19 Aprile 2024
Storia e scetticismo: gli anniversari

Storia e scetticismo: gli anniversari della settimana dal 27 giugno al 3 luglio 2016

L’appuntamento delle ricorrenze nella settimana che vede l’anniversario dell’ammutinamento della corazzata Potemkin (il 27 giugno 1905) rimbomba alle parole pronunciate dall’iconico ragionier Fantozzi della trasposizione cinematografica della vicenda, e comincia con la…

…PILLOLA DELLA SETTIMANA

Siamo nel profondo della Siberia, presso il fiume Tunguska Pietrosa, ed è il 30 giugno 1908, quando oltre 2.000 chilometri quadrati di foresta vengono letteralmente spazzati via da una forza esplosiva stimata di oltre 3 megatoni. Sul luogo dell’impatto, sconquassato dall’equivalente di un terremoto del 5 grado della scala Richter vengono abbattuti all’incirca 80 milioni di alberi; al di là di una teoria proposta da ricercatori dell’Università di Bologna, secondo cui il lago Cheko, nell’area colpita, sia un residuo dell’evento, non esistono crateri evidenti conosciuti.

Nikola Tesla, l'uomo che ha cambiato il volto del XX secolo e protagonista di innumerevoli teorie del complotto.
Nikola Tesla, l’uomo che ha cambiato il volto del XX secolo e protagonista di innumerevoli teorie del complotto (ca. 1890). Da Wikimedia Commons, pubblico dominio

Se la causa più accreditata dell’evento è un corpo asteroidale (o una cometa) esploso in aria, l’origine del fenomeno non è ancora chiara; questo ha permesso l’ideazione delle teorie più curiose, dall’intervento alieno a un esperimento di arma bellica progettata da niente poco di meno che Nikola Tesla (inventore, tra le altre cose, della corrente alternata).

I COMPLOTTI

Tunguska non è il solo nome a ispirare complotti e derive paranormali: che dire di Grigorij Ifimovic Rasputin, l’uomo che plagiò Alessandra Fedorovna e suo marito, zar di tutte le Russie, Nicola II Romanov? Il 29 giugno del 1914 a Pokrovskoe (città natale del santone, giunto a casa per spendere del tempo con la famiglia), una squilibrata, Khioniya Guseva, mette in atto un piano premeditato da tempo, accoltellando Rasputin al grido di “Sto uccidendo l’anticristo” (sa farsi amare, il ragazzo).

Una caricatura anonima del 1916 che illustra l'influenza di Rasputin sulla coppia imperiale Russa.
Una caricatura anonima del 1916 che illustra l’influenza di Rasputin sulla coppia imperiale Russa. Da Wikimedia Commons, pubblico dominio

Rasputin, colpito all’addome, sopravvivrà all’attentato. Solo un anno e mezzo più tardi, a Pietrogrado (l’attuale San Pietroburgo), ne subirà un altro, ben più articolato: sarà avvelenato col cianuro, colpito da tre proiettili (di cui uno alla nuca) e picchiato brutalmente. La leggenda vuole che sia morto annegato, tuttavia, solo dopo essere stato gettato nella Neva, legato e imbavagliato.

DÉBÂCLE

Fosse anche solo per il nome della nave, la rivolta sulla Amistad (“amicizia” in spagnolo) rappresenta uno smacco notevole per la presunzione schiavista della corona spagnola: il 2 luglio 1839, 53 prigionieri rapiti in Sierra Leone, caricati al mercato degli schiavi dell’Havana e destinati a una piantagione, aggrediscono l’equipaggio (per la maggior parte spagnolo). Facilitati dalla mancanza di strutture appositamente dedicate al contenimento dei prigionieri – la Amistad non è stata concepita per trasportare schiavi) – gli insorti uccidono il capitano (e qualche marinaio) e costringono il nostromo a condurli a casa, in Africa. Quest’ultimo li inganna, portandoli invece fino a New York, convinto di poter riprendere il controllo degli schiavi. Coinvolti in un processo, gli insorti saranno riconosciuti come vittime di commercio illegale di schiavi, resi liberi e, per la maggior parte rimpatriati in Sierra Leone, lasciando a mani vuote anche la corona di Isabella II, che ne pretendeva la restituzione (in quanto merce caricata su una nave spagnola).

Non è l’unica famiglia reale coinvolta da uno smacco, in questo caso ben più disastroso: Enrico II, re di Francia e grande appassionato della giostra di cavalieri, il 30 giugno 1559 partecipa a una sfida parigina per festeggiare la pace con la Spagna e il conseguente matrimonio della figlia con il re iberico Filippo II; nello scontro con un capitano della guardia, si ferisce all’occhio con le schegge di una lancia di legno. La ferita si infetta rapidamente, portandolo alla morte dopo dieci giorni di agonia. Il figlio quindicenne, già sposato a Maria di Scozia, salirà al trono col nome di Francesco II, e dopo una serie di sfortune, morirà per malattia dopo neanche un anno e mezzo di regno.

STORIA E TECNOLOGIA

La prima ricorrenza da celebrare in ambito scientifico cade il 30 giugno 1905: Albert Einstein invia un articolo “Zur Elektrodynamik bewegter Körper” (“sull’elettrodinamica dei corpi in movimento”) all’Annalen der Physik, una rivista accademica che si occupa di fisica. Il saggio, che sarà pubblicato il 26 settembre dello stesso anno, diverrà poi la base della teoria della relatività ristretta.

La medaglia commemorativa della lettura degli articoli di Darwin e Wallace alla Linnean Society.
La medaglia commemorativa del cinquantennale della lettura degli articoli di Darwin e Wallace alla Linnean Society. Da Wikimedia Commons, pubblico dominio

Poco meno di cinquant’anni prima, il 1 luglio 1858, vengono presentati alla Linnean Society di Londra due articoli congiunti, uno di Charles Darwin e l’altro di Alfred Russel Wallace: è uno dei momenti più importanti della storia della scienza, rappresentando l’enunciazione ufficiale della teoria della selezione naturale al mondo accademico.

Ben quattro, invece, sono le ricorrenze nello spazio: il 1 luglio 1770 la cometa di Lexell “sfiora” la terra a circa 2.200.000 chilometri dalla superficie; nonostante gli ordini di grandezza, è la cometa più vicina al nostro pianeta mai osservata. La sua posizione attuale è sconosciuta. Poco più di un secolo dopo, il 30 giugno 1971, per la rottura di una valvola difettosa, l’equipaggio della Soyuz 11 (composto da tre uomini, Georgy Dobrovolsky, Vladislav Volkov, and Viktor Patsayev) resta ucciso al rientro a seguito della depressurizzazione della cabina. Nonostante i molti complotti a riguardo, le tre vittime della Soyuz 11 saranno le uniche, dall’alba dell’esplorazione spaziale a oggi, decedute oltre la linea di Kármán – il confine convenzionale dei voli “astronautici”, posto dalla Federazione Aeronautica Internazionale  a 100 km. di quota dalla superficie del nostro pianeta. 11 anni dopo, il 27 giugno 1982, il Columbia inizia la missione STS-4, che confermerà la perfetta operatività dello Shuttle per le missioni spaziali NASA; solo quattro anni dopo, tuttavia, avverrà l’incidente del Challenger, e nel 2003 quello dello stesso Columbia. Nonostante gli incidenti mortali, lo Shuttle resterà per molto tempo in servizio, nel corso del quale, il 29 giugno 1995, l’Atlantis (che tornerà la prossima settimana nell’appuntamento sulle ricorrenze) segna un altro anniversario da ricordare: nella missione che porta in orbita lo Spacelab, è il primo degli Shuttle a collegarsi alla stazione spaziale Mir, diventando il più grande oggetto artificiale orbitante all’epoca nello spazio.

Apple I, un computer rivoluzionario ma esteticamente discutibile. Da notare il logo.
Apple I, un computer rivoluzionario ma esteticamente discutibile. Da notare il logo.

Il logo di una mela morsicata di Apple Inc. marchia ben due ricorrenze della settimana: la prima è il completamento, il 29 giugno 1975, del primo prototipo di computer da parte di Steve Wozniak, futuro cofondatore della società con Steve Jobs.

Il celebre computer sarà venduto un anno dopo al poco scaramantico prezzo di 666,66$. 32 anni dopo, il 29 giugno 2007, la società immette sul mercato il suo primo telefono cellulare, iPhone; un successo annunciato anche dall’esplosione del valore delle azioni di Apple, che continuerà a salire per altri sei anni (e sei volte il valore), cedendo solo di fronte al successo di Samsung.

Immagine di apertura di Garik Barseghyan, da Pixabay

2 pensieri riguardo “Storia e scetticismo: gli anniversari della settimana dal 27 giugno al 3 luglio 2016

  • Solo una piccola precisazione: i cosmonauti della Sojuz 11 sono considerati gli unici esseri umani a essere morti non “fuori dall’atmosfera” ma “fuori dalla Linea di Kàrmàn”, ovvero a una quota superiore a 100 km dalla superficie terrestre.
    In realtà l’atmosfera terrestre si estende ben oltre i 100 km e fino a circa 1500-2000 km di quota esercita ancora una discreta azione frenante sui satelliti, ma la Linea di Kàrmàn è per convenzione della Federazione Aeronautica Internazionale la quota oltre la quale un volo viene considerato “astronautico” e non più “aereonautico”. Questo perché Von Kàrmàn calcolò che a (circa) 100 km di quota un aeromobile per sviluppare abbastanza portanza dovrebbe volare a una velocità superiore a quella con la quale si manterrebbe in orbita attorno alla Terra.
    Tutti gli altri incidenti sono avvenuti a rientro iniziato (Sojuz 1 con Komarov e Columbia) o subito dopo il lancio (Challenger), ovvero sotto ai 100 km.
    Scusatemi l’eccesso di pignoleria, ho preferito aggiungere perché mi era sembrato poco chiaro il paragrafo.

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  • Grazie mille Claudio, abbiamo corretto l’imprecisione. Nessuna pignoleria, in verità: ogni segnalazione di errore è preziosa migliorare gli articoli, per cui sono davvero ben gradite.
    Grazie ancora!

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