18 Aprile 2024
Dal mondo

Il 2012 e le sette nel rapporto del MIVILUDES

Una forte attenzione nei confronti delle derive settarie era già presente in Francia agli inizi degli anni ’80, dopo che il massacro di Jonestown in Guyana nel 1978 aveva causato la morte di 911 aderenti al Tempio del Popolo e scosso l’opinione pubblica a livello mondiale.

Ma è solo dopo i suicidi-omicidi di massa in seno all’Ordine del Tempio Solare, avvenuti a metà degli anni 90 in Canada, Svizzera e Francia, che la Repubblica Francese decide di costituire una commissione di inchiesta parlamentare sui fenomeni legati alle sette. L’esperienza di lavoro di questa commissione porta nell’ottobre 1998 alla creazione del Comitato Interministeriale di lotta contro le sette (MILS), poi rinominato nel 2002 Comitato Interministeriale di vigilanza e lotta contro le derive settarie (MIVILUDES).

Le attività della MIVILUDES sono molteplici. In sostanza il comitato si occupa di

  • analizzare i fenomeni settari globalmente, con particolare riguardo all’origine delle ricchezze in mano alle sette,
  • individuare le possibili minacce all’ordine pubblico, ai diritti dell’uomo e alle libertà fondamentali,
  • informare il grande pubblico dei pericoli legati al proliferare delle sette,
  • formare le autorità competenti riguardo alle possibili forme di contrasto ai fenomeni settari.

Ogni anno il comitato redige e trasmette al Primo Ministro un rapporto delle sue attività, reso pubblico anche sul sito web del Comitato stesso: nei giorni scorsi è stato divulgato il rapporto 2010. L’argomento principale trattato quest’anno è di grande attualità ed è stato oggetto di diversi articoli e segnalazioni anche da parte nostra: le profezie apocalittiche legate al 2012.

Il rapporto inizia con l’esposizione dei dati ricavati da un sondaggio effettuato nel 2010 sulla popolazione francese, da cui risulta che circa un quarto dei francesi (più di 15 milioni di persone) dichiarano di essere stati personalmente contattati da una setta o dai membri di una setta, con lieve prevalenza di donne ed anziani, e più del 20% dei francesi (circa 13 milioni di persone) conoscono personalmente un amico, collega o parente che è stato vittima di un movimento settario.

Il dato italiano più recente è contenuto in questo articolo del Corriere della Sera, dove si afferma che il numero di italiani a “rischio setta” si aggirerebbe sul milione e mezzo (poco meno del 2% della popolazione): un confronto tra le due statistiche non è possibile direttamente ma il dato italiano è analogamente preoccupante.

Il dossier sul 2012 inizia con l’enunciazione delle ipotesi più diffuse: dalla oramai classica profezia Maya, al simbolismo numerologico delle cifre contenute nella data 21.12.2012 (che sarebbe in qualche modo legata al numero 666), a supposti fenomeni geologici o astronomici (inversione dei poli magnetici terrestri, allineamento dei pianeti col centro della Via Lattea, collisioni multiple con asteroidi).

In seguito viene fatta una distinzione tra le varie dottrine presenti nel panorama settario riguardo al 2012:

  • la dottrina apocalittica, che prevede distruzioni su larga scala, caos politico e sociale a livello mondiale e sofferenze inimmaginabili;
  • la dottrina millenarista che, ad un iniziale periodo di eventi catastrofici,  fa seguire l’avvento di un nuovo ordine mondiale di giustizia e benessere per tutti gli adepti (è il caso, ad esempio, dei movimenti legati al fenomeno della New Age);
  • il messianismo, che predice la venuta di un redentore che metta fine all’ordine attuale delle cose e crei un nuovo mondo per gli eletti.

La parte più corposa del dossier è senz’altro quella dedicata ai possibili pericoli per l’individuo e per la società. La MIVILUDES raggruppa i rischi in 4 categorie, al cui interno i pericoli principali vengono poi enunciati singolarmente.

Pericoli legati all’ossessione apocalittico-millenaristica in se stessa:

  • convinzione che la fine del mondo è prossima;
  • forte sensazione di persecuzione da parte dei membri della setta;
  • isolamento nei confronti della società e, anzi, desiderio di combatterla per la sopravvivenza della setta.

Pericoli legati alla personalità paranoica del leader della setta:

  • fortissimo controllo psicologico sugli adepti;
  • scarso attaccamento ai legami familiari ed alle norme sociali da parte dei membri;
  • forte autoreferenzialità del gruppo e isolamento da tutto ciò che è all’esterno di esso.

Pericoli legati alla strumentalizzazione della tesi apocalittica:

  • rinuncia alla propria identità, al proprio senso critico ed alla propria libertà in favore dei fini della setta;
  • forte dipendenza psicologica e sottomissione degli adepti;
  • cessione volontaria di denaro e beni da parte degli adepti per finanziare il movimento.

Pericoli legati alla volontà di destabilizzazione dei fondamenti della società:

  • parziale o totale disimpegno dalla vita sociale;
  • riconoscimento della superiorità dei dogmi settari rispetto alle regole della vita sociale;
  • volontà di distruzione dei valori democratici della società.

Segue poi un capitolo molto dettagliato in cui si riportano i dati relativi alla presenza di sette apocalittico-millenariste in Europa e nei maggiori paesi extraeuropei, insieme alle contromisure prese dalle autorità nei singoli casi. In Europa, solo in Francia, nei Paesi Bassi e in Germania le tesi millenariste sembrano aver attecchito in maniera tale da allertare le autorità competenti. Ma le situazioni più critiche si registrano sicuramente negli Stati Uniti, in Australia, in Giappone e in Russia, dove in molti casi si osserva una deriva oscurantista da parte delle comunità religiose tradizionali, fenomeno assai più preoccupante in quanto coinvolge un numero di persone potenzialmente molto più alto.

Per fortuna l’Italia sembra colpita in maniera marginale dal fenomeno delle sette millenariste, e nel rapporto viene posta tra i paesi a più basso rischio in tal senso. Ma ovviamente questo non deve indurre ad abbassare la guardia e sottovalutare i pericoli provenienti da simili ambienti.

Foto di petr sidorov su Unsplash

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *