18 Aprile 2024
Il terzo occhio

Rovine di una città scoperte su Marte?

Di recente il quotidiano online Affari Italiani ha rilanciato la notizia di una sensazionale scoperta fatta dal “ricercatore italiano” Matteo Ianneo: le rovine di una città marziana visibili col planetario online Google Mars (la versione marziana di Google Earth). La notizia è stata poi ripresa da diversi siti ufologici.

Ianneo non è nuovo a queste dichiarazioni sensazionali, che va promuovendo sul web. Sue sono le scoperte di un volto simile a quello di Gandhi, di altri profili umani e di moltissime altre “stranezze“. In molti hanno già fatto notare che nelle strutture individuate da Ianneo gioca una parte preponderante il fenomeno della pareidolia, vale a dire la tendenza del cervello umano a riconoscere figure note in macchie informi. Ianneo si ritiene invece vittima di un complotto che vorrebbe farlo passare per visionario.

Nella sua ultima scoperta invece, trattandosi di strutture fortemente regolari, la pareidolia non può essere chiamata in causa.

Se si punta la zona indicata dallo scopritore con lo stesso Google Mars, si scorge in effetti un intricato reticolo di linee rettangolari.

Immagine da Google Mars

Se però si va a guardare l’immagine a minore ingrandimento, ci si accorge che l’intera area è costellata da aree regolari di diversa colorazione.

Immagine da Google Maps - zoom ridotto

Immagine da Google Maps – zoom ridotto – nord in alto

La ragione è che le mappe ad alta risoluzione di Google Mars sono state ottenute principalmente dal mosaico di fotografie dello strumento THEMIS a bordo della sonda Mars Odissey.

Immagine originale da THEMISNella foto qui accanto si vede l’immagine originale che è in bianco e nero, essendo stata ottenuta con un solo canale spettrale nell’infrarosso. Questo è il massimo ingrandimento disponibile nell’immagine originale: nonostante lo strumento di Google permetta infatti fattori di zoom ben maggiori, quello che si ingrandisce è solo rumore e quadrettature dovute al ricampionamento dell’immagine. È un po’ come guardare una fotografia stampata su un quotidiano servendosi della lente di ingrandimento: appaiono retinature ma non ci si deve aspettare che esse fossero effettivamente presenti nel soggetto fotografato.

Per le zone in cui le immagini ad alta risoluzione non sono disponibili, Google Mars completa la mappa con fotografie a minor dettaglio prese con altri strumenti; queste fotografie appaiono sovente di diversa tonalità. Per finire, per rendere l’immagine colorata, lo strumento di Google si serve dei dati di colore tratti da immagini a bassa risoluzione. Ne consegue che i colori sono distribuiti a “macchie” per lo più quadrettate, ma è solo un effetto del programma utilizzato.

In definitiva la scoperta di Matteo Ianneo è solo una errata interpretazione di ciò che Google Mars mostra. Si tratta di qualcosa di molto simile alla presunta scoperta di Atlantide sul fondo marino fatta nel 2009 guardando le mappe di Google Earth.

E’ bene ribadire che gli strumenti messi a disposizione di Google combinano in modo automatico diversi database eterogenei, servendosi di software automatici; in questi passaggi si generano sovente artefatti ed errori. Non si dovrebbe pretendere di effettuare scoperte scientifiche utilizzando questi metodi, ma bisognerebbe quanto meno lavorare sulle immagini originali.

20 pensieri riguardo “Rovine di una città scoperte su Marte?

  • Chissà perchè tutti, ma proprio tutti, quelli che ritengono di aver fatto una scoperta epocale, sono vittime di complotti… che ci sia da qualche parte un “complottificio”, con addetti che setacciano il web da mane a sera per trovare coraggiosi ricercatori indipendenti?

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  • Mah, saranno 4 o 5 anni che il fenomeno è del tutto evidente su Google Maps e simili (riferiti alla Terra, naturalmente), così come è evidente che sta diminuendo un poco da quando hanno iniziata a scattare foto con risoluzione migliore e più omogenee fra di loro. Ma se vai a vedere il Colosseo e poi ti sposti di 20 km la differenza è palese. E questo non se ne accorge guardando le foto di Marte? Ci sono anche dei quadratoni grigi di forma particolare a sinistra, forse è un messaggio subliminale in codice Tetris. E’ veramente assurdo che qualcuno continui a credere a queste fesserie.

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  • Questa è solo una vostra opinione tutta invidia!!!
    Di queste persone ce ne sono ben poche ,bisogna aiutarli moralmente non parlare male di essi. Noi possiamo fare tutte le ipotesi immaginabili , ma nessuno sa la verità, quindi cercate di non sottovalutare il lavoro di altri.
    Guardate quante riviste che parlano di c..z…te e vendono a creduloni, quindi a me piace questa immagine anche perché, unica molto bella indipendentemente da quello che potrà essere.Bravo!!!

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  • @paolopez
    non è codice Tetris, sono dei QR-Code con gli indirizzi delle pagine web degli abitanti di Marte!

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  • Non so se Ianneo sia un Credulone negli Alieni, come il sottoscritto. In ogni caso non apparteniamo alla stessa tribù. Per essere un po’ più chiari, quelli che cercano in Pianeti alla nostra portata, come Marte, vestigia di Antiche Civiltà, fanno lo stesso errore degli Scettici che si immaginano gli Alieni come forme di vita simili alla nostra e coi limiti della nostra. E su questo presupposto basano i loro ragionamenti per dimostrare che non possono raggiungerci sulla Terra. E hanno certamente ragione: se sono forme di vita che hanno i nostri limiti, non lo possono fare! Gli Alieni che arrivano fino a noi non sono forme di vita simili alla nostra. In particolare non hanno bisogno di vivere in case o in fortezze, né di respirare, mangiare, bere e riprodursi come facciamo noi. Quindi la loro eventuale esistenza su Marte, o sulla Luna, o su altri pianeti che possiamo spiare coi mezzi nostri,  non ci è visibile con  tali strumenti, anche perché, nei contatti fin qui avuti, hanno largamente dimostrato che hanno il potere di farsi vedere da chi gli pare, quando gli pare e come gli pare. Le nostre attuali conoscenze scientifiche ci dicono che è praticamente impossibile che su Marte o su altri Pianeti del Sistema Solare abbiano potuto sopravvivere Uomini simili a noi e, ove ciò fosse accaduto in passato, è trascorso tanto di quel tempo che le eventuali strutture urbane da essi costruite non possono essere sopravvissute ai cambiamenti climatici e atmosferici fino a essere ancora visibili con strumenti ottici a distanza. Al massimo, ma proprio al massimo, potremmo trovarci traccia di qualche necropoli sotterranea andando a scavare. Quello che può essere possibile è che vi disegnino dei Geoglifi visibili dalla Terra, per comunicare a chi crede in loro che ci sono, a a chi non ci crede che siamo soggetti a Pareidolia.            

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  • Il fatto che la presunta “città marziana” sia PALESEMENTE ed INEQUIVOCABILMENTE, anche ad un occhio inesperto, un effetto della combinazione delle immagini , la dice , a mio parere, moooolto lunga sulla buonafede di taluni sedicenti “ricercatori” ed ancor di più su quella dei sedicenti “giornalisti” che ripubblicano queste “notizie”.

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  • Mmmmh, “ricercatore” uno che guarda le pagine di Google?!?
    Un po’ come se Colombo avesse scoperto l’America osservando le cartine dell’epoca anziché navigando davvero…

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  • @ Aldo: se e’ per questo non sono visibili neanche i poteri dei nostri migliori guaritori santoni e varie.Aggiungendo anche quellli che non mangiano per anni.Ricordi Gustav Rol e il suo potere di di essere nello stesso momento in due luoghi?solo per dirne uno,e tu sai quanti eccellevano con questo potere non osservabile con i nostri strumenti.Beh,come vedi Aldo,ce ne sono di alieni tra di noi.Come dici? Manuelina ARCURI? Be si,effettivamente le curve non sono di questo pianeta,e non e’ neppure pareidolia.

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  • Quoto Luca Boschini.sempre precisissimo .

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  • Una grande scoperta veramente unica complimenti. Non dia retta qui ce gente invidiosa del suo operato è gente poco seria ma quale pixel? cosa dite? non sapete nemmeno di cosa si sta parlando.

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    • Turfano, abbiamo cancellato i commenti pieni di insulti che ha scritto usando i nomi di “patrizia lingardi”, “Martina”, “luca”, “faustina”.
      Se vuole dare l’impressione che a commentare siano più persone abbia almeno l’accortezza di cambiare postazione internet, perché avrà anche commentato con indirizzi di posta elettronica differente, ma l’IP era uguale per tutti.

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  • @Luk Blachs Cesena: caro Luca, mi dispiace per Te, e per Luca Boschini, ma dagli ultimi interventi si ricava la prova scientifica inoppugnabile che matteo Ianneo ha molte più ammiratrici di Voi. Comunque impegnati con la Manuela, da sola,forse, ne batte cento.

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  • Pfuih, le donne sono salve! E anche Luca e Luk,

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  • Dài, Aldo Grano, continua a difendere così le tue tesi – “quello che non si vede esiste” – e sarai presto il più grande scopritore di tutti i tempi: ci sono plotoni di asini volanti, déi e sirene con le zanne e la coda d’aragosta che non aspettano altro!

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  • Daì, Demetrio, Aldo Grano è così stupido da credere che i neutrini esistano solo perché lasciano traccie della loro esistenza. E da credere che i lupi siano tornati in Appennino solo perché divorano le pecore e lasciano delle orme, delle foto nelle trappole fotografiche. e qualcuno dice, addirittura, di averne visti anche di giorno. E da credere, addirittura, che Demetrio esista.

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  • Ragazzi, non prendiamoci in giro. Almeno Ennio Piccaluga nello spacciare le sue baggianate riguardo alle strutture artificiali su Marte usa le immagini originali della NASA e dell’ESA. Ma fare “ricerca” usando Google Earth? E spacciare i risultati come “scientifici”? E millantare un trafiletto su Focus come una “pubblicazione scientifica”? Non scherziamo. Credo che molto presto dedichero’ a questo ciarlatano un post sul mio blog http://www.whataphysicaltheoryisnot.blogspot.it/

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  • Sto a di’ che questo tizio spara fandonie, e non e’ nemmeno tanto bravo a farlo

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  • Sono d’accordissimo! Infatti mi rivolgevo ad Aldo, non  a te.

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  • Auguri per questi tuoi primi 90 anni MARGHERITA HACK.

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