portata avanti dal Discovery Institute”.

E, aggiungiamo noi, alle dichiarazioni di Ratisbona di Papa Ratzinger.

Zimmerman conclude chiedendosi:

I creazionisti credono che se un messaggio viene ripetuto abbastanza spesso e sufficientemente ad alta voce, le persone cominceranno a considerarlo come vero, indipendentemente dalla realtà dei fatti.
L’Arcivescovo Hilarion ha adottato questa strategia di diffusione e disinformazione volutamente, oppure è stato in qualche modo ingannato? In ogni caso il mondo è più povero a causa delle sue azioni.

I creazionisti credono che ripetere un messaggio abbastanza spesso e sufficientemente ad alta voce porti le persone inizieranno ad accettarlo, indipendentemente dalla realtà dei fatti.”

Foto di kalhh da Pixabay

15 pensieri riguardo “Creazionisti di tutto il mondo unitevi!

  • Pingback: creazionismi russi su divagation channel « i divagatori scientifici

  • Altrove ho fatto notare una palese contraddizione. Quando un ateo (non devoto) come Dawkins o Dennet  fa notare che la religione non ha né può avere il monopolio della morale e del senso della vita, tutti strillano come aquile che la scienza entra nel campo della religione, che i non overlapping magisteria, che “non insegna come si va il cielo, ma come va il cielo” eccetera. Insomma, accusa gli “scientisti” di invasione di campo.
    Quando un religioso afferma che la religione deve avere il diritto di instillare nei pargoli e non solo la sua visione del mondo con affermazioni che definire controfattuali è un eufemismo, con evere e proprie storielle della buona notte, con favole ricavate da un libro scritto da pastori ignoranti di oltre 4000 anni fa, tutti zitti. Cos’è, l’invasione di campo è come un semiconduttore – vale solo quando si va da qui a là, non da là a qui?

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  • Marco, fammi capire… ti riferisci al mio articolo? Non mi sembra di aver appoggiato la campagna antievoluzionista di Hilarion.

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  • Scherzi, Bea? Il tuo articolo è ottimo. Volevo solo far notare che questo è l’ultimo atto di una costante, disordinata e reiterata invasione di campo da parte dei religiosi sui meccanismi della natura. Di cui non sanno niente, ma sui quali devono intervenire, perché l’erosione delle loro credenze sulla struttura e funzione della natura da parte della scienza rischia di emarginare tutte le religioni a semplici storielle metafisiche (quali esse sono peraltro), senza alcun effetto sulla vita delle persone. Ti invito a leggere anche un prossimo post sul mio blog, proprio sull’argomento.

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    • Ok, vado a leggerti. Io comunque non farei di tutti i religiosi un fascio, ma già lo sai.

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  • vorrei fare due appunti: uno alla conclusione di Zimmerman, il secondo a @marco ferrari, i quali hanno a mio avviso un errore in comune.
    Su Zimmerman: ” I creazionisti credono che se un messaggio viene ripetuto…”.
    In realtà il concetto dovrebbe essere espresso così: “I creazionisti SANNO che se un messaggio viene ripetuto…” .
    dal post di @marco: “invasione di campo da parte dei religiosi sui meccanismi della natura. Di cui non sanno niente, …
    Ecco due errori fondamentali quando si guarda alla Chiesa, che sia quella vaticana, quella musulmana, quella ebraica o qualsiasi altra chiesa che proponga tesi creazioniste: pensare che chi propaganda la fede sia ignorante in materia.
    Queste persone sono invece ben consce sia dei meccanismi di diffusione del pensiero, sia delle nozioni scientifiche, e il pensare che il propagandare tesi creazioniste sia dovuto solo ed esclusivamente ad ignoranza è un punto lasciato a loro favore che non ci si può francamente più permettere.
    Questa gente fa leva sull’ignoranza altrui, non sulla propria.

     
     

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  • ora un appunto alla pagina web: per poter inviare un post, mi costringe a inserire un indirizzo web che in realtà non ho: se lascio lo spazio vuoto, mi compare la dicitura in sfondo rosso “field required”.
     

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  • Continuo a pensare che la mia frase non sia infelice. Quando parlo di ignoranza, sono abbastanza certo di quello che dico, per alcune ragioni.
    1) Ho dibattuto con i creazionisti in varie occasioni, e le loro obiezioni sono nella maggior parte dei casi risibili, se non ridicole. Basta dare un’occhiata in giro e capire che portano avanti “ostacoli” alla teoria dell’evoluzione che sono vecchi di almeno un secolo, se non di più (Paley la fa ancora da maestro).
    2) Se le chiese fossero a conoscenze degli argomenti e dei dibattiti che si svolgono nel mondo della scienza, le loro obiezioni alla teoria dell’evoluzione sarebbero molto più fondate. Non si può nel 2010 affermare ancora che non esistono fossili di transizione, che la genetica smentisce l’evoluzionismo, che Darwin aveva torto su tante cose. Anche solo leggendo un’introduzione all’evoluzionismo si trovano moltissimi dubbi, cui un creazionista avveduto potrebbe attaccarsi con profitto.
    3) Visto il potere di tutte le chiese, se anche solo ci fossero delle obiezioni vagamente logiche, l’edificio dell’evoluzionismo sarebbe molto meno solido di quello che è oggi, perché i dubbiosi (e sono molti) salterebbero dall’altra parte.
    Sono d’accordo con te invece che le chiese conoscono bene i meccanismi di diffusione del pensiero e, aiutate anche da media compiacenti (e qui sarebbe il caso di aprire un altro thread), sono in grado di farsi ascoltare da molte più persone di quanto non accada per i ricercatori.

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  • Vorrei contribuire alla discussione con un semplice pensiero. Credo che il creazionismo sia una forzatura eccessiva della narrazione dei primi capitoli della Genesi. Chi conosce bene il primo libro dell’Antico Testamento sa bene che, oltre ad essere una narrazione di tipo mitologico-fondativo non ha  come obiettivo quello di spiegare la cronistoria o le modalità della creazione, bensì il suo significato e “inveramento” nella relazione uomo-Dio. La spiritualità che ne deriva è sofisticatissima, assolutamente attuale e ben poco in contraddizione con le nostre attuali conoscenze scientifiche.
    Non mi dilungherò sui percorsi interessantissimi che possono partire da questi primi capitoli, ma l’antropologia che ne deriva sorprende per la sua attinenza a grandi temi che affrontiamo oggi.
    Il mio invito è quello di non confondere la posizione creazionista (che con tutto il rispetto si presenta quantomeno come un estremismo… se non come una palese deformazione dei testi e delle tradizioni spirituali a cui si riferisce) con il valore di Genesi e dei molti altissimi contributi alla sua interpretazione dati da figure di primissimo piano della storia del pensiero occidentale. (da Agostino d’Ippona a Karl Rhaner… per non parlare della tradizione ebraica).
    Il mio modesto parere è che le religioni abbiano ancora molto da dire all’uomo contemporaneo. Credo anzi che non abbiano ancora giocato le loro carte migliori nella definizione di un’antropologia finalmente adulta, condivisa e basata sulla concretezza del vivere nelle sue molteplici sfaccettature. Quando il bagaglio di conoscenze dei ricercatori e l’onestà dei pensatori spirituali saranno maturi per dialogare davvero.

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  • Mi sembra poco corretto associare a questo argomento il discorso del Papa a Ratisbona, che non aveva a che fare né con l’evoluzionismo né con “la lotta al laicismo fanatico”, ed è sicuramente il suo discorso più travisato e manipolato dagli organi d’informazione senza averlo mai letto. Mi sembra quindi anche poco corretto, da parte di un’associazione che si propone di andare a fondo delle cose, linkarlo a un’intervista sul sito dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti dove viene citato a sproposito in una domanda e ne viene data un’interpretazione personale e discutibile. Se proprio volete farvi riferimento, linkate il testo originale
    http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2006/september/documents/hf_ben-xvi_spe_20060912_university-regensburg_it.html

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  • Nicola, il link al sito dell’Uaar c’è per esigenze di linkare qualcosa di visibile a tutti, ma il contenuto (le parole di Pievani) non dipende dal luogo. Sul discorso di Ratisbona ti invito a leggerlo meglio. Quando si parla di fede e ragione il concetto che il Papa esprime è esattamente quello riassunto da Pievani in poche righe. Cito testualmente dal link che hai riportato tu: “Ci riusciamo solo se ragione e fede si ritrovano unite in un modo nuovo; se superiamo la limitazione autodecretata della ragione a ciò che è verificabile nell’esperimento, e dischiudiamo ad essa nuovamente tutta la sua ampiezza. In questo senso la teologia, non soltanto come disciplina storica e umano-scientifica, ma come teologia vera e propria, cioè come interrogativo sulla ragione della fede, deve avere il suo posto nell’università e nel vasto dialogo delle scienza”.
     

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  • @Beatrice e Nicola. Il discorso del papa a Ratisbona è considerato da molti commentatori non religiosi, non solo Pievani, come una sfida alla sola ragione quale strumento necessario e sufficiente alla comprensione del mondo visibile e percepibile. È in questo senso che alcuni, io fra questi per quel che vale ma anche Telmo Pievani, ci vedono anche un invito a sottomettere la ragione (e quindi la scienza) alla teologia come “ragione superiore”, che ingloba anche quella “inferiore” propria solo del cervello umano. Se non è conflitto questo…

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  • @ Beatrice e Marco. Senza voler continuare in discussioni sul discorso del Papa, perchè non mi sembra qui nè il luogo nè l’argomento adatto, sottolineo solo che, a mio parere, il Papa non intende dire che la teologia sia una “ragione superiore” che ingloba quella inferiore: dice che l’una e l’altra “devono ritrovarsi unite in un modo nuovo” e nel discorso sottolinea i rischi di una “fede senza la ragione” e una “ragione senza la fede”. Non una “ragione estesa” che ingloba l’altra, ma due “ragioni” che si occupano di campi diversi e che possono e devono dialogare per il bene dell’uomo.

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  • Buongiorno, non sono nè creazionista nè darwinista ma una persona che non riesce ad accettare entrambe le teorie in quanto lacunose e di difficile accettazione. Lasciando perdere per un attimo la teoria creazionista religiosa, la creazione della Bibbia, che deve essere un atto di fede e difficilmente può essere un atto di scienza, però devo ammettere le la teoria del “disegno intelligente” non è che si distolga molto dalla realtà e dalla logica. Perchè no si può insegnarla nelle scuole e nelle università e discuterne per trovare pro e contro? Non è possibile scientificamente credere che possa esistere una sola verità e ci sia una teoria “esatta”

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  • Affermazione intelligente quella di Gibuizza, caso strano nessuno ha più risposto…sembra che in questo blog la parola creazionismo sia quasi volgare.
    La mia opinione è che i dubbi sull’evoluzione nascono proprio dalle molte affermazioni di scienziati evoluzionisti, biologi e professori vari che parlano dei loro dubbi e delle lacune sull’evoluzione; le iperbole usate da molti di loro fanno capire che i casi sono due: O costoro sputano nel piatto dove mangiano, o è vero che essendo persone intelligenti e colte, ragionano sulle cose e notano le enormi lacune sulla teoria dell’evoluzione e ne parlano.

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