19 Aprile 2024
Osservatorio apocalittico

Contrordine: il calendario Maya finisce nel 2116

Per otterene un pò di visibilità, non c’è modo migliore oggi che predire una data della fine del mondo. E’ il turno di due anziani fratelli, Bohumil e Vladimir Bohm, che però hanno ben pensato di non commettere gli stessi errori dei loro predecessori: questa volta, infatti, la loro data è molto lontana nel tempo, più che sufficiente per far sì che nessuno di loro due, e nessuno di noi che leggiamo, potrà verificarne l’esattezza. Infatti, i Bohm sostengono che la fine del calendario Maya non è nel 2012, ma nel 2116.

Bohumil Bohm, un matematico, e il fratello Vladimir, docente di storia e cultura Maya, hanno pubblicato le conclusioni del loro studio sulla rivista Astronomische Nachrichten/Astronomical Notes, un periodico scientifico molto prestigioso. Lo studio non è nuovo, è stato pubblicato infatti nel maggio 2008, con il titolo Correlation between the Mayan calendar and ours: Astronomy helps to answer why the most popular correlation (GMT) is wrong (“Correlazione tra il calendario Maya e i nostri: l’astronomia spiega perché la più popolare correlazione (GMT) è errata”). In realtà, è a sua volta una rielaborazione a opera di diversi studiosi della ricerca compiuta dai fratelli Bohm già nel lontano 1996. Quindi roba vecchia, che i media stanno adesso rilanciando per cavalcare la moda del 2012. Ma cosa significa la sigla GMT? Gli studiosi fanno riferimento alla correlazione tra il calendario Maya e il calendario cristiano di Godman-Martinez-Thompson, da cui le iniziali GMT. Questa correlazione, comunemente accettata, ha pemesso di datare la fine del principale calendario Maya – il Grande Computo – al 21 dicembre 2012. Ora, attraverso l’analisi del Codice di Dresda, il raro testo Maya in cui sono riportate, tra le altre cose, osservazioni precise di vari fenomeni astronomici quali eclissi, congiunzioni, elongazioni e così via, è stato possibile ricostruire con l’ausilio dei moderni simulatori astronomici quando precisamente questi fenomeni sono avvenuti in epoche storiche. I Bohm hanno scoperto l’esistenza di un errore nella correlazione GMT, a opera dell’archeologo John Eric Sidney Thompson (la “T” della sigla): l’archeologo non considerò una lunga interruzione nel conteggio dei giorni causata da una guerra che ebbe quindi l’effetto di congelare, per qualche tempo, il calendario Maya.

Da ciò è stato possibile confutare la correlazione GMT, dando credito a quella dei fratelli Bohm. In realtà, questo studio presenta non pochi problemi, secondo gli stessi autori. Sarebbe infatti necessario “riscrivere l’intera storia mesoamericana”, poiché – accettando la datazione dei Bohm – la storia dei Maya sarebbe più vicina alla nostra epoca di ben 104 anni (esattamente lo scarto che divide il 2012 dal 2116). Ma cosa avverrà nel 2116? Per fortuna, sull’argomento i due studiosi non si esprimono. Se credono a una fine del mondo, del resto, non avranno il privilegio di assistervi.

Foto di Car Loss Voniya da Pixabay

Roberto Paura

Laurea in Relazioni Internazionali, dottorato in Fisica con specializzazione in comunicazione della scienza, è giornalista scientifico e culturale per diverse testate, ha lavorato alla Città della Scienza di Napoli ed è stato borsista dell'INFN. Dal 2013 è presidente dell'Italian Institute for the Future. Dal 2019 è coordinatore del CICAP Campania. Il suo ultimo libro è "Società segrete, poteri occulti e complotti. Una storia lunga mille anni" (2021).

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